Care colleghe e cari colleghi
Il silenzio è di nuovo caduto nelle nostre vite, ci circonda nelle strade nelle quali ci muoviamo furtivi e guardinghi, evitando gli sguardi, parlandoci a distanza. Il papa ieri ha davvero interpretato il pensiero di tutti, dicendo che ”l’anno scorso eravamo choccati, quest’anno più provati”. E le parole vengono meno, mentre cerco di farvi gli auguri di Pasqua.
Ho chiesto aiuto alla forza profetica delle parole di don Tonino Bello.
“Solo quando avremo taciuto noi, Dio potrà parlare. Comunicherà a noi solo sulle sabbie del deserto. Nel silenzio maturano le grandi cose della vita …”.
In altra circostanza dice:
“Come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!
Come vorrei togliervi dall’animo, quasi dall’imboccatura di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che non dà spiragli alla vostra gioia, che blocca la vostra pace!
Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvi capire di quanto amore intendo caricarla: “coraggio!”!
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non la fine. Non il precipitare nel nulla”.
Per concludere:
“… quando la paura dell’abbandono rischia di farci disperare, rimanici accanto. In quel momento, rompi pure il silenzio: per dirci parole d’amore!
E sentiremo i brividi della Pasqua”.
Questi i miei auguri, condivisi dai componenti della Commissione Scuola, che vi rivolgo.
Armando Bartolini
Direttore e la Commissione Scuola