SAN BARTOLOMEO DEL PRATUM EPISCOPI
L’ospitale di valico della strada “Francesca della Sambuca” nel Medioevo NONO CENTENARIO DELLA NASCITA DI MATILDE DI CANOSSA (1115-2015)
GIORNATA DI STUDIO SPEDALETTO (PISTOIA) CHIESA DI SAN BARTOLOMEO
L’intervento del Vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli.
“Grazie per questo invito che ho accettato di buon grado anche se non posso fermarmi come avrei desiderato e sarebbe stato mio piacere fare questo viaggio nelle cose storiche per le quali ho molto interesse. Avrei anche desiderato ascoltare quello che dicono i vari relatori, ma devo andare alla Collina a celebrare il centenario della piccola Chiesetta lassù costruita e consacrata appunto 100 anni fa e poi devo tornare a Pistoia anche se qui si starebbe molto bene perché appena ho superato la galleria siamo subito calati di 4/5 gradi e questo si sente subito e ristora il corpo e la mente. E’ un piacere essere qui anche perché è la prima volta che vedo questa bella Chiesa restaurata, complimenti per chi l’ha restaurata, è un luogo veramente magnifico. Ero già stato qui a Spedaletto, fuori per , non ero mai entrato in questa Chiesa e oggi ho modo di ammirarla; mi fa piacere anche questo: il patrimonio artistico e storico della Chiesa Pistoiese si mantiene nonostante le fatiche che questo comporti perché le risorse sono sempre scarse e dobbiamo sicuramente metterle innanzitutto a sostegno di chi è nel bisogno, per confidiamo di mettere sempre qualcosa a disposizione anche per i restauri dei nostri beni artistici perché in fondo sono anch’essi come si diceva una volta …(?) pauperum, sono anch’essi un modo per arricchire anche chi ha meno. La cultura non è un bene supplementare, ma un bene fondamentale per la vita dell’uomo. Sono contento anche perchè questo luogo porta un nome che lega il territorio al vescovo, “Pratum Episcopi” e quindi mi fa piacere ripercorrere in qualche modo il
percorso degli antichi, questa come sappiamo era una strada di comunicazione, una via di percorsi, di travalico degli Appennini, queste zone sono tutte attraversate da percorsi, da percorsi che oggi non riusciamo a immaginare perché la viabilità ha preso un’altra direzione , quindi abbiamo un altro modo di leggere il territorio, lo vediamo con occhi diversi da quello che era invece al tempo medioevale e anche successivamente fino all’epoca moderna; questi luoghi che oggi magari appaiono abbastanza sperduti o lontani in realtà erano centri e vie di comunicazione e luoghi d’incontro dove il passaggio di gente e di popoli era molto frequente. Sono contento anche perchè in questo modo, con questi studi si valorizza questa montagna. La provincia di Pistoia ha parecchia montagna, bella tra l’altro e ricca di tanti spunti sia artistici, culturali, spirituali che anche paesaggistici ovviamente; per è una montagna che ha bisogno di essere valutata, rivalutata, ha bisogno di essere riabitata anche perché purtroppo è una montagna che si va spopolando sempre di più e quindi anche questi studi, anche queste occasioni di incontro e riflessione sono molto importanti. In questa occasione ovviamente per un refuso nel foglietto si parla della nascita di Matilde – è la morte in realtà. La gran contessa è interessantissima come figura in queste zone tra l’Emilia e la Toscana, in queste montagne che lei amava molto e che ha curato sempre moltissimo e quindi rappresenta una figura significativa e mi lega in qualche modo anche alla mia precedente Diocesi perchè una tradizione, ovviamente non fondata, fa nascere Matilde a San Miniato, in quanto figlia di un vicario imperiale.
Così si dice questo ma non c’è fondamento storico; ancora pero’ si chiama la “Torre di Matilde” una delle torri che sono nella città perchè appunto si vanta che i natali di Matilde fossero in quella zona. Non ho da aggiungere altro se non fare i miei complimenti al professore che con tanta attenzione e cura segue queste cose e appena me ne ha parlato mi ha trovato molto favorevole, spero anzi che queste cose possano continuare e c’è la volontà di farlo. Ringrazio anche il pesidente della Pro-Loco, queste realtà sono molto importanti perchè questi paesi, questi luoghi non perdano la loro identità e si mantengano ancora luoghi interessanti di incontro e di vita direi, perchè non è solo questione di iniziative varie ma è anche di viverli questi luoghi e la Pro-Loco direi che ha proprio questo scopo e ringrazio di questa attenzione. Vi auguro buon lavoro e che possiate stare un giorno sereni e tranquilli alimentando la mente e il cuore e rifocillandosi anche un po’ nel corpo che ne ha bisogno di questi tempi”.
Bice Ravagli