Nella sua vita ha collezionato – con oltre 100 concerti – una serie impressionante di successi su palcoscenici italiani e internazionali, suonando le partiture degli autori più diversi, tutte rielaborate per questa orchestra speciale, che vede uniti nel “fare musica” musicisti professionisti e persone con disabilità.
C’è da sottolineare comunque il fatto che il concerto, in qualunque ambito sia eseguito, è sempre un momento veramente fuori dal comune.
Perché è fuori dal comune che un’orchestra sia composta da ragazzi con sindrome autistica, ritardi cognitivi, difficoltà di comunicazione e relazionale.
Perché è fuori dal comune che questi ragazzi riescano a rimanere concentrati per quasi due ore di concerto (l’attenzione di alcuni di loro, all’inizio del corsi di MusicoTerapiaOrchestrale, non reggeva tre minuti di cartoni animati), con la musica soltanto ricordata e suonata senza spartito, per l’impossibilità di leggere le note.
Perché sono fuori dal comune i loro interventi esatti, al cenno del direttore e del “compagno di fila”. Con la capacità di partecipare emotivamente all’evento, di assumere come proprio il linguaggio della musica, di lavorare con gli altri. Magari arrabbiandosi per il proprio o per l’altrui errore. Comunque riprendendosi con fiducia dallo sbaglio.
Perché è fuori dal comune la loro capacità di godimento, alla fine, se il risultato risponde all’attesa.
Un percorso fuori dal comune dove c’è il superamento (o quanto meno la sospensione) degli infiniti e costanti timori che segnano il quotidiano: dove c’è la crescita di capacità espressive.
Sempre, in ogni concerto, lo strumento diventa voce dell’anima. L’orchestra è abbraccio accogliente. È l’approdo in cui, finalmente, ritrovarsi: ritrovare se stessi, innanzitutto. Ma poi, anche, ritrovare l’altro.
Oggi, visto lo sviluppo che Esagramma ha avuto con l’apertura di nuovi Centri in tutta Italia, l’Orchestra si estende e diventa “policentrica”. Le esperienze internazionali hanno già iniziato a segnare questo cammino che, con l’andar del tempo, diventerà inevitabilmente sempre più marcato, nella prospettiva di un’autonomia collettiva e di una possibilità di incontro che si allarga sempre di più.
(fonte: http://www.esagramma.net/it/l-orchestra-esagramma )