Prosegue in diocesi il cammino penitenziale verso la Pasqua. Quest’anno ogni venerdì sono proposte delle liturgie stazionali guidate dal Vescovo nelle Chiese del Centro.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Suor Daniela della Fraternità Apostolica di Gerusalemme. Venerdì 26 febbraio la liturgia stazionale ha fatto sosta nella Chiesa di San Paolo, affidata alla vostra Fraternità Apostolica. Come si è svolta la stazione quaresimale?
Venerdì 26 febbraio, ho partecipato per la prima volta all’antichissima tradizione romana delle stationes quaresimali, risalente al V secolo d. C., che dava inizio al tempo di Quaresima. Questa prevede che i fedeli insieme ai pellegrini, si radunino e facciano sosta – “statio” appunto – presso una delle tante “memorie” dei Martiri, che costituiscono le fondamenta della Chiesa di Roma, facendo così memoria di quanti con il loro sangue hanno reso testimonianza a Cristo.
Lo scopo delle stationes è stimolare ciascun cristiano a rinnovare la propria adesione al Vangelo e la propria vita spirituale sull’esempio dei santi e mediante la preghiera, la penitenza e il digiuno. Il nostro Vescovo ha voluto che anche la nostra città vivesse con lui un cammino penitenziale nelle chiese del Centro Città.
Il rito è cominciato alle ore 21 con il raduno della comunità cristiana nella chiesa della Misericordia. Da qui siamo partiti in processione con la Croce alla nostra testa, verso San Paolo, la chiesa “stazionale” dove si sarebbe celebrata l’Eucaristia, accompagnati dal canto delle litanie dei santi. Mentre invocavamo i santi passando per via del Can Bianco, alcuni passanti ci guardavano divertiti mentre volti curiosi si affacciavano alle finestre per osservare la processione e forse, spero, pregare con noi. Comunque sia, si tratta di una testimonianza pubblica di fede che ha ancora un certo impatto sulle persone.
Cosa ha detto il Vescovo?
Mons. Tardelli ha commentato le letture del giorno tratte la prima dal Libro della Genesi al capitolo 37, dove si narra l’episodio di Giuseppe, figlio amatissimo di Giacobbe venduto da suoi fratelli, e la seconda dal Vangelo di Matteo al capitolo 21, dove Gesù racconta la parabola dei vignaioli omicidi. Rifacendosi all’interpretazione della Chiesa, il vescovo ha collegato le due letture, vedendo in Giuseppe una prefigurazione di Gesù, tradito e ucciso dal suo stesso popolo; i fratelli e i vignaioli sono accomunati dall’invidia e dall’egoismo che nascono da un amore sbagliato e possessivo. Infatti, ha spiegato il vescovo, il peccato non consiste nel volere il male, ma nel deturpare ciò che è buono e giusto, lasciandoci vincere dalla paura di non avere o di perdere qualcosa di cui pensiamo non poter fare a meno. Nel caso dei fratelli di Giuseppe, il loro amore possessivo per il padre li spinge all’odio nei confronti del fratello più piccolo preferito da Giacobbe; nel caso dei vignaioli invece, il loro desiderio legittimo di vita e di felicità si tramuta in egoismo e avidità spingendoli ad eliminare il figlio del padrone non solo per paura di perdere il profitto proveniente dalla vigna, ma anche per ottenerne tutta l’eredità.
In questo tempo di Quaresima, il Signore ci chiama quindi a purificare il nostro modo di amare e a convertire il nostro legittimo desiderio di vita e felicità imparando a condividere con i nostri fratelli, a riconoscere i nostri sbagli e a perdonare quelli degli altri.
Questo cammino penitenziale ha dei punti in comune con il vostro carisma di monaci e monache nella città?
Il carisma della famiglia di Gerusalemme consiste nel creare delle oasi di preghiera nel cuore della città. In queste oasi, i monaci e chiunque lo desidera pregano per la città e suoi cittadini. In questo senso, possiamo affermare che questo cammino penitenziale comunitario della Chiesa di Pistoia attraverso le chiese del centro storico, corrisponde al nostro desiderio di pregare insieme, consacrati e laici, nel cuore della città per la città stessa, implorando la misericordia e la benedizione di Dio su di essa.
Cosa diresti per invitare a partecipare a questo cammino penitenziale? Dove sarà la prossima stazione?
La prossima stazione avrà luogo il 4 marzo in Cattedrale dove sarà celebrata una liturgia penitenziale, nell’ambito delle “24 ore per il Signore”, e che sarà animata dai giovani che parteciperanno alle prossime giornate Mondiali della Gioventù a Cracovia.
Questo cammino quaresimale, a cui sono invitati tutti i cristiani di Pistoia, è l’occasione per stringerci intorno al nostro vescovo e fare veramente Chiesa, vivendo come un popolo unito che condivide lo stesso obiettivo, giungere insieme alla salvezza rappresentata dalla Pasqua, mediante un impegno di conversione e di riconciliazione personali e comunitari.
La chiesa pistoiese vuole quindi mettersi in cammino verso la Pasqua, come il popolo di Israele verso la terra promessa, attraversando il deserto della città e avendo fiducia che in essa il Signore prepara delle oasi dove sgorga acqua viva.
Daniela Raspollini