L’APERTURA DEL GIUBILEO A PISTOIA: LA DIOCESI RACCONTA..

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Sabato 12 dicembre, il vescovo Fausto Tardelli ha aperto solennemente la Porta Santa della Cattedrale di Pistoia, avviando ufficialmente l’anno Giubilare nella nostra Diocesi. Abbiamo raccolto alcune testimonianze di quella serata indimenticabile.

Parrocchia della Vergine
Piergiorgio Caselli

Una folla che la Cattedrale ha contenuto a stento. Un desiderio di passare dalla Porta della Misericordia che ha sfidato la lunga coda con lunghi tempi di attesa.
Tutto questo rappresenta un’improvvisa scelta di riscoperta della fede antica?
Non è facile la risposta anche perché dipende da singole e personali riflessioni che hanno portato a questo gesto.
Certamente è un ritorno a genuine manifestazioni di fede popolare, ma anche una precisa risposta all’appello di Papa Francesco di “approfittare” dell’occasione per beneficiare della misericordia di Dio.
In fondo si tratta di un gesto semplice che assume un significato profondo se accompagnato, appunto, dal vivo desiderio di sperimentare interiormente la Misericordia di Dio.

Parrocchia di san Bartolomeo
Maria Cristina Coppini

Il Santo Padre ha indetto questo Giubileo per rendere “più forte e efficace la testimonianza dei credenti”. Sabato siamo partiti da San Bartolomeo in tanti e in tanti abbiamo fatto la processione, senza prendere la scorciatoia, incrociando chi, uscito dai negozi, ci ha guardato chiedendosi il perché di quella fiumana di gente che camminava ordinata e silenziosa (perché dalla metà in poi non si sentivano gli altoparlanti e si perdeva la risposta del popolo).
Credo che già questa sia stata una prima, piccola e significativa testimonianza. Un corteo urlante slogan, una marcia con striscioni e tamburi sono episodi usuali, il silenzio e la compostezza no; atteggiamento che è continuato anche dopo, quando la Cattedrale sembrava non riuscisse a contenere tutti. Le persone sono restate in attesa paziente e passo dopo passo siamo riusciti tutti a varcare quella soglia.

Alcuni giorni fa ho sentito una donna che diceva essere per lei incredibile che negli anni duemila ci fossero ancora persone che credono che passare una porta, porti il perdono dei peccati…in realtà quello che è proprio incredibile è che ancora oggi, dopo tutto quello che l’uomo ha fatto, ci siano persone che credono in Dio, misericordioso e innamorato perso dell’uomo.

Eppure, sabato, chi era in Cattedrale c’era perché voleva esserci, la compostezza e la partecipazione alla celebrazione era palpabile. Mi ha colpito e scaldato il cuore vedere, oltre alle rappresentanze delle associazione e i religiosi, anche molte coppie di coniugi, di fidanzati e famiglie con figli piccoli o adolescenti o giovani. Un segno di speranza: tante piccole comunità che si fondano in quella più grande, con lo sguardo rivolto a Dio e la consapevolezza dei fratelli in piedi, stretti intorno, commossi e contenti di esserci.

I seminaristi

Per noi seminaristi è stato un momento di grazia perché abbiamo visto la Chiesa di Pistoia riunita intorno al nostro pastore che guida il popolo verso la propria casa.
Ciò che ha caratterizzato questa giornata è stato il nostro “pellegrinare” verso Cristo, il quale ci invita sempre ad una conversione personale per essere misericordiosi come il Padre. Questo implica per tutti un’apertura all’ascolto, all’accoglienza e all’amore reciproco, pronti a dare ogni giorno testimonianza di quella speranza che è in noi; auspicando che in questo anno Santo, grazie alla testimonianza di ognuno, possano fiorire nuove vocazioni verso il sacerdozio e la vita consacrata.

Gianni Gasperini

La porta della Misericordia è stata aperta, si è spalancato il cuore di Cristo.
Arriviamo a Lui per strade impervie, stanchi, malconci e sporchi. il suo cuore, però, accoglie tutti.
La prova di questo è stata la piazza e la Cattedrale piena di gente, come mai è stata vista prima; e scommetto che ognuno fremeva al desiderio di varcare quella soglia per sentirsi stretti in un abbraccio che toglie via ogni vergogna di sé, perché, in fondo, sapere che c’è Uno che ci ama da morire è quello che tutti desideriamo.

Suore Domenicane Ancelle del Signore
Suor Delia

Impossibilitata ad andare in processione, mi sono recata, con una mia consorella con le stampelle, in Duomo presso la Porta della Misericordia. Tutto era pronto, la Porta era chiusa abbellita da festoni e non c’era nessuno.
Alcune persone venivano a chiedere l’orario della Messa o il programma e andavano via.
Era molto presto! Per fortuna ero documentata così ho fatto pure un servizio.
Dopo un’ora di attesa, piano piano, davanti alla Chiesa accorrevano persone a gruppi fino a formare una folla incredibile.
Tutti si stringevano alla Porta! Ognuno voleva entrare per primo.
Subito commentammo che era impossibile entrare tutti in Cattedrale pensando anche al resto delle persone che arrivava in Processione.
Ma all’arrivo del Vescovo, alle parole: “Aprite le Porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore”, l’emozione fu grande, indescrivibile. Vidi molte persone commosse. Ci aiutarono con tanto amore a scendere gli scalini, visto la nostra difficoltà.
Al passaggio della Porta sembrava come se entrassi in Cattedrale per la prima volta.
Si sentiva l’accoglienza reale del Signore con il suo abbraccio materno e misericordioso che diceva: “Ci siamo, niente più paura, l’umanità è nelle mie mani, nel mio cuore, nel mio regno. Io ho voluto questo, io ho ispirato a Papa Francesco questo Giubileo, io fortemente lo voglio per tutti i miei figli perché sono io che ho dato la mia vita per loro. Stanchi, smarriti, oppressi, sbandati, schiacciati, io li consolerò!”
È questa la vera gioia che ho sentito e Lui non può mentire!