Dal 1995 Don Furio è stato nominato parroco di San Baronto e dal 2004 anche di Porciano.
Pensando a tutte le sue attività pastorali sostenute per la nostra formazione cristiana a cui si è dedicato con passione ed entusiasmo, lo ricordiamo come un uomo schivo e timido, ma coraggioso e combattivo nell’annuncio della Parola, uomo che non poteva e insegnava a non fare mai compromessi o sconti all’insegnamento evangelico, austero e rigoroso con se stesso, ma comprensivo e generoso nei confronti dei fratelli, che esortava ad amare ed accettare incondizionatamente così come Dio ama e accetta ciascuno di noi.
Noi oggi, la sua comunità parrocchiale, la sua gente, siamo smarriti, ci sentiamo orfani, per aver perso il nostro punto di riferimento, la persona che tante volte abbiamo cercato per condividere una gioia, più spesso per trovare consolazione nella sofferenza o per alleviare un dolore. Don Furio non si è mai tirato indietro e si è sempre reso disponibile, non ci ha mai rimandati a casa a mani vuote. Per ciascuno ha saputo spezzare la Parola di Dio e ha saputo donarci una parola di vita, di speranza, di salvezza.
Perciò vogliamo dire grazie al Signore per avercelo fatto incontrare, grazie al Signore perché ci ha permesso di ascoltare i suoi consigli e le sue raccomandazioni (come possiamo dimenticare le sue esortazioni alla preghiera o la sua venerazione per la Madonna?), grazie al Signore perché attraverso Don Furio abbiamo fatto esperienza della Misericordia di Dio.
Pensando al suo ultimo periodo della malattia, abbiamo ricordato due versetti di S.Paolo sui quali tante volte ha invitato alla meditazione: “è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno” (2Timoteo 4,6-8)
Così è stata la sua vita: ha combattuto sempre la buona battaglia, ha capito che era il momento di sciogliere le vele e ha terminato serenamente la sua corsa, ma più importante ha conservato la fede, che aveva fondato sulla roccia della Parola di Dio.
Con la sua vita ci ha mostrato come era possibile essere imitatori di Cristo, e questo è quello che continua a chiedere a ciascuno di noi.
Massimo e Sandra Buzzigoli