Indizione solenne dell’Anno Santo

image_pdfimage_print

PISTOIA 27/12/2020 – Ancora una tappa di avvicinamento al 9 gennaio.  Il 27 dicembre il vescovo ha pubblicato l’indizione solenne dell’ Anno Santo dando mandato ai sacerdoti di leggere la sua lettera:

«Ho ritenuto cosa buona per la nostra Comunità Diocesana, unirsi a questo evento e ciò al fine di un profondo rinnovamento della nostra vita cristiana e della Chiesa pistoiese nel suo insieme – afferma il vescovo -. Questa, composta da persone che sappiano essere accanto a ogni uomo e donna feriti dalla vita e dal peccato come lievito di speranza, annunciando in parole ed opere il vangelo, ha bisogno di radicarsi maggiormente nel Signore, di essere più fraterna e missionaria e quindi più attrattiva per la gioia e l’amore che vi si respira.

Lo stesso triste tempo che stiamo vivendo a causa dalla pandemia, domanda un più di energia spirituale per reagire alla durezza del presente e orientarci al futuro con speranza. Anche per questo, l’Anno Santo viene a proposito».

Nel testo sono contenute le indicazioni descritte nel decreto di concessione inviato dalla Santa Sede: «Tramite la Penitenzieria Apostolica, Il Santo Padre Francesco ci ha con- cesso di celebrare l’Anno Giubilare Compostellano, dal 9 di gennaio al 27 dicembre del 2021, permettendo ai fedeli di poter ricevere in questa occasione l’indulgenza plenaria, alle consuete e note condizioni (Confessione sacramentale, comunione Eucaristica e preghiera per il Sommo Pontefice) e conformemente ai Riti Giubilari e le disposizioni date da me, che prevedono il passaggio attraverso la Porta Santa della chiesa Cattedrale, col compimento di un pellegrinaggio anche soltanto simbolico, per venerare l’apostolo San Jacopo».

«Durante tutto questo tempo di grazia che è l’Anno Santo, ognuno di noi è invitato a pregare più intensamente meditando spesso il Vangelo e le altre Sacre Scritture; a ripensare alla sua vita e a quella della comunità cristiana perché siano più conformi alla volontà di Dio e infine a continuare ad amare, servendo gli altri, in specie gli ultimi, con vera dedizione, ponendosi alla scuola dell’apostolo San Jacopo e chiedendo la sua intercessione».