I Cappuccini lasciano l’ospedale di Pistoia. Furono incaricati di svolgere questo servizio nel 1815. Padre Gianfranco Macconi è stato l’ultimo cappellano ospedaliero appartenente ai Cappuccini. Dopo la partenza dal convento di Pistoia, con puntualità e dedizione, ha continuato a svolgere ogni giorno il suo servizio da pendolare, partendo da Montecatini.
A Pistoia ha svolto una parte considerevole della sua attività: qui ha iniziato a prestare servizio in Ospedale all’età di 25 anni, svolgendo questo ministero a più riprese – tra una missione in Nigeria e il trasferimento presso l’ospedale di Careggi – per oltre quindici anni. Adesso lascia Pistoia per il Convento di Ponte a Poppi in Casentino dove proseguirà nella sua missione pastorale in una struttura per anziani. “Mi è stata affidata una struttura RSA dei cappuccini che accoglie 80 anziani – ci spiega Padre Gianfranco -. Nel Convento siamo sei frati in età avanzata; io, con i miei 70 anni, sono il pù giovane di età.
Conservo un grato ricordo di Pistoia, del personale medico, infermieristico, amministrativo e di tanti degenti incontrati nei periodi trascorsi nell’Ospedale. Conservo con affetto un buon ricordo dei volontari della Cappellania e dell’AVO, che purtroppo ora non esiste più, mentre in passato contava ben oltre 100 volontari”.
Annamaria Drovandi, volontaria della cappellania ospedaliera di Pistoia ricorda così il suo impegno pastorale:
“Ho conosciuto padre Gianfranco nell’ottobre del 2012 all’ospedale del Ceppo e per quasi quattro anni è stato uno dei miei cappellani.
Posso testimoniare la sua vita donata ai malati, senza risparmiarsi, notte e giorno. Per lui quella dell’ospedale è sempre stata la priorità: ogni giorno passava a salutare in tutte le corsie pazienti e personale. In tutti questi anni non si è mai concesso periodi di ferie. Addirittura, ha sacrificato anche la sua convalescenza dopo un importante intervento chirurgico subito qualche mese fa.
Per tutti noi, volontari della Cappellania Ospedaliera, è stato un grande esempio che ci ha motivato in questi anni insieme a don Elia e a don Maurizio che lo hanno affiancato negli anni del Nuovo Ospedale San Jacopo.
Ringraziamo Dio per avercelo donato in questo tempo e ci auguriamo di avere una degna continuità, perché il nostro servizio di vicinanza ai malati possa continuare.
Per i degenti e per il personale ospedaliero un sorriso sincero e la certezza di poter parlare con persone riservate e affidabili sono una grande consolazione.
Auguriamo a Padre Gianfranco che Dio centuplichi tutto il bene che lui ha fatto a noi e a tutti coloro che ha avvicinato”.
Daniela Raspollini