Cresimandi e Cresimati in Cattedrale col vescovo

image_pdfimage_print

Domenica 3 aprile una giornata insieme per i ragazzi di tutta la Diocesi. Oltre 700 gli iscritti all’incontro con Mons. Tardelli

«Noi ci siamo!»

È il grido che cresimandi e cresimati hanno rivolto al vescovo Tardelli domenica 3 aprile. I giovanissimi di tutta la Diocesi si sono dati appuntamento a Pistoia in Cattedrale per un pomeriggio finalmente insieme in presenza. Sebbene smistati in due turni per evitare assembramenti, i ragazzi delle diverse parrocchie della Diocesi hanno comunque riempito la Cattedrale con la loro festosa e colorata presenza. Tanti infatti, i cartelloni, le magliette, gli stendardi delle diverse comunità: da Montemurlo a Vignole, da Poggio a Caiano a Spazzavento, tante le voci unite nel canto e nella preghiera.

I giovanissimi prossimi alla Cresima o appena cresimati, preparati e guidati dai loro catechisti e da Suor Giovanna Cheli e la sua equipe dell’Ufficio Catechistico, hanno ridetto al vescovo il loro impegno: «Siamo pronti per camminare!».

A loro Mons. Tardelli ha ricordato tre parole chiave. Tre punti che ha sintetizzato nell’immagine della mascherina anti-Covid, ormai diventata accessorio fondamentale per grandi e piccini. «La mascherina è un segno di difficoltà, ci racconta la pandemia — ha affermato il vescovo — ci potrebbe anche scoraggiare. Voglio invece trasformarla stasera in segno di speranza. Perché quando potremo farne a meno, guardandola appesa da qualche parte in camera, ci possiamo ricordare questo giorno».

«FFP2: è la nostra mascherina, ma sono anche le tre iniziali delle parole che voglio consegnarvi: Fiducia, Forza, Pesca, 2 perchè ripetute due volte».

«Fiducia: perché il Signore non ci abbandona, ci vuole bene»;

Forza: «perché – rifacendosi al brano biblico che ricorda la pesca miracolosa e la vocazione di Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, gli apostoli avevano faticato tutta la notte –; ci vuole forza per pescare tutta la notte e seguire le parole del Maestro».

Pesca: per ricordarsi «di quella abbondante che ci stupisce quando ci mettiamo in gioco».

«Così anche la mascherina diventa segno di speranza», di cui oggi abbiamo particolarmente bisogno. Per questo il vescovo, puntando all’attualità, ha chiesto ai ragazzi di «portare la pace, perché la cresima, dono dello Spirito, è l’occasione buona per farlo. Vorrei chiedervi — ha affermato il vescovo — di essere testimoni e costruttori di pace!».

Infine c’è stato un dono per tutti: una conchiglia da tenere al collo. «Una piccola conchiglia che ricorda quella del pellegrino, che se ne serviva per bere alle fonti che trovava lungo la via». Una conchiglia per dissetarsi — ha concluso Tardelli — «alle sorgenti dell’amore e della vita».