Bassetti a Pistoia nel ricordo di La Pira

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Il presidenti CEI ha ricevuto a Pistoia il premio internazionale per la pace

«Il pane e la grazia»: due parole che dicono in sintesi chi era La Pira, che «con il pane intendeva scuola, casa, lavoro e poi “grazia” con cui indicava la dimensione soprannaturale»; questo era il suo «umanesimo cristiano». Il card. Bassetti, domenica 4 novembre nella Cattedrale di San Zeno a Pistoia, ha tratteggiato così la figura del servo di Dio Giorgio La Pira, il sindaco santo, in occasione della celebrazione del premio internazionale per la pace a lui dedicato e organizzato dal Centro Studi Donati. Dal 1972, infatti, il Centro Studi “G. Donati”, realizza a Pistoia importanti iniziative culturali di sensibilizzazione e promozione della pace, portando nella città toscana personalità di primo piano del mondo civile ed ecclesiale. Quest’anno ha conferito il premio al Cardinale Bassetti come riconoscimento del suo impegno in campo sociale, in particolare verso «le famiglie in difficoltà economiche, emarginati e migranti» come per il «contributo diretto ed incisivo alla costruzione di una cultura della solidarietà e dell’accoglienza come antidoto ad odi e razzismi». Il premio conferito a Bassetti, ha sottolineato il vescovo di Pistoia mons. Fausto Tardelli, «è un riconoscimento per tutta la chiesa italiana che, senza far troppo rumore, con un lavoro quotidiano e attento è impegnata a costruire un mondo di giustizia e fraternità».

Al termine della premiazione Bassetti ha presieduto la santa messa in Cattedrale, concelebrata dal vescovo e da alcuni sacerdoti della diocesi di Pistoia. Il cardinale ha ricordato Giorgio La Pira anche nella sua omelia, dove, riprendendo il brano evangelico, annotava come il sindaco santo avesse compreso bene che non esiste alcuna contrapposizione tra l’amore per Dio e l’amore per il prossimo. «Due amori che si identificano», dove il «prossimo è un altro te stesso». Chiunque incontrasse, credente o non credente, La Pira lo considerava «un membro del corpo di Cristo». Forte della propria formazione tomista vedeva «alcuni già inseriti nella grazia, altri in potenza, ma tutti ordinati alla salvezza di Dio». Bassetti ha poi ricordato un episodio legato alla sua memoria viva del sindaco santo. Quando, giovane seminarista, partecipava alla ‘messa dei poveri’ alla chiesa della Badia, accorrevano lì tutti i poveri di Firenze, «con i loro cappottoni lunghi» e «il berretto un mano». Quando si sistemavano sulle panche in chiesa al caldo molti si addormentavano; allora gli zelanti andavano a riscuoterli per svegliarli: c’è il professore che parla… «Ma la Pira li fermava dicendo: “lasciateli stare, perché hanno trovato un momento di quiete nella loro vita e loro stanno il contemplando il volto di Dio. Questa era la concezione che La Pira aveva dell’uomo. E allora aveva capito che in fondo questo vangelo -amare Dio e amare il prossimo con tutto se stesso- è il compimento di tutta la vita umana».

Accanto al Card. Bassetti, sono stati premiati fra’ Mauro Gambetti, rettore del sacro convento di Assisi per il suo impegno nella costruzione di un convivenza fraterna fra popoli e religioni diverse. Accogliendo il premio Padre Gambetti ha preannunciato che il prossimo anno sarà proprio la Conferenza Episcopale Toscana a farsi pellegrina ad Assisi per portare olio alla lampada della tomba di Francesco e pregare per la pace.
Altri premi sono stati consegnati a Sigfrido Ranucci, giornalista RAI conduttore di Report, e Aurelio Amendola, fotografo pistoiese noto in tutto il mondo per aver ritratto artisti e opere d’arte di assoluto rilievo come le sculture di Donatello o Michelangelo. Un riconoscimento speciale è stato assegnato a Nadia Vettori, missionaria laica della diocesi di Pistoia, che ha trascorso oltre quarant’anni a Manaus in Amazzonia, quindi a Balsas nello stato del Maranhao.

La premiazione di quest’anno è stata preceduta da un piccola “marcia” per la pace intitolata Peacetoia, organizzata dal Centro Donati insieme ad altri enti socio assistenziali, associazioni presenti sul territorio pistoiese e gli scout AGESCI e CNGEI. Un’iniziativa festosa e colorata, che ha portato numerosi giovani, in un clima di musica e festa, per le vie del Centro Storico fino alla Cattedrale di Pistoia. Davanti al Battistero è stato poi collocato un olivo a cui sono stati appesi pensieri di pace e fraternità composti dai giovani partecipanti alla marcia, mentre sul campanile della Cattedrale è stata appesa una grande bandiera della pace. «I popoli vogliono la pace» ha ricordato al termine dall’iniziativa il vescovo Tardelli; «la guerra la vogliono solamente i potenti che vogliono fare il loro interesse».

Ugo Feraci