175 anni di Francescane dei poveri

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Un anno speciale per l’Istituto che ricorda la sua fondazione a opera della beata Francesca Schervier

Il 14 dicembre è la festa della nascita al cielo della beata Francesca Schervier. Una ricorrenza che cade in un anno speciale. Per la Pentecoste 2020, infatti, cadeva il 175° anniversario della nascita delle Suore Francescane dei Poveri.

Proveniente da una famiglia d’industriali di Aquisgrana (Germania), Francesca fin da giovane ha un’attenzione naturale verso i poveri e i bisognosi, mentre la fede che la anima le fa scoprire e amare in essi Cristo stesso. Aiutata da alcune amiche, gestisce nella sua parrocchia una mensa per i poveri e rispondendo a un’esigente chiamata interiore, entra a far parte del Terz’ordine francescano: il suo servizio accanto agli ultimi si arricchisce così dei colori della spiritualità francescana.

Nella notte di Pentecoste del 1845, un’amica rivela a Francesca il suo carisma di fondatrice, a cui lei non aveva mai pensato, «Il Signore – le dice – vuole che tu lasci la tua casa e la tua famiglia per la salvezza di tutti e per guarire le sue piaghe, insieme alle persone che Egli ha designato e che ti indicherà». Donna audace e forte, industriosa e geniale, non bada tanto al tipo di “piaga” da curare, ma alla  persona da risanare interamente, nel corpo e nello spirito. Il suo amore si fa concreto, coraggioso, tanto da meritarle l’appellativo di “madre dei poveri”. Eccola così accanto alle prostitute, ai poveri assistiti nei loro tuguri, agli ammalati di colera e di sifilide, ai soldati nei lazzaretti, ai detenuti e ai condannati a morte, che accompagna fin sul patibolo, dopo averli confortati e preparati al supplizio. Francesca opera instancabilmente consumando la sua vita quale testimone autentica del Vangelo e impegnando tutte le sue risorse per sanare le piaghe di Cristo nell’umanità povera e sofferente.

Oggi la congregazione continua a vivere il suo carisma negli Stati Uniti, Germania, Belgio, Filippine, Brasile, Senegal e Italia. Da più di venti anni anche a Pistoia in varie modalità e servizi lo spirito di madre Francesca è vivo e il suo sogno di cura diventa quotidiana realtà con le donne e i bambini della Casa dei Glicini, i Rom, le famiglie, le ragazze della Conchiglia, i giovani delle parrocchie, i senza fissa dimora, gli anziani, gli amici e quanti incontriamo sul nostro cammino.

Marina Triglia, sfp