L’ACCOGLIENZA ALLA “TENDA DI ABRAMO”, UN GESTO CONCRETO PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONE

image_pdfimage_print

PISTOIA – Una casa di accoglienza per i giovani immigrati ai quali è stato concesso lo status internazionale di rifugiato. E’ questa la novità de “la tenda di Abramo”, una struttura fortemente voluta dal vescovo Fausto Tardelli e messa a punto dalla Caritas di Pistoia, che nasce con l’obiettivo di creare un percorso di accoglienza che esca dalla logica emergenziale, ma che favorisca l’inserimento nella società dei soggetti che attualmente, pur essendo migranti regolari, non rientrano più in nessun programma di aiuto ed orientamento specifico. Il progetto di cui è responsabile la Caritas di Pistoia è uno dei pochissimi esempi in Italia che si occupa del “dopo emergenza”.

«Questa nuova struttura – afferma il vescovo – vuole essere una piccola risposta concreta al problema migranti che, in linea con le regole vigenti si apprestano a cominciare il vero e proprio percorso di integrazione. Va sottolineato che se il governo e l’unione europea hanno messo a disposizione risorse per gestire l’emergenza, lo stesso non si può dire per il “dopo”. Ciò significa che il progetto è a totale carico della Chiesa pistoiese. Questo impegno della Caritas vuole essere un  primo approccio alla questione reale dell’integrazione, per poter tracciare orizzonti di speranza concreta e prospettive di futuro per i giovani che sono stati dichiarati rifugiati secondo gli standard del diritto internazionale».

«La Chiesa pistoiese con questo gesto – continua Tardelli – vuole porre all’attenzione di tutti una accoglienza dignitosa ed efficace nonché un cammino serio e umano di integrazione dei fratelli che sono venuti tra di noi da tante parti del mondo. E’ un gesto concreto nei confronti di coloro che hanno ricevuto un regolare permesso di soggiorno e ora corrono il rischio di essere risucchiati dalla strada e di entrare nella marginalità o, ancora peggio, essere facili preda delle varie forme di criminalità. La Chiesa pistoiese crede che nel rispetto della legalità, e vuole accompagnare chi ha tutte le carte in regola a integrarsi positivamente, soprattutto spronando a prendere in mano la propria vita, decidendo responsabilmente del proprio futuro».

Nella casa, di proprietà della diocesi, saranno accolti fino a un massimo di 8 ragazzi e, che accederanno al programma dopo un’ attenta analisi dei requisiti per l’accesso per un periodo limitato di tempo. Il percorso porterà alla sottoscrizione di un patto di accoglienza che regola la condotta e i termini di permanenza nella struttura messa a disposizione dalla Diocesi e attraverso il quale gli ospiti si impegnano a seguire un percorso personalizzato per il raggiungimento dell’integrazione e dell’autonomia.

HOUSING FIRST, EMERGENZA ABITATIVA UNA PRIORITÀ PER TUTTI

“La tenda di Abramo” è soltanto uno dei 4 interventi che la caritas diocesana si propone sul tema housing first. Ovvero:

  1. accoglienza e inserimento dei migranti regolari
  2. prima emergenza abitativa con il completamento dei lavori della struttura del “Tempio”. La Diocesi mette a disposizione 12 posti per l’accoglienza notturna, ricavati dalla ristrutturazione con un progetto finanziato dalla Caritas nazionale di ambienti del Tempio in prossimità della mensa Don Siro Butelli. Questa tipologia di accoglienza è caratterizzata dalla risposta immediata ai bisogni primari, alla valutazione delle situazioni tramite lo sportello marginalità della mensa Don Siro Butelli. Per le persone che saranno ospitate nella struttura sarà predisposto un percorso di reinserimento, une fase di “conoscenza” al fine di valutare per ognuna un percorso individuale, saranno forniti servizi di assistenza sociale e sanitaria anche tramite la rete territoriale.
  3. supporto alle situazioni di difficoltà o transitorie in un terzo appartamento, messo a disposizione con grande generosità dalla Fondazione Giorgio Tesi Group.
  4. Il PROGETTO “WELCOME” che prevede l’utilizzo di tre case, per l’accoglienza di famiglie, che la Fondazione Caript ha concesso  a Caritas. La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia ha disposto l’acquisto di immobili da destinare ad abitazione temporanea gratuita (strutture di accoglienza) per famiglie o singoli non in grado al momento, per le loro condizioni economiche, di soddisfare autonomamente il bisogno primario dell’abitazione. Il progetto “welcome” prevede di individuare i beneficiari di tale progetto secondo precisi criteri  e in stretta collaborazione progettuale con il Servizio Sociale territoriale. Ai beneficiari di tale progetto viene così offerta l’opportunità di risparmiare la spesa relativa all’affitto di una abitazione e, al contempo, di poter accantonare delle somme a titolo di risparmi, il che consentirà loro, al termine di tale rapporto, una più agevole collocazione o nell’edilizia popolare o nel libero mercato. Le case di accoglienza previste dal progetto “welcome” devono essere considerati una soluzione di passaggio e coloro che ne risulteranno beneficiari

Occorre dire a scanso di ogni equivoco che il progetto della caritas “housing first” – prima la casa – si rivolge oltre che a migranti con regolare permesso di soggiorno, anche in particolare ai cittadini italiani, alle famiglie italiane in difficoltà ed ai senza fissa dimora.

Afferma il direttore della Caritas Marcello Suppressa: «Il nuovo progetto di accoglienza denominato “la tenda di Abramo” si inserisce in un solco che abbiamo già tracciato da tempo e che vede la Diocesi, attraverso la Caritas, impegnata a farsi prossima nei confronti di coloro che fanno più fatica. L’ascolto che caratterizza il nostro metodo di servizio ha colto l’esigenza di occuparsi, tra gli altri, dei numerosi giovani migranti che usciti dai programmi ministeriali, rischiano di trovarsi senza fissa dimora e rischiare fortemente di buttare all’aria tutto il percorso di inclusione fatto per arrivare all’autonomia. Questo servizio, ci preme sottolineare, sarà totalmente a carico della Diocesi, così come per le altre accoglienze di italiani sopra descritte, e quindi non percepirà nessuno dei finanziamenti che previsti per la gestione dei migranti. Inoltre questo servizio viene portato avanti insieme alla cooperativa Arké, con la quale esiste già una collaborazione per l’accoglienza nella struttura della diocesi a Lizzano sulla montagna Pistoiese. Un nostro obiettivo è anche quello di creare, intorno a questo servizio, una rete di realtà sia associative come San Martino de Porres oppure le parrocchie del centro storico per far si che la condivisione dell’accoglienza possa essere patrimonio di tutti».

L’ANNO DEI POVERI

Non è un caso che il vescovo Tardelli abbia dedicato interamente la sua ultima lettera pastorale indirizzata alla diocesi e che delinea l’indirizzo pastorale di tutte le parrocchie nell’anno pastorale 2017 – 2018, “Nei poveri i volto di Dio”  al tema della povertà.

Già domenica 19 novembre, in occasione della prima edizione della giornata mondiale dei poveri indetta da Papa Francesco, la diocesi ha proposto un concreto segno di vicinanza attraverso un pranzo organizzato nel Seminario Vescovile, alla presenza del Vescovo, con gli ospiti abituali della mensa “Don Siro Butelli”.