La Diocesi al lavoro sul testo base del Sinodo

Dopo la prima assemblea generale i sinodali, suddivisi in piccoli gruppi, si sono confrontati sulle tre proposizioni Buona la partecipazione, ottimi gli spunti.

 

Mercoledì 26 il Sinodo ha avviato gli incontri nei Circoli minori, cioè nelle assemblee divise per vicariati. I sinodali erano infatti ripartiti in cinque sedi: Capostrada per le parrocchie della montagna, la chiesa di San Francesco per la città, Casalguidi per la piana e il vicariato di Lamporecchio, Fornacelle per la zona di Montale, Montemurlo e Agliana, Poggio a Caiano per le parrocchie vicine, tra Prato e Firenze.

All’arrivo i sinodali sono stati divisi in gruppi di circa 10 persone, animate da un moderatore e chiamate a eleggere un segretario per verbalizzare i punti chiave della discussione. Il testo, consegnato al termine della serata o inviato a stretto giro alla segreteria del Sinodo, è stato riletto e approvato dai presenti.

Gli incontri si sono aperti con un momento di preghiera comune e di ascolto della Parola di Dio. Anche la discussione interna ai gruppi è stata accompagnata da un metodo di lavoro che ha favorito l’ascolto e garantito a tutti la possibilità di intervenire. Il lavoro è stato quindi dedicato all’esame dell’Instrumentum laboris, in particolare alle prime tre proposizioni: «Il tempo che stiamo vivendo. Il dopo pandemia: un’occasione per riscoprire l’essenziale della vita»; «L’attesa di relazioni umane significative »; «L’attesa di comunità fraterna e missionaria».

«La serata — racconta Valentina Brachi, presente nel gruppo di Fornacelle — ha visto una buona e attiva partecipazione da parte delle madri e dei padri sinodali. I gruppi hanno animato l’evento con numerose riflessioni e utili spunti. Mi ha colpito e mi ha fatto piacere che moltissimi avessero letto e analizzato con attenzione l’Instrumentum laboris. Come conseguenza è nata un’interessante riflessione sopra l’accessibilità linguistica e terminologica dello strumento stesso. ll testo finale — spiega Brachi — dovrebbe avere un linguaggio più chiaro e semplice in modo da poter essere rivolto a tutti, aperto anche agli ultimi e ai più lontani dalla Chiesa».

Gli incontri hanno visto un’ottima partecipazione e si sono svolti con serietà e attenzione. «Mi è sembrato — commenta Cristina Bianchi, del Centro Storico di Pistoia — che ci fosse un clima di grande disponibilità e voglia di lavorare. Mi è sembrato un buon inizio e sono stata piacevolmente sorpresa. La suddivisione in piccoli gruppi e il confronto frontale facilita la comunicazione e la condivisione delle impressioni che si sono ricevute ascoltando gli altri».

Anche a San Francesco i gruppi si sono confrontati con l’Instrumentum laboris: «il testo – racconta Bianchi – è molto essenziale. Ci rendiamo conto che certi aspetti, emersi dai gruppi sinodali, andranno senz’altro espressi meglio. Tra i temi discussi nel mio gruppo mi ha colpito molto il bisogno diffuso di consolazione. Condivido infatti la presenza di un senso di paura e incertezza che mette alla prova le famiglie. Accoglienza ed ascolto, in questo senso, mi sembrano davvero importanti. Nella discussione viene sempre spontaneo pensare alle soluzioni e restare sulle attese non è immediato. Però il confronto è sempre importante. Sono aperta a ricevere tanto e credo che il Sinodo a tutti noi darà tantissimo».

I prossimi appuntamenti

Ricordiamo che in questa prima Sessione del Sinodo i sinodali non sono chiamati alla individuazione delle proposte pastorali, ma delle attese. Il discernimento delle proposte pastorali sarà l’oggetto della secondo sessione del Sinodo in programma nel 2024.

I prossimi appuntamenti del Sinodo sono i seguenti: giovedì 4 maggio 2023 ore 21 (discussione sulle proposizioni IV-VI); mercoledì 17 maggio 2023, ore 19-22.30 (discussione sulle proposizioni VII-IX).

Venerdì 12 maggio nell’Aula liturgica di Valdibrana invece, sarà presente don Luigi Maria Epicoco per una relazione che ha per tema la Sinodalità.

Ugo Feraci




Raccontiamo la bellezza di ogni “chiamata”

Venerdì 26 maggio il Centro diocesano vocazioni propone una serata vocazionale aperta a tutti nella chiesa del Carmine

Domenica 30 la Chiesa celebra la 60ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Quest’anno papa Francesco ha scelto per tema l’espressione: “Vocazione: grazia e missione”. La Giornata di quest’anno, spiega il Papa «è un’occasione preziosa per riscoprire con stupore che la chiamata del Signore è grazia, è dono gratuito, e nello stesso tempo è impegno ad andare, a uscire per portare il Vangelo».

La Chiesa di Pistoia è a servizio di questo cammino che riguarda tutti: ogni vita è aperta alla vocazione; perché la vocazione non riguarda soltanto preti, frati e suore, ma ogni uomo e donna. «Nella Chiesa – spiega bene il Papa – siamo tutti servitori e servitrici, secondo diverse vocazioni, carismi e ministeri. La vocazione al dono di sé nell’amore, comune a tutti, si spiega si concretizza nella vita dei cristiani laici e laiche, impegnati a costruire la famiglia come piccola chiesa domestica e a rinnovare i vari ambienti della società con il lievito del Vangelo; nella testimonianza delle consacrate e dei consacrati, donati tutti a Dio per i fratelli e le sorelle come profezia del Regno di Dio; nei ministri ordinati (diaconi, presbiteri, vescovi) posti al servizio della Parola, della preghiera e della comunione del popolo santo di Dio». Ogni vocazione d’altra parte fiorisce e si spiega con le altre: «la Chiesa è una sinfonia vocazionale, con tutte le vocazioni unite e distinte in armonia e insieme “in uscita” per irradiare nel mondo la vita nuova del Regno di Dio».

Il Centro diocesano per le vocazioni intende lavorare per una comprensione più aperta e diffusa della “vocazione” così da evidenziare l’importanza di una cultura vocazionale a 360 gradi. Le vocazioni sono tante, ma di “vocazione” si parla poco e talvolta in senso piuttosto riduttivo. E invece scoprire la propria vocazione è il caso serio della vita, l’elemento chiave per decifrare il senso della propria esistenza. Per questa ragione il Cdv intende riprendere un’attività sospesa da diversi anni, costituendo una variegata equipe di lavoro.

Per farsi conoscere e offrire un momento di preghiera e riflessione per tutti il Cdv ha indicato nel la data di venerdì 26 maggio alle 21 presso il Chiostro del Convento di San Francesco a Pistoia un incontro aperto a tutti. Intanto questa domenica possiamo però aprirci alla preghiera e ricordarci che ogni vita è fatta per scoprire e far germogliare la propria vocazione.

Per informazioni e richieste: cdv@diocesipistoia.it




Francesco scrive al Vescovo Tardelli

La preghiera e la benedizione del Papa per il Sinodo diocesano: “Andate avanti con fiducia, gioia e coraggio”

“Vi assicuro la mia preghiera per il Sinodo diocesano. Andate avanti con fiducia, gioia e coraggio, lasciandovi condurre dallo Spirito Santo”. La preghiera che arriva in una missiva al Vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli, è la preghiera di Papa Francesco, che affida ad una lettera il suo messaggio per il Sinodo della Diocesi di Pistoia, apertosi lo scorso 25 marzo e che in queste settimane vede tutto il territorio diocesano impegnato nel cammino verso le attese di Vangelo.

“Con grande gioia e sorpresa – sottolinea il Vescovo di Pistoia, Monsignor Fausto Tardelli – abbiamo ricevuto questa lettera autografa di Papa Francesco, che ci augura di agire con forza e lungimiranza nei lavori di questo importante Sinodo. Con questo conforto del Santo Padre possiamo continuare con ulteriore gioia il cammino sinodale”.

“Desidero ringraziare te e la Comunità diocesana – scrive Papa Francesco rivolgendosi al Vescovo Tardelli – per la lettera del 19 marzo scorso e per le espressioni di filiale affetto e di vicinanza spirituale che mi avete manifestato”.

Un messaggio che il Santo Padre conclude con una benedizione ed una richiesta. “Invocando la protezione della Beata Vergine Maria – termina nella sua missiva Papa Francesco – di cuore benedico l’intera Comunità diocesana di Pistoia. Per favore, continuate a pregare per me!”.




Corso di preparazione alla Cresima per adulti

Il Corso di preparazione alla Cresima per adulti si svolge nell’aula magna del Seminario Vescovile di Pistoia (via Puccini 36) alle 21 nelle seguenti date: mercoledì 26 aprile, martedì 2, lunedì 8, lunedì 15 e lunedì 22 Maggio 2023 e culminerà nella Solennità di Pentecoste, domenica 28 Maggio, con il sacramento della Cresima nella Cattedrale di San Zeno a Pistoia alle ore 11.

Per le iscrizioni

Chiamare il numero: 0573 359613 oppure inviare mail a: ufficiocatechistico@diocesipistoia.it.

È proprio necessario ricevere la Cresima?

No, ma è senz’altro un aiuto decisivo per la nostra vita cristiana. La Cresima, infatti, rafforza il nostro rapporto con la Chiesa e ci dà una speciale forza dello Spirito Santo. Come ha ricordato in una catechesi papa Francesco «quando accogliamo lo Spirito Santo nel nostro cuore e lo lasciamo agire, Cristo stesso si rende presente in noi e prende forma nella nostra vita; attraverso di noi, sarà Lui lo stesso Cristo a pregare, a perdonare, a infondere speranza e consolazione, a servire i fratelli, a farsi vicino ai bisognosi e agli ultimi, a creare comunione, a seminare pace. Pensate quanto è importante questo: per mezzo dello Spirito Santo, Cristo stesso viene a fare tutto questo in mezzo a noi e per noi».

Ricordiamo che la Cresima perfeziona la grazia battesimale; è il sacramento che dona lo Spirito Santo per radicarci più profondamente nella filiazione divina, incorporarci più saldamente a Cristo, rendere più solido il nostro legame con la Chiesa, associarci maggiormente alla sua missione e aiutarci a testimoniare la fede cristiana con la parola accompagnata dalle opere.

Il Sacramento della Cresima è richiesto per svolgere il compito di padrino o madrina del Battesimo e in vista del Matrimonio sacramentale.




In cammino verso il sacerdozio

Domenica 23 aprile il seminarista Andrea Torrigiani sarà ordinato diacono

 

Domenica 23 aprile alle 18 nella Cattedrale di San Zeno il Vescovo Tardelli ordinerà diacono il seminarista Andrea Torrigiani della Comunità del Seminario di Pistoia.

Andrea è nato il 20 dicembre 1991 a Pistoia. È cresciuto nella fede in famiglia – il padre Fabio, è diacono permanente – e frequentando la vita parrocchiale, prima a Vicofaro a Pistoia, poi a Momigno, dove si era trasferito con i suoi. Dopo il diploma ha lavorato come cuoco, quindi nel settore delle assicurazioni.

La svolta è arrivata con un viaggio a Lourdes in cui ha avvertito il desiderio di rendersi più disponibile al Signore impegnandosi più attivamente nelle comunità delle Casermette a Pistoia e presso la parrocchia dell’Immacolata. Nel settembre 2016 è entrato nel Seminario diocesano di Pistoia e ha avviato gli studi presso la Facoltà teologica dell’Italia Centrale dove sta completando la specializzazione in Teologia biblica. Al momento svolge servizio pastorale presso la Parrocchia di San Biagio a Pistoia.

Con l’ordine del diaconato Andrea vivrà l’incardinazione, che lo inserisce pienamente nel clero diocesano della Chiesa di Pistoia, ma soprattutto si impegnerà a vivere, sorretto dalla grazia del Sacramento dell’Ordine, la castità e l’obbedienza al Vescovo, dedicandosi alla preghiera della Chiesa e al servizio ai fratelli. Il diaconato lo prepara ad accogliere, nei prossimi mesi, il sacramento dell’ordine nel grado del presbiterato.

Venerdì 21 aprile alle 21 presso la Chiesa di San Biagio a Pistoia la Parrocchia e la Comunità del Seminario hanno organizzato una Veglia di Preghiera per accompagnare Andrea in questa tappa decisiva del suo cammino di donazione al Signore e alla Chiesa.

L’ordinazione, presieduta dal Vescovo Tardelli e concelebrata da molti altri presbiteri, è prevista per le ore 18 nella Cattedrale di San Zeno.




All’Emporio il contributo dei dipendenti Conad

Donati 10mila euro al “negozio” solidale. La struttura benefica nel 2022 ha fornito oltre 244 tonnellate di aiuti alle famiglie. Le richieste in aumento

Una felpa che ha scaldato l’inverno di molti. Grazie al supporto del gruppo Conad Nord Ovest e in particolar modo alla generosità dei suoi dipendenti, il ricavato della vendita delle felpe aziendali, avvenuto durante le ultime festività natalizie, è stato interamente devoluto a sostegno delle attività dell’Emporio della Solidarietà di Pistoia, gestito dalla diocesi di Pistoia, dalla Fondazione Sant’Atto e dalla Caritas diocesana in collaborazione con la Misericordia di Pistoia.

L’iniziativa ha visto coinvolti i dipendenti di tutte le sedi territoriali della Cooperativa Conad Nord Ovest che, con il contributo simbolico di 10 euro a felpa, hanno destinato l’intero ricavato di 10.040 euro all’Emporio della Solidarietà di Pistoia.

«La solidarietà è una disposizione dell’anima che corrisponde alla natura umana – sottolinea il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli – così come l’ha creata Dio. Metterla in pratica dà autenticità alla nostra vita e realizza la nostra vocazione di esseri umani. Gesti di concreta solidarietà come quello compiuto dai dipendenti Conad, non solo vanno a sostenere chi è nel bisogno che purtroppo sono molti, ma danno anche speranza. La speranza che si possa realizzare un mondo più solidale e quindi più umano».

«Ringraziamo la generosità dei tanti dipendenti Conad – affermano Marcello Suppressa, direttore Caritas, e Mario Tuci, referente dell’Emporio della Solidarietà per la diocesi – che hanno risposto con entusiasmo e con il loro sostegno a questa iniziativa, in un momento delicato che vede sempre più persone rivolgersi alle nostre strutture per il perdurare delle difficoltà economiche anche sul nostro territorio. L’Emporio della solidarietà è una realtà che vive grazie alla vicinanza del territorio e il sostegno di realtà come Conad ai nostri progetti ci consentono di avere ancora più fiducia e slancio nella ricerca di sistemi e strumenti di solidarietà che possano far sentire le persone meno sole e – per quanto possibile – al sicuro». I 10.040 euro raccolti saranno destinati all’acquisto di beni di prima necessità da inserire negli scaffali dell’Emporio che da oltre 5 anni rappresenta un punto di riferimento per la spesa alimentare per chi è in difficoltà.

Nel 2022 sono stati distribuiti 2.445 quintali di prodotti per una media di 690 tessere, per circa 2500 persone che hanno usufruito del servizio. L’Emporio della Solidarietà nato nel novembre 2018 è un progetto nato in collaborazione tra Caritas Pistoia, Fondazione Sant’Atto e Misericordia di Pistoia, e sostenuto da Fondazione Caript e da Conad Nord Ovest. L’Emporio della Solidarietà – progetto già presente e attivo in molte città italiane – nasce con l’obiettivo di alleviare o superare le situazioni di disagio sociale di molte famiglie economicamente svantaggiate e consentire loro l’approvvigionamento gratuito, o a condizioni di particolare favore, di derrate alimentari e di altri beni di consumo di prima necessità.

L’Emporio si trova in via Ferraris 7, nella zona industriale di Sant’Agostino a Pistoia.




Pasqua 2023: gli auguri del Vescovo

Il videomessaggio alla Diocesi di Monsignor Tardelli

È Pasqua. Mi domando cosa voglia dire formulare degli auguri in questo tempo della storia. Cosa significhi ridirsi “buona Pasqua” in un mondo così toccato da tante crisi e segnato dal male. Un’altra Pasqua con la guerra alle nostre porte, dopo quella dello scorso anno, e con difficoltà sociali ed economiche che pressano il nostro Paese ed il nostro territorio.

Il tempo di Pasqua è però tempo di speranza. Il momento in cui possiamo ridirci la notizia più bella e straordinaria che l’uomo possa ricevere: Gesù Cristo è risorto. Ha vinto la morte. Ha vinto ogni cattiveria dell’uomo. Ha sconfitto il male che rovina l’uomo. Certo, bisogna credere in Lui, osservare i suoi comandamenti, perché soltanto così la nostra vita diventa veramente felice. Auguro, allora, una buona Pasqua.

A tutti, credenti e non credenti, perché possiamo camminare insieme nella luce del bene. Mi auguro che tutti possano fare l’esperienza di sentirsi amati, in modo pieno e completo, da un Dio che cerca ognuno di noi. Se Cristo è risorto possiamo non aver più paura di niente e, abbandonata ogni paura, impegnarci nel bene, provare a creare una vita nuova, un mondo nuovo, una società nuova.

Buona Pasqua a tutti.

+ Fausto Tardelli, vescovo

 

Qui il testo integrale dell’omelia per la solennità di Pasqua di Risurrezione

 




Tardelli: «Anche di te Dio ha bisogno ora»

Il Signore e il mondo «vorrebbero trovare in noi non dei supereroi, ma persone che credono a ciò che proclamano, che insegnano ciò che credono e vivono ciò che insegnano»

Nell’apertura della sua omelia per la “Messa Crismale, celebrata mercoledì 5 aprile alle 21 in Cattedrale, il vescovo Tardelli ha sottolineato la ricchezza di una liturgia che raccoglie tutto il presbiterio attorno al vescovo, con i diaconi e i laici dove «per la consacrazione si comunica concretamente la misericordia divina che raggiunge ogni uomo per santificarlo e renderlo sacrificio di lode ». Una ricchezza che ricorda «una verità alquanto paradossale ma che davvero ci scuote e ci commuove: Dio ha bisogno di noi».

«È una affermazione che ha dell’incredibile – ha spiegato il vescovo Tardelli — ma che esprime un fatto: Dio ha “voluto” aver bisogno di noi, dandoci così un segno mirabile del suo straordinario amore. Come nell’economia sacramentale la Grazia divina passa attraverso i segni del pane, del vino e dell’olio, e lo vediamo specialmente stasera, così Dio si serve di noi, si vuol servire di noi». «Gesù ha costituito la Chiesa come suo corpo. Attorno a sè ha radunato uomini e donne come suoi discepoli e amici. Ha chiesto loro di compiere i suoi gesti in sua memoria; ha dato loro un’effusione speciale dello Spirito per consacrarli e abilitarli ad agire in nome suo. (…) Dio, dunque, si è per così dire affidato alle nostre povere mani e ci chiede con insistenza, ci ripete accoratamente: Io ho bisogno di te. Ho bisogno di voi, insieme. Ho bisogno delle tue mani, del tuo cuore della tua testa. Ho bisogno della tua voce, del tuo tempo, di tutto di te. Ho bisogno che siate una cosa sola, perché il mondo creda. Ne ho un bisogno assoluto, urgente».

Una verità che è motivo «del nostro impegno e della nostra gioia, nostro onore e nostro vanto. Questa consapevolezza è anche ciò che guida i lavori sinodali e da senso all’impegno per essere una Chiesa sinodale». «Ma non ce lo dice soltanto il Signore. Ci implorano — ha aggiunto il Vescovo — anche i ragazzi, i giovani, gli uomini e le donne del nostro tempo. Ci implorano coloro che soffrono nel corpo e nello spirito e attendono speranza: i poveri, gli ultimi della terra, gli scartati del mondo, quelli che non trovano più un significato alla loro vita e sono disperati, che sono soli e sconsolati, che sono vittime innocenti e scandalizzati dalle ingiustizie e dalle cattiverie del mondo. Quelli che vivono nel peccato, lontano da Dio, gli indifferenti, i criminali, i senza Dio».

«Se Dio ha voluto aver bisogno di noi, noi, la nostra parte, per piccola che sia, dobbiamo cercare di farla nel migliore dei modi». «Il Signore innanzitutto e poi gli uomini e le donne del mondo– ha concluso -, vorrebbero trovare in noi non dei supereroi ma persone che credono a ciò che proclamano, che insegnano ciò che credono e vivono ciò che insegnano. Persone vere e sincere, che comunicano Gesù Cristo con tutta la propria umanità toccata dalla Grazia e resa veicolo di amore autentico. Persone che sanno trasmettere il messaggio della salvezza, annunciando con gioia la verità sulla vita e sul suo destino».




Il testo base per i lavori del Sinodo

I temi chiave emersi dal lavoro nelle parrocchie raccolti nello strumento di lavoro che guiderà i prossimi passaggi del XX Sinodo diocesano

Con l’avvio liturgico del XX Sinodo della Chiesa di Pistoia, agli oltre 400 sinodali pistoiesi è stato consegnato “l’Instrumentum Laboris”, un breve testo che è il frutto dei contributi giunti dai gruppi sinodali che si sono incontrati nelle parrocchie nei mesi scorsi.

A cosa serve l’Instrumentum Laboris? L’instrumentum laboris è un testo di lavoro organizzato in “proposizionidivise per tema. Il testo è un punto di partenza per un ulteriore ascolto offerto ai sinodali che avranno la totale libertà di discuterlo, approvarlo, modificarlo o riscriverlo.

Quali sono i contenuti?

L’instrumentum laboris è fatto di ventitré proposizioni organizzate in nove capitoletti

  1. Il tempo che stiamo vivendo. Il dopo pandemia: un’occasione per riscoprire l’essenziale della vita
  2.  L’attesa di relazioni umane significative
  3. L’attesa di comunità fraterna e missionaria
  4. Le attese della donna: corresponsabilità
  5. Le attese dei giovani e degli anziani: ascolto, cura e intergenerazionalità
  6. Le attese dei migranti: accoglienza e integrazione
  7. Le attese di Vangelo e di nuovi cammini educativi
  8. Le attese di una Chiesa “nuova”
  9. Il bisogno di una memoria riconoscente.

Tra i contenuti più rilevanti segnaliamo il bisogno di fraternità e di comunità, il bisogno di ascolto e di vicinanza, e solitudini di giovani e anziani, la necessità di relazioni tra le persone, l’intergenerazionalità; la crescita delle ansie per la pandemia, per la guerra, per uno spirito di competitività ossessivo.

E per venire alle questioni più interne alla Chiesa, tra le molte, il ruolo dei laici e della donna, il bisogno di un linguaggio ecclesiale che interpreti il vissuto della gente, che sia comprensibile, che riesca ad accendere con il dono del Vangelo i cuori delle persone; la necessità di una revisione dei percorsi di annuncio della fede; il modo con cui si prendono le decisioni nella Chiesa; il ruolo dei presbiteri, le loro solitudini e difficoltà.

Come funziona il Sinodo?

Il Sinodo a cui partecipano i rappresentanti di tutta la realtà diocesana, presbiteri e laici, lavora in assemblea generale e in assemblee particolari, dette anche circoli minori.

Gli incontri dell’assemblea generale, che è la riunione di tutti i sinodali, si svolgeranno presso l’aula liturgica del Santuario di Valdibrana (Pistoia). Nelle assemblee generali oltre la preghiera e la presentazione delle «proposizioni» sinodali, ci sarà spazio per lo studio, l’approfondimento e gli interventi per le proposte di modifica parziale o totale dei testi.

Le assemblee particolari, dette anche «circoli minori» sono le assemblee di un numero più ristretto di sinodali, individuate su base geografica, che si riuniranno in cinque luoghi della Diocesi:

1) Pistoia (Chiesa di San Francesco): vicariati di Città, Suburbio est e Suburbio ovest;
2) Capostrada: vicariati di Montagna; Capostrada e Gello;
3) Casalguidi: vicariati di Casalguidi, Bottegone, Lamporecchio, Vinci;
4) Poggio a Caiano (Parrocchia di S. M. del Rosario): vicariati di Poggio-Carmignano, Quarrata, Vignole, Limite sull’Arno;
5) Fornacelle: vicariati di Agliana-Montale, Montemurlo.

Nei circoli minori ci si dividerà in gruppi di 10-15 persone per discutere e confrontarsi sulle proposizioni dell’instrumentum laboris. Il lavoro di ogni gruppo sarà mandato alla segreteria del Sinodo che sulla base delle osservazioni ricevute riscriverà le nuove proposizioni da sottoporre all’assemblea generale per l’approvazione, la modifica o la riscrittura delle medesime.

Come si concluderanno i lavori?

Conclusa la revisione delle proposizioni l’assemblea generale voterà il testo finale, il cosiddetto libro sinodale, che sarà consegnato al vescovo durante la celebrazione di chiusura della prima sessione del Sinodo prevista per sabato 24 giugno 2023.




Settimana Santa 2023: le celebrazioni con il Vescovo

Luoghi e orari delle celebrazioni della Domenica di Passione e della Settimana Santa con monsignor Tardelli in Cattedrale e non solo

Domenica 2 aprile la Chiesa celebra la Domenica delle Palme, giorno solenne che inaugura la Settimana Santa. Come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica ogni celebrazione liturgica e in modo particolare la Settimana Santa «non soltanto ricorda gli eventi che hanno operato la nostra salvezza; essa li attualizza, li rende presenti. Il Mistero pasquale di Cristo viene celebrato, non ripetuto. Sono le celebrazioni che si ripetono. In ciascuna di esse ha luogo l’effusione dello Spirito Santo che attualizza l’unico Mistero».

Ripercorrere la Passione di Gesù e la sua Resurrezione è un’occasione da non perdere per lasciarsi coinvolgere dalla suggestioni dei riti della Settimana Santa, ma soprattutto per permettere al Signore di guarirci e aprire alla speranza la nostra esistenza. 

Le celebrazioni con il vescovo avviano sabato 1 aprile, quando alle 17.30 nella chiesa di Sant’Ignazio, monsignor Tardelli celebrerà la Benedizione dell’olivo e avvierà la processione fino alla Cattedrale di San Zeno dove sarà concelebrata la Messa. In quel giorno tutte le altre celebrazioni liturgiche del centro storico sono sospese.

Il vescovo presiederà in Cattedrale la Messa crismale con la benedizione degli olii santi mercoledì 5 aprile alle 21. In Duomo per il triduo pasquale il vescovo presiederà giovedì alle 18.00 la Messa in Coena Domini con la lavanda dei piedì, venerdì alle 21 la liturgia della Passione e sabato alle 22 la Veglia pasquale.

Domenica 9 aprile, Pasqua di Resurrezione il Vescovo presiede alle 11.00 la Messa Pontificale in Cattedrale con al termine la benedizione apostolica e annessa indulgenza plenaria.

Quest’anno, in occasione dei riti della Settimana santa il vescovo si sposterà anche nelle altre chiese del Centro Storico: Domenica delle Palme il Vescovo presiede la Messa che partirà da San Giovanni Fuorcivitas alle 11 e si concluderà in San Paolo; Giovedì santo celebrerà la Messa alle 21 in San Bartolomeo presso la Fraternità apostolica di Gerusalemme e venerdì alle 15.30 sarà di nuovo in san Paolo per la celebrazione della Passione.