Aggiornamento sui lavori alla chiesa di Carmignano

CARMIGNANO  – «I lavori di messa in sicurezza sul porticato della chiesa di Carmignano, che come noto a tutti è di proprietà ecclesiastica, si sono conclusi nei tempi rapidi che erano stati stabiliti: di questo non avevo dubbi e pertanto sono particolarmente lieto». Così don Cristiano D’Angelo, amministratore parrocchiale della chiesa di San Michele in Carmignano.

Don Cristiano, ringraziato «le maestranze per il bel lavoro svolto nel rispetto dei tempi», conferma che questo è «solo un primo passo in un cammino ancora lungo e nel quale tutti i diversi soggetti, su un bene così importante di proprietà ecclesiastica, potranno, in base alle loro specifiche competenze, procedere uniti per raggiungere insieme l’obiettivo finale che sta a cuore a tutti, in particolare a una proprietà che continuerà, in accordo con la Soprintendenza e con gli altri soggetti del territorio, a svolgere il ruolo primario che le compete».

 




Carmignano: partono i lavori di messa in sicurezza del loggiato

CARMIGNANO – «Dopo il fermo decretato dalla Magistratura per consentire le sue indagini in merito alla responsabilità dell’evento, i lavori di messa in sicurezza definitiva del loggiato e della chiesa di San Michele sono partiti oggi, su iniziativa della Soprintendenza competente e dopo la messa in sicurezza provvisoria inizialmente realizzata dal Comune. In tempi davvero veloci sarà presto riaperto l’accesso nella chiesa dal portone principale: questo è solo il primo passo per il recupero dell’intero loggiato». Così don Cristiano D’Angelo, amministratore parrocchiale della chiesa di San Michele di Carmignano il cui portico venne distrutto la mattina dello scorso 4 giugno da un grosso automezzo di ALIA in fase di manovra. Il sacerdote tiene anche a «ringraziare la società assicuratrice per la disponibilità dimostrata in tutta questa vicenda».

Don Cristiano, parroco a Bonistallo di Poggio a Caiano e vicario foraneo di zona, è stato da poco nominato dal vescovo di Pistoia “amministratore parrocchiale” di San Michele a Carmignano. «Sono davvero lieto per questo inizio di lavori – commenta don D’Angelo– che vedo anche come un significativo segno di speranza per l’intera comunità e per un edificio sacro così prezioso e sempre più destinato, nell’immediato futuro, a testimoniare valori evangelici e francescani in un contesto che ne ha bisogno estremo».




Vinci, nuova vita per la pieve di Sant’Ansano

VINCI – Sabato 23 giugno riaprirà finalmente ai fedeli e al pubblico la storica pieve di San Giovanni Battista a Sant’Ansano in Greti, antica chiesa romanica situata nel Comune di Vinci, chiusa dal marzo del 2012 perché a rischio crollo. La chiesa è stata oggetto negli ultimi anni di un lungo e articolato intervento di restauro, reso possibile grazie alle risorse messe a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana dai contributi dell’8×1000, per tramite dell’allora vescovo di Pistoia Mons. Mansueto Bianchi con 145mila euro; dal Comune di Vinci, con 50mila euro, e dal Mibact che, attraverso il più importante piano antisismico finora finanziato sul patrimonio culturale statale, ha stanziato solo per la Pieve vinciana 266.737 euro. Il progetto di riqualificazione è stato messo a punto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, in particolare dall’architetto Gabriele Nannetti, funzionario della Soprintendenza, a cui è stata affidata anche la direzione dei lavori. C’è stato anche il prezioso contributo delle famiglie della parrocchia, in particolare le famiglie Desideri, Conti, Lombardi Romana che hanno donato un nuovo organo a tre tastiere, e poi dell’associazione Sant’Ansano e delle ditte Computer Gross, Inpa e Alex&Co, che hanno dato un contributo per il restauro degli arredi. Il primo intervento portato a termine ha riguardato il consolidamento statico della chiesa, attraverso elementi di rinforzo, palificazioni e un muro di contenimento in cemento armato, che hanno consentito di arginare il dissesto del versante franoso adiacente all’abside e rendere stabile la chiesa. Successivamente, si è passati al consolidamento definitivo delle strutture fondali e dell’apparato murario. Le strutture murarie sono state riqualificate attraverso opere di legatura e ritessitura e con l’applicazione di bande in fibra di carbonio. Infine, è stato consolidata e restaurata la copertura absidale, ripristinate le superfici interne a intonaco e restaurate le pavimentazioni.

«Sabato 23 giugno – afferma il vescovo di Pistoia, Mons. Fausto Tardelli – sarà un giorno particolarmente lieto per la vitale comunità di Sant’Ansano e per tutta la diocesi. Questo restauro è un caso particolarmente felice, perché mostra chiaramente che instaurando rapporti di stima e collaborazione, e unendo le forze, si possono raggiungere ottimi risultati. Ancora non tutto è perfetto: alcuni interventi sono in divenire, ma ora la chiesa può essere di nuovo officiata e tornare alla sua funzione. La pieve torna a essere punto di riferimento per la comunità di Sant’Ansano che può nuovamente viverla, così come hanno fatto i suoi predecessori che per secoli in questo edificio antichissimo hanno pregato nelle occasioni liete e in quelle tristi, riconoscendosi come comunità nella fede, in un edificio che davvero non è fatto solo di pietre. Insieme alle antiche e stupende chiese romaniche della città di Pistoia, la Pieve di S. Ansano con qualche altra sparsa nel territorio diocesano, testimonia la secolare fecondità della fede cristiana e la sua capacità di suscitare una singolare bellezza, che parla anche all’uomo di oggi. Vorrei rivolgere anche un ringraziamento prima di tutto a tutti coloro che hanno scelto di devolvere il loro 8 x mille alla Chiesa Cattolica, e poi alla Conferenza Episcopale Italiana, che ha assegnato per questo intervento una cifra davvero ingente senza la quale non si sarebbe potuto completare il restauro».

«È una grande gioia aver ritrovato l’antica pieve dopo 5 anni di lavori per il restauro – commenta Monsignor Renato Bellini, parroco di Vinci – Una chiesa affascinante, per gli occhi e per il cuore, da guardare e da respirare per quanto è bella. Ha sempre rappresentato un punto di riferimento per le parrocchie dei dintorni perché fa da collante per la comunità. Una comunità che è ancora oggi solida, accresciuta e che si sta rinnovando, grazie all’arrivo dei giovani che hanno rivitalizzato il paese. Le celebrazioni che si faranno nella nuova pieve aiuteranno a crescere in armonia e integrazione tra le tante famiglie presenti. Ringrazio il Comune di Vinci, la Soprintendenza di Firenze, la CEI, le ditte, gli operai e tutte le persone che sono affezionate alla pieve e che si sono sempre messe a disposizione per collaborare».

«La riapertura al culto e più in generale al pubblico dei visitatori della più che millenaria pieve di San Giovanni Battista a Sant’Ansano in Greti – ha affermato soddisfatto l’assessore alla cultura del comune di Vinci Paolo Santini – ci riempie di autentica gioia. I lavori di consolidamento strutturale e di restauro hanno avuto una lunga durata, tuttavia interventi epocali come questo – sicuramente l’intervento più significativo dopo i grandi restauri effettuati dal 1942 al 1970 – richiedono studio preliminare approfondito, progettazione accurata, supervisione competente e soprattutto tempo e maestranze qualificate. Tutti questi fattori combinati insieme possono dare grandi risultati, come è accaduto a Sant’Ansano. E la collaborazione, anche economica – ha proseguito Santini – fra enti coinvolti e proprietà, fra il Comune di Vinci, la Diocesi di Pistoia, il Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo con la soprintendenza competente, la conferenza episcopale italiana, stavolta ha davvero prodotto un ottimo risultato finale, riconsegnando ai fedeli e alla comunità intera, non solo vinciana, un gioiello architettonico romanico dalle caratteristiche uniche anche in Toscana e uno scrigno di tesori d’arte assolutamente straordinario. Adesso l’auspicio – ha concluso l’assessore vinciano – è che possiamo trovare tutti insieme le modalità più adeguate per inserire la pieve di Sant’Ansano nel circuito museale dei beni culturali vinciani, assicurando, a chi lo vorrà, di poter visitare un complesso architettonico dall’enorme valore storico».