Nuovo parroco a Casalguidi

Mons. Vescovo in data 10 agosto 2019 ha nominato parroco di Casalguidi don Andrea Mati, trasferendolo in pari tempo dalla parrocchia di Lamporecchio e Orbignano e dalla responsabilità del coordinamento delle parrocchio di Mastromarco, San Baronto, Porciano.

(comunicato)




«Credo?» A ottobre la terza edizione dei linguaggi del divino

Il festival di teologia, che si svolgerà il prossimo ottobre in città, avrà per tema il credere oggi.

«Credo. Aiutami nella mia incredulità». Questa affermazione fragile ma colma di attesa, fiduciosa e consapevole allo stesso tempo, dà il titolo all’edizione 2019  de  “i linguaggi del divino”, un evento giunto ormai alla sua terza edizione e che si configura come un vero e proprio festival di teologia.

La proposta di questa nuova edizione dei Linguaggi del divino offre l’opportunità di approfondire il tema del credere oggi con l’aiuto di figure di primo piano della riflessione teologica italiana. L’apertura del programma, prevista per il 5 ottobre alle 17, è affidata  a  monsignor Rino Fisichella, presidente del pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che tratterà il tema “credere oggi”. La stessa sera, alle 20.30, Andrea Gambetta, produttore cinematografico, racconterà della sua esperienza a fianco di Wim Wenders, nella produzione del docufilm «Papa Francesco. Un uomo di parola» (Pope Francis – A Man of His Word, 2018).

 

Ricordiamo, tra i relatori la prof.ssa Cecilia Costa (10 ottobre ore 21) sociologa, nominata recentemente da papa Francesco consultore della segreteria generale del sinodo dei vescovi; don Luigi Maria Epicoco (venerdì 11 ottobre ore 17), lo scrittore Davide Rondoni (sabato 19 ottobre ore 10.30).

«Parlare del “credere” oggi – afferma il vescovo – a dispetto di quanto sembrava dominare il pensiero qualche decennio fa, non significa affatto affrontare un tema marginale o del tutto secondario. Nel mondo plurale di oggi le dinamiche “credenti” custodiscono una evidente vivacità, non soltanto per le tensioni –purtroppo anche drammatiche – che hanno animato l’inizio del nuovo millennio, ma anche per le diverse “credenze” diffuse oggi: da quelle legate alle fake news, a quelle di una politica manipolatoria; da quanto si lega a temi più o meno attuali (ad esempio la polemica sui vaccini) ai diversi tipi di dieta (vegetarianesimo, veganesimo), fino agli orizzonti più incredibili (terrapiattisti, teorici del sospetto). Insomma, “credere” appartiene, forse anche nella sua forma più secolarizzata, all’uomo contemporaneo. Oggi il vero nemico del credere non è più l’ateismo militante o l’ideologia, ma l’indifferenza. Papa Francesco aggiungerebbe “la tristezza individualista” dell’uomo immerso nel mondo dei consumi, la “coscienza isolata” di chi resta sulla superficie delle realtà e delle relazioni».

Anche quest’anno gli eventi saranno ospitati in alcuni – unici – ambienti ecclesiali della città di Pistoia: la chiesa barocca di Sant’Ignazio di Loyola, l’ex refettorio del convento di San Domenico con la sua splendida galleria di affreschi, la sala capitolare tardogotica del convento di San Francesco.

A fianco degli eventi ordinari è in programma lo spettacolo “Oltre me”, una performance completamente ideata e prodotta da un gruppo di giovani della diocesi di Pistoia che “andrà in scena” il 19 e 20 ottobre nella suggestiva cornice del battistero di San Giovanni in Corte.

 

SCARICA O LEGGI  IL PROGRAMMA DEFINITIVO

SABATO 5 OTTOBRE ORE 17

Chiesa di San Bartolomeo

Mons.Rino Fisichella

Credere oggi

 

ORE 21

Chiesa di San Bartolomeo

In dialogo con Andrea Gambetta

Produttore del docufilm di WIM WENDERS

«Papa Francesco. Un uomo di parola»

Modera DOMENICO MUGNAINI, Direttore di Toscana Oggi

 a seguire proiezione del film

 

 DOMENICA 6 OTTOBRE ORE 17

Sala capitolare Convento San Francesco

Alfredo Jacopozzi

Nelle inquietudini dell’uomo postmoderno

 

GIOVEDÌ 10 OTTOBRE ORE 17

Sala conferenze Convento San Domenico

Benedetta Rossi

La Scrittura racconta il credere

«Credo, aiutami nella mia incredulità» (Mc 9,24)

 

ORE 21

Sala conferenze Convento San Domenico

Cecilia Costa

Giovani e fede

 

VENERDÌ 11 OTTOBRE ORE 17

Sala conferenze Convento San Domenico

Luigi Maria Epicoco

Credere, oltre (o nelle) ferite?

 

 

SABATO 12 OTTOBRE ORE 11.00

Sala conferenze Convento San Domenico

Andrea Lonardo

Si può ancora credere nella Genesi?

 

ORE 16

Sala capitolare Convento San Francesco

Giovanni Ferretti

Verso un nuovo statuto del credere cristiano in età secolare

 

DOMENICA 13 OTTOBRE ORE 17

Sala conferenze Convento San Domenico

Maria Ignazia Angelini

Dall’ascolto, la fede impossibile e necessaria

«Se tu puoi?» (Mc 9,23).

Sala capitolare Convento San Francesco

GIOVEDÌ 17 OTTOBRE ORE 17

Franco Mosconi

La fede onnipotente

Sala capitolare Convento San Francesco

 

SABATO 19 OTTOBRE ORE 10.30

Sala capitolare Convento San Francesco

Davide Rondoni

La poesia mette a fuoco la vita

La giovinezza è cercare i segni dell’infinito

 

ORE 17

Andrea Vaccaro

Sala capitolare Convento San Francesco

Intelligenza spirituale e neuroateismo

Evoluzioni della generazione incredula

 

19 OTTOBRE – 20 OTTOBRE ORE 21

Battistero di San Giovanni in Corte

“OLTRE ME”

Credere a Pistoia in musica e parole

 




Tre anni fa la scomparsa del vescovo Bianchi

Mons. Tardelli invita a celebrare una messa di suffragio nelle parrocchie della diocesi

Sabato 3 agosto ricorre il terzo anniversario della morte di Mons. Mansueto Bianchi, ultimo vescovo di Pistoia defunto.

In vista della ricorrenza il vescovo Tardelli raccomanda ai fedeli di pregare per lui e di celebrare in ogni parrocchia una santa messa in suffragio di Mons. Mansueto Bianchi nel giorno della scomparsa.

Mons. Tardelli celebrerà la santa messa di suffragio sabato 3 agosto alle ore 10.30 nella chiesa di Santa Maria a Colle (Lucca) presso la quale il vescovo Mansueto è stato sepolto.




La Toscana da San Francesco

I prossimi 3 e 4 ottobre le diocesi toscane si danno appuntamento ad Assisi
per un pellegrinaggio regionale. Parrocchie, associazioni, movimenti della
nostra diocesi sono chiamati a partecipare a questo importante momento ecclesiale.

 «Francesco
và, ripara la mia casa» (Fonte Francescane 1411): è l’ invito che Gesù aveva
fatto al giovane Francesco dal crocifisso della chiesetta di San Damiano allora
in rovina.

Da qui si è
accesa la fiamma dell’amore di questo giovane per Dio, per il creato e per la
vita stessa. La sua esistenza, avendo come fonte il Vangelo, l’umiltà e la
povertà fu interamente trasformata e capace di affascinare non soltanto l’
Italia, ma il mondo intero.

In segno di
omaggio da parte di tutte le regioni italiane, ormai da 80 anni è accesa ogni
anno una lampada votiva davanti alla tomba del santo. Per il nuovo anno pastorale
2019 – 2020 tocca alla Toscana accendere e alimentare la fiamma della lampada:
lampada di pace che arde con la fiamma del nostro amore per il Signore. Questa
stessa fiamma d’amore ha illuminato e continua ad illuminare il pontificato di Papa
Francesco, che proprio nel nome, in senso programmatico, ha inteso agganciarsi
al poverello di Assisi. Gesù – oggi come allora- continua a parlare, invitando uomini
e donne di oggi ad accendersi di questa fiamma d’amore; possiamo immaginare che
ai popoli toscani si rivolga con queste stesse parole:«Toscana vai, ripara la
mia casa che è in rovina». Ecco allora il motivo per cui i vescovi toscani invitano
a partecipare a questo pellegrinaggio in maniera significativa.

Come si
organizza la Diocesi di Pistoia per questo grande evento?

Al momento, con il coordinamento di don Gianni Gasperini, responsabile dell’ Ufficio Pellegrinaggi diocesano, ogni vicariato è invitato a prenotare un pullman per il giorno 4 ottobre. I vicari foranei sono chiamati ad impegnarsi personalmente sia per fissare il mezzo di trasporto, sia per organizzare al meglio la giornata. L’ultimo giorno previsto per le iscrizioni dei fedeli è il 31 agosto.

Quanti intendono partecipare a questo pellegrinaggio sono invitati a rivolgersi ai loro parroci per le prenotazioni appena possibile perché i posti sono limitati: per motivi logistici non sarà possibile organizzare più di un pullman per vicariato. I posti assegnati per la nostra diocesi, infatti, sono 504 tra sacerdoti e fedeli. Quanti intendano partecipare due giorni: cioè il 3 e il 4 ottobre, sono invitati a prendere contatto direttamente con il delegato diocesano don Petre Iancu, il quale è a disposizione anche per qualsiasi altra informazione relativa al pellegrinaggio regionale (tel. 0573 904639).

Il 3 e il 4
ottobre sono soltanto l’ inizio di un anno particolarmente dedicato allla
figura di san Francesco; durante l’anno pastorale 2019-2020 ogni comunità potrà
organizzarsi con il suo parroco privatamente e fare un’esperienza di
spiritualità francescana.

Don Petre Iancu




Con Bernadette sulle vie della santità

Dal 30 luglio al 2 agosto una reliquia di santa
Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes sarà ospitata presso la parrocchia
di Santa Maria Assunta a Badia a Pacciana. Padre Oronzo Stella, parroco di
Badia, presenta il valore e la novità di questo evento.

Cosa significa accogliere questo evento per
la sua parrocchia?

Accogliere
significa ricevere un dono, disporre un ambiente per “ospitare” chi
ci viene incontro. Il primo passo per accogliere veramente è fare spazio dentro
di noi, un avvicinarci deciso e delicato all’altro che percepiamo come un dono.
La venuta delle reliquie di santa Bernadette ci stimola innanzitutto a farci
vicini, per condividere, facendole nostre, le sue virtù eroiche: l’umiltà e la
povertà. Il dono delle reliquie è un evento che ci spinge ad aprirci ad un
straordinario segno della tenerezza di Dio che nella sua misericordia innalza
gli umili e li ricolma di ogni bene, come Maria canta nel suo inno di lode, il
Magnificat.

Bernadette è
stata “toccata dal Cielo”, che in Maria ha la sua più bella e fulgida
stella: Lei, «Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, umile ed alta più che
creatura» (Dante, Paradiso XXXIII).

E per vivere
in profondità questo evento, Maria e Bernadette ci invitano ad aprire, ad
allargare i paletti della nostra tenda, del nostro cuore, con la consapevolezza
che il riconoscimento della nostra povertà e pochezza è la porta che apre l’ingresso
di Dio nella nostra vita come è avvenuto in maniera sublime ed unica per Maria,
ragazza di Nazareth e per Bernadette, ragazza di Lourdes, testimoni delle cose
grandi che l’Onnipotente compie per coloro che lo amano.

Bernadette, povera e illetterata, si rivela
a noi in tutta la sua umiltà; quale messaggio ci porta?

Bernadette è
una figura che ci stimola a prendere sul serio la nostra chiamata alla santità.
Lei ci ricorda che nel Battesimo siamo stati resi “santi e immacolati
dinnanzi a Dio”. Da lei siamo richiamati a vivere la santità, compiendo
ogni giorno la volontà di Dio, che ci ama così come siamo, piccoli e poveri,
perchè Egli vuole innalzarci allo splendore della sua gloria. A chi le chiedeva
perché Maria avesse scelto lei Bernadette rispondeva: «volete che non sappia
che se la Madonna mi ha scelta è perché ero la più ignorante? Se ne avesse
trovata una più ignorante di me avrebbe preso lei». E a chi le chiedeva: «di
che cosa sei stata più felice: della prima comunione (sacramento che lei
desiderava molto, ma che non le veniva dato a motivo della sua ignoranza del
catechismo) o delle apparizioni?», lei rispondeva: «sono due cose che stanno
insieme, ma che non si possono paragonare. Sono stata pienamente felice
nell’una e nell’altra». E scegliendo la vita religiosa nelle suore della carità
di Dio prese questo proposito: «non vivrò un solo istante senza passarlo
amando». Non male come programma e sempre attuale anche per noi.

Segno della santità di Bernadette è il suo
corpo incorrotto custodito a Nevers; ma qual è la reliquia che arriverà a Pistoia?

Ho avuto modo
di passare a Nevers dove viene custodito il suo corpo incorrotto e sono rimasto
colpito dal vedere il suo volto splendente e sorridente. Lei che “nella
Bella Signora” come chiamava la Madonna, aveva visto il Paradiso e ha
cercato sempre, nonostante le sofferenze, di non perdere la gioia di quello
sguardo che la faceva sentire amata perché la «Bella Signora la faceva sentire
a suo agio» e la «guardava come una persona che parla ad un’altra persona». La
reliquia che giungerà da noi a Santa Maria Assunta a Badia di Pacciana e che
sta percorrendo una “Peregrinatio” per l’Italia è un frammento di una
costola, che di solito è custodita nella cripta sotto la basilica
dell’Immacolata Concezione di Lourdes. Attorno ad essa la diocesi di Pistoia e
le chiese vicine si stringeranno con devozione, rinnovando  l’impegno di essere, come il nostro vescovo
ci chiede, una “comunità fraterna e missionaria”.

In vista
dell’arrivo delle reliquie invito a contattarmi parrocchie, gruppi,
associazioni e movimenti che intendessero condividere l’esperienza di preghiera
e di meditazione, garantendo la presenza ed un servizio di guida e animazione
di una o più ore durante la permanenza delle reliquie. Possono farlo
chiamandomi al 340 5500420 o scrivendo a: padreoronzostella@gmail.com .

Daniela Raspollini




Se Maria si commuove per noi

Mercoledì 17 luglio la Chiesa pistoiese festeggia la Madonna dell’Umiltà, compatrona della Diocesi. Per la solennità saranno celebrate due messe: una alle 10.30, l’altra presieduta dal vescovo Tardelli alle ore 21.00. La santa messa sarà preceduta dal rosario meditato e seguita dall’adorazione eucaristica.

A cura di
Daniela Raspollini

In prossimità della festa della Madonna dell’Umiltà abbiamo voluto rivolgere qualche domanda a Maria Valbonesi, autrice del libro Madonne miracolose nel cuore di Pistoia, che fu pubblicato cinque anni fa per iniziativa del vescovo Mansueto Bianchi.

Fra tutti i miracoli delle Madonne
pistoiesi, il “sudore” della Madonna dell’Umiltà è l’unico riconosciuto
ufficialmente dalla Chiesa?

Proprio così.
Nel centro storico di Pistoia si trovano non poche immagini della Madonna –
delle Porrine, del Letto, del Rastrello, del Giglio ecc.—alle quali in tempi
diversi sono stati attribuiti manifestazioni e interventi miracolosi, ma la
Chiesa, pur senza contrastare gli slanci della fede e la devozione popolare,
non si è mai pronunciata in merito e ha ufficialmente riconosciuto il miracolo
soltanto nel caso della Madonna dell’Umiltà e soltanto dopo un processo in
piena regola

Nel suo libro sottolinea che è importante
poter rileggerne ancora oggi le autentiche testimonianze trascritte nei
documenti.

È importante
perché dopo cinquanta o cento anni – figurarsi dopo cinquecento – il miracolo
di cui tutta la città era stata concordemente testimone, per forza di cose e di
tempo, da certezza indiscutibile si sarebbe ridotto a un “si dice” o “così
dicevano”; mentre invece i verbali del processo, che sono forse il tipo di
documento più immediato che esista, conservano intatta l’attualità di quella
testimonianza fino ai giorni nostri e, ovviamente, anche oltre.

Cosa avvenne storicamente dopo il miracolo?

L’entusiasmo e
la profonda commozione religiosa che il miracolo suscitò a livello collettivo
trovarono immediata corrispondenza nelle autorità non, come ci si aspetterebbe,
ecclesiastiche, ma civili. Fu infatti il più importante organo civile di
Pistoia, il Consiglio del Popolo, a deliberare fin dall’autunno del 1490 la
costruzione di un “magnifico Tempio” in onore della Madonna dell’Umiltà.

E solo nel
1549, quando il Tempio – a parte la cupola – era ormai costruito, dopo aver
verificata l’attendibilità e udita la concorde versione di otto testimoni
oculari – la stessa che tuttora si può leggere nei verbali del processo – un
tribunale ecclesiastico presieduto dal vescovo riconobbe l’autenticità del
miracolo.

Chi entra a visitare la basilica può ancora
vedere nell’affresco della Madonna il percorso della “sudorazione” avvenuta il
17 luglio 1490, mentre nella città infuriavano lotte intestine. Il miracolo è
stato rappresentato anche da pittori contemporanei?

Il miracolo
avvenne sotto forma di “sudore o liquore” – come scrive il contemporaneo Cosimo
Bracciolini – che per diversi mesi continuò a scorrere dalla fronte della
Madonna, però, in aperta violazione della legge di gravità,evitando il Bambino e fermandosi ai piedi della Madre. Non ne
esistono, ch’io sappia, rappresentazioni diverse dalla prima, ma questa fu
subito riprodotta molte volte, anche sui muri esterni della città e si trova
tuttora all’interno delle chiese, ad esempio, di S. Andrea e S. Bartolomeo.

A Pistoia la Madonna dell’Umiltà occupa una
posizione centrale e di prestigio, tuttavia inferiore a quella di sant’Jacopo.
Perché?

Questa domanda
richiederebbe un lungo discorso. Qui mi limiterò a dire che fin dall’arrivo
della sua reliquia sant’Jacopo diventò simbolo e garanzia, a un tempo religiosi
e civili, della realtà, in sé e per sé, di Pistoia. In un documento del 1490 il
miracolo della Madonna fu definito dal Consiglio del Popolo «thesoro
e dono celeste»: dono di compassione materna, cioè della partecipazione
della Madre celeste al patire di un popolo da sempre straziato dalle lotte
intestine che peraltro erano soltanto colpa sua.




Il Luglio della Chiesa pistoiese

Sulle tracce degli apostoli a Pistoia e nella Terra di Gesù

Il luglio della diocesi di Pistoia ripropone alla città il suo legame identitario con San Giacomo Apostolo. La figura di san Jacopo, a cominciare dall’arrivo della sua reliquia nel XII secolo, accompagna infatti lo sviluppo delle istituzioni civiche e della vocazione cittadina ad essere luogo di sosta e accoglienza, porta per il settentrione e l’Europa. San Jacopo è infatti il santo pellegrino di Compostela, il modello e l’amico dei viaggiatori di ieri e di oggi, emblema dell’uomo che parte alla ricerca di se stesso e di Dio, del senso della vita e della salvezza. Però San Jacopo, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni evangelista, è soprattutto un apostolo, il primo a morire martire per la fede in Cristo. San Giacomo dunque, riconduce alla viva esperienza del Vangelo, all’incontro che cambia e che vale la vita.

Pellegrino e apostolo: sono i due tratti che distinguono la figura di Jacopo e che accompagneranno anche il luglio della Chiesa Pistoiese; accanto ai tradizionali festeggiamenti jacopei, infatti, proprio il giorno successivo alla Festa, il 26 luglio, avrà inizio un pellegrinaggio diocesano per la Terra Santa. Un viaggio guidato dal vescovo Tardelli che accompagnerà, sulle tracce di Gesù e degli apostoli, 90 giovani pellegrini. Un gruppo consistente di giovani e giovanissimi, in gran parte volontari dell’Associazione Maria Madre Nostra che opera presso il Centro Maic di Pistoia, ma anche alcuni giovani disabili che frequentano il Centro, accompagnati dai loro amici, i seminaristi della Diocesi e altri giovani in discernimento vocazionale.

I festeggiamenti, invece, si apriranno martedì 16 luglio con la tradizionale vestizione della statua di San Jacopo sulla facciata della cattedrale e l’inizio della novena al Santo Apostolo in Cattedrale che prevede, al termine della messa quotidiana delle ore 18, la preghiera dinanzi alla reliquia.

Martedì 16, al termine della messa delle 18, l’arciprete della Cattedrale presiederà il rito della vestizione della statua di San Jacopo, ammantata dal tradizionale mantello rosso con la collaborazione dei Vigili del Fuoco di Pistoia. Quest’anno, per la prima volta, la vestizione sarà accompagnatadalla benedizione del cavalli dei quattro rioni cittadini che si sfideranno la sera del 25 luglio nella Giostra dell’Orso.

A conclusione della giornata, sempre in Cattedrale, alle ore 21.15 è previsto un Concerto in onore del Santo Patrono. Il concerto sarà a cura dell’Ensemble Barocco dell’Accademia Giuseppe Gherardeschi (Bianca Barsanti, soprano; Sergio Fulvio Tommasini, violino barocco; Michele Salotti, clavicembalo). Saranno proposte musiche di Monteverdi, Gherardeschi, Carissimi, Bach, Telemann e Purcell.

La novena scandirà la preparazione della solennità di San Jacopo e culminerà martedì 24 luglio nella preghiera dei primi vespri e alle 17.30 e nella messa capitolare alle 18.00 presieduta dal proposto del capitolo mons. Umberto Pineschi.

La sera del 24, inoltre, si svolgerà per le vie del centro storico la processione di San Jacopo: un importante e suggestivo momento ecclesiale che è radicato nella storia religiosa della città. La Processione partirà dalla Chiesa di San Francesco alle ore 21, dove inizierà con un momento di preghiera, per dirigersi alla Cattedrale di S. Zeno.

Giovedì 25 luglio, giorno della memoria liturgica di San Jacopo, è il grande giorno della solennità. In Cattedrale alle ore 10.00 è prevista la preghiera delle lodi mattutine, alle 10.30 l’accoglienza alle porte del Duomo delle autorità cittadine e del corteo storico; alle 11.00 sarà quindi celebrata la messa pontificale presieduta da Mons. Fausto Tardelli, durante la quale il vescovo consegnerà alla diocesi anche la sua nuova lettera pastorale.

 

 




A Pistoia le reliquie di Bernadette

Una reliquia della veggente di Lourdes sarà eccezionalmente esposta alla venerazione dei fedeli presso la chiesa di Santa Maria Assunta di Badia a Pacciana

 

PISTOIA – In quest’anno speciale per Lourdes, dichiarato “anno di Bernadette” in occasione del  175° anniversario della nascita ed il 140° della morte della sua morte, il Santuario ha promosso il pellegrinaggio europeo delle reliquie di Bernadette Soubiros. Saranno 34 le diocesi italiane che le ospiteranno nel corso dell’anno dopo l’iscrizione richiesta al Santuario. Pistoia, unica diocesi toscana assieme a Volterra, ospiterà le spoglie mortali di santa Bernadette dal 30 luglio al 2 agosto prossimi, presso la chiesa parrocchiale di Badia a Pacciana.

L’evento sarà preceduto da una preparazione di preghiera e riflessione nei tre santuari mariani pistoiesi: il 17 luglio alle ore 21 con la celebrazione della festa della “Madonna dell’umiltà” – compatrona della città e della diocesi- presso la Basilica di Pistoia; il23 luglio alle 18, presso ilsantuario della Madonna del letto in piazza San Lorenzo; il 29 luglio alle ore 17,30 presso il Santuario della Madonna di Valdibrana.

Le celebrazioni solenni del 21 e del 23 luglio, presiedute dal Vescovo Tardelli saranno precedute dal rosario meditato e seguite da un momento di preghiera e adorazione eucaristica.

In diocesi giungerà la “costola” della santa veggente, abitualmente esposta alla venerazione dei fedeli nel santuario di Lourdes. Il corpo incorrotto di Bernadette, infatti, è custodito a Nevers, nel convento di Saint Gildard in cui ha vissuto ed è morta.

Le reliquie arriverannomartedì 30 luglio e saranno accolte con la messa di apertura alle ore 18 presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Badia a Pacciana.

Dal 30 luglio al 1 agosto la chiesa resterà aperta ai fedeli tutto il giorno dalle ore 7.00 alle ore 24.00 e sono previsti diversi momenti celebrativi; tra i tanti segnaliamo mercoledì 31 luglio la messa con l’amministrazione comunitaria del sacramento dell’unzione degli infermi e giovedì 1 agosto uno dei momenti più suggestivi: la processione mariana “aux flambeaux” curata dallasezione Unitalsi di Pistoia. Il 2 agosto le reliquie partiranno dalla parrocchia alla mattina, dopo la santa messe delle ore 8.30.

Parrocchie, gruppi,associazioni e movimenti ecclesiali che intendessero condividere l’esperienza di preghiera e meditazione, garantendo la presenza ed un servizio di guida e animazione di una o più ore durante la permanenza delle reliquie possono rivolgersi agli organizzatori (Amici di Lourdes:associazione@amicidilourdes.it – Fondazione Giorgio Tesi:info@fondazionegiorgiotesi.it – Parrocchia Badia:padreoronzostella@gmail.com).

L’arrivo delle reliquie e gli eventi ad esso collegati sono stati resi possibile grazie alla collaborazione traparrocchia di Badia a PaccianaFondazione Giorgio Tesi onlus e Amici di Lourdes.

Proprio quest’ultima associazione è da oltre sessant’anni il principale ponte tra la chiesa pistoiese e il santuario di Lourdes. Nata nel 1956 dall’iniziativa del diacono Luciano Bani, gli Amici di Lourdes ha cportato generazioni di pistoiesi ai piedi della grotta di Massabielle.

Lo stretto legame tra Pistoia e Lourdes  si è costantemente ampliato, sviluppando una bella quanto unica sinergia con il mondo del vivaismo. Una delle prime opere di abbellimento del Santuario a firma Pistoiese fu l’allestimento del giardino del nuovo ospedale con aree a verde, progettato in collaborazione con Lidiano Zelari, coordinatore di diversi vivaisti pistoiesi che risposero con molta generosità.

La collaborazione tra gli “Amici di Lourdes” e la Giorgio Tesi onlus va avanti dal 2014, grazie al progetto di rifacimento della Grotta e dell’area attigua, in particolare per la parte “verde” che prevedeva l’acquisto di 30 Frassini. Questo primo progetto, ovvero il “Giardino dell’ombra”, è stato inaugurato il 23 Giugno 2015, alla presenza del Vescovo Tardelli, con la deposizione di una targa in memoria di Giorgio Tesi e del diacono Luciano Bani. Nel secondo progetto che ha riguardato il “Giardino delle fontane” viene inaugurato il 20 Giugno 2017 con targa in memoria di S.E. Mons. Mansueto Bianchi (già Vescovo di Pistoia) e di Giampiero Gherardeschi, storico diacono a Badia a Pacciana prematuramente scomparso. Nel terzo progetto, il “Giardino del silenzio”, inaugurato pochi giorni fa, al termine del mese di giugno è collocato aldilà del fiume Gave, in un’area molto amata dai pellegrini per l’ottima vista sulla grotta e il santuario.




L’Apostolato di preghiera in udienza dal papa

Venerdì 28 giugno, in occasione dei 157 anni dell’Apostolato della Preghiera, era presente all’udienza con Papa Francesco anche una delegazione della diocesi di Pistoia

La commemorazione dei 175 anni dell’Apostolato della preghiera, oggi Rete mondiale di preghiera del Papa, si è svolta, nell’Aula Paolo VI, nella Città del Vaticano, con un Incontro internazionale con il Santo Padre e migliaia di persone, il 28 giugno. Intorno alle 9 del mattino, l’Aula Paolo VI della Città del Vaticano ha iniziato a riempirsi di ospiti provenienti dai cinque continenti. Il Santo Padre si è unito all’Incontro Internazionale della sua rete di preghiera, affidata alla Compagnia di Gesù, per ringraziarla per il suo lavoro e per riaffermarla nel “fondamento della sua missione: la compassione per il mondo”.

Frédéric Fornos, gesuita e direttore internazionale di questa istituzione dal 2016, si è occupato dell’apertura dell’incontro quando, verso le 10 del mattino, si è rivolto all’aula per accogliere più di 5.000 presenti. È seguito un video istituzionale della rete di preghiera del papa, in cui i rappresentanti di tutto il mondo hanno riaffermato il loro impegno a mobilitare i cattolici in tutto il mondo per la preghiera e l’azione. Subito dopo, c’è stata anche l’opportunità di presentare il Movimento eucaristico giovanile (Meg), il ramo giovanile della rete mondiale di preghiera del papa. Questo movimento internazionale di formazione cristiana per bambini e giovani, presente in molte parrocchie, partecipa attivamente alla dinamica di preghiera e servizio che caratterizza tutta la rete.

Le squadre nazionali di Stati Uniti, Italia, Paraguay, Brasile e di diversi paesi africani hanno condiviso con i presenti le loro testimonianze ed esperienze. Verso mezzogiorno circa è arrivato il momento più atteso della giornata. Dopo una breve introduzione di padre Fornos, papa Francesco si è unito alla celebrazione dei 175 anni della sua rete mondiale di preghiera. È stato accolto dal Direttore Internazionale e da padre Arturo Sosa, superiore generale della Compagnia di Gesù, al quale è affidata quest’opera pontificia. Sei partecipanti provenienti da diversi paesi hanno testimoniato al Santo Padre l’importanza per loro del cammino di preghiera e della missione di compassione per il mondo che si realizza attraverso le intenzioni che il Papa affida ogni mese.

Francesco, dopo aver ascoltato ognuno di loro, si è rivolto a tutti i presenti esprimendo la sua gioia e gratitudine per la rifondazione di questo servizio della Santa Sede. “L’Apostolato della preghiera – ha detto il papa – ricorda che il cuore della missione della chiesa è la preghiera”. Il Santo Padre è riuscito a creare nell’Aula Paolo VI un suggestivo clima di silenzio e raccoglimento, quindi ha colto l’occasione per recitare con tutti i presenti la preghiera dei 175 anni della sua rete, le sue intenzioni di preghiera, e la missione della chiesa.

La rete mondiale di preghiera del papa è un’opera pontificia, la cui missione è di mobilitare i cattolici attraverso la preghiera e l’azione di fronte alle sfide dell’umanità e della missione della chiesa. Queste sfide sono presentate sotto forma di intenzioni di preghiera affidate dal papa tutta la chiesa. Fondata nel 1844 come Apostolato della preghiera è presente in 98 paesi ed è composta da più di 35 milioni di cattolici. A questo avvenimento internazionale, la diocesi di Pistoia era presente con un gruppo di 52 persone guidate da don Roberto Breschi, direttore Adp e Annamaria Innocenti presidente Adp. Il gruppo di Pistoia ha assistito e vissuto questa giornata con gioia, commozione intensa.

Alle 19 nella Basilica di San Giovanni in Laterano, i fedeli pistoiesi hanno partecipato alla Santa Messa per la solennità di SS. Pietro e Paolo apostoli, concelebrata in tutte le lingue e anche dal nostro don Breschi, animata da vari gruppi della rete mondiale di preghiera del papa, Apostolato della preghiera di tutto il mondo.

A. I.




Due nuovi “figli” per la Chiesa pistoiese

La Chiesa di Pistoia è in festa per i suoi due nuovi sacerdoti: don Alessio Bartolini e don Eusebiu Farcas. L’ordinazione di un nuovo prete – ha ricordato per l’occasione il vescovo Tardelli- «è come la nascita di un figlio: è segno di speranza; è segno che Dio non ci ha abbandonato ma ci continua ad amare».

Domenica 30 giugno, nonostante il grande caldo, la Cattedrale di San Zeno era affollata di fedeli: tra loro familiari, amici, parrocchiani di Quarrata e Bonistallo – le parrocchie in cui presteranno rispettivamente servizio i due preti novelli -, amici del Seminario di Firenze e numerosi sacerdoti. Una festa accompagnata dalla ricorrenza di tanti giubilei sacerdotali e diaconali.

La liturgia, accompagnata dal coro della Cattedrale, è stata impreziosita dalla presenza di altri numerosi “cantori” amici e da una sezione di ottoni che ha dato un timbro particolarmente solenne alla celebrazione.

La chiamata al sacerdozio, ha ricordato il vescovo Tardelli nell’omelia, è un dono di Dio, radicato nel suo mistero della sua volontà: «Noi siamo chiamati all’esistenza dall’infinito amore di Dio» – ha affermato il vescovo- «Ricordiamocelo, dunque, fratelli e sorelle! Ricordatelo sempre anche voi, Alessio ed Eusebio». «Quando magari sarete tristi o abbattuti, -ha aggiunto- ripensate con gratitudine che siete stati chiamati dal suo amore. Quando magari vi sentirete stanchi o sconfitti, ricordate che voi esistete e siete preti perché Lui vi ha chiamato. Così pure, quando proverete gioia e felicità, anche allora e forse lì ancora di più, sappiate che tutto è dono Suo».

Commentando la seconda lettura, dalla lettera di san Paolo ai Galati, monsignor Tardelli ha spiegato come l’apostolo, proprio parlando della “chiamata” del Signore, l’abbia indicata come una «chiamata alla libertà, ad essere pienamente liberi», liberi di una libertà che «non consiste nel fare quello che ci pare e piace, bensì nell’amare». «Carissimi amici; carissimi Alessio ed Eusebio, -ha aggiunto mons. vescovo con parole vibranti di affetto – non abbiate allora mai paura ad amare come il Signore ci ha insegnato: le persone e il popolo a cui sarete inviati; gli altri presbiteri confratelli, il vescovo, l’umanità tutta. Forse non sarà sempre facile».

Il vescovo ha invitato i due nuovi sacerdoti ad essere «lampade luminose d’amore» e a vivere il sacerdozio senza «rimpianti per ciò che si è lasciato, per le rinunce che il servizio del Regno richiede», incoraggiandoli ad «andare avanti, a testa bassa, con ostinazione, a denti stretti, tesi alla meta».

Nell’omelia il vescovo si è lasciato guidare dai ricordi personali della propria ordinazione sacerdotale, celebrata quarantacinque anni fa insieme al compianto Vescovo Mansueto– «La sera prima, solennità dei santi Pietro e Paolo, di sabato, esattamente come quest’anno». «Oggi sono qui dopo tanti anni – ha continuato con emozione-, a ringraziare il Signore insieme a voi per il dono ricevuto con il sacramento dell’Ordine. (…) Ed io stasera, illuminato dallo Spirito Santo, vedo con occhi di speranza la nostra chiesa; sento di poter aprire il cuore alla fiducia, lodando il Signore per quanto ci dona».

Dopo la celebrazione la festa è proseguita nel Seminario Vescovile con un momento conviviale molto partecipato, segno di affetto e comunione con i due nuovi sacerdoti.

(Leggi l’intera omelia)

red.