RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Riceviamo e pubblichiamo.
Lettera aperta alla chiesa di Pistoia, la nostra chiesa.
Siamo un gruppo di donne e di uomini cristiani omosessuali che da quattro anni hanno dato vita ad una esperienza pastorale presso la comunità parrocchiale di Vicofaro. Con la guida di don Massimo ci incontriamo per camminare insieme, per conciliare due dimensioni fondamentali e irrinunciabili della nostra vita: la fede in Gesù Cristo e l’omosessualità.
Sollecitati e incoraggiati dal magistero di Papa Francesco e da una nuova stagione di apertura e dialogo della chiesa, vogliamo far giungere alla nostra comunità diocesana un appello: che tra i credenti e nelle comunità si compia uno sforzo per superare ataviche diffidenze, storici pregiudizi e talvolta atteggiamenti discriminatori nei confronti delle persone omosessuali ma soprattutto ci si impegni ad ascoltarle e accoglierle. Ai feriti e ai delusi dalla chiesa, come spesso si sentono le persone omosessuali, la comunità cristiana non offra semplicemente una “dottrina sull’omosessualità” ma prima di tutto disponibilità all’ascolto, misericordia e soprattutto la disponibilità a fare un cammino insieme.
Conosciamo molto bene ciò che le persone omosessuali vivono, in termini di frustrazioni e immotivati sensi di colpa, in rapporto alla vita nella chiesa e al personale cammino di fede. Comprendiamo anche che certe “durezze” di un insegnamento antico di secoli non può essere rivisto in un giorno. Accogliamo positivamente il recente appello dei padri sinodali e di papa Francesco, i quali ribadiscono «che ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, vada rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione». Anche questa è dottrina! Rimaniamo dunque convinti che la chiesa non cesserà mai di essere in cammino per raggiungere «verità sempre più grandi».
Vogliamo essere fratelli e sorelle attivi protagonisti in una chiesa che non sappia dire soltanto dei “no”, che non si chiuda dietro antiche sicurezze, paralizzata da tante paure trincerata dietro supposti “principii non negoziabili” ma che sappia invece leggere i “segni dei tempi”. Riteniamo doveroso chiedere che le nostre comunità si aprano ad una pastorale rivolta agli omosessuali e ai transessuali: ciò aiuterebbe molte persone a sentirsi finalmente accolte, per quello che sono, nella chiesa, abbattendo quel muro di diffidenza e incomprensione.
La nostra esperienza pastorale con e per le persone omosessuali si esprime come un gruppo aperto ed ecumenico. Molti di noi sono impegnati nella società e nella chiesa, alcuni come catechisti, operatori pastorali e della carità. Tutti siamo passati attraverso il dolore della solitudine, della incomprensione da parte delle persone più care, la paura di aprirsi, per condividere i propri sentimenti e le proprie angosce.
Rivolgiamo un appello alla nostra chiesa, al Vescovo, ai presbiteri, ai diaconi, alle religiose e ai religiosi, ai consigli pastorali, alle comunità parrocchiali: incontriamoci! Il dialogo e la conoscenza reciproca possono fare tanto per far crescere la nostra chiesa nel suo intento di condividere “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi”.
Spesso ci siamo detti o ci siamo sentiti dire: “tu non puoi essere così, Dio non può volere questo”. Oggi dopo anni di sofferenze sappiamo che negare a se stessi o ad altri di essere ciò che nel profondo siamo, può fare più male di un’ingiusta discriminazione. Siamo certi che Dio ci ama così come siamo, come ama l’umanità intera e che siamo chiamati a mettere a frutto la nostra650capacità di amare pienamente come persone. E’ con questo intento colmo di speranza nel futuro che continueremo a camminare insieme.
Le donne e gli uomini della pastorale con e per le persone LGBT della comunità parrocchiale di Vicofaro.
Info:
https://www.facebook.com/Vicofaro-comunit%C3%A0-parrocchiale-562531643768530/?fref=ts