“SPERIMENTARE CONCRETAMENTE LA MISERICORDIA DEL PADRE”: CONFESSIONE E INDULGENZA NELL’ANNO SANTO

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Sabato 12 dicembre Mons Fausto Tardelli ha aperto ufficialmente anche a Pistoia l’Anno Giubilare dedicato alla Misericordia. Domenica 20 dicembre alle ore 10, inoltre, aprirà una seconda porta santa presso il Santuario di Valdibrana.

Sabato 12 dopo i riti introduttivi a San Bartolomeo, il Vescovo Fausto Tardelli, accompagnato dai sacerdoti diocesani, è arrivato in processione in piazza del Duomo dove ha spalancato la porta della Misericordia.  In Piazza si era raccolta una folla innumerevole che forse mai si era vista in diocesi. All’apertura della porta santa i numerosi fedeli in attesa da molte ore hanno finalmente potuto varcare la “Porta” della Cattedrale.

L’apertura della Porta Santa avvia un tempo di grazia nel quale assume un significato particolare il Sacramento della Riconciliazione. «Solo sperimentando concretamente la Misericordia del Padre nella nostra vita, cioè il perdono che ci rinnova e fa vivere, possiamo diventare misericordiosi», afferma il Vescovo Fausto nella sua lettera pastorale per il Giubileo. Nella lettera il vescovo rivolge un appello tutto particolare ai presbiteri: «chiedo che in ogni chiesa parrocchiale ci sia stabilmente uno o più sacerdoti per le confessioni a orari fissi, comodi e ben usufruibili dalle persone, oltre che comunicati adeguatamente al popolo».

In questa circostanza dell’anno Giubilare, dunque, è importate riscoprire il sacramento della riconciliazione. In questo sacramento il peccatore è raggiunto dall’amore di Dio che riconcilia, è la ricoperta di un cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato. Con don Aldo Magnarelli, penitenziere nella nostra diocesi, vogliamo approfondire questo aspetto.

Don Aldo da molti anni confessa nella nostra Cattedrale..

Io confesso alla vecchia maniera nel confessionale, da una grata. Questo permette al confessore di ascoltare senza essere condizionato e alla persona di parlare in libertà con colui che ascolta. Io confesso cosi e ci sono molte persone che lo preferiscono: in questo modo si dà loro l’opportunità di tornare a confessarsi in anonimo anche dopo lunghi periodi.

Quest’anno giubilare ci invita a riconciliarsi con noi stessi. Tutti abbiamo bisogno della Misericordia, bisogna sentire la gioia di essere perdonati!

Al Confessionale – racconta don Aldo – vengono tante persone di tutte le categorie, giovani, vecchi e meno giovani. Ci sono quelli che fanno l’elenco dei peccati e quelli che chiedono consigli, ad ogni modo c’è una parola per tutti.

L’insistenza di Papa Francesco sulla medicina della Misericordia contribuirà a far riscoprire a molti il sacramento della riconciliazione e della Misericordia di Dio.

È importante ottenere l’ indulgenza in occasione di questo Giubileo ?

Certo che è importante, perché ci fa capire come Dio gestisce la nostra vita: il perdono viene prima del giudizio!

Tutte le informazioni per ottenere l’indulgenza aggiunge sono contenute in un opuscolo “Guida del Pellegrino”che dettagliatamente informa sui percorsi e sulle modalità.

L’Indulgenza

Nella  guida, infatti, si può scoprire che l’indulgenza “richiama l’amore misericordioso di Dio nei confronti dell’uomo peccatore”. «Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso».

(Lettera Santo Padre Francesco, 1 settembre 2015)

 Le indulgenze sono la remissione dinanzi a Dio della pena temporale meritata per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, che il fedele, a determinate condizioni, acquista, per se stesso o per i defunti mediante il ministero della Chiesa, la quale, come dispensatrice della redenzione, distribuisce il tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi.

(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica)

Se la formula del Catechismo può restare oscura si può dire che con l’indulgenza è possibile davvero “ricominciare una nuova vita”, intraprendere un nuovo cammino, liberi dal peso delle conseguenze del peccato. Nella Misericordiae Vultus Papa Francesco spiega bene il senso dell’indulgenza: «Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo – cioè la Chiesa- raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato».

Nella confessione il peccato è perdonato, ma restano le sue conseguenze, come le tendenze cattive e i disordini lasciati in noi dal male commesso.

L’indulgenza agisce con la mediazione della Chiesa. Nessuno è lasciato solo con il suo peccato. La comunione dei santi ci aiuta a ottenere l’inulgenza. «La Chiesa vive la comunione dei Santi. Nell’Eucaristia questa comunione, che è dono di Dio, si attua come unione spirituale che lega noi credenti con i Santi e i Beati il cui numero è incalcolabile (cfr Ap 7,4). La loro santità viene in aiuto alla nostra fragilità, e così la Madre Chiesa è capace con la sua preghiera e la sua vita di venire incontro alla debolezza di alcuni con la santità di altri. Vivere dunque l’indulgenza nell’Anno Santo significa accostarsi alla misericordia del Padre con la certezza che il suo perdono si estende su tutta la vita del credente. Indulgenza è sperimentare la santità della Chiesa che partecipa a tutti i benefici della redenzione di Cristo, perché il perdono sia esteso fino alle estreme conseguenze a cui giunge l’amore di Dio».

Come si ottiene l’indulgenza?

Per conoscere le condizioni per ottenere l’indulgenza CLICCA QUI!

Assoluzione dal peccato di aborto

In occasione del Giubileo il Santo Padre ha concesso a tutti i sacerdoti di assolvere il peccato di aborto procurato. Don Magnarelli, infatti, ricorda che altrimenti soltanto il sacerdote penitenziere, per mandato del Vescovo, può sciogliere la scomunica che segue il peccato di aborto. Il compito e la funzione del Penitenziere, e anche il maggiore disagio che può causare ai fedeli doversi rivolgere a lui è qualcosa che serve a formare nei fedeli la coscienza del senso ecclesiale e della natura di reato, e non solo di peccato, di alcune azioni più gravi.

A proposito dell’aborto il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che “la Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana. Chi procura l’aborto, se ne consegue l’effetto, incorre nella scomunica latae sententiae, per il fatto stesso d’aver commesso il delitto e alle condizioni previste dal diritto (cfr CIC canoni 1323-1324).

Nella lettera con cui Papa Francesco estende a tutti i sacerdoti la possibilità di assolvere dall’aborto si legge: “Il dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta. Molti altri, invece, pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere. Penso, in modo particolare, a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto. Conosco bene i condizionamenti che le hanno portate a questa decisione. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è profondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza. Il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre. Anche per questo motivo ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”.

Per chi varcherà la soglia della Porta Santa e vorrà seguire il perorso della Misericordia in Cattedrale ricordiamo l’orario delle Confessioni

La mattina dalle ore 9.00 alle ore 11.00

Il pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Orario delle celebrazioni

Feriali: ore 9.30 e 18.00

Prefestivi: ore 18.00

Domenica e Festivi; ore 10.30 – 18.00

duomo

Daniela Raspollini e Ugo Feraci

 

“SPERIMENTARE CONCRETAMENTE LA MISERICORDIA DEL PADRE”: CONFESSIONE E INDULGENZA NELL’ANNO SANTO

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Sabato 12 dicembre Mons Fausto Tardelli ha aperto ufficialmente anche a Pistoia l’Anno Giubilare dedicato alla Misericordia. Domenica 20 dicembre alle ore 10, inoltre, aprirà una seconda porta santa presso il Santuario di Valdibrana.

Sabato 12 dopo i riti introduttivi a San Bartolomeo, il Vescovo Fausto Tardelli, accompagnato dai sacerdoti diocesani, è arrivato in processione in piazza del Duomo dove ha spalancato la porta della Misericordia.  In Piazza si era raccolta una folla innumerevole che forse mai si era vista in diocesi. All’apertura della porta santa i numerosi fedeli in attesa da molte ore hanno finalmente potuto varcare la “Porta” della Cattedrale.

L’apertura della Porta Santa avvia un tempo di grazia nel quale assume un significato particolare il Sacramento della Riconciliazione. «Solo sperimentando concretamente la Misericordia del Padre nella nostra vita, cioè il perdono che ci rinnova e fa vivere, possiamo diventare misericordiosi», afferma il Vescovo Fausto nella sua lettera pastorale per il Giubileo. Nella lettera il vescovo rivolge un appello tutto particolare ai presbiteri: «chiedo che in ogni chiesa parrocchiale ci sia stabilmente uno o più sacerdoti per le confessioni a orari fissi, comodi e ben usufruibili dalle persone, oltre che comunicati adeguatamente al popolo».

In questa circostanza dell’anno Giubilare, dunque, è importate riscoprire il sacramento della riconciliazione. In questo sacramento il peccatore è raggiunto dall’amore di Dio che riconcilia, è la ricoperta di un cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato. Con don Aldo Magnarelli, penitenziere nella nostra diocesi, vogliamo approfondire questo aspetto.

Don Aldo da molti anni confessa nella nostra Cattedrale..

Io confesso alla vecchia maniera nel confessionale, da una grata. Questo permette al confessore di ascoltare senza essere condizionato e alla persona di parlare in libertà con colui che ascolta. Io confesso cosi e ci sono molte persone che lo preferiscono: in questo modo si dà loro l’opportunità di tornare a confessarsi in anonimo anche dopo lunghi periodi.

Quest’anno giubilare ci invita a riconciliarsi con noi stessi. Tutti abbiamo bisogno della Misericordia, bisogna sentire la gioia di essere perdonati!

Al Confessionale – racconta don Aldo – vengono tante persone di tutte le categorie, giovani, vecchi e meno giovani. Ci sono quelli che fanno l’elenco dei peccati e quelli che chiedono consigli, ad ogni modo c’è una parola per tutti.

L’insistenza di Papa Francesco sulla medicina della Misericordia contribuirà a far riscoprire a molti il sacramento della riconciliazione e della Misericordia di Dio.

È importante ottenere l’ indulgenza in occasione di questo Giubileo ?

Certo che è importante, perché ci fa capire come Dio gestisce la nostra vita: il perdono viene prima del giudizio!

Tutte le informazioni per ottenere l’indulgenza aggiunge sono contenute in un opuscolo “Guida del Pellegrino”che dettagliatamente informa sui percorsi e sulle modalità.

L’Indulgenza

Nella  guida, infatti, si può scoprire che l’indulgenza “richiama l’amore misericordioso di Dio nei confronti dell’uomo peccatore”. «Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso».

(Lettera Santo Padre Francesco, 1 settembre 2015)

 Le indulgenze sono la remissione dinanzi a Dio della pena temporale meritata per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, che il fedele, a determinate condizioni, acquista, per se stesso o per i defunti mediante il ministero della Chiesa, la quale, come dispensatrice della redenzione, distribuisce il tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi.

(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica)

Se la formula del Catechismo può restare oscura si può dire che con l’indulgenza è possibile davvero “ricominciare una nuova vita”, intraprendere un nuovo cammino, liberi dal peso delle conseguenze del peccato. Nella Misericordiae Vultus Papa Francesco spiega bene il senso dell’indulgenza: «Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo – cioè la Chiesa- raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato».

Nella confessione il peccato è perdonato, ma restano le sue conseguenze, come le tendenze cattive e i disordini lasciati in noi dal male commesso.

L’indulgenza agisce con la mediazione della Chiesa. Nessuno è lasciato solo con il suo peccato. La comunione dei santi ci aiuta a ottenere l’inulgenza. «La Chiesa vive la comunione dei Santi. Nell’Eucaristia questa comunione, che è dono di Dio, si attua come unione spirituale che lega noi credenti con i Santi e i Beati il cui numero è incalcolabile (cfr Ap 7,4). La loro santità viene in aiuto alla nostra fragilità, e così la Madre Chiesa è capace con la sua preghiera e la sua vita di venire incontro alla debolezza di alcuni con la santità di altri. Vivere dunque l’indulgenza nell’Anno Santo significa accostarsi alla misericordia del Padre con la certezza che il suo perdono si estende su tutta la vita del credente. Indulgenza è sperimentare la santità della Chiesa che partecipa a tutti i benefici della redenzione di Cristo, perché il perdono sia esteso fino alle estreme conseguenze a cui giunge l’amore di Dio».

Come si ottiene l’indulgenza?

Per conoscere le condizioni per ottenere l’indulgenza CLICCA QUI!

Assoluzione dal peccato di aborto

In occasione del Giubileo il Santo Padre ha concesso a tutti i sacerdoti di assolvere il peccato di aborto procurato. Don Magnarelli, infatti, ricorda che altrimenti soltanto il sacerdote penitenziere, per mandato del Vescovo, può sciogliere la scomunica che segue il peccato di aborto. Il compito e la funzione del Penitenziere, e anche il maggiore disagio che può causare ai fedeli doversi rivolgere a lui è qualcosa che serve a formare nei fedeli la coscienza del senso ecclesiale e della natura di reato, e non solo di peccato, di alcune azioni più gravi.

A proposito dell’aborto il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che “la Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana. Chi procura l’aborto, se ne consegue l’effetto, incorre nella scomunica latae sententiae, per il fatto stesso d’aver commesso il delitto e alle condizioni previste dal diritto (cfr CIC canoni 1323-1324).

Nella lettera con cui Papa Francesco estende a tutti i sacerdoti la possibilità di assolvere dall’aborto si legge: “Il dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta. Molti altri, invece, pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere. Penso, in modo particolare, a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto. Conosco bene i condizionamenti che le hanno portate a questa decisione. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è profondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza. Il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre. Anche per questo motivo ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”.

Per chi varcherà la soglia della Porta Santa e vorrà seguire il perorso della Misericordia in Cattedrale ricordiamo l’orario delle Confessioni

La mattina dalle ore 9.00 alle ore 11.00

Il pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Orario delle celebrazioni

Feriali: ore 9.30 e 18.00

Prefestivi: ore 18.00

Domenica e Festivi; ore 10.30 – 18.00

duomo

Daniela Raspollini e Ugo Feraci