NASCE LA “COMUNITÀ PASTORALE DEL CENTRO STORICO”. COME CAMBIA LA CITTÀ.

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Sino dai primi mesi della sua venuta a Pistoia mons. Tardelli, parlando della pastorale della città, ha sempre espresso il progetto di unificare l’attività delle Parrocchie del centro storico. Dopo molto ricercare e confrontarsi con i parroci si è arrivati ad elaborare un progetto che è stato chiamato “comunità pastorale del centro storico” e che riguarda le Parrocchie di Spirito Santo, S.Filippo, S.Bartolomeo, SS. Annunziata, S.Paolo, S.Giovanni Forcivitas, Madonna dell’Umiltà.

Questo progetto si propone di mettere in pratica alcune indicazioni dell’esortazione di Papa Francesco “Evangeli Gaudium” relative alla nuova evangelizzazione, affinché possano aiutare le comunità parrocchiali a divenire Chiesa in uscita e a passare da una pastorale di conservazione a una di evangelizzazione.

Il progetto consiste, in primo luogo, nella costituzione di un unico consiglio pastorale composto da tutti i presbiteri, diaconi, religiosi e religiose residenti nel territorio della comunità più tre rappresentanti per ogni parrocchia.

La vita della Comunità dovrà procedere all’interno di un cammino comune e condiviso nel conferimento dei sacramenti, come dell’iniziazione cristiana e degli altri spazi di azione pastorale. Per questo la Comunità sarà organizzata per ambiti pastorali distinti ma non indipendenti, cioè trasversali, quindi con competenza su tutto il territorio del Centro ma nello stesso tempo armonizzati secondo un progetto comune.

Ogni ambito pastorale sarà affidato a un coordinatore. Sono stati nominati, infatti, dei referenti con il compito di coordinare le varie espressioni pastorali.

Preparazione battesimi: d .Giordano Favillini, priore della Fraternità Apostolica di Gerusalemme

Catechesi: don Pierluigi Biagioni

Caritas: don Luca Carlesi

Corsi prematrimoniali: don Roberto Breschi

Pastorale Giovanile: sr.Claudia della Fraternità Apostolica di Gerusalemme

Visita ammalati: Suore mantellate

Missione cittadina: frate Antonio della Fraternità Apostolica di Gerusalemme

Sarà costituita una cassa comune per finanziare le varie attività pastorali e di evangelizzazione. In ogni parrocchia resterà il Consiglio per gli affari economici, ma  nel frattempo se ne costituirà un altro unitario per la Comunità pastorale del Centro storico formato dai rappresentanti dei consigli parrocchiali. Più in particolare si prevede di creare un piccolo gruppo di professionisti che si occuperanno della manutenzione degli edifici per sgravare i parroci da questo impegno.

Come moderatore della Comunità pastorale è stato nominato don Luca Carlesi, che assume anche l’ufficio di Vicario Foraneo del vicariato della Città, il quale presiederà il consiglio pastorale e coordinerà tutta l’attività pastorale della comunità.

Ogni parrocchia avrà un referente al quale i vari parrocchiani si riferiranno per ciò che riguarda la conduzione ordinaria della Parrocchia: funerali, confessioni, clebrazioni varie, etc.

Per Sant’Andrea e S. Filippo il referente sarà don Luca Carlesi con l’aiuto di don Celestino Kanyambiri, per S. Giovanni Forcivitas don Leonildo Toni, per lo Spirito Santo il can. Umberto Pineschi, per la SS. Annunziata Mons. Patrizio Fabbri coadiuvato da don Roberto Breschi, per S. Paolo don Pierluigi Biagioni, per S. Bartolomeo e la Basilica della Madonna dell’Umiltà d. Giordano Favillini.

Questo progetto pastorale prevede che si lavori tutti assieme. È necessario superare  il particolarismo campanilistico e incominciare a pensare il centro storico come un’unica realtà pastorale in cui i vari parroci si organizzano insieme dividendosi il lavoro pastorale  sentendosi responsabili di tutta la comunità e non solo della loro parrocchia.

Per questo occorre intraprendere un cammino condiviso alla luce delle finalità indicate dal Vescovo nel decreto con cui ha istituito la Comunità pastorale del Centro Storico:

  1. massima attenzione alle attese di vangelo, di speranza, di senso, di dignità e di misericordia degli uomini e delle donne che vivono e frequentano per vari motivi il centro storico di Pistoia, in particolare dei più poveri;
  2. intensa comunione e collaborazione tra sacerdoti, comunità e fedeli del centro storico, così da offrire un chiaro volto della chiesa nella città;
  3. riferimento sempre più forte sia personale che comunitario a Colui che è la via, la verità e la vita attraverso la liturgia e l’ascolto della Parola;
  4. valorizzazione della presenza del Vescovo e quindi della Cattedrale nel cuore di Pistoia.

Certamente occorrerà un cambiamento anche da parte dei fedeli per entrare meglio in questa prospettiva comunitaria.

d.Giordano Favillini

(16 giugno 2016)