APERTA LA PORTA SANTA A VALDIBRANA

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Domenica 20 dicembre Mons. Fausto Tardelli, alla presenza di numerosi fedeli, ha aperto la seconda porta santa in diocesi al Santuario di Valdibrana.
«È un grande evento nella storia di Valdibranaha sottolineato don Cesare – ringrazio il Vescovo per aver scelto il Santuario come luogo giubilare ed anche Papa Francesco per aver pensato a questa apertura verso le periferie.
L’apertura della Porta Santa è un evento importante: sentire che il Giubileo trovi spazio anche qui è davvero sorprendente. Valdibrana, inoltre, sarà un punto di partenza per i pellegrinaggi verso la Cattedrale: come parrocchia e Unitalsi ci stiamo predisponendo anche per questo. Mi preme, in questa circostanza, richiamare l’attenzione alla necessità di percorrere un cammino di conversione, affinché il messaggio di misericordia, riconciliazione e perdono di Papa Francesco possa realizzarsi per ogni cristiano e in ogni chiesa. Occorre metterci tutta la buona volontà e l’impegno, affinché la parola giubileo non sia solo una parola, ma sia per ciascuno di noi un vero e proprio rinnovamento.

Il vescovo nella sua omelia, in una chiesa gremita di fedeli e malati, a partire dal brano evangelico della Visitazione, proposto per la quarta Domenica di Avvento, si è soffermato sull’importanza di alcuni gesti da compiere come “andare” e “visitare” affinché questi possano essere di ispirazione per il nostro agire quotidiano.

Il presidente dell’Unitalsi di Pistoia Giovanni Giacomelli, commenta così il grande evento mariano e giubilare:

Il Santuario è un po’ la nostra casa, il nostro rifugio nei momenti di difficoltà come nei momenti di gioia e gratitudine. Indubbiamente il Vescovo ha fatto all’Unitalsi Pistoiese un grande regalo indicando nel Santuario di Valdibrana la sede della Porta Giubilare della Misericordia.

Per cercare di comprendere e mettere in pratica il messaggio che ci viene consegnato in questo anno santo della Misericordia vogliamo partire dal Vangelo di Luca (Lc 6,27-36).
«In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premo sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”».
Misericordiosi dunque e non pietosi! Dobbiamo avere e portare misericordia a chi è in difficoltà, siamo invitati ad ascoltare i bisogni a farsi prossimi all’altro senza però quel sentimento di pietà in cui è facile cadere. Siamo chiamati ad aiutare a condividere gioie e dolori.
Sempre dai Vangeli si legge: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9). Dobbiamo prendere, anzi, dobbiamo riprendere consapevolezza del fatto che c’è Dio “a disposizione” per ognuno di noi, in qualsiasi parte del mondo: dall’Africa, dove non a caso Papa Francesco ha aperto la prima porta Santa, alla Basilica di S. Pietro a Roma, dalle grandi città ai più piccoli paesi. Il Giubileo offre una grande possibilità: il Padre continua ad aprire le porte della sua casa nonostante la nostra continua “distrazione”.
La differenza con gli altri anni santi sta proprio qui. Ci sono tantissime “porte aperte”, in ogni dove, perché nessuno rimanga fuori, perché tutti incontrino la possibilità della salvezza. Abbiamo una grande opportunità!

Oltre quella porta c’è Dio che attende, nella sua casa: è li su quella porta che ci attende. Qualcuno potrebbe dire “perché non esce, perché non viene lui da me, da noi?”. Dio, invece, è li che ci attende, sceglie di non invadere i nostri spazi, ma si affaccia con le braccia aperte pronto ad accoglierci se decidiamo di oltrepassare la porta.
Oltrepassare la porta, la porta del Santuario a Valdibrana, alzare lo sguardo e vedere lei, Maria con Gesù in braccio, è come tornare a a casa e trovare la mamma che ci attende. Ecco: tornare al Santuario da Maria è come tornare a casa da nostra Madre.
Abbiamo ricevuto il messaggio, ora tocca a noi metterci in gioco, guardarsi dentro, aprirsi e donarsi alla Misericordia di Dio per farsi per gli altri, per dedicarsi ai più deboli diventando portatori di misericordia e speranza.

Daniela Raspollini