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29 GIUGNO: AMMISSIONE AGLI ORDINI SACRI DEL SEMINARISTA ALESSIO LEPORATTI

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AMMISSIONE AGLI ORDINI SACRI DEL SEMINARISTA ALESSIO LEPORATTI IL 29 GIUGNO PER LA SOLENNITA’ DI SAN PIETRO E PAOLO

alessio leporatti

Alessio Leporatti è un nostro seminarista che sarà ammesso agli ordini sacri da Mons. Vescovo
E’ la prima tappa del suo cammino formativo verso il sacerdozio

alessio leporatti

“CRISTO MI STA RENDENDO UN UOMO FELICE ”
CON QUESTE PAROLE PIENE DI FEDE E DIGIOIA comincia la sua testimonianza

1 Cosa rappresenta per te questo momento, cosa significa questa tappa nella formazione di un seminarista?
L’ammissione agli ordini sacri è il primo passo verso il sacerdozio. È il primo “Si” verso una consacrazione totale a Cristo. Per me è un prendere sempre con maggiore impegno quella formazione spirituale, umana e culturale che deve essere essenziale per un sacerdote. Lo sguardo è rivolto verso Cristo che ammaestra, pasce e santifica il suo popolo.

2 Da quanti anni sei in seminario ?
Ho concluso quest’ anno il quarto anno di seminario , e ad oggi posso constatare come il tempo voli.
Ricordo il primo giorno che arrivai nel seminario di Firenze il 7 ottobre 2011 tutto timoroso non sapendo cosa mi aspettasse ma anche felice di tale scelta convinto della necessità di mettersi continuamente in ascolto di Cristo attraverso la preghiera , l’ intima unione con Lui attraverso la partecipazione ai sacramenti e lo studio della Sacra Scrittura : Ho cercato di rispettare tutti questi punti con impegno ed anche non lo nego con qualche difficoltà ma ancora oggi se guardo a tutto ciò che ho fatto e dovrò fare posso dire che Cristo mi sta rendendo un uomo felice !!!!

3) Come nasce la tua vocazione?
La mia storia è quella di una persona come tante, che sente nel suo cuore il desiderio di fare della sua vita un “dono”. È proprio così che ho capito che la strada del sacerdozio poteva fare per me, soprattutto nel farmi dono per la mia amata parrocchia di Vitolini e grazie all’aiuto del mio parroco don Ruggero, scomparso il 23 maggio 2010. Anni impegnativi quelli in parrocchia che mi hanno visto a poco a poco crescere, maturando una preparazione catechistica, liturgica e musicale.
Cercherò di ripercorrere le varie tappe che mi hanno fatto capire tutto ciò e fatto crescere. Ricordo con soddisfazione il servizio di due anni svolto nell’Arma dei carabinieri presso la scuola allievi di Benevento e successivamente presso il comando generale in Roma. Servizio che mi ha permesso di responsabilizzarmi e darmi la possibilità di uscire da quelle sicurezze che mi garantivano i miei genitori ed il mio ambiente.
Ma non posso non pensare e ricordare i vari e numerosi lavori che mi hanno fatto conoscere tante persone ma soprattutto cercar di tessere rapporti anche con chi aveva diverse vedute della vita.
Ricordo come grazia il mio ingresso nella comunità dei frati minori di toscana come postulante, certamente un tempo di grazia ma che non confaceva a ciò che sentivo importante per la mia vita. Dopo sei mesi di postulato infatti ho deciso di interrompere il cammino.
Scelta dolorosa ma doverosa affinché potessi rimettere in discussione il cammino che mi si ripresentava ovviamente in salita, quello cioè di ritrovare un lavoro, tornare a casa e ricominciare una vita comune come tanti ragazzi della mia età. Ho ripreso dunque con non poca difficoltà l’attività lavorativa e tenendo contatti con i ragazzi della GIFRA del convento di Viareggio, dove facevo servizio come postulante. In questo ambiente, ho conosciuto una ragazza che poi sarebbe diventata la mia fidanzata. Un’esperienza e un tempo in cui ho avuto la possibilità di capire che cosa volesse dire amare e spendersi per l’altro. Dopo un tempo abbastanza lungo di fidanzamento ci siamo lasciati perché sentivo pressantemente che il mio cammino avrebbe dovuto prendere un altra direzione.
Una scelta comprensibilmente dolorosa certo ma accompagnata dalla costante preghiera e domanda di cosa Cristo mi stesse chiedendo e volesse dalla mia vita. E così ho deciso di rimettermi nuovamente in gioco riprendendo il cammino di discernimento; questa volta però in diocesi, stimolato ed aiutato anche da alcuni colloqui con il Vescovo Mansueto il quale mi consigliò di cercarmi nella stessa diocesi un sacerdote valido che potesse accompagnarmi spiritualmente. Ho iniziato così un cammino, con cadenza mensile, di accompagnamento e colloqui spirituali con ottimo sacerdote della diocesi, il quale mi ha guidato diligentemente ma soprattutto mi ha ascoltato e fornito gli strumenti necessari per capire cosa mi accadesse e cosa Cristo volesse da me e dalla mia vita. Ad oggi, concluso il quarto anno di seminario posso riconoscere come Cristo non manca di ricolmarmi dei Suoi doni, infatti “Egli è qui come il primo giorno”!

servizio a cura di Daniela Raspollini

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