Indicazioni per i riti della Settimana Santa

Le indicazioni del Vescovo Tardelli per vivere la Settimana Santa in tempo di Pandemia con senso di responsabilità e gioia pasquale

 

Ci apprestiamo a celebrare i riti della Settimana Santa, fulcro di tutto l’anno liturgico e della vita cristiana. Il tempo della pandemia è pesante e faticoso e ci invita a un grande senso di responsabilità ma non ci può far sminuire la gioia che nasce nel cuore di chi crede nella resurrezione di Cristo. Anzi, questa fede ci deve spingere proprio in questo tempo, secondo le parole di San Pietro, ad essere pronti sempre a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi (1Pt 3,15).

Quest’anno, a differenza dell’altr’anno quando celebrammo a porte chiuse, ci è dato di poter celebrare insieme ai nostri fedeli. Pur con un numero contingentato di presenze e con tutte le cautele del caso, abbiamo questa bella opportunità di cui dobbiamo esser grati al Signore. Da vivere però con grande senso di responsabilità.

Mi preme innanzitutto ricordare quanto sia importante attenerci scrupolosamente alle indicazioni igienico sanitarie emesse dalle autorità. Facciamolo di buon grado, per quella carità che ci obbliga a porre attenzione alla salute degli altri oltre che alla nostra e anche per dare buon esempio ai fedeli che potrebbero essere tentati di abbassare la guardia, quando invece occorre tenerla molto alta. Nello stesso tempo, cerchiamo di celebrare e vivere i riti della Settima Santa con gioia, con letizia di cuore, partecipi della morte in Croce del Signore ma anche della sua gloriosa Risurrezione, in modo che tutti coloro che parteciperanno ai sacri riti, nonostante tutte le attenzioni e ristrettezze, ne siano edificati e arricchiti spiritualmente.

Non occorre che mi dilunghi sulle attenzioni da porre, perché le regole generali sono poche ed essenziali e da voi ben conosciute:

  1. Evitare assolutamente ogni tipo di assembramento;
  2. Mantenere la distanza tra le persone, anche più di un metro possibilmente;
  3. Rispettare in modo rigoroso il numero di presenze consentito per la chiesa;
  4. Indossare sempre le mascherine;
  5. Igienizzarsi spesso le mani evitando di portarle alla bocca, al nasco e agli occhi;
  6. Igienizzare più volte le chiese e gli oggetti per la celebrazione;
  7. Richiamare sovente al fatto che chi ha sintomi Covid eviti di venire in chiesa.

A seguito di quanto indicato dalla Conferenza Episcopale Toscana e dalla stessa Conferenza Episcopale Italiana in ordine alla Settimana Santa, nonché dalla Santa Sede, vi comunico ora quanto ho stabilito per la nostra Diocesi in merito e che tutti sono tenuti ad osservare.

Domenica delle Palme

La “Commemorazione dell’Ingresso del Signore in Gerusalemme” dovrà essere celebrata all’interno della chiesa (o dello spazio esterno adibito solitamente alla celebrazione Eucaristica). Pur con le dovute cautele, la benedizione dei rami d’ulivo o di palma può essere ripetuta ad ogni celebrazione eucaristica.

Ci si avvalga della “seconda forma: ingresso solenne” prevista dal Messale Romano (pag. 123) tenendo presenti i seguenti adattamenti:

I Fedeli siano già ordinati ai loro posti (nel numero e con gli accorgimenti attuati negli ultimi mesi) e NON si muovano dal loro posto.

All’ora stabilita, SOLO Celebrante/i e Ministri si recano all’ingresso della chiesa (o dello spazio adibito alla celebrazione). Qui si fa la benedizione dei rami e la proclamazione del Vangelo dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme come indicato nel Messale.

Dopo la proclamazione del Vangelo la Processione sia limitata, dall’ingresso al presbiterio, ai soli celebranti e ministranti.

Qualora ciò non sia possibile per la conformazione del luogo sacro o altre ragioni oggettive, si utilizzi la “terza forma: ingresso semplice” (pag. 123 MR).

Non è permesso in nessun caso l’uso della “prima forma: processione”, che comporta un tragitto a partire dall’esterno dell’edificio sacro.

Un problema particolare è dato dai rami di olivo o di palma che si usano nella celebrazione. Le soluzioni possibili sono 3. Tutte però richiedono particolare attenzione:

1. Ognuno porta con sé da casa il proprio personale rametto di ulivo o di palma;

2. Il rametto è fatto trovare già disposto dagli inservienti in ciascuna seduta, facendo attenzione a sanificarli preventivamente;

3. I rametti sono distribuiti singolarmente – sempre preventivamente sanificati – all’ingresso da volontari (debitamente formati a questo servizio) che indossino mascherina e che abbiamo preventivamente e manifestatamente sanificato le proprie mani e che le sanifichino frequentemente, evitando accuratamente di entrare in contatto con le mani dei fedeli; IN QUESTA TERZA MODALITA’ OCCORRE FARE MOLTA ATTENZIONE A CHE NON SI CREINO ASSEMBRAMENTI ALL’INGRESSO DELLA CHIESA.

E’ DA ESCLUDERE in modo categorico che si lascino a disposizione in chiesa, o fuori di essa, rametti che possano essere poi presi personalmente dai fedeli.

Messa Crismale

La partecipazione dei sacerdoti e dei diaconi sarebbe garantita, mediante autocertificazione, in quanto attività inerente alla loro funzione; la partecipazione dei fedeli invece sarebbe limitata in base alla facoltà o meno di spostamento tra comuni a seconda della “zona” sanitaria e in base alla capienza di posti nella Cattedrale.

Considerati questi impedimenti a una significativa rappresentanza di pastori, ministri e fedeli, e anche la malaugurata possibilità che anche solo un Presbitero, un Diacono o un Ministro che abbia partecipato possa, successivamente, risultare positivo costringendo tutti gli altri confratelli alla quarantena fiduciaria, con i relativi problemi di cura pastorale nelle Parrocchie proprio in concomitanza con le solennità pasquali, e vista la facoltà concessa ai vescovi di spostare ad altra data detta Messa crismale, ho deciso che nella nostra Diocesi la Messa Crismale sia celebrata giovedì 13 maggio alle ore 18 in cattedrale. Fino ad allora sarà necessario conservare e utilizzare gli Olii confezionati nel 2020. Ricordo però l’obbligo di sostituirli appena possibile con quelli nuovi.

Data la situazione, la distribuzione degli Oli santi non avverrà al termine della Celebrazione bensì successivamente, il sabato 16 e 22 maggio mattina NEL PARCHEGGIO DEL SEMINARIO.

Sarà premura dell’Ufficio liturgico diocesano farvi giungere per tempo le indicazioni dettagliate sia per la celebrazione della Messa Crismale che per la distribuzione degli oli santi.

Giovedì Santo

Sappiamo che in questo giorno si celebra di norma una sola S.Messa in Coena Domini. Date però le attuali circostanze, laddove si prevedesse una notevole presenza di fedeli eccedente il numero stabilito per quella chiesa parrocchiale, dopo aver valutato la cosa con me e quindi con mia licenza, si potrà prevedere una seconda Celebrazione Eucaristica in Coena Domini.

La lavanda dei piedi si omette.

Al termine della Celebrazione, l’Eucaristia potrà essere portata all’Altare della Reposizione per l’Adorazione. Si avrà comunque cura, con fraterna sollecitudine, di mettervi termine e di chiudere la chiesa in tempo affinché i fedeli possano rientrare nelle proprie case prima delle 22.

I fedeli che intendessero, sempre entro la fascia oraria di protezione, pregare in adorazione davanti all’Altare della Reposizione, lo facciano sostando in una sola chiesa, evitando di passare, secondo diffusa tradizione, da una chiesa all’altra. Non è consentito, né per singoli fedeli né per Associazioni o Movimenti, il tradizionale giro “delle sette chiese”.

Venerdì Santo

Riprendendo quanto scritto nel Messale Romano e su indicazione della Santa Sede, nella Preghiera Universale si aggiunga un’ultima intenzione “Per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti” così formulata:

XI. PER CHI SI TROVA IN SITUAZIONE DI SMARRIMENTO, I MALATI, I DEFUNTI

Preghiamo, fratelli e sorelle,
Dio padre onnipotente
per coloro che, particolarmente in questo tempo,
si trovano in situazione di smarrimento,
per i malati e i defunti.

Preghiera in silenzio; poi il sacerdote dice

Signore allontana la pandemia,
scaccia la fame,
dona la pace,
estingui l’odio e la violenza,
concedi salute agli ammalati,
forza e sostegno agli operatori sanitari,
speranza e conforto alle famiglie,
salvezza eterna a coloro che sono morti.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen

Al momento dell’Adorazione della Croce solo chi presiede può baciarla, “gli altri invece faranno solo una genuflessione o un inchino profondo, restando al proprio posto senza muoversi”.

Sabato Santo. Veglia Pasquale

Per quanto riguarda il Sabato Santo, è bene ricordare che la situazione è assai diversa rispetto al Natale, quando potemmo celebrare diverse SS. Messe a partire dal primo pomeriggio. La Pasqua invece non prevede SS. Messe vigilari e non si danno SS. Messe prefestive. L’unica celebrazione possibile è la Veglia pasquale che, per sua natura deve avere attinenza con la notte. Quindi si faccia molta attenzione a quanto vi scrivo:

La Veglia pasquale è unica e se ne può celebrare una sola nella stessa chiesa.

Per rispettarne il carattere notturno, essa deve per lo meno terminare nella notte ad un’ora che comunque permetta ai partecipanti di rientrare nelle proprie case prima dell’inizio della fascia oraria di protezione. L’orario di inizio della Veglia si scelga dunque con cura, in modo che, considerato l’insieme della celebrazione, essa termini nella notte, prima delle ore 22.

I parroci con più chiese parrocchiali celebreranno un’unica Veglia pasquale, scegliendo la chiesa che può contenere più persone, tenuto conto del distanziamento richiesto.

La Veglia può essere celebrata in tutte le sue parti, ma si valuti l’opportunità di omettere il rito del fuoco, qualora esso non possa svolgersi con sicurezza all’interno della chiesa nei pressi dell’ingresso. Si valuti pure l’opportunità, considerata la lunghezza della celebrazione, di omettere la liturgia battesimale, limitandosi alla benedizione dell’acqua lustrale e al rinnovo delle promesse battesimali, a cui far seguire l’aspersione dei fedeli da parte del celebrante.

Sia che si compia il rito del fuoco nuovo, sia che si faccia solo il “lucernario” con l’accensione del cero pasquale, la processione verso l’altare sarà solo del celebrante coi ministri. Non ci sia alcun movimento di fedeli, i quali si collocheranno fin dall’inizio della celebrazione al proprio posto.

Le candeline da utilizzare per il “Lucernario” e poi nella “Liturgia battesimale” potranno essere già disposte dagli inservienti in ciascuna seduta o consegnate a ciascun fedele all’ingresso, avendo cura che siano preventivamente sanificate e consegnate con mani igienizzate e senza contatto fisico.

SI EVITI comunque anche in questo caso DI CREARE, fuori e dentro la Chiesa o dello spazio adibito alla celebrazione, occasioni di ASSEMBRAMENTO DI PERSONE o di scambio di oggetti da mano a mano.

Per le Letture della Veglia, si faccia riferimento alle norme liturgiche (vedi MR pag. 177 n. 20). Non si tralasci mai la lettura dell’Esodo sul passaggio del Mar Rosso col relativo cantico. L’Ufficio Liturgico Diocesano suggerisce una scelta di almeno tre letture:

PRIMA LETTURA: Dal libro della Gènesi 1, 1 – 2, 2
(o forma breve 1, 1.26-31) con relativo Salmo 103(104)
SECONDA LETTURA: Dal libro dell’Èsodo 14, 15 – 15, 1
(forma unica) con relativo Salmo (Es 15, 1-18)
TERZA LETTURA: Dal libro del profeta Ezechièle 36, 16-17a.18-28 1, 1 – 2, 2
con relativo Salmo (41-42)
(poi, naturalmente, EPISTOLA, SALMO e VANGELO)

Pasqua di Resurrezione

Per dare la possibilità al massimo numero di persone di partecipare all’Eucaristia del giorno di Pasqua, i Parroci sono invitati a programmare diverse celebrazioni incrementandone, per l’occasione, anche il numero, sia al mattino che alla sera, come pure eventualmente in tarda serata, sempre da concludersi in tempo per il rientro a casa dei fedeli alle 22.

Si valuti l’opportunità, considerate le restrizioni circa la Veglia, di iniziare le celebrazioni pasquali con una S. Messa “valde mane”, al mattino presto e cioè dal momento della cessazione della fascia oraria di protezione, alle ore 5.

La celebrazione del sacramento della Riconciliazione

La Pasqua è tempo doverosamente dedicato alla Riconciliazione dei penitenti. Vi invito pertanto a disporre tempi adeguati in cui essere disponibili per le confessioni individuali dandone tempestiva comunicazione ai fedeli. Per favorire l’incontro sacramentale con il perdono divino da parte del maggior numero possibile di fedeli.

A quanti dovessero incontrare difficoltà ad accedere alla confessione individuale si ricordi che, in caso di necessità, l’atto di dolore perfetto, accompagnato dall’intenzione di accostarsi non appena possibile al sacramento della Penitenza nella forma della confessione individuale, comporta per sé stesso la riconciliazione con Dio dai peccati, anche gravi.

Per venire incontro alle necessità spirituali dei fedeli, concedo la facoltà della Assoluzione generale, sempre però con l’obbligo della confessione individuale dei peccati appena possibile, impegno da richiamare con insistenza ai fedeli, in quelle celebrazioni comunitarie della Riconciliazione che si era soliti fare nell’approssimarsi della Pasqua con la partecipazione di più confessori o anche che si intendano predisporre quest’anno in occasione della Pasqua. I parroci che adotteranno questa facoltà sono pregati di comunicarlo alla mia segreteria.

Indicazioni varie

I fedeli che non possono essere presenti fisicamente alle celebrazioni, siano invitati a seguire i riti della Settimana Santa presiedute dal Santo Padre ed eventualmente dal Vescovo diocesano, trasmesse in diretta dai mezzi di comunicazione sociale.

Le celebrazioni della Via Crucis o di altri atti di pietà che si svolgono all’interno della chiesa, o nello spazio adibito a luogo sacro anche all’aperto, vanno organizzate in modo che i fedeli non si muovano dal posto loro assegnato, riservando eventuali movimenti al celebrante e ai ministri. Vanno evitate processioni all’esterno.

La tradizionale benedizione pasquale delle uova avvenga al termine delle celebrazioni, rimanendo però ciascuno al proprio posto e tenendo con sé le uova.

Dato a Pistoia, il 19 marzo 2021.

 

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