L’ATTUALITÀ DEL MESSAGGIO DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA. IL VESCOVO A MASOTTI AL SANTUARIO DELLA DIVINA MISERICORDIA

Domenica 5 Giugno 2016 alle ore 17.00 Sua Eccellenza Mons. Fausto Tardelli Vescovo di Pistoia, celebrerà la Santa Messa nel 5° Anniversario dalla Consacrazione al culto del Santuario della Divina Misericordia e San Giovanni Paolo II di Masotti.

Il 4 giugno 2011 Mons. Mansueto Bianchi, allora Vescovo di Pistoia, celebrò la Santa Messa di consacrazione del Santuario, alla presenza delle autorità civili e di tutta la comunità di Masotti. Questo luogo di preghiera e di ritrovo per la comunità parrocchiale era da tempo desiderato dagli abitanti della Frazione di Masotti, che dopo grandi sacrifici è finalmente riuscita nel 2011 ad avere la propria Chiesa.

Il Santuario della Divina Misericordia e San Giovanni Paolo II è divenuto il punto di incontro non solo per tutta la comunità parrocchiale, ma anche per molte persone delle vicine parrocchie. Ogni giorno viene recitata la coroncina della Divina Misericordia. Ogni primo Venerdì del mese alle ore 15 dopo la recita della Coroncina viene celebrata la santa Messa. La Domenica si celebra la messa alle ore 10.00.

Accolito Roberto Umberto Natali


L’attualità del messaggio di Santa Faustina Kowalska

Nella lettera pastorale del Vescovo “Misericordiosi come il padre” vi sono alcune indicazioni per vivere al meglio e con frutto l’Anno Santo della Misericordia. Tra le molte indicazioni si legge:

«A tal proposito – visto anche il riferimento esplicito che ne ha fatto più volte il Santo Padre – è quanto mai opportuna la conoscenza della testimonianza dell’Apostola della Divina Misericordia Santa Faustina Kowalska e la diffusione della pratica di quella semplice, umile e popolare preghiera che va sotto il nome di “Coroncina della divina Misericordia».

Con la proclamazione del Giubileo Straordinario Papa Francesco ha inteso sottolineare come “Nella Chiesa tutta è il tempo della misericordia”.

«Questa – affermava in un discorso ai parroci di Roma del 6 marzo 2014 – è stata un’intuizione del beato Giovanni Paolo II. Lui ha avuto il “fiuto” che questo era il tempo della misericordia. Pensiamo alla beatificazione e canonizzazione di Suor Faustina Kowalska; poi ha introdotto la festa della Divina Misericordia. Piano piano è avanzato, è andato avanti su questo.

Nell’Omelia per la Canonizzazione, che avvenne nel 2000, Giovanni Paolo II sottolineò che il messaggio di Gesù Cristo a Suor Faustina si colloca temporalmente tra le due guerre mondiali ed è molto legato alla storia del ventesimo secolo. E guardando al futuro disse: “Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi? Come sarà l’avvenire dell’uomo sulla terra? A noi non è dato di saperlo. È certo tuttavia che accanto a nuovi progressi non mancheranno, purtroppo, esperienze dolorose. Ma la luce della divina misericordia, che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio”. È chiaro. Qui è esplicito, nel 2000, ma è una cosa che nel suo cuore maturava da tempo. Nella sua preghiera ha avuto questa intuizione».

Nell’Enciclica Dives in misericordia San Giovanni Paolo II esprimeva con parole accorate l’esigenza di una preghiera che invochi misericordia secondo il messaggio di Suor Faustina: «In nessun momento e in nessun periodo storico – specialmente in un’epoca così critica come la nostra – la Chiesa può dimenticare la preghiera, che è il grido alla misericordia di Dio dinanzi alle molteplici forme di male che gravano sull’umanità e la minacciano… Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola misericordia, quanto più allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia con forti grida» (Dives in misericordia, n. 15).

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Per approfondire la devozione alla Divina Misericordia e la figura di Suor Faustina Kowalska, abbiamo chiesto a Don Tommaso Chalupczak, attualmente parroco della Vergine, di descriverci l’immagine di Gesù Misericordioso che tutti conoscono, ma di cui pochi, probabilmente, conoscono la storia e il messaggio.

Quando nel lontano 1938 moriva a Lagiewniki (attualmente un quartiere di Cracovia) la semplice Suora Faustina Kowalska nessuno si immaginava che il messaggio custodito nel suo “Diario” sarebbe stato stampato in milioni di copie, che il quadro che è stato dipinto secondo le sue indicazioni, si sarebbe trovato in tantissime chiese del mondo, e che lei stessa, che faceva i lavori più umili nel convento, sarebbe stata dichiarata santa. Dopo la morte di Suor Faustina il culto della Divina Misericordia non è stato apprezzato, perché secondo alcuni uomini di Chiesa urtava l’idea della Divina Giustizia. Per fortuna nel 1967 l’arcivescovo di Cracovia card. Karol Wojtyla cominciò il processo che avrebbe portato l’Apostola della Divina Misericordia, alla gloria degli altari della Chiesa Cattolica. Il messaggio di Gesù riportato nel “Diario” susciterà interesse sempre più grande fino a che San Giovanni Paolo II realizzerà quello che Gesù aveva chiesto alla Sua Chiesa.

Il 22 febbraio 1931 Gesù ha chiesto a Suor Faustina di dipingere la sua immagine: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà quest’immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come Mia propria gloria” (…) Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia. Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per le anime dei peccatori. Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me». «Le fiamme della Misericordia Mi divorano; voglio riversarle sulle anime degli uomini».

L’immagine presenta Gesù vestito di una veste bianca, sta in piedi, alza la mano destra in segno di benedizione, con la mano sinistra tocca il suo cuore, da cui escono due raggi: il primo è bianco, il secondo è rosso. Il primo raggio simboleggia l’acqua che purifica l’anima, il raggio rosso è il sangue che è la vita delle anime.

L’autore della prima immagine fu il pittore polacco Eugenio Kazimirowski dipingendola da gennaio a giugno del 1934. Quando il quadro è stato mostrato ai fedeli la prima Domenica dopo Pasqua dell’anno 1935 nel Santuario della Porta Acuta a Vilnius, l’immagine non piacque tanto a Suor Faustina, perché, secondo lei, non corrispondeva alla bellezza di Gesù. In una visione però Cristo le ha dichiarato: «la grandezza di questa immagine non dipende dalla bellezza del colore o dalla capacità del artista, ma dalla mia grazia».

Il primo quadro di Gesù Misericordioso dopo la Seconda Guerra Mondiale è rimasto a Vilnius. La versione più famosa di Gesù Misericordioso, che tutti conosciamo, è stata dipinta invece nel 1944 da Adolf Hyla per il Santuario della Divina Misericordia a Lagiewniki di Cracovia.

Daniela Raspollini