I migranti e noi(?). La nota dell’AC di Pistoia

Quello che sta accadendo ormai da molti anni nei nostri mari è sconcertante, non ci sono parole per poterlo esprimere.

Come Azione Cattolica di Pistoia più volte ci siamo domandati come sia possibile assuefarci banalmente all’indifferenza. Assistiamo a delle prese di posizioni brutali su come il naufragio, la chiusura dei porti, le torture libiche e la prigionia gratuita siano solo un effetto collaterale tollerabile per far fronte al problema di gestione del fenomeno migratorio. I migranti non solo non vengono più ritenuti meritevoli di un futuro, ma vengono usati come strumento di contrattazione politica internazionale. Non si tratta più di gestione di un fenomeno internazionale; non si tratta più di insostenibilità del welfare locale e di scontro socio-culturale tra popoli che spesso hanno poco da raccontarsi. Le difficoltà ci sono e nessuno le nega, ma i nostri fratelli muoiono ingiustificatamente e senza sceglierlo. Tutto questo non è comprensibile perché la barbarie, la morte e l’indifferenza non fanno parte dell’uomo in quanto tale. Il Padre ci ha pensato con Amore, ci ha dato molti doni tra cui: il pensare e fare per affrontare la vita quotidiana; l’immaginare per sognare e costruire il nostro futuro; la capacità del “prendersi cura” per rispettare se stessi e per saper vivere con e per gli altri. L’uomo è questo e niente di più, l’insieme di molti doni speciali che rendono autentica e inviolabile la vita.

I fenomeni migratori esistono da sempre e sono problematici, ci fanno paura, implicano fatica, ma niente giustifica il disprezzo per un migrante economico, un rifugiato o addirittura per le vittime di tratta (le più numerose) che semplicemente celebrano i doni del Padre, quello di pensare e fare un viaggio, di sognare una vita migliore e di prendersi cura di sé tessi, dei loro figli e della loro cultura.

Tutto ciò è in antitesi con la Creazione «creò l’uomo a sua immagine e somiglianza» ed il Vangelo «amatevi gli uni e gli altri come io ho amato voi». Per questo è insussistente l’accusa di chi imputa alla Chiesa e a coloro che difendono l’umanità di prendere posizioni politiche. La difesa della vita non ha colore politico e tacere in questo momento sarebbe un crimine. Il nostro essere Chiesa si esprime nello smuovere le coscienze e riportare le comunità ad una riflessione democratica e umana sui temi di questi tempi di cui quello dell’immigrazione. Ed è oggi questa immagine di Chiesa che ci deve rendere orgogliosi, dalla sua struttura all’ultimo dei fedeli. Una Chiesa che l’associazione sente come una Madre nel cogliere l’urgenza di dover dire, fare, intervenire, perché la Vita deve essere sempre trasformata in un’occasione di Gioia affinché le sia resa Grazia.

L’Azione Cattolica di Pistoia in questo tempo complesso oltre ad offrire il suo servizio è presente con la preghiera per ogni persona, chiamata a fare delle scelte, a prendere posizioni o esprimere opinioni.

Crediamo che il “meglio” per ciascuno di noi non possa passare dal desiderare il “peggio” per altri.

Siamo vicini all’Italia che lavora sul campo, che si espone per la difesa dei diritti umani e come associati cercheremo di essere promotori di valori evangelici che mirano alla costruzione di una società più giusta e solidale non contaminata da ansie e paure.

La Presidenza Diocesana