Giubileo del lavoro tra speranze e preoccupazioni

Il 1 maggio si celebra il Giubileo del Lavoro, il primo dopo le limitazioni dei mesi scorsi. Al centro il dialogo con le parti sociali e con i lavoratori

PISTOIA – Con i timidi segnali di miglioramento della situazione pandemica, tornano gli appuntamenti dell’Anno Santo Iacobeo. Il 1 maggio, festa del lavoro, si svolgerà il giubileo del mondo del lavoro con la celebrazione in Cattedrale presieduta dal Vescovo.

Una giornata importante, soprattutto in questo tempo di marcata incertezza relativa proprio agli scenari di crisi che sembrano essere sempre più cupi: «Il lavoro è stata una delle prime vittime del Covid – ricorda mons. Tardelli – e ancora per molto tempo dovremo fare i conti con questo cambiamento davvero epocale. Inutile cullare l’illusione che tutto possa tornare come prima della pandemia. La celebrazione del giubileo del lavoro vuole essere un primo segnale di ripartenza, speranza e fiducia, pur consapevoli che dovremo cambiare profondamente il nostro modo di pensare, talvolta egoista e superficiale. Dovremo fare posto agli altri, ai più fragili, a coloro che sono stati o saranno licenziati, oppure che hanno dovuto sospendere o chiudere la propria attività. Occorrono sicuramente strumenti nuovi e visione politica, ma la sfida si giocherà soprattutto nelle comunità: è lì che come Cristiani e come Chiesa dovremo fare la nostra parte».

«Comincia a divenire sempre più evidente che le risposte approntate per essere più efficaci o preoccuparsi di rispondere ai bisogni reali dei lavoratori, devono essere coordinate e devono rispondere alle esigenze delle persone più vulnerabili, ai più bisognosi – afferma Selma Ferrali, direttore dell’ufficio pastorale sociale e lavoro della diocesi-. Per fare questo occorre impostare un dialogo continuo fra tutti gli “attori” in prima linea dagli imprenditori ai lavoratori, ai sindacati e alle istituzioni. La pandemia inoltre, ha messo in evidenza anche i limiti del nostro sistema socio-economico, si sono aggravate le diseguaglianze esistenti e create nuove bisogno povertà. Occorre perciò, affermano i vescovi, un vero e proprio “vaccino sociale” fatto di una rete di legami di solidarietà, dalla forza delle iniziative della società civile e degli enti intermedi».

«Il Magistero della Chiesa – aggiunge Ferrali – da tempo in tema di lavoro ci sta invitando a cercare di coniugare occupazione e sostenibilità: oggi la sfida da raccogliere è quella di operare da credenti per rendere il mondo una casa comune diventando segno di speranza, proprio in questa drammatica situazione determinata dalla pandemia».

«Siamo invitati a mantenere un atteggiamento di non rassegnazione –conclude la direttrice della Pastorale Sociale – ma di forte impegno nelle nostre realtà parrocchiali con le sue potenzialità di innovazione ma anche nelle ferite che emergono e che si rendono visibili nei volti di molte famiglie e persone.

Il giubileo si svolgerà come da programma nella Cattedrale di Pistoia alle 11 di sabato 1 maggio, con l’attraversamento della Porta Santa e la Celebrazione Eucaristica presieduta da monsignor Tardelli. È attesa la presenza dei sindacati e delle associazioni di categoria e rappresentanza del mondo del lavoro pistoiese. L’accesso alla Cattedrale sarà possibile fino al raggiungimento dei numeri previsti dai protocolli di sicurezza anti Covid.