DAL ROCK …ALLA FELICITA’. I VOTI DEFINITIVI DI FRA’ ANTONIO BENEDETTO
Sabato 24 Ottobre 2015, alle 19.00, presso la Chiesa di San Paolo Apostolo a Pistoia, Fratel Antonio Benedetto pronuncerà i voti definitivi per la Fraternità Apostolica di Gerusalemme.
La celebrazione eucaristica è presieduta dal Vescovo Fausto Tardelli con la presenza del Priore generale delle fraternità monastiche fratel Jean-Chrisophe.
Nell’anno dedicato alla vita consacrata raccontiamo una toccante storia di conversione intrisa di ombre e di luce.
E’ la storia di Fratel Antonio Benedetto che il 24 ottobre prenderà i voti definitivi.
Antonio Sorrentino, nato il 18 giugno del 1972 a Bentivoglio (Bologna), arriva a questa decisione attraverso tantissime esperienze. Allontanatosi dalla Chiesa subito dopo la prima comunione, vi ha fatto ritorno solo dopo un terribile incidente che lo vedrà uscire illeso dalle lamiere contorte della sua auto.
Dopo l’11 luglio del 2000 (Festa di San Benedetto – Benedetto è il nome che ha aggiunto a quello di Battesimo come monaco), il giorno del suo brutto incidente, e terminato un breve periodo di convalescenza, Antonio su consiglio della sorella Caterina -che aveva già intrapreso un cammino di consacrazione-, decide controvoglia di partecipare ad uno dei corsi estivi organizzato dai frati minori ad Assisi. Furono per lui giorni di grande travaglio interiore, di pianto, di gioia. Le domande irrisolte della vita trovarono risposta in un solo momento nella Porziuncola. E quella risposta era “Gesù Cristo”.
Antonio in un breve attimo vede passare davanti a sé tutta la vita e capisce per la prima volta il senso profondo di ogni sua sofferenza e sconfitta, di ogni sua gioia e vittoria. Accettando Cristo nella propria vita tutto aveva un senso, ogni evento acquistava un significato, ed ogni perché, sotto la nuova luce di Dio, trovava risposta. Dopo quell’estate -aveva 28 anni- Antonio tornò a Bologna, fece la cresima e iniziò in parrocchia un cammino di conversione e purificazione (eucaristia quotidiana, volontariato all’Associazione Papa Giovanni XXIII, e poi tra i poveri di P. Marella) che durerà 8 anni. Il suo cammino culminerà con la consacrazione al Signore nella Fraternità Apostolica di Gerusalemme di Pistoia il 3 settembre 2008.
Antonio ha un passato da artista poliedrico, con un curriculum di tutto rispetto, ricco di esperienze in vari ambiti e di tante collaborazioni. All’età di 16 anni vince addirittura un concorso nazionale di poesia indetto dalla casa editrice Cultura 2000. Nel 1998, dopo aver conseguito la laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti a Bologna, inizia la sua attività pittorica (che lo vedrà realizzare numerose mostre collettive e personali, realizzazioni grafiche per dischi, scenografie per locali, ecc.) per poi passare alla musica. In quegli anni Antonio, infatti, musica le sue poesie e fonda la sua prima Band di stampo rock Blues.
Questo decennio è stato ricchissimo di esperienze per Antonio, che è andato in giro con la sua band in tante città italiane, vincendo concorsi rock in ambito provinciale, realizzando quattro dischi, un videoclip andato in onda per diversi mesi su Video Music e una colonna sonora per un film.
“Sono stati anni emozionanti -racconta fra Antonio-, pieni di spensieratezza, di amori e di esperienze nuove, di viaggi, di avventure all’insegna di una vita dissoluta e ribelle, senza regole e senza Dio. Devo anche ammettere, rivedendo tutto col senno di poi, che tante situazioni di male le ho evitate grazie all’educazione e all’esempio di vita morale ricevuta dai miei genitori. Anche i tanti anni di duro lavoro iniziati subito la maturità hanno contribuito alla mia formazione umana e a mantenere la vita artistica pura, tenendola fuori da ogni sorta di compromesso di mercato.
Tante soddisfazioni contornate da una finta libertà, ma soprattutto un senso di solitudine e inquietudine che non mi abbandonava mai. Il malessere e la ribellione che portavo dentro ho capito solo dopo che erano dovute all’assenza di Dio nella mia vita. Era questa la vera causa della mia infelicità e di una perenne angoscia. Ora – afferma Fra Antonio – non ho più nulla, ma trovando Dio ho trovato tutto e, paradossalmente, solo adesso sono veramente felice!“
Fra Antonio commenta cosi i voti definitivi che pronuncerò sabato 24: “Il messaggio che vorrei lasciare è che il Signore aspetta ognuno di noi, aspetta il nostro “si” per farne un capolavoro e non si schifa del nostro peccato, anzi, lo vuole consegnato per trasformarlo in amore. E’ questo quello che è successo nella mia vita, un vita piena di peccato e di rinnegamenti, come nella parabola del padre misericordioso. Il Signore mi ha accolto e non solo, mi ha messo l’anello al dito e riempito di doni, e per me ha ucciso il vitello grasso e fatto festa.
Questo amore gratuito ha ribaltato la mia esistenza e mi ha reso felice. Ora non rinnego più il mio passato perché mi ha dato un bel bagaglio di esperienze che posso utilizzare con chi ne ha bisogno, ma soprattutto sono felice perché ho trovato la vera libertà, quella che nel profondo ho sempre cercato, ben lontana da quella che il mondo ci insegna: non la libertà “da”, ma la libertà “per”… per amare fino a che Dio me ne darà la forza.
Ora si apre di fronte a me un viaggio molto più affascinante ed avventuroso di quello che ho lasciato. Questa meravigliosa e misteriosa avventura sarà stavolta un viaggio con Cristo all’interno di me stesso: un viaggio che inizia in questa vita e proseguirà nell’eternità“.
Daniela Raspollini