Giovani toscani verso Roma: i giorni dell’accoglienza

Venerdì 9 e sabato 10 agosto si è svolta a Pistoia l’accoglienza dei giovani toscani verso l’appuntamento dei giovani italiani con Papa Francesco. «Pistoia infatti – ricorda Mons. Tardelli – è una città che accoglieva e accoglie i pellegrini perché custodisce una reliquia importante dell’apostolo San Giacomo. Con questo appuntamento – prosegue il vescovo – si rinnova l’antica tradizione del pellegrinaggio. Oggi è bello vedere questi giovani in cammino. Il loro è un cammino faticoso, che impegna, ma da anche senso alla vita. Sono giovani in cammino verso Roma, ma soprattutto verso la pienezza della vita».

Suor Daniela, della fraternità apostolica di Gerusalemme, fa parte dell’equipe di pastorale giovanile diocesana che ha organizzato l’accoglienza dei pellegrini toscani a Pistoia. «Giovedì 9 agosto, – racconta suor Daniela – abbiamo accolto un gruppo di Vicenza che ha percorso il tracciato della Romea Strata, dall’appennino Modenese fino alla Croce Arcana e di lì, per varie tappe fino a Pistoia. Il loro gruppo, formato da 40 ragazzi, ha celebrato la messa in cattedrale, quindi i giovani pellegrini sono stati accolti a San Paolo mentre le ragazze, con alcune Suore che le accompagnavano, sono state alloggiate a casa nostra alla Basilica della Madonna dell’Umiltà. L’indomani mattina ho accompagnato tutto il gruppo alla scoperta del centro storico e delle sue meravigliose chiese».
Venerdì si sono aggiunti ai giovani di Vicenza anche gli altri 320 ragazzi provenienti da diverse diocesi toscane. «Con loro – prosegue suor Daniela – ci siamo ritrovati alla messa a San Francesco alle 11.30 presieduta dal vescovo di Pistoia (leggi qui l’omelia del vescovo Tardelli) e concelebrata dal vescovo di Montepulciano Chiusi Pienza Stefano Manetti e da vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca.

Il pomeriggio di venerdì 10 è stato dedicato alla scoperta della città di Pistoia e a un momento di preghiera davanti alla reliquia di San Giacomo apostolo in Cattedrale. «Un vero e proprio ‘tour jacopeo’ che a partire dalla Cattedrale si è sviluppato in altre sette tappe: il Battistero, San Giovanni Fuorcivitas, San Paolo, la Basilica della Madonna dell’Umiltà, Sant’Andrea, l’ospedale del Ceppo e San Bartolomeo. In ogni luogo un giovane volontario ha atteso i pellegrini suddivisi in cinque gruppi, in una sorta di “caccia al Tesoro” che li ha aiutati a riconoscersi pellegrini sui passi di Cristo».

La conclusione della serata è stata affidata al concerto del gruppo di rock cristiano i Reale in piazza San Francesco. Al termine del concerto c’è stato anche un inedito momento di preghiera di adorazione eucaristica: «un momento forte e bellissimo con tutti i giovani in silenzio adoranti davanti a Gesù! Indimenticabile e toccante!».

La mattina di sabato 11, dopo un momento di preghiera guidato dal vescovo Manetti, tutti i pellegrini sono ripartiti alla volta di Roma per la veglia al Circo Massimo con Papa Francesco e la Messa in Piazza San Pietro.

Nella nostra Diocesi anche la parrocchia di Valenzatico è stata impegnata nell’accoglienza di tanti giovani in cammino verso Roma. «È stato un momento forte di condivisione e di gioia – racconta Don Roberto Razzoli-; hanno bussato alla nostra porta giovani pellegrini con i loro rispettivi parroci provenienti da San Giovanni Valdarno e Grosseto. Ci hanno chiesto ospitalità e noi li abbiamo accolti volentieri. Sono arrivati a Valenzatico 42 giovani pellegrini stremati. Appena arrivati li abbiamo ricevuti con un grande abbraccio di fraternità da parte della nostra comunità che ha fatto trovare loro subito una cena a base di Pizza. È stato un momento forte di condivisione. I parrocchiani si sono prodigati per fare accoglienza, nel preparare loro la cena e la colazione. Dopo cena abbiamo si è celebrata la messa, abbiamo quindi letto e condiviso il Vangelo vivendo un momento di riflessione nella piazzetta della parrocchia. Al mattino li abbiamo accompagnati a piedi da Valenzatico a Pistoia. È stata una bella esperienza – conclude don Roberto – un momento forte di condivisione e di gioia».

Tra i volontari che si sono attivati nell’accoglienza dei giovani pellegrini abbiamo raccolto una breve testimonianza di chi ha collaborato a distribuire la cena nel convento di San Francesco a Pistoia. «È stato un bel momento di chiesa. Nei giovani, nonostante la fatica ed i piedi piagati, si percepiva la gioia di essersi ritrovati tutti insieme con altri ragazzi di altre diocesi per essere Chiesa. Questo è il sentimento forte che scaturiva dalla loro gioia di condividere anche con fatica un cammino. È stata indubbiamente una bella esperienza di Chiesa».

«Mi sembra giusto esprimere un ringraziamento a tutti i componenti del servizio diocesano di Pastorale Giovanile guidati da don Fulvio e don Marius». Alessio Bartolini, seminarista della nostra diocesi che ha collaborato con l’equipe di pastorale giovanile per l’organizzazione dell’evento, intende ricordare quanti si sono impegnati per la riuscita dell’evento: «Un caloroso ringraziamento va alla curia diocesana per il prezioso supporto amministrativo e al Comune di Pistoia che ha fatto la sua parte supportando l’organizzazione dell’evento e concedendo spazi e attrezzature. Un grande grazie va infine a tutti i volontari giovani e meno giovani che ci hanno aiutato con il loro lavoro silenzioso e discreto e ci hanno fatto vivere la bellezza della fraternità. Un grazie particolare anche ai volontari del CISOM e della Polizia in congedo. Un doveroso ringraziamento va ad alcune imprese del territorio che ci hanno sostenuto con la loro generosità e con la donazione di acqua e generi alimentari: la CONAD di Pistoia e gli stabilimenti ACQUA SILVA».

Daniela Raspollini




Giovani in cammino verso Roma e verso Cristo. Le parole del vescovo Tardelli ai giovani toscani

«Siamo in cammino, carissimi giovani», verso Roma e «verso Cristo, per essere afferrati e conquistati da Lui». Giovani in cammino per «realizzare un mondo nuovo, migliore di quello che conosciamo», giovani in cammino per vincere la «globalizzazione dell’indifferenza» e imparare a a discernere la propria vocazione.

Così il vescovo Tardelli nell’omelia rivolta ai giovani toscani arrivati a Pistoia per una giornata di condivisione e preghiera. La tappa pistoiese, infatti, ha raccolto i pellegrini prima della partenza verso Roma per l’incontro dei giovani italiani con papa Francesco. Nella chiesa di San Francesco, venerdì 10 agosto Mons. Fausto Tardelli, insieme ad altri vescovi toscani, ha celebrato la santa Messa con oltre 300 giovani.

Un incontro, ha ricordato il vescovo nell’omelia, che si è svolto nel segno di san Jacopo, il santo patrono della città; il Santiago che ha trasformato Pistoia in un centro di pellegrinaggio e di accoglienza. «Una sosta importante; non a caso a Pistoia – ha affermato il vescovo – perché la cattedrale di questa città custodisce da tanti secoli, dal 1145 per la precisione, una reliquia dell’apostolo Giacomo, ricevuta direttamente da Santiago di Compostela, dove sono i resti mortali dell’apostolo Giacomo. Pistoia, chiamata la Santiago minor, custodisce la memoria preziosa di un grande apostolo, e per questo motivo è stata meta di pellegrinaggio, punto di partenza per il cammino; sosta di passaggio per raggiungere Roma, oppure la stessa Santiago».

Nell’omelia il  vescovo ha toccato il tema del discernimento vocazionale, in linea con il tema del prossimo sinodo dei Giovani: «Papa Francesco – ha ricordato – vi ha invitato a ripensare la vostra vita, a fare discernimento, cioè a comprendere la chiamata che Dio vi fa. Ognuno infatti ha una chiamata da Dio, non è venuto al mondo per caso. Ognuno di noi è chiamato in modi diversi e originali, alla santità che è la pienezza dell’amore».

Le parole di Mons. Tardelli, in tempi di emergenza educativa, scommettono sui giovani, e li invitano a prendere in mano la propria esistenza, senza sprecarla, ad impegnarsi per un mondo diverso, lasciando che la fede nel Signore la faccia fiorire.  «Camminare esprime il desiderio e la voglia di realizzare qualcosa che valga per davvero, di dare un senso pieno alla propria esistenza»,  e anche quando si sperimenta il fallimento e la caduta, la tentazione di fermarsi: «Voi, in questi giorni, con il vostro camminare pronunziate una parola di speranza: state dicendo che la vita va vissuta, che la vita è comunque bella; che non ci si può arrendere nel pianto, ma ci si deve rialzare e riprovare sempre. Perché non c’è sconfitta che ci possa abbattere definitivamente; non c’è contrarietà o difficoltà che ci possa o ci debba fermare» e «agli occhi di Dio non conta il successo delle nostre imprese».

Il vescovo, ricordando la figura di San Jacopo, ha anche ricordato come da secoli sia «legata al sorgere di luoghi di accoglienza, ospitalità, veri e propri ospedali. E allora carissimi amici, continuiamo a camminare dietro al Signore, sulle orme dei santi, imparando a servire e ad amare come Lui».  «Non ci è permesso voltarci dall’altra parte! Non ci è permesso farci prendere da quella che Papa Francesco ha più volte stigmatizzato, come la globalizzazione dell’indifferenza. Le persone che attendono, che hanno bisogno di una mano amica e fraterna, addirittura in certi casi solo per sopravvivere, sono molte. Qui da noi e nel mondo».

Infine l’invito a chiedere a San Jacopo, di cui i giovani pellegrini hanno venerato la reliquia in Cattedrale nel pomeriggio, la grazia di vivere «tre semplici ma grandi cose: una fede forte, coraggiosa e gioiosa, da veri innamorati di Cristo; un cuore aperto e generoso che vede, sente e opera per il bene degli altri; infine la saggezza del discernimento, per scoprire quale sia il vostro posto nel mondo secondo la vocazione che Dio vi ha dato».

Il vescovo, dopo il saluto ai pellegrini in partenza, sabato 11 agosto si dirigerà a Roma, dove parteciperà all’incontro dei giovani italiani con papa Francesco. Qui incontrerà i pellegrini pistoiesi che parteciperanno all’evento, tra cui il gruppo dell’associazione Maria Madre Nostra, che tra i suoi giovani comprende circa 30 ragazzi con disabilità.

Leggi l’intera omelia.

https://www.agensir.it/chiesa/2018/08/10/stanchi-ma-felici-migliaia-di-giovani-a-roma-per-incontrare-il-papa/

 




ENZO BIANCHI A PISTOIA: DOVE VA LA CHIESA DI FRANCESCO?

Il Centro culturale Maritain – promosso nel 1977 dalla Chiesa di Pistoia come luogo di approfondimento sui problemi della fede cristiana all’incrocio con società e cultura contemporanea – propone quest’anno l’incontro con una figura amica e ormai nota anche fuori dagli ambienti ecclesiali: il fondatore della comunità di Bose e consultore del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani Enzo Bianchi.

Come già in diverse città italiane, egli verrà anche a Pistoia a proporre la sua analisi sul momento cruciale che la Chiesa cattolica sta vivendo con il pontificato di papa Francesco. Un papa che si è distinto per l’umanità dei suoi gesti, per la novità del suo stile, per la scommessa di presentare un volto di Chiesa che ascolta, dialoga con le altre religioni e con chi non crede, che si confronta sui temi della povertà, del lavoro, dell’ambiente.

Un messaggio che ha incontrato molto favore ma anche innescato discussioni e opposizioni dentro e fuori la Chiesa. 

Lo stesso Bianchi alcuni mesi addietro segnalava con preoccupazione la presenza nella Chiesa di conflitti «tra visioni opposte della collocazione della Chiesa nella compagnia degli uomini, tra strategie pastorali, tra modalità differenti di interpretare la fede, di concepire la liturgia», invitando a una riflessione che conduca alla «formazione di un’opinione pubblica ecclesiale animata da volontà di comunione».

Il Centro Maritain intende offrire un’opportunità di ripensamento e di dibattito su questi temi non solo in ambito ecclesiale ma a tutti i cittadini di Pistoia, nella convinzione che il messaggio e la realtà della Chiesa interessino tanto coloro che si dichiarano credenti quanto chiunque abbia a cuore la costruzione di società sempre più umane e vivibili per le presenti e le future generazioni.

M.M




FEDE IN FAMIGLIA

Domenica 13 maggio si celebra la Festa della famiglia.

Seguendo le indicazioni pastorali del vescovo Fausto Tardelli anche quest’anno la diocesi di Pistoia celebrerà la Festa della famiglia domenica 13 maggio. “Una giornata speciale” dedicata alla famiglia e “l’occasione di una adeguata contemplazione della famiglia di Nazaret e dei suoi esempi, a beneficio delle nostre famiglie” (Direttorio di pastorale familiare, CEI) affinché venga celebrata “la gioia dell’amore che si vive nelle famiglie” (Papa Francesco).

Il tema scelto dalla conferenza episcopale della Toscana per questo anno è “La fede, preziosa eredità di famiglia“.

Chiediamo ad ogni parrocchia e associazione di celebrare, nelle modalità che ritiene opportune, questa festa (ad esempio con il rinnovo delle promesse matrimoniali, omelia dedicata al tema, benedizione e preghiera al termine della liturgia, incontri, giochi etc. ). L’ufficio ha anche preparato un segnalibro dedicato a questa giornata che potete ritirare alla libreria San Jacopo.

L’equipe di Pastorale con la Famiglia




TESTIMONIANZE E PREGHIERE PER IL LAVORO

A Bonistallo una serata di riflessioni e preghiere per il lavoro

Martedì 8 maggio alle ore 21, la Parrocchia di Bonistallo e l’Ufficio di Pastorale Sociale e Lavoro della Diocesi, con la partecipazione del vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli, daranno vita a un momento di riflessione, di meditazione e di preghiera sul tema «Il lavoro che c’è e il lavoro che non c’è»

La serata, che parte dalla convinzione che il lavoro rivesta un aspetto fondamentale della vita delle persone, ma nella consapevolezza dei problemi che oggi ruotano attorno ai temi dell’occupazione (precariato, incertezza, non dignità, irregolarità, ecc…), si avvarrà di numerose testimonianze di vita concreta. Queste storie, che toccano il nostro territorio, ci aiuteranno a affrontare quella che la Conferenza Episcopale Italiana, in vista del 1° Maggio, Festa del Lavoro, ha così definito: «la quantità, qualità e dignità del lavoro è la grande sfida dei prossimi anni per la nostra società nello scenario di un sistema economico che mette al centro consumi e profitto e finisce per schiacciare le esigenze del lavoro».

Vogliamo riflettere su questi aspetti perché riteniamo che il Vangelo stesso ci spinga a farlo: il Vangelo di Gesù Cristo, che è la Parola fatta carne, ha infatti a che fare con tutto ciò che è autenticamente e genuinamente umano. Sicuramente il lavoro e i rapporti sociali sono questioni che toccano da vicino e nel profondo sia il nostro essere umani sia la quotidianità di ciascuno di noi; insieme ai grandi temi della giustizia, della pace, dell’attenzione e cura verso il mondo che abitiamo, sono argomenti e aspetti che condizionano fortemente la nostra vita .

Pregare per il lavoro diventa così compito fondamentale per ogni cristiano; per questo vi invitiamo ad essere con noi a Bonistallo. Partecipando a questo momento di preghiera manifesteremo la nostra vicinanza e solidarietà ai tanti giovani che fanno fatica ad inserirsi dignitosamente nel mondo del lavoro e a tutti coloro che, a causa degli effetti tragici dei cambiamenti radicali dell’economia, rischiano di essere scartati dal sistema sociale e politico.

Selma Ferrali – Ufficio per la pastorale sociale e il lavoro




I NOSTRI FIGLI TRA AGIO E DISAGIO

Venerdì 13 aprile un convegno in Seminario su giovani e dipendenze

Il Centro Famiglia Sant’Anna ha promosso un importante convegno dal titolo: “Agio e Disagio dei nostri figli fra libertà e dipendenza”. L’evento avrà luogo venerdì 13 aprile a partire dalle ore 9.30 presso l’aula Magna del Seminario di Pistoia.

Abbiamo voluto saperne di più incontrando la Presidente del Centro Chiara Geri Romagnani.

Venerdi 13 aprile chi affronterà questa tematica?
I relatori del convegno sono persone impegnate a tutto tondo nella lotta contro le dipendenze. Tra loro don Armando Zappolini, che è il portavoce nazionale dell’associazione “Mettiamoci in gioco” oltre ad essere impegnato in molteplici attività benefiche ed essere il presidente nazionale del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza; il dottor Luca Gorrone, funzionario della Polizia di Stato, il quale tratta in prima linea i problemi delle dipendenze; l’Avvocato Lorenzo Pratesi che fa parte dell’Associazione Civile per i diritti della Famiglia ed il dottor Sergio Teglia che è psicologo psicoterapeuta, responsabile della scuola per genitori ASL 3, operatore del Centro Famiglia Sant’Anna.

Qual è il programma della giornata?
I relatori, secondo il suddetto ordine, affronteranno le problematiche legate alle dipendenze, in particolar modo la ludopatia, all’interno della famiglia.

Come è nata l’idea di promuovere un convegno dedicato all’adolescenza contrassegnata da agio e disagio?
Il Centro Famiglia ha promosso questo convegno sulla scia del progetto “Società e Cittadino” che è stato portato avanti all’interno delle scuole. Nel nostro caso affrontando la problematica all’interno della famiglia, per la quale speriamo di evidenziare possibili interventi per migliorare le difficoltà che i genitori di ragazzi con dipendenze da gioco affrontano quotidianamente.

Una delle più preoccupanti realtà emergenti è che i giovani si trovano ad un bivio tra dipendenze e libertà; ma quali sono le nuove dipendenze e le nuove libertà?
La linea di confine fra libertà e dipendenze dei nostri ragazzi è molto sottile, perché la libertà di poter scegliere quello che si vuole fare e quello che è giusto, spesso sconfina nell’impossibilità di porsi un limite o addirittura nell’impotenza del genitore di porre un freno a questa dipendenza. Credo si debba nuovamente insegnare ai genitori come riuscire ad essere autorevoli senza ledere ingiustificatamente la libertà di un figlio a divertirsi.
Le nuove dipendenze sono, secondo me, tutte legate alla tecnologia informatica: web, Facebook, social network e videogiochi. Ugualmente le libertà sono rappresentate dalle stesse realtà, perché il web ti offre anche la libertà di accedere velocemente a tutte le informazioni che possono essere utili al tuo sviluppo ed apprendimento cognitivo.

Che tipo di prevenzione è possibile?
Come fare a prevenire le dipendenze è proprio quello che spero di ricavare da questo convegno. In particolare ci auguriamo che emergano suggerimenti su come la famiglia possa usare questi nuovi mezzi comunicativi per favorire l’agio ai propri figli, l’agio di trarre profitto intellettuale dalle nuove tecnologie e di come usarle a beneficio del proprio futuro.

Daniela Raspollini




UN NUOVO PRESBITERO E UNA LETTERA PER LA CHIESA DI PISTOIA NELLA SOLENNITÀ DELL’IMMACOLATA

Venerdì 8 dicembre la chiesa di Pistoia accoglierà un nuovo sacerdote. Nella solennità dell’Immacolata Mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia, celebrerà alle ore 18 l’ordinazione presbiterale di Gianni Gasperini presso la cattedrale di San Zeno.

Gianni (40 anni), ordinato diacono il 21 maggio 2017, svolge attualmente il suo servizio pastorale presso la parrocchia di Montemurlo. «La vita del sacerdote, di ogni sacerdote, -afferma Gianni – non può essere altra se non quella di Cristo». La liturgia che ogni giorno sarò chiamato a celebrare – aggiunge – invita «a fare della nostra esistenza una continua oblazione, un dono di sè che testimoni il nostro legame con Cristo».

L’ordinazione presbiterale di Gianni cade in una stagione povera di vocazioni al sacerdozio: «Dio sa – ricorda per l’occasione il vescovo – quanto abbiamo bisogno di preti e di preti santi, dediti anima e corpo al ministero apostolico e profondamente innamorati di Cristo. Ci stringiamo pertanto attorno a don Gianni Gasperini; preghiamo per lui e con lui diamo lode al Signore».

L’ordinazione sacerdotale, afferma il vescovo, è dunque «una festa grande per tutta la nostra chiesa pistoiese. È una gioia che si unisce a quella che proviene dalla contemplazione della Madonna Immacolata, totalmente libera dal peccato, la cui festa si celebra appunto l’8 dicembre».

Proprio l’otto dicembre di tre anni fa Mons. Tardelli  entrava a Pistoia come nuovo pastore della Diocesi; una ricorrenza «motivo di sincera gratitudine al Signore» che ha anche suggerito al vescovo la stesura di una lettera indirizzata alla diocesi di Pistoia dal titolo “La grazia e la responsabilità di essere preti oggi a Pistoia”. Si tratta di un breve testo «sulla vita e le responsabilità del prete, perchè da parte di tutto il popolo cristiano si apprezzi sempre di più il dono del sacerdozio ministeriale e perché gli stessi presbiteri possano corrispondere al meglio al dono ricevuto».

La nota del vescovo accompagna la particolare attenzione di Papa Francesco e della Conferenza Episcopale Italiana per il ministero sacerdotale. La CEI ha infatti recentemente indirizzato a tutti i presbiteri un documento sul rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente intitolato “Lievito di fraternità”. Un testo importante che rappresenta la sintesi del cammino di riflessione che i vescovi italiani hanno compiuto per oltre due anni, sotto la guida del Papa.

Su questa linea il Vescovo Tardelli indica alla chiesa di Pistoia il valore e il compito del sacerdozio, evidenzia rischi e difficoltà, descrive punti di forza, debolezze e criticità del presbiterio Pistoiese. Un’analisi a cuore aperto, sincera e appassionata che avverte il «bisogno di un “colpo d’ala”: per far meglio ed essere in tutto e per tutto dei veri “pescatori di uomini”, se non altro con più gioia, fantasia e abbandono fiducioso nelle braccia del Padre».

Un appello rivolto a tutta la Chiesa pistoiese, chiamata a «non smettere di pregare per la santificazione di noi sacerdoti».

Le lettera sarà distribuita e consegnata alla diocesi in occasione della Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria.

(redazione)




Ufficio Scuola – Link utili

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Ufficio Scuola – Modulistica

Modulistica Anno Scolastico 2016/2017

 




NASCE LA “COMUNITÀ PASTORALE DEL CENTRO STORICO”. COME CAMBIA LA CITTÀ.

Sino dai primi mesi della sua venuta a Pistoia mons. Tardelli, parlando della pastorale della città, ha sempre espresso il progetto di unificare l’attività delle Parrocchie del centro storico. Dopo molto ricercare e confrontarsi con i parroci si è arrivati ad elaborare un progetto che è stato chiamato “comunità pastorale del centro storico” e che riguarda le Parrocchie di Spirito Santo, S.Filippo, S.Bartolomeo, SS. Annunziata, S.Paolo, S.Giovanni Forcivitas, Madonna dell’Umiltà.

Questo progetto si propone di mettere in pratica alcune indicazioni dell’esortazione di Papa Francesco “Evangeli Gaudium” relative alla nuova evangelizzazione, affinché possano aiutare le comunità parrocchiali a divenire Chiesa in uscita e a passare da una pastorale di conservazione a una di evangelizzazione.

Il progetto consiste, in primo luogo, nella costituzione di un unico consiglio pastorale composto da tutti i presbiteri, diaconi, religiosi e religiose residenti nel territorio della comunità più tre rappresentanti per ogni parrocchia.

La vita della Comunità dovrà procedere all’interno di un cammino comune e condiviso nel conferimento dei sacramenti, come dell’iniziazione cristiana e degli altri spazi di azione pastorale. Per questo la Comunità sarà organizzata per ambiti pastorali distinti ma non indipendenti, cioè trasversali, quindi con competenza su tutto il territorio del Centro ma nello stesso tempo armonizzati secondo un progetto comune.

Ogni ambito pastorale sarà affidato a un coordinatore. Sono stati nominati, infatti, dei referenti con il compito di coordinare le varie espressioni pastorali.

Preparazione battesimi: d .Giordano Favillini, priore della Fraternità Apostolica di Gerusalemme

Catechesi: don Pierluigi Biagioni

Caritas: don Luca Carlesi

Corsi prematrimoniali: don Roberto Breschi

Pastorale Giovanile: sr.Claudia della Fraternità Apostolica di Gerusalemme

Visita ammalati: Suore mantellate

Missione cittadina: frate Antonio della Fraternità Apostolica di Gerusalemme

Sarà costituita una cassa comune per finanziare le varie attività pastorali e di evangelizzazione. In ogni parrocchia resterà il Consiglio per gli affari economici, ma  nel frattempo se ne costituirà un altro unitario per la Comunità pastorale del Centro storico formato dai rappresentanti dei consigli parrocchiali. Più in particolare si prevede di creare un piccolo gruppo di professionisti che si occuperanno della manutenzione degli edifici per sgravare i parroci da questo impegno.

Come moderatore della Comunità pastorale è stato nominato don Luca Carlesi, che assume anche l’ufficio di Vicario Foraneo del vicariato della Città, il quale presiederà il consiglio pastorale e coordinerà tutta l’attività pastorale della comunità.

Ogni parrocchia avrà un referente al quale i vari parrocchiani si riferiranno per ciò che riguarda la conduzione ordinaria della Parrocchia: funerali, confessioni, clebrazioni varie, etc.

Per Sant’Andrea e S. Filippo il referente sarà don Luca Carlesi con l’aiuto di don Celestino Kanyambiri, per S. Giovanni Forcivitas don Leonildo Toni, per lo Spirito Santo il can. Umberto Pineschi, per la SS. Annunziata Mons. Patrizio Fabbri coadiuvato da don Roberto Breschi, per S. Paolo don Pierluigi Biagioni, per S. Bartolomeo e la Basilica della Madonna dell’Umiltà d. Giordano Favillini.

Questo progetto pastorale prevede che si lavori tutti assieme. È necessario superare  il particolarismo campanilistico e incominciare a pensare il centro storico come un’unica realtà pastorale in cui i vari parroci si organizzano insieme dividendosi il lavoro pastorale  sentendosi responsabili di tutta la comunità e non solo della loro parrocchia.

Per questo occorre intraprendere un cammino condiviso alla luce delle finalità indicate dal Vescovo nel decreto con cui ha istituito la Comunità pastorale del Centro Storico:

  1. massima attenzione alle attese di vangelo, di speranza, di senso, di dignità e di misericordia degli uomini e delle donne che vivono e frequentano per vari motivi il centro storico di Pistoia, in particolare dei più poveri;
  2. intensa comunione e collaborazione tra sacerdoti, comunità e fedeli del centro storico, così da offrire un chiaro volto della chiesa nella città;
  3. riferimento sempre più forte sia personale che comunitario a Colui che è la via, la verità e la vita attraverso la liturgia e l’ascolto della Parola;
  4. valorizzazione della presenza del Vescovo e quindi della Cattedrale nel cuore di Pistoia.

Certamente occorrerà un cambiamento anche da parte dei fedeli per entrare meglio in questa prospettiva comunitaria.

d.Giordano Favillini

(16 giugno 2016)