Proposte e riflessioni per una Pastorale corale

Una sintesi degli interventi dell’assemblea di giovedì 14 marzo

L’Assemblea di giovedì 14 marzo ha offerto una prima occasione per riflettere insieme sul testo dell’Instrumentum laboris. Dopo la presentazione da parte del Vicario generale don Cristiano D’Angelo è arrivato il tempo degli interventi dei sinodali. In avvicinamento alla serata era possibile prenotarsi per avere a disposizione i tre minuti concessi a ogni sinodale. Uno spazio breve ma comunque sufficiente per articolare una proposta o una riflessione. Complessivamente gli interventi sono stati tredici. L’esperienza dello scorso anno ha facilitato i lavori dei sinodali, già consapevoli dello stile e della necessaria asciuttezza per restare nel limite temporale di tre minuti.

Negli interventi ha attirato la riflessione dei sinodali il tema del ruolo della donna, sia nella possibilità di far pronunciare alle donne l’omelia (proposta 5.1.2.: «consentire in tempi brevi alle donne di curare e tenere le omelie), sia nella tema ancora aperto del diaconato femminile (proposta 5.2.1.: «diffondere l’approfondimento della comprensione della dottrina e della prassi ecclesiale, domandandosi se sia ipotizzabile il riconoscimento della possibilità anche per le donne di accedere al diaconato permanente, pur consapevoli che questo tema non è di competenza del Sinodo diocesano» ).

Da una parte si è invocata una più profonda riflessione sul ministero del diaconato in genere e del diaconato femminile (Pierattini, Livi, Pratesi) e sull’esigenza di leggere la rilevanza di questo tema nell’ascolto dell’opinione dei fedeli (Pieri), dall’altra sono stati segnalati i documenti magisteriali che affidano al solo ministro ordinato il servizio dell’omelia (Benesperi, Palchetti), infine c’è stata anche la posizione di chi ha inteso aprire la possibilità dell’omelia non solo alle donne, ma a uomini e donne, cioè a tutti i laici ben preparati a svolgere questo compito (Galardini). Un altro intervento (Banchini) si è concentrato sul tema dell’attenzione ad un uso consapevole dei social media (proposta 3 .2.1: «Educare all’uso consapevole dei mezzi di comunicazione »), attraverso tre punti: critica (per non subirne eventuali intenti manipolatori e seguire una corretta informazione), alternativa (per conoscere canali informativi diversi e di qualità, anche in ambito cattolico), media (per conoscere e produrre contenuti nel mondo dei social). Una madre sinodale (Petiti) ha toccato diversi punti dell’Instrumentum laboris dalla necessità di ripensare i percorsi catechistici, evitando soluzioni troppo rigide e poco duttili, all’esigenza di individuare carismi adeguati per avvicinare e riavvicinare tante famiglie al Vangelo, al bisogno di relazioni umane più significative anche in ambito intraecclesiale per «non dare per scontato che ci si senta fratelli e sorelle nelle nostre comunità».

Qualcuno (Maranelli) ha sottolineato l’assenza di interesse da parte della diocesi nel proporre incontri con i migranti accolti a Vicofaro, per conoscerne le storie e superare i pregiudizi. Altri ancora (Bardelli, Palazzi) hanno proposto di rileggere il Sinodo come un’occasione per un rinnovato annuncio ad extra e un invito a coinvolgere quanti, anche fuori dalla Chiesa, operano per il bene comune. Infine (Breschi) è stato proposto di tenere presenti alcune domande di fondo: «vogliamo continuare a insistere su una Chiesa monocentrica incentrata sul presbitero o su una Chiesa di ministeri? Stiamo lavorando per una pastorale corale, e non di solisti?». Siamo convinti che sia finita una stagione della Chiesa iniziata con il Concilio di Trento e che sia necessario – sulla scia del Concilio – attingere a fonti anche più antiche per ritrovare nuove piste per il tempo che stiamo vivendo?

Insomma, il quadro generale evidenzia la tensione tra posizioni diverse, talvolta un po’ distanti caratteristiche della Chiesa contemporanea, ma anche il bisogno di fondare proposte e riflessioni da un lato su una maggiore conoscenza della tradizione e della dottrina della Chiesa, dall’altra sull’ascolto autentico del popolo di Dio. Infine il bisogno di confrontarsi e saper portare l’annuncio del Vangelo a una realtà complessa e in cambiamento, in cui codici linguistici e sistemi valoriali sono profondamente mutati.

ugo feraci




Il Sinodo riparte dal nuovo “Strumento di lavoro”

Il testo raccoglie venticinque proposte corrispondenti alle attese di Vangelo individuate nella prima parte del Libro Sinodale

Dopo mesi di ascolto, condivisioni e riflessione svolti nelle parrocchie e nelle realtà ecclesiali della Diocesi di Pistoia è finalmente pronta la sintesi elaborata dalla Segreteria del Sinodo. Quanto è emerso dal lavoro sul territorio è stato consegnato ai sinodali nello Strumento di lavoro (Instrumentum laboris) della seconda sessione del Sinodo Diocesano. Il testo, infatti, è il frutto del lavoro svolto sul Libro sinodale prodotto dalla prima sessione del Sinodo dedicata all’individuazione delle «attese di Vangelo, cioè ai bisogni e alle attese presenti nel mondo e nella Chiesa».

Se la prima sessione era orientata soprattutto all’analisi e alla lettura della realtà, l’obiettivo della seconda sessione del Sinodo è rispondere a quanto è stato fissato nel Libro sinodale con delle concrete risposte pastorali.

Di fatto si tratta di confrontarsi con le proposizione emerse nel Libro sinodale con i seguenti interrogativi? «Quale conversione ci chiede il Signore perché ai bisogni individuati si possa dare una risposta? Quale cambio di mentalità, quali atteggiamenti, quali scelte pastorali concrete siamo chiamati a compiere?».

«Domande – si legge nell’introduzione dello Strumento di lavoro – che sono rivolte non solo all’ambito ecclesiale, ma anche al nostro essere nel mondo come cristiani e come comunità, membri attivi e partecipi della vita del nostro tempo». Nell’introduzione il Vescovo mette in luce il compito che accompagna il lavoro del Sinodo: «Come cristiani siamo convinti che il Vangelo è un dono per noi e per il mondo; una forza vivificante di bene. Il nostro impegno a rinnovarci come Chiesa non è un modo per sopravvivere al cambiamento dei tempi, né un tentativo di piacere al mondo, ma l’impegno a essere fedeli al Vangelo che ci ha fatto sperimentare la grazia della salvezza, la bellezza di sentirsi amati che ci apre al dono e alla condivisione per il bene di tutti e di tutto».

Come è organizzato il testo dello strumento di lavoro? Lo strumento di lavoro raccoglie venticinque proposte corrispondenti alle attese di Vangelo individuate nella prima parte del Libro Sinodale: 1) L’attesa di Vangelo e di nuovi cammini educativi; 2) Il tempo che stiamo vivendo; 3) L’attesa di fraternità e di relazioni umane significative; 4) Le attese della famiglia; 5) La donna. Dono e corresponsabilità; 6) Le attese dei giovani; 7) Le attese dei migranti; 8) L’attesa di una Chiesa “nuova”.

Le proposte enunciano in forma sintetica una serie di risposte possibili alle “attese di Vangelo” individuate nella prima sessione del Sinodo. Questo spiega la forma asciutta dello strumento di lavoro che non riporta di nuovo la lettura della realtà, dei bisogni e delle attese, perché queste sono già state individuate nella prima parte del Libro Sinodale. Le proposte sono quelle emerse dai contributi giunti che si è cercato di rispettare cercando di ridurre all’essenziale, al fine di favorire i lavori dell’Assemblea sinodale della seconda sessione del Sinodo.

Ora il lavoro passa ai padri e alle madri sinodali che cominceranno a confrontarsi con proposte e interventi sul testo fin da giovedì 14 marzo, in una prima Assemblea generale a Valdibrana, cercando di capire «quali scelte, tra quelle raccolte nel presente testo o tra quelle nuove individuate attraverso i lavori assembleari, siano prioritarie per una conversione missionaria della nostra vita personale ed ecclesiale».

 

 




In preghiera e al lavoro per il Sinodo. La Lettera del Vescovo

La ripresa del Sinodo Diocesano al centro della lettera inviata dal Vescovo Tardelli a tutta la Chiesa di Pistoia

È giunto il momento di concentrare l’attenzione con rinnovato impegno sul Sinodo Diocesano. Il cammino del Sinodo, giunto quest’anno alla sua seconda sessione, è ormai a un punto di svolta. Terminata la seconda fase di ascolto e confronto nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali è arrivato il momento di convocare nuovamente le madri e i padri sinodali per le assemblee generali e i circoli minori, in cui sarà discusso il frutto del secondo giro di consultazioni. In attesa della pubblicazione dell’Instrumentum laboris, il testo base per il lavoro dei sinodali che raccoglie e riassume il lavoro fatto sulle Proposizioni emerse dalla prima Sessione del Sinodo, il Vescovo Tardelli invita la Chiesa di Pistoia alla preghiera per la buona riuscita del Sinodo con una lettera da leggere durante le Messe di domenica 3 marzo.

«È giunto il momento – scrive monsignor Tardelli – di metter mano in modo decisivo alla seconda sessione del Sinodo Diocesano. Dopo aver ascoltato quello che lo Spirito Santo ci ha detto attraverso il confronto sinodale e aver quindi individuato 9 sfide da affrontare tutti insieme, quelle cioè indicate nel libro sinodale promulgato da me nel luglio 2023, è ora il momento di vedere ciò che dobbiamo fare, ciò che il Signore ci chiede di fare, cioè le scelte personali e comunitarie da compiere per rispondere alle sfide individuate. Si tratta di capire quali percorsi avviare per collaborare con lo Spirito Santo e rendere la nostra Chiesa in tutte le sue articolazioni come il Signore Gesù la vuole: più fraterna, accogliente e insieme missionaria; aperta al mondo, pronta al servizio e alla testimonianza coraggiosa della misericordia di Dio, protesa all’annunzio di Gesù, morto e risorto per noi, unica speranza dell’umanità».

«Con questa lettera – ha aggiunto il vescovo – chiedo a tutti una piena partecipazione al cammino sinodale della nostra Chiesa: con la preghiera, innanzitutto; poi con l’attenzione a ciò che si sta facendo, poi ancora con la comunicazione e lo scambio di informazioni. Fondamentale per tutti è la sintonia del cuore e della mente. Tutti ci dobbiamo sentire coinvolti nel cercare di rispondere a ciò che lo Spirito Santo ci va dicendo».

Insieme all’invito alla partecipazione e collaborazione dei presbiteri e dei diaconi, come di tutti i sinodali, il vescovo chiede poi «un accompagnamento spirituale da parte di ogni comunità parrocchiale e all’interno di esse, anche dei ragazzi come degli anziani e dei malati perché tutti si preghi per la buona riuscita del Sinodo».

Monsignor Vescovo ha poi fornito ai parroci alcune indicazioni liturgiche per favorire la diffusione della preghiera per il Sinodo nelle messe festive e nella liturgia delle ore.

Lettera per il sinodo febbraio 2024




Il cammino del Sinodo diocesano

Terminato il lavoro nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali si apre un nuovo tempo di sintesi e confronto con i Circoli minori e le Assemblee generali. Il calendario dei prossimi appuntamenti.

La seconda sessione del Sinodo diocesano è arrivata ad un primo e importante punto di svolta. In questi mesi parrocchie, associazioni e realtà ecclesiali si sono incontrate per lavorare sulla prima parte del Libro Sinodale, il testo che raccoglie le nove proposizioni scaturite dalla prima sessione del Sinodo, conclusa il 25 luglio scorso.

Le proposizioni raccolgono le attese e le priorità segnalate dal Popolo di Dio che è in Pistoia e sono articolate in più temi: i cammini educativi, l’attesa di nuove relazioni e di una dimensione meno individualistica degli stili di vita e della fede, il ruolo della donna, il rapporto tra generazioni (giovani e anziani), i migranti e le attese di una Chiesa chiamata a ripensarsi e rinnovarsi. Da questi contenuti i gruppi sinodali sono quindi stati chiamati a formulare orientamenti e proposte pastorali concrete per la vita della Diocesi di Pistoia da inviare alla segreteria del Sinodo Diocesano.

Verso il nuovo Instrumentum laboris

Ricordiamo che è ancora possibile far pervenire la sintesi del proprio gruppo entro sabato 3 febbraio (tramite mail a sinodo@diocesipistoia.it). A partire da quella data la Segreteria del Sinodo sarà impegnata a comporre una sintesi delle relazioni per la redazione di un nuovo Instrumentum laboris, la traccia di lavoro che costituirà il testo base per le ulteriori assemblee diocesane.

Il nuovo Instrumentum laboris sarà pronto entro l’inizio del mese di marzo, quando sarà inviato a tutti i sinodali, cioè i membri eletti da parrocchie e vicariati per partecipare alle assemblee del Sinodo (quelle dei circoli minori come quelle generali). I sinodali, uomini e donne, laici, presbiteri, consacrati e consacrate, saranno chiamati a studiare – insieme con le comunità di riferimento – i risultati dello strumento di lavoro e a proporre eventuali integrazioni, modifiche, sviluppi.

Quanti tra loro non potessero o non intendessero proseguire il lavoro avviato lo scorso anno dovranno essere sostituiti da nuovi padri o madri sinodali entro il mese di marzo.

Incontro di formazione con l’arcivescovo di Torino

Il primo appuntamento comune a cui sono invitati i sinodali e quanti desidereranno saperne di più sarà giovedì 22 febbraio alle 18 nell’aula liturgica di Valdibrana per un incontro di Formazione con Monsignor Roberto Repole, teologo e arcivescovo di Torino, sul tema: “i ministeri nella Chiesa. Teologia e prospettive pastorali”. Il vescovo Repole è stato uno dei cinque vescovi designati alla Conferenza episcopale italiana per la partecipazione alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si è tenuta in Vaticano dal 4 e al 29 ottobre.

Il calendario dei Circoli minori

Giovedì 14 marzo è invece prevista una prima Assemblea generale dei padri e delle madri sinodali a Valdibrana. Nel mese di aprile si svolgeranno gli incontri dei Circoli Minori, organizzati per favorire la partecipazione e la discussione dei sinodali in cinque diverse aree geografiche: la chiesa di San Francesco a Pistoia (per il vicariato del Centro, della Città e del Suburbio); la chiesa di Capostrada per i vicariati della montagna; la chiesa di San Pietro a Casalguidi per quelli della piana e del Montalbano occidentale; la chiesa di Poggio a Caiano per il vicariato di Poggio, Carmignano e Limite; la chiesa di Fornacelle per i vicariati di Montale e Montemurlo.

Le date dei circoli minori sono le seguenti: mercoledì 3 aprile, lunedì 8 aprile, lunedì 15 aprile. Tutti gli appuntamenti sono alle 21. Con il mese di Maggio i lavori prodotti dai Circoli minori saranno ricomposti e sintetizzati in un nuovo instrumentum laboris che dovrà essere discusso e approvato nelle assemblee generali.

Le Assemblee generali e la chiusura del Sinodo

La prima assemblea, che servirà a presentare il nuovo testo di lavoro è prevista per lunedì 13 maggio dalle 19 alle 22.30 a Valdibrana. Nelle assemblee successive saranno discusse anche eventuali proposte di modifica o integrazione al testo. L’ultima data disponibile per presentarle sarà venerdì 17 maggio. Venerdì 24 maggio, lunedì 3 e giovedì 13 giugno (dalle 19.30 alle 22.30) i sinodali, dopo aver studiato testo e proposte di modifica, saranno chiamati a esprimere il loro parere con le votazioni in assemblea.

Sabato 29 giugno alle 18 sarà invece celebrata in Cattedrale la chiusura del Sinodo con la consegna dei lavori al Vescovo. Il testo votato dall’assemblea dovrà essere approvato dal Vescovo Tardelli che lo promulgherà, sotto forma di seconda parte del Libro Sinodale, per la Solennità di San Jacopo Apostolo giovedì 25 luglio 2024.




L’omelia del Vescovo per il nuovo Anno Pastorale

Domenica 1 ottobre la celebrazione nella Cattedrale ha segnato l’inizio del nuovo Anno Pastorale e della seconda sessione del Sinodo

Il cammino sinodale di quest’anno che ci condurrà alla conclusione dell’evento sinodale vuole essere un cammino di conversione. Si tratta proprio di conversione. E’ una cosa seria“.

Queste le parole che il Vescovo di Pistoia, Mons. Fausto Tardelli, ha scelto nella prima parte della sua omelia in occasione della celebrazione della messa per l’avvio del nuovo Anno Pastorale svoltasi domenica 1 ottobre 2023.
Tanti i riferimenti al cammino che, nel prossimo futuro, coinvolgerà non solo i gruppi sinodali, ma le intere parrocchie della Chiesa di Pistoia per indagare e individuare le risposte alle “attese di Vangelo” individuate nel Libro Sinodale.

La seconda sessione nella quale stiamo entrando appieno, permetterà ora di individuare le risposte, i cambiamenti, gli impegni, i cammini di conversione che quelle sfide ci richiedono. Quest’anno il Signore ci offre un’occasione storica per riformare la nostra vita personale e quella della nostra chiesa locale. E’ uno sforzo di discernimento che ancora una volta è necessario affidare alla grazia dello Spirito Santo che custodisce il segreto di ogni ecclesiale discernimento“.

QUI è possibile leggere il testo integrale dell’omelia di Mons. Tardelli.




L’impegno che ci attende. La lettera del Vescovo

Il Vescovo consegna alla diocesi la sua nuova lettera pastorale: al centro i lavori del Sinodo

 

Lo sguardo di Gesù sulla folla stanca e affamata e il suo invito che provoca la fede e suscita l’impegno: «Voi stessi date loro da mangiare». Sono le immagini bibliche che il vescovo Tardelli propone a tutta la Chiesa di Pistoia all’inizio del nuovo anno pastorale.

Il brano della moltiplicazione dei pani e dei pesci raccontato nel Vangelo di Marco (Mc 6, 34-44) apre infatti la lettera con cui il vescovo offre la traccia operativa per il cammino delle comunità parrocchiali e delle altre realtà ecclesiali presenti sul territorio. «Cosa fece Gesù dopo aver visto con occhio compassionevole i bisogni e le attese della folla che era come pecore senza pastore? Come rispose? Si mise a insegnare e a distribuire il pane. Nel testo di Marco – afferma monsignor Tardelli — le due cose stanno insieme, una segue immediatamente l’altra. “Insegnare e distribuire il pane”: due azioni che indicano chiaramente un “prendersi cura”, una risposta cioè di amore e stanno a significare simbolicamente quanto siamo chiamati a fare anche noi, sulla base delle attese che abbiamo individuato con l’aiuto dello Spirito Santo».

«“Sospinti dallo Spirito per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo”. Queste parole — scrive il Vescovo nella lettera indirizzata a tutta la Chiesa pistoiese — indicano il tema del nostro Sinodo e ne danno il senso, sintetizzando l’esperienza che stiamo vivendo».

Nella lettera il Vescovo riassume il percorso svolto finora dal Sinodo. «È stato un bel lavoro, davvero corale. L’apporto dei laici si è rivelato fondamentale e vi confesso di aver gioito nel constatare tanta partecipazione piena di senso ecclesiale e segna di grande corresponsabilità. Devo esprimere un grazie particolare al Signore per l’esempio luminoso dato dai sinodali che sono stati parte attenta e attiva nel discernimento delle attese di Vangelo». Adesso però, con l’avvio del nuovo anno pastorale, è tempo di rimboccarsi le maniche e di «individuare le risposte, i cambiamenti, gli impegni che quelle sfide ci richiedono».

Il Vescovo non ha dubbi, si tratta di un tempo di svolta per la Chiesa di Pistoia, una stagione complessa e decisiva: «quest’anno il Signore ci offre un’occasione storica per riformare la nostra vita personale e quella della nostra Chiesa locale. Si tratta di individuare i cammini di conversione da attuare per essere una Chiesa autenticamente missionaria come ci ha indicato il Concilio e il Santo Padre della Evangelii gaudium. L’apporto di tutti è fondamentale. Si tratta di conversione. È una cosa seria».

E il lavoro della Chiesa pistoiese riparte dai contenuti del Libro sinodale consegnato in occasione della solennità di San Jacopo. «Occorre fare ogni sforzo — chiede il Vescovo — perché le sfide pastorali, gli appelli dello Spirito Santo contenuti nel Libro sinodale siano conosciuti dal maggior numero di persone anche fuori dai confini della Chiesa e siano oggetto di attenta riflessione».

Allo stesso tempo il Vescovo suggerisce quattro atteggiamenti «da coltivare e con cui “impastare” la propria vita e quella delle comunità, particolarmente in quest’anno 2023/2024».

In primo luogo “Gratitudine”. «Gratitudine per quello che lo Spirito Santo ci ha fatto e ci fa vivere»; poi «invocazione. Cioè preghiera supplice e accorata allo Spirito Santo. Abbiamo bisogno di Lui, della sua luce, della sua forza, della sua consolazione». E ancora: «Impegno. Occorre senso di responsabilità e piena disponibilità a servizio del Vangelo. Senza stare a contare fatica e disagi»; infine «condivisione. La comunione e la condivisione devono essere il cemento che ci unisce: una parrocchia con un’altra e tutte nella Diocesi. I preti tra loro. I laici. I laici e i preti. Coi religiosi. Le parrocchie e le associazioni …Uno stile da esercitare sempre».

Accanto a questi atteggiamenti il Vescovo indica anche alcune date significative. La prima cade domenica 24 settembre. «In tutte le Messe – raccomanda Tardelli – si elevino speciali ringraziamenti al Signore per il cammino fatto e si riprenda la preghiera per il Sinodo al termine di ogni Eucaristia».

Data fondamentale è quella di domenica 1 ottobre alle 17 in Cattedrale. «Un appuntamento molto importante che ci dovrebbe vedere tutti presenti insieme ai rappresentanti del popolo di Dio, ai catechisti in particolare e ai padri e madri sinodali: è l’apertura dell’Anno pastorale; con il mandato ai catechisti, la preghiera per la seconda sessione del Sinodo e l’inizio della consultazione diocesana per questa seconda sessione, attraverso i “gruppi sinodali”».

Sarà concentrato proprio sui gruppi sinodali il lavoro della Chiesa diocesana: «Dovranno anzi esserne costituiti di nuovi. Essi hanno lo scopo di consultare il popolo di Dio sulle proposte e gli impegni che devono scaturire dall’ascolto dell’anno scorso, cioè dalla 9 proposizioni contenute nel libro sinodale.

A partire dal primo di ottobre e sino alla fine di gennaio i gruppi sinodali dovranno lavorare, riunendosi il più possibile, seguendo le indicazioni della Segreteria Generale del Sinodo». Poi il cammino del Sinodo calcherà le orme della sessione precedente, con circoli minori, assemblee generali e, nella solennità di San Jacopo 2024, la consegna dell’ultima parte del Libro Sinodale.




Il Vescovo consegna alla Diocesi il Libro Sinodale

Frutto della prima sessione del Sinodo costituirà il punto di partenza della seconda sessione, dedicata a individuare nuove piste pastorali per la Chiesa di Pistoia

Un documento politico, nel senso che analizza le vicende della vita pubblica, frutto del lavoro di una platea di 400 sinodali composta per almeno il 75% da laici, proporzione che aumenta se si considerano le circa 2.000 persone coinvolte, a vario titolo, in tutte le parrocchie della diocesi di Pistoia.

Il 25 luglio, giorno di San Jacopo, nella Messa pontificale per il Santo Patrono, il Vescovo Tardelli ha presentato e consegnato alla Diocesi la prima parte del “Libro sinodale”, testo contenente le proposizioni generate nelle varie assemblee territoriali.

«Il Sinodo – sottolinea il Vicario, don Cristiano d’Angelo – ha rappresentato e rappresenta uno dei pochi momenti di ritrovo e di confronto dell’intera comunità dei nostri territori. Vedere la partecipazione attiva di oltre 2000 persone sintetizzata nelle proposizioni emerse dei 400 sinodali direttamente partecipanti ai lavori di assemblea, ha portato alla stesura di un documento che è politico nel senso che realmente analizza e indaga le vicende della vita pubblica. Emerge nelle pagine una forte necessità di essere ascoltati, di trovare un luogo dove potersi raccontare, dinamica ormai quasi del tutto scomparsa negli ultimi decenni nei nostri territori».

Un momento storico, a distanza di quasi 90 anni dall’ultimo Sinodo Diocesano, significativamente inserito nella solennità del Santo patrono della città e della Diocesi di Pistoia. La consegna del Libro sinodale è accompagnata da un breve video che riporta le testimonianze di alcuni membri dei cinque i circoli minori, cercando di riassumere le quasi 400 voci dei sinodali intervenuti nei lavori di questa prima sessione in poco più di 120 secondi.

La promulgazione del Libro Sinodale è un atto solenne con cui, alla luce del suo discernimento di Vescovo, Mons. Tardelli condivide e ripropone alla Chiesa di Pistoia, con tutta l’autorevolezza del suo ministero episcopale, le proposizioni elaborate nei lavori della prima sessione del Sinodo.

Un cammino che viene da lontano

«L’idea della celebrazione di un Sinodo diocesano – sottolinea il Vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli, nel suo Decreto di Promulgazione in apertura del Libro sinodale – aveva cominciato a farsi strada sin dalla prima assemblea a carattere sinodale celebrata in San Francesco nel 2015, da cui scaturì il percorso pastorale della nostra Diocesi andato sotto il nome di “Sulle ali dello Spirito”. Successivamente, dietro anche all’impulso dato da Papa Francesco che ha indetto il prossimo sinodo dei vescovi proprio sul tema della sinodalità, sono stati coinvolti dapprima il Consiglio pastorale diocesano, il consiglio presbiterale e la Consulta delle aggregazioni laicali. Si è poi aperta una fase di ampia consultazione del popolo di Dio e anche di realtà non ecclesiali: un vero discernimento comunitario che si è intensificato con il lavoro svolto negli ultimi 13 mesi».

Il cammino che ci attende

In questa prima sessione del Sinodo diocesano, aperta il 4 giugno 2022 e chiusa il 24 giugno 2023, si trattava – afferma il Vescovo Tardelli nel decreto di promulgazione del libro sinodale «di ascoltare e condividere nello Spirito Santo le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini e delle donne con cui condividiamo la vita nei nostri territori e che ci interpellano, riconoscendo in esse la voce del Signore».

Le dichiarazioni sinodali raccolte nella prima parte del Libro Sinodale, dovranno essere ben conosciute e assimilate da tutte le componenti del popolo di Dio che vive nella diocesi di Pistoia, in modo particolare dai presbiteri e diaconi. Esse costituiscono la base della nuova consultazione diocesana che condurrà alla individuazione delle risposte concrete alle sfide evidenziate.

Con la solennità di San Jacopo, infatti, si apre la seconda sessione che si concluderà il prossimo anno, nella quale la Chiesa di Pistoia sarà chiamata a individuare «quanto lo Spirito Santo ci chiede di operare per essere autentici testimoni ed annunciatori della gioia del Vangelo che è il Signore Gesù».

 

Le attese di Vangelo

Le circa 80 pagine del Libro proseguono poi con l’individuazione delle principali attese: dall’attesa di Vangelo, buona notizia volta a colmare i vuoti generati dal malessere diffuso e dalle difficoltà dei tempi che viviamo, all’attesa delle relazioni umane significative, di una fraternità reale, fatta di incontro autentico e non solo mediale tra persone, relazioni da persona a persona perché la solitudine sembra un rischio concretissimo, in tutte le generazioni. E poi l’attenzione alla donna, nella Chiesa e nella società, spesso non accolta in tutto il suo valore e in tutte le sue potenzialità di umanizzazione del mondo.

Questi i titoli delle nove proposizione emerse dai lavori del Sinodo:

  • L’attesa di Vangelo e di nuovi percorsi educativi
  • Il tempo che stiamo vivendo
  • L’attesa di relazioni umane significative
  • L’attesa di fraternità
  • Le attese della famiglia
  • La donna. Dono e corresponsabilità
  • Le attese dei giovani e degli anziani: ascolto, cura e intergenerazionalità
  • Le attese dei migranti
  • L’attesa di una Chiesa “nuova”

 

Il video

Per cercare di sintetizzare il grande lavoro svolto dalle assemblee, generali e territoriali, la Diocesi di Pistoia ha realizzato un breve video di 130 secondi con i volti e le voci di alcuni dei protagonisti delle varie riunioni di lavoro. Cinque sinodali, uno per ogni “circolo minore”, che hanno riportato la loro attesa: Alessandra Corti (circolo Pistoia città), Alessandro Gori (circolo Casalguidi), Valentina Brachi (circolo Fornacelle), Letizia Vannucchi (circolo Capostrada) e Franco Pacini (circolo Poggio a Caiano).




Festeggiamenti iacobei 2023

Martedì 25 luglio il Vescovo consegnerà la prima parte del Libro Sinodale e avvierà la Seconda Sessione.

 

Con il mese di Luglio la Diocesi di Pistoia si apre ai festeggiamenti iacobei che quest’anno vedranno importanti novità.

 

Una tappa fondamentale del Sinodo Diocesano

La Chiesa di Pistoia aprirà infatti la seconda sessione del Sinodo Diocesano proprio in occasione della Solennità di San Giacomo apostolo, con la consegna e la promulgazione della prima parte del Libro Sinodale, il testo che raccoglie il lavoro emerso in questo primo anno di ascolto e condivisione, dedicato alla lettura delle attese presenti fuori e dentro la Chiesa locale.

Il vescovo Tardelli, con una circolare rivolta ai parroci, ha ribadito l’importanza del 25 luglio: «la festa di San Jacopo non può essere passata sotto silenzio dall’intera Diocesi, da Serravalle a Montemurlo, dall’Abetone a Capraia Fiorentina. Tutt’altro. È infatti la festa di tutta la Chiesa particolare che trova nella testimonianza apostolica di Giacomo il maggiore, il suo punto di riferimento, lo stimolo all’impegno missionario, la forza della propria coesione comunitaria. Particolarmente in questo tempo di cammino sinodale».

Proprio nell’intento di valorizzare la celebrazione di San Jacopo in tutto il territorio diocesano il vescovo Tardelli ha dichiarato Il giorno 25 luglio “Solennità” in tutta la Diocesi. «Pertanto, — ha affermato — si celebrerà la Santa Messa di San Jacopo con il Gloria e il Credo».

 

La Vestizione di San Jacopo e la Festa della Madonna dell’Umiltà

I festeggiamenti avranno un preambolo già sabato 15 luglio con il Forum Natura, convegno organizzato dall’Arciconfraternita Parte Guelfa e dedicato ai temi della salvaguardia ambientale che si svolgerà nella mattina (ore 10.30-13) nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas e che sarà preceduta dalla marcia per l’ambiente tra Serravalle e Pistoia.

Domenica 16 le solennità iacobee si incrociano con la festa della Madonna dell’Umiltà, compatrona della Chiesa e della Diocesi di Pistoia.

Domenica 16 il programma prevede alle 17.30 i Vespri Vigiliari della festa della Madonna dell’Umiltà e alle 18 la Messa presieduta dall’arciprete della Cattedrale don Luca Carlesi. Al termine della Messa prenderà il via la processione in costume storico verso la Cattedrale per la cerimonia di vestizione di San Jacopo. Dalla Basilica della Madonna, infatti, l’arciprete porterà alla Cattedrale il mantello con cui – grazie all’aiuto dei Vigili del Fuoco – sarà rivestita la statua di San Giacomo. L’evento sarà trasmesso in diretta da Tvl a partire dalle 19 circa.

Il giorno della Solennità, lunedì 17 luglio, il programma prevede alle 9 la preghiera delle lodi, alle 10 il Rosario e alle 10.30 la Messa presieduta da S. E. Mons. Tardelli e concelebrata dai preti del Centro Storico.

 

La settimana Iacobea

Da lunedì 17 prende il via la Novena iacobea, che coinvolgerà tutta la Diocesi. Dal 17 al 21 luglio sono infatti previsti i pellegrinaggi delle parrocchie in Cattedrale, dove alle ore 21 i fedeli parteciperanno alla Messa concelebrata dai loro parroci. I pellegrinaggi saranno organizzati per “zone sinodali”, cioè sulla base di quel gruppo di vicariati che si sono riuniti insieme nello stesso luogo durante i circoli minori durante il Sinodo.

Il calendario delle celebrazioni è il seguente: Lunedì 17 luglio, ore 21: Zona sinodale di Poggio a Caiano (vicariati di Poggio-Carmignano, Quarrata, Vignole, Limite sull’Arno); martedì 18 luglio, ore 21: Zona sinodale di Capostrada (Capostrada, Gello, Montagna); Mercoledì 19 luglio, ore 21: Zona sinodale di Fornacelle (Montemurlo, Montale-Agliana); Giovedì 20 luglio, ore 21: Zona sinodale di Casalguidi (Casalguidi, Vincio, Lamporecchio, Bottegone); Venerdì 21 luglio, ore 21: Zona sinodale di Pistoia (Centro storico, Suburbio est, Suburbio ovest).

 

La Vigilia e il giorno della Solennità

La vigilia della festa, lunedì 24 luglio è prevista la processione di San Jacopo che prenderà il via alle 21.30 dalla chiesa di San Francesco. La processione attraverserà le vie del Centro per raggiungere Piazza del Duomo dove il Vescovo impartirà la benedizione solenne con la Reliquia di San Jacopo. Interverrà la Banda di Montemurlo diretta da Liana Lascialfari che eseguirà l’Inno di San Jacopo.

Martedì 25 luglio alle 9.30 prende il via la tradizionale processione dei Ceri con i figuranti in costumi storici. Alle 11 il Vescovo Tardelli presiederà la Messa pontificale. Sono invitati tutti i presbiteri, i diaconi e una rappresentanza di laici da ogni vicariato a cui il vescovo consegnerà una copia del libro sinodale. Nella celebrazione sarà anche benedetto lo stendardo del Palio.

Nel pomeriggio, alle 17.30 i secondi Vespri della Solennità e alle 18 la Messa solenne presieduta dall’Arciprete don Luca Carlesi.

 

Visite in Cattedrale

A complemento della Festa ricordiamo anche due appuntamenti per conoscere la Cattedrale e approfondire il culto iacobeo a cura di don Luca Carlesi:

Sabato 22 luglio alle 21: “Il simbolismo del tempio cristiano”, visita guidata alla Cattedrale di San Zeno; Domenica 23 luglio: “La Gloria di Dio è l’uomo vivente”, visita guidata all’altare argenteo di San Jacopo.

 

Per informazioni sulle celebrazioni: cattedraledipistoia.2@gmail.com




Sinodo Diocesano: nuove vie per il Vangelo

Un bilancio della prima tappa del cammino sinodale che si è chiusa sabato 24 giugno

Il Sinodo diocesano ha chiuso ufficialmente la sua prima sessione sabato 24 giugno, con la concelebrazione in Cattedrale presieduta dal Vescovo e la votazione del testo emerso dai lavori.

Iniziata la Messa, dopo la lettura del Vangelo, il Vicario generale don Cristiano D’Angelo ha rivolto al vescovo un discorso per accompagnare la chiusura della prima sessione e la consegna del testo approvato dall’assemblea. In primo luogo il Vicario ha espresso, a nome di tutti i Sinodali e della comunità diocesana, i ringraziamenti al Vescovo per aver convocato il Sinodo diocesano. «Grazie — ha detto don D’Angelo — per averci spinto in un cammino, quello sinodale, che ci ha fatto sperimentare la gioia e la responsabilità di ascoltare e di ascoltarsi. Soprattutto ci ha dato l’occasione di sentirci partecipi come non mai della missione che il Signore Gesù ha affidato ai suoi prima di salire al cielo: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19)».

L’avventura del Sinodo ha chiesto alla Chiesa di Pistoia di mettersi in ascolto dello Spirito: «La realtà, “l’umana esperienza”, insieme al Vangelo e alla Tradizione vivente della Chiesa, — ha ricordato don D’Angelo — sono le grandi scuole attraverso le quali lo Spirito ci parla e ci rivela la volontà di Dio. Troppe volte ci siamo contentati di un Vangelo ripetuto meccanicamente o della sicurezza della Tradizione, senza il coraggio di lasciarsi interpellare dal nostro tempo, dagli uomini e dalle donne concrete, quelle che, con le loro gioie e le loro fatiche, incontriamo ogni giorno».

La stagione di cambiamenti in cui si inserisce l’appuntamento del Sinodo chiede il coraggio di intraprendere strade inedite:

«Il nostro è il tempo di “nuove Vie” per il Vangelo, nuove soprattutto nello stile e nel metodo (…). “Nuova” è stata l’esperienza di questa prima sessione del Sinodo che ci ha “obbligati” ad imparare un modo nuovo di lavoro e di ascolto. “Nuovo” è anche uno degli aggettivi più significativi di queste Proposizioni, dove emerge il desiderio di una nuova stagione ecclesiale, di una nuova fioritura dell’annuncio, di una nuova freschezza nelle relazioni umane e nella pastorale».

Confrontarsi con la novità, andare oltre i rassicuranti steccati del “si è sempre fatto così” non è scontato: «A volte, come gli otri vecchi della parabola evangelica (Mc 2,22), — aggiungeva don D’Angelo — abbiamo sperimentato anche noi la fatica della novità, quella che fa scricchiolare le sicurezze personali, che mette in discussione le proprie visioni pastorali, che domanda l’attenzione paziente per capirsi e riconoscersi nella diversità. In questa fatica, che certo ci domanda di migliorare e di capire come far funzionare sempre meglio il cammino del Sinodo e del lavoro comune, in questa fatica c’è la novità a cui lo Spirito chiama la Chiesa del nostro millennio».

In ultimo il Vicario si è riferito al Vescovo come principio di unità della Chiesa locale: «La sua presenza e il suo ministero in mezzo a noi — ha concluso — sono fondamentali perché ci richiamano agli argini del Vangelo, tengono vivo lo sguardo sull’orizzonte comune del Regno di Dio, ricuciono le differenze che a volte ci abitano, alimentano la consapevolezza dell’unità che nasce dalla Fede e dalla Carità, e di cui l’Eucarestia è fondamento e nutrimento. In questi argini abbiamo camminato e vogliamo camminare, consegnandole il testo delle proposizioni sinodali. Un lavoro che forse nessuno di noi avrebbe scritto così come glielo offriamo, ma che proprio perché di tutti ha il sapore della famiglia e la forza della comunione. Sta a lei adesso discernere se e come questo testo possa aiutare la nostra Chiesa a camminare da discepola, dietro il Signore Gesù, crescendo nella disponibilità a farsi strumento del suo Amore nel mondo».

Un testo, quello consegnato al Vescovo Tardelli sabato scorso che rappresenta un punto fermo, pur nella consapevolezza di non aver realizzato una sintesi perfetta: «siamo agli inizi, e molte sono ancora le cose su cui possiamo migliorare, molte forse anche le urgenze e i bisogni del nostro tempo che magari non abbiamo saputo ascoltare o riconoscere. Ne siamo consapevoli. Però dobbiamo prendere atto che la gioia che ha accompagnato questo nostro riunirsi insieme costituisce un prezioso patrimonio di esperienza condivisa nella fede su cui possiamo costruire un futuro nuovo per la nostra Chiesa e per il nostro tempo».




Sinodo Diocesano: prossima tappa il 25 luglio

Sinodo diocesano. Il Vescovo Tardelli: «Lo stile sinodale caratterizzi d’ora in poi tutta la nostra Chiesa». Il 25 luglio, per la solennità di San Jacopo, la promulgazione dei risultati della prima sessione.

La festa del santo patrono aprirà la seconda sessione del Sinodo diocesano per rispondere alle attese e alle sfide individuate finora. La promulgazione dei risultati della prima sessione del XX Sinodo della Chiesa di Pistoia – che raccoglie le proposizioni frutto del lavoro svolto nelle parrocchie e dei circa 400 sinodali – avverrà nel giorno di San Jacopo, il santo patrono della città e della Diocesi, il prossimo 25 luglio. In quel giorno avvierà la seconda sessione del Sinodo dedicata a elaborare concrete risposte ai contenuti emersi finora.

Questi, in sintesi, i prossimi passaggi del XX Sinodo della Chiesa di Pistoia annunciati dal Vescovo, Monsignor Fausto Tardelli, in occasione della concelebrazione eucaristica per la chiusura della prima sessione che si è svolta sabato 24 giugno in Cattedrale.

«Ho chiesto a tutta la diocesi, convocandola in Sinodo – ha affermato il Vescovo Tardelli – di imparare ad assumere lo sguardo di Cristo sull’umanità e sul mondo. Quello sguardo pieno di misericordia e di tenerezza che commuove il cuore di Cristo e lo spinge alla missione di salvezza».

Nell’omelia pronunciata sabato 24 luglio il vescovo ha fatto ricordato alcuni punti importanti del lavoro svolto dal Sinodo: «Abbiamo sperimentato di essere Chiesa, popolo santo di Dio, pur con tutti i nostri limiti»; «Insieme abbiamo cercato di ascoltare le attese di Vangelo presenti nella nostra vita e in quella delle persone che vivono nei nostri territori. Abbiamo individuato quindi alcune sfide che lo Spirito del Signore ci mette davanti e alle quali occorrerà rispondere con generosità e fantasia». «L’esperienza che abbiamo fatto insieme e che ripeteremo ancora – ha aggiunto – non passerà facilmente nel dimenticatoio della nostra Chiesa. Rimarrà anzi come una pietra miliare che l’ha segnata in un passaggio storico decisivo ed epocale.

Nella sua omelia il vescovo è stato perentorio: «è l’ora veramente di finirla di andare avanti ognuno per conto suo, come se fossimo un organismo sezionato in mille pezzi. Pensiamo forse di poter vivere, staccandosi e non relazionandosi con gli altri? La morte dell’organismo è il destino di un organismo sezionato e disperso! L’esperienza sinodale che stiamo facendo è illuminante in proposito: conta il camminare insieme. Conta il mettersi insieme in ascolto dello Spirito che parla a noi in tanti modi, anche nella storia, nella vita dei nostri fratelli e di noi stessi, come nella chiesa universale guidata dal santo Padre».

Questo l’indice del testo votato e approvato definitivamente sabato scorso che sarà reso noto il 25 luglio: Introduzione. Una memoria riconoscente; Le proposizioni: 1. L’attesa di Vangelo; 2. Il tempo che stiamo vivendo; 3. L’attesa di relazioni umane significative; 4. L’attesa di comunità fraterna e missionaria; 5. L’attesa di famiglia; 6. La donna. Dono e corresponsabilità; 7. Le attese dei giovani e degli anziani: ascolto, cura e intergenerazionalità; 8. Le attese dei migranti; 9. L’attesa di una Chiesa “nuova”.

Il documento finale che verrà presentato il 25 luglio – spiega il Vicario don Cristiano D’Angelo – «non è un trattato di teologia né una legge. Le indicazioni che contiene servono ad aiutare il Vescovo nel suo lavoro di discernimento. Il testo è importante, proprio perché frutto del lavoro comune; ma non dobbiamo aspettarci che esso rifletta tutte le questioni della vita della Chiesa, né che sia espressione dell’opinione di uno o di un altro».

«Con la seconda sessione del Sinodo che si apre tra poco, il 25 di luglio – precisa Tardelli – cercheremo anche noi di fare esattamente quello che fece Gesù: rispondere cioè alle sfide, con la missione di tutta la nostra Chiesa; con una conversione missionaria».