Incontro al Risorto nella V domenica di Pasqua

Nuove schede interattive per la catechesi, la preghiera personale e in famiglia

Cari catechisti, famiglie e ragazzi,

Scopriamo che Gesù risorto è accanto a noi e ci possiamo parlare e anche lui parla al nostro cuore.

Questa domenica leggiamo dal vangelo di Giovanni un dialogo che Gesù instaura con i suoi discepoli sul futuro. E’ vicino alla morte e cerca di
prepararli: non sia turbato il vostro cuore.. vado a prepararvi un posto… I discepoli non capiscono quello che Gesù intende dire.
Vogliono sapere .. e soprattutto vogliono andare con lui.

Gesù allora dice due cose molto importanti...scopriamole insieme!

Scarica il materiale che abbiamo reso a disposizione per questa Quinta domenica di Pasqua!

Scarica e diffondi le schede per questa domenica disponibili sulla pagina dell’Ufficio o qui sotto.

Suor Giovanna Cheli, per l’Ufficio Catechistico

V Domenica di Pasqua
5 domenica di Pasqua  (D’)istanti vicini n. 6
5 domenica di Pasqua – anno A – 2020 UCD Pistoia(Testo per Bambini)
5 domenica di Pasqua  – anno A – 2020 UCD Pistoia (preghiera personale)
5 domenica di Pasqua-Anno A – 2020 UCD Pistoia (preghiera in famiglia)




«È più forte della morte, l’amore»: leggiamo insieme il Cantico dei Cantici

Una serie di incontri in videoconferenza per scoprire l’inesauribile ricchezza del libro biblico. Guiderà gli incontri la professoressa Edi Natali

Beato chi comprende e canta i cantici della Sacra Scrittura, ma ben più beato chi canta e comprende il Cantico dei Cantici». Commentando il Cantico Origene esalta la bellezza di questo piccolo libro biblico aprendo la strada a una interpretazione allegorica che ha avuto una straordinaria fortuna. Nei versetti del Cantico, una vera e propria raccolta di componimenti a tema amoroso, la tradizione cristiana ha individuato immagini e riferimenti legati alla Vergine Maria.

Sarà possibile scoprirli e lasciarsi stupire dalle pagine del Cantico insieme alla prof.ssa Edi Natali, della scuola diocesana di teologia.

Gli incontri si svolgeranno nei seguenti martedì: 12, 19, 26 maggio alle 21. Sarà possibile partecipare attraverso la piattaforma per videoconferenze “GoToMeeting”. Le indicazioni e il link per partecipare alla videoconferenza collegandosi al seguente link e seguendo le istruzioni: https://global.gotomeeting.com/join/154650037.

Per chi volesse iscriversi occorre inserire la mail di Edi Natali: edinatali@gmail.com.

Si può accedere anche tramite telefono. Scarica subito l’app e preparati all’inizio della tua prima riunione su: https://global.gotomeeting.com/install.

 




Conversazioni su Maria per il mese di maggio

«Come d’in canto»: una proposta per vivere insieme il mese dedicato alla Vergine

Il mese mariano si può vivere online, ritrovandosi anche in video conferenza. È la proposta che nasce dal Coro Armonie di Valdibrana. «Come d’in canto» è infatti il titolo dell’ultimo canto dedicato alla Madre di Dio che il coro ha potuto provare nel Santuario di Valdibrana prima della quarantena. In queste settimane i membri del coro hanno continuato a trovarsi insieme online per pregare Maria. A partire da questa esperienza, se non sarà possibile trovarsi insieme a Valdibrana il Coro Armonie ha pensato di farlo in modo diverso.

«Come d’in canto» propone alcuni incontri (videoconferenze, ma in realtà conversazioni “tra noi” e con Lei) aperti a quanti desiderano partecipare. Sarà l’occasione per scoprire Maria con gli occhi di pittori e poeti, attraverso gli scritti dei santi e le riflessioni del vescovo Fausto.

Il vescovo Tardelli interverrà mercoledì 15 maggio con un’incontro dal titolo “Io e Maria“.

Gli incontri sono previsti tutti i mercoledì di maggio (6–13–20–27) nonché venerdì 8 e 15 alle 21.15. L’appuntamento è sulla piattaforma Zoom. Il collegamento può essere effettuato con cellulare, Ipad o pc.

Il link per accedere all’incontro è il seguente:

https://us02web.zoom.us/j/88120217317?pwd=b0pleEorY3IzWWVFbXRDWEYvVk05Zz09

Letizia Vannucchi




La comunità si ritrova sul web

Con la Pasqua le parrocchie sono sbarcate online: proposte inedite per pregare insieme

Nei momenti più difficili è sempre bello scovare nuovi germogli di speranza.
È così che, dopo le numerose restrizioni dello scorso 8 marzo, causate dalla diffusione pandemica del virus Covid-19, tante parrocchie si sono mosse, grazie a quanto offerto dai moderni mezzi di comunicazione. Dalle soluzioni più semplici a quelle più professionali ognuno ha dimostrato tenacia e tanta voglia di mettersi a disposizione gratuitamente per la propria comunità. Con un cellulare, con un computer, grazie all’utilizzo di camere professionali, l’importante è stato mantenere la connessione – mai come in questo momento! – con le case di ognuno di noi.
Il triduo Pasquale, le Sante Messe della domenica, il Santo Rosario, l’Angelus, momenti di preghiera e riflessione, sono stati vissuti, ma prima di tutto desiderati, da tanti fedeli.

Le testimonianze sono numerose:
San Michele Arcangelo – Casermette a Pistoia, (canale YouTube)
San Francesco a Pistoia (Facebook – online sul sito: www.betharram.it e su Radio diffusione Pistoia FM 92.1 e 95.0),
San Michele Arcangelo a Vignole (Facebook),
San Benedetto e San Vitale a Pistoia (canale YouTube),
la Vergine a Pistoia (sito web),
le parrocchie di Violina e Valenzatico (Facebook),
quella della Ferruccia e Barba (Facebook),
le parrocchie di Tobbiana e Fognano (YouTube),
di san Francesco a Bonistallo (Facebook) ora fornita anche di ampio sito web ,
dalla parrocchia di Oste (Facebook),
a quella di Montale (Facebook),
da quella di Santa Maria Assunta a Quarrata (Facebook),
san Pietro a Casalguidi (sito web),
san Michele Arcangelo a Bottegone (Facebook),
santo Stefano a Capraia Fiorentina (sito Web + Facebook) dalle tre parrocchie di Canapale, Badia a Pacciana e S. Sebastiano (Facebook),
alle tre parrocchie della Val di Forfora (Facebook) e quella di San Michele Arcangelo in Avaglio (Facebook).

Dal centro città, verso le colline, sino alla montagna, in ogni luogo del vasto territorio Diocesano si possono trovare magnifici esempi.
Mai come in questo momento è possibile scoprire quanto di positivo i canali social e le attuali tecnologie possono offrire a tante famiglie che vivono questo difficile momento. La passione e la fantasia di tanti parroci, gruppi giovani e fedeli alimentano una dimensione spirituale di cui tanto si sente la mancanza.

Dalla parrocchia delle Casermette oltre alla Santa Messa della domenica (diretta alle ore 9:00, poi sempre a disposizione in differita) arriva una bella testimonianza dal gruppo giovani “Ohana”: la condivisione serale dei riti del triduo Pasquale tramite video chiamate Skype, l’adorazione condivisa e la stesura delle preghiere dei fedeli per le celebrazioni della domenica.

La parrocchia di S. Benedetto ha invece permesso alla comunità di godere anche in questa particolare Santa Pasqua del meraviglioso coro. Ogni brano della celebrazione è stato registrato da ogni membro del coro e montato in un singolo video polifonico. I risultati sono strabilianti e facilmente condivisibili nella nostra città come in tutto il mondo.

Lorenzo Marianeschi

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Una Bibbia da leggere con i più piccoli

La Libreria Editrice Vaticana rende disponibile il testo sacro illustrato e adattato per i bambini

Si può parlare in questa primavera così surreale di dono?

La riflessione certo non sarà immediata ma sì, si può. Per la mia famiglia il dono di queste settimane è il tempo: dono così prezioso che nessuno si arrischia a chiederlo, ad esempio, come regalo speciale per il compleanno. Invece, dagli inizi di marzo del tempo gratuito si è riversato nelle nostre vite. All’inizio era così inaspettato che ci domandavamo come impiegarlo e così ci siamo ritrovati a fare pulizie straordinarie, a sverniciare porte e persiane, a fare pane, pizza e dolci ed ogni sorta di prelibatezze (spesso mi sono sentita dire: «Mamma ho tanta fame perchè adesso mi cucini sempre le cose che mi piacciono…»). E questo perchè senza “fare” non sappiamo più vivere, non “fare” nulla è quasi tempo sprecato. Stare fermi, seduti, sdraiati sul letto e poter leggere insieme senza guardare l’orologio, senza dire «sì, ti leggo una storia ma la più corta del libro perchè devi dormire», raccontare storie, guardare le immagini e scoprire dettagli che tuo figlio ha visto fin dal primo istante ma che non ha mai avuto quel tempo in più per indicarti.

Leggere ti fa “viaggiare” anche se sei sul divano di casa tua. Molte iniziative di video–letture o libri gratuiti sono state proposte per le famiglie e per i bambini e, tra queste, l’idea della Libreria Editrice Vaticana di pubblicare online La mia prima Bibbia illustrata, pensata per i piccoli mi è sembrata una delle più interessanti. Cosa vi è di più prezioso da dare ai bambini se non il racconto della nostra salvezza?

Leggere le storie della Bibbia porta lontano nel tempo e nello spazio e, nello stesso istante, conduce al centro del cuore di ogni uomo, là dove risiede quella verità che la nostra vita frenetica spesso soffoca e mette da parte. «Mamma? mi racconti la storia di quel gigante che è stato vinto da quel bambino …come si chiamava?»; «Mamma mi racconti una parabola?»; «Mamma mi leggi la storia di quando Gesù ha fatto scendere quell’uomo dall’albero?»; «Mamma perchè Gesù faceva il falegname?»; «Mamma, ma i ladroni erano buoni o cattivi?». E noi grandi …sappiamo le risposte?

Irene Ginanni, Ufficio pastorale con la Famiglia

Scarica “La Bibbia illustrata per i bambini” (pdf)

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«Auguri ai cercatori di vita». Una lettera per i ragazzi del Catechismo

Cari ragazzi, Gesù è davvero risorto, buona Pasqua!

Che cosa vuol dire questo augurio? Avete il diritto a fare questa domanda. Provo a rispondere non con un discorso che chiarisce tutti i dubbi, ma con l’invito a risorgere anche noi, non solo da questo tempo un po’ buio e dall’isolamento di questi giorni, ma dentro il nostro cuore. Sì, impariamo a sentire nel profondo del nostro cuore l’amore che fa vivere tutte le cose e soprattutto la gioia di vivere e di essere vivi.

Non ci poteva essere periodo più adatto per comprendere cosa significhi risorgere! Ci mancano gli amici, ci manca poter giocare alla lotta, darci uno spintone, rincorrerci, salutarci con un abbraccio o una pacca sulle spalle e quel vuoto svela in modo potente il valore di tutte queste piccole cose nascoste in ogni incontro. Oggi, sappiamo molto meglio di ieri cosa significa avere degli amici continua il messaggio. Questa consapevolezza già una bella resurrezione, una rinascita.

Tornando a Gesù, la sua resurrezione è un invito a tutti i noi a farne già da ora esperienza, preparando la piena manifestazione del senso della nostra vita, di cui temiamo sempre la fine mentre, stoltamente, ne cogliamo così poco il fine. Gesù, fece esperienza della morte e poi perseguendo il fine della sua vita, l’amore e l’amare fino alla fine, sperimentò anche la vittoria sulla morte, cioè la sua resurrezione. Essa fu come una fioritura imponente di tutto quello che era stato seminato nel tempo: alcune cose finirono altre no, e tutti le poterono vedere con chiarezza. L’amore di Gesù era vivo, forte, presente, persona che parlava e mangiava con quei poveri discepoli che stentavano a credere ai loro occhi.

La Resurrezione di Gesù rivela tutto il progetto della nostra vita: siamo fatti per non morire mai; la morte è solo una porta, oltre la quale tutto giunge a pienezza. Anche noi come i discepoli ci sentiamo scaldare il cuore, anzi lo sentiamo esplodere, perchè l’amico che credevamo perduto più vivo che mai e dopo questa scoperta, viene voglia è proprio come fecero loro di riavvolgere il nastro, tornare in Galilea (noi alla nostra vita quotidiana) e ricominciare tutto da capo.

Dopo la rivelazione di questi giorni non perderemo tempo a rincorrere cose morte, saremo invece cercatori di persone da amare e di vita da vivere.

L’amico Gesù Risorto ci precede in Galilea, in quel quotidiano che ci manca tanto.

Auguri a tutti di resurrezione!

Sr. Giovanna Cheli, ufficio catechistico diocesano

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Comunicazione dell’Asl relativa la situazione di Vicofaro

PISTOIA – 11/04/2020 –  Nella giornata di ieri, venerdì 10 aprile, la diocesi di Pistoia ha ricevuto una comunicazione dell’Asl relativa alla situazione igienico sanitaria della parrocchia di Vicofaro.  La notificazione segnala una serie di criticità e alcune procedure da
attivare per mettere rapidamente in sicurezza sanitaria la struttura e tutelare le persone accolte dai rischi di contagio Covid-19.  La diocesi, come più volte sottolineato dallo stesso Vescovo, vuole
attenersi a quanto le attuali norme igienico – sanitarie richiedono, per il  bene stesso dei migranti ospitati e dei cittadini in genere.  Si tratta, tra l’altro, di proseguire e velocizzare il percorso già iniziato con il trasferimento dei migranti dalla parrocchia anche in altre strutture, percorso condiviso al tavolo di lavoro e, a livello istituzionale, in particolare con la prefettura di Pistoia. Tutelare la salute e la dignità dei migranti attualmente ospitati in parrocchia e realizzare una accoglienza piena, bella e condivisa è sempre stato e resta l’unico intento di tutto il
percorso fin qui fatto che la diocesi e gli enti collaboratori intendono portare avanti.

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Vivere il triduo con i ragazzi del Catechismo

Le indicazioni dell’Ufficio Catechistico per aiutare i più giovani a vivere il Triduo Pasquale

Carissimi catechisti,
eccoci ai tre giorni centrali della nostra vita di fede, il triduo pasquale che vogliamo accompagnare con il nostro contributo, che – ripeto – ogni catechista utilizzerà nel modo più adatto ai propri destinatari.

Per quanto riguarda la preghiera in famiglia per le varie celebrazioni del triduo vi invito a diffondere i sussidi preparati dalla diocesi; tra i vari sussidi ne trovate uno sulla confessione per aiutare tutti a chiedere perdono in questo tempo di isolamento.

Per i ragazzi invece c’è un accompagnamento per ogni giornata del triduo (scarica in formato pdf), di conseguenza il sussidio è lungo e dovete valutare voi se mandare una scheda per giorno o mandarlo tutto insieme; cosa forse più opportuna se però aiutate i ragazzi ad utilizzarlo.

Il sussidio è supportato da molti video racconti, in modo da non essere troppo pesante e cervellotico. Vorrei suggerirvi questa linea:
– inviate pure il sussidio tutto intero,
– invitate a vedere i video racconti di ogni giorno in modo progressivo,
– ma poi fate lavorare i ragazzi solo sul venerdì santo, riprendendo nella settimana in albis la riflessione sul giovedì santo e sulla pasqua. In questo modo non ingolferete troppo le famiglie.

La raccomandazione è la stessa: per ottenere l’accoglienza di questi sussidi da parte dei nostri destinatari, famiglie e ragazzi, bisogna coltivare il rapporto con loro; per quanto sia possibile e per quello che dipende da noi.

Auguro buona Pasqua a tutti!

Sr. Giovanna Cheli – Ufficio Catechistico

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Ripartire dall’esilio. Un messaggio per gli insegnanti di religione

Armando Bartolini, direttore USD – Servizio IRC diocesano, ha indirizzato un messaggio ai docenti della disciplina. Una riflessione sulla settimana santa nell’emergenza coronavirus.

Care colleghe e cari colleghi,

siamo ancora isolati nelle nostre case. E le nostre strade sono vuote.
Mi sono venute in mente le parole di Geremia, nel drammatico evento della distruzione di Gerusalemme (587 a.C.) e la conseguente deportazione a Babilonia: «Le strade di Gerusalemme divennero un deserto e una desolazione» (Ger 44,6).

Che pensate? Il tema dell’esilio può rappresentare una chiave di lettura di quanto ormai da tempo ci sta accadendo e ci affligge? Certo, ai tempi di Geremia, si aveva una visione soprattutto ‘religiosa’ degli eventi: siamo stati infedeli, e Dio ci ha abbandonato.
Ma i discepoli del profeta sono andati ben oltre la colpevolizzazione. Hanno scoperto che Dio è «un Dio nascosto» (Is 45,15). Il tempio era stato distrutto, le lampade erano davvero spente. Bisognava cercare Dio altrove. Ma dov’era Dio?

Nelle vittime, nel «Servo sofferente» (Is 53) che ogni anno leggiamo il Venerdì santo. E le vittime, che avevano pagato per tutti la distruzione del loro paese, come hanno guardato gli eventi che non lasciavano alcuna speranza? Hanno riscoperto l’esodo. Hanno intuito che non c’è deserto più forte dell’esodo. «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?» (Is 43,18-19). Si era aperto così un tempo in cui il popolo, nella solidarietà e nella fraternità, poteva scorgere la via della rinascita.

Come non sperare che anche oggi accada questa svolta. L’immagine forse più eloquente è quella del Papa che parla in una Piazza S. Pietro vuota.

Che da questo ‘vuoto’ si possa trovare la creatività, unita al coraggio, per ripensare la solidarietà, la globalizzazione, il sistema finanziario, la salute pubblica, i beni comuni, il lavoro.
Allora sì che la svolta sarà epocale. Anche nel 2008 abbiamo sofferto una forte crisi, certo diversa da quella attuale, e prima e dopo molte altre, ma, ancora oggi, non sembra che abbiamo imparato la lezione.

È arrivata la settimana santa con il Triduo pasquale, per un cristiano il culmine dell’anno. Sarà una settimana santa senza il ‘tempio’ … Saremo noi il tempio mistico che supera i recinti del sacro.

Il Giovedì santo. Ripercorriamo la lunga e umana strada che parte da Caino e giunge alla lavanda dei piedi, un gesto profetico quanto illogico e imprevedibile. Quest’anno, il 9 aprile, ricordiamo la morte di Bonhoeffer, teologo luterano tedesco ucciso ad Auschwitz, audace testimonianza che Dio non abita nel tempio di Caino.

Il Venerdì santo. Il giorno di Abele. Dio stesso avrebbe assunto il suo silenzio. Uno scandalo, che solo nella nuda fede ci consente di adorare un crocifisso. È qui la follia dei cristiani, incomprensibile alla ragione.

Il Sabato santo. Il giorno del silenzio, di Dio e nostro. Per non abbandonare mai una ‘speranza’ (quella della croce) che non avremmo in nessun modo saputo elaborare e proporre,e che scompagina ogni sistema di pensiero.

Infine, la Notte di tutte le notti. Certo, ci mancherà il cero pasquale al quale accendere la nostra personale ‘candelina’; ci mancherà il canto dell’Exultet. Ma nessuno potrà toglierci «dall’innesto» nel mistero del Cristo (Rm 6,5).

Se abbiamo qualche dubbio sulla sua presenza, la Domenica di Risurrezione è la dimostrazione più grande del Dio nascosto.
Buona Pasqua. La celebreremo nelle nostre case, che saranno Babilonia e Gerusalemme allo stesso tempo.

Armando Bartolini

Direttore USD-Servizio per l’IRC

 

L’augurio del direttore

Il direttore ha anche preparato un augurio per tutti gli insegnanti di religione cattolica. Scarica qui il pdf.

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«Ha da passà ‘a nuttata»: un tempo nuovo si apre per la scuola

«Ha da passà ‘a nuttata». Un tempo nuovo si apre per la scuola

di Edoardo Baroncelli*

Eduardo conclude con questa battuta la commedia “Napoli milionaria” riferendosi alla figlia, che potrebbe non sopravvivere alla notte. Ama’, nun saccio pecché, ma chella criatura ca sta llà dinto me fa penza’ a ‘o Paese nuosto.
Tutto dipende dall’efficacia della penicillina offerta gratuitamente – perché come vedete, chi prima e chi dopo deve, ad un certo punto, bussare alla porta dell’altro – dal ragioniere Spasiano, finito in rovina proprio a causa del mercato nero con cui si era arricchita Amalia, moglie di Gennaro, il protagonista.

Si tratta di una frase gigantesca e magnifica che apre alla speranza. Non è attesa inerte, ma il simbolo di chi inizia una severa revisione di sé e si orienta al ripensamento decisivo, attende giustizia e pace, punta lo sguardo all’arrivo dell’alba, al trionfo del bene, alla nascita del mondo nuovo.

Anche la scuola, come tutto il Paese ma più di altre realtà, ha da passà ‘a nuttata. È una notte pensosa quella che devono trascorrere Gennaro ed Amalia, mentre attendono che la medicina faccia l’effetto sperato. La scuola è in mezzo a questa notte di ricostruzione. Come Amalia Jovine è chiamata a riflettere sul suo cammino passato – Ch’è ssuccieso… ch’è ssuccieso… ripete – a immaginare e organizzare un tempo nuovo. Domani nulla potrà essere come prima nella famiglia Jovine. Quando l’alba verrà, molte cose dovranno cambiare. E si Rituccia dimane sta meglio, t’accumpagno io stesso ‘a Cumpagnia d’ ‘o Gas, e tuorne a piglia’ servizio dice Gennaro al figlio Amedeo che aveva perduto se stesso dietro facili guadagni.
Una notte di pensieri in cui la scuola, in tutte le persone che la abitano, può ritrovare se stessa e ripartire da ciò che conta.

L’emergenza in corso ha messo in una durissima prova insegnanti e dirigenti. Verso loro deve levarsi un vibrante e commosso ringraziamento da parte di tutti coloro che sanno leggere oltre la superficie delle cose. Con spirito di servizio, oltre il loro dovere, lavorando 13-14 ore al giorno, molti insegnanti e dirigenti si sono messi a scudo umano perché per i loro studenti questo non fosse soltanto un tempo di disorientamento e di noia e vuoto interiore. Hanno riempito la loro vita di contenuti, di profondità, di opportunità, di fiabe per i più piccoli. Tra loro, il ringraziamento più alto va rivolto agli insegnanti finora meno abituati alla tecnologia che, silenziosamente, senza cercare ricompensa alle loro fatiche in occasioni di visibilità collegiale, si sono messi in gioco su una piattaforma telematica o su qualsiasi altro strumento fosse utile per i loro studenti.

  • La scuola può, oggi come mai, capire che, ad un certo punto, se non ci stendiamo una mano l’uno con l’altro… O è una comunità di relazioni sincere, o muore di gruppi di potere, di valvassori e valvassini.
  • La famiglia ha l’occasione per costruire un tempo nuovo ed antico, superare una mentalità di facile critica, di superficiale opposizione, per risparmiare i propri figli dalla fatica di crescere e di imparare.
  •  Gli studenti mai come oggi possono rendersi conto che il nostro Paese ha bisogno di persone preparate e competenti, in tutte le professioni e le manualità che servono ad esempio per costruire un reparto di rianimazione, per produrre un respiratore, per saper prendere una buona decisione. Riscoprire l’importanza del sapere e comprendere che la scuola esiste, tra le altre cose, anche per insegnare.

Nel silenzio surreale delle nostre città, la riflessione si apre e un tempo nuovo può essere costruito. Dipende da noi.

Recitavo e sentivo attorno a me un silenzio assoluto, terribile. Quando dissi l’ultima battuta, la battuta finale : “Ha da passà ’a nuttata”, e scese il pesante velario, ci fu un silenzio ancora, per otto, dieci secondi, poi scoppiò un applauso furioso, e anche un pianto irrefrenabile.

(da Settimanale “La Vita” del 5 aprile 2020)

* Direttore della Pastorale per l’Educazione, la Scuola e l’Università

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