“MISERICORDIOSI COME IL PADRE”: LETTERA PASTORALE DEL VESCOVO PER L’ANNO GIUBILARE

 

Cos’è un giubileo?
Un anno speciale di grazia. L’occasione in cui lasciarsi sorprendere da Dio.
L’anno santo sarà dedicato a testimoniare, far scoprire e vivere la misericordia di Dio. E forse, il dono più grande che possiamo ricevere in questo tempo di grazia–come il figliol prodigo di Tissot e di tutti i tempi- è proprio scoprire che ne abbiamo bisogno. Che della Misericordia di Dio abbiamo profondamente bisogno per curare le nostre ferite e le nostre storie complicate. Dio, d’altra parte, non si stanca di donarcela, di farla sgorgare dal profondo del suo mistero.

Lettera Pastorale

Il Vescovo Tardelli ci offre l’occasione di meditarla e di tracciare un anno pastorale profondamente innestato nel tema giubilare. La prossima Assemblea Sinodale Diocesana sarà un vero e proprio preludio all’anno giubilare, un’occasione da non perdere per sperimentare e imparare la misericordia di Dio.

Mons. Tardelli, in proposito, rivolge a tutta la Chiesa pistoiese la lettera pastorale “Misericordiosi come il Padre”. L’anno della Misericordia nella Diocesi di Pistoia (scarica pdf).

Il testo, dai passaggi molto diretti e concreti, può aiutarci a vivere in profondità il giubileo proposto da Papa Francesco. La lettera non sostituisce gli orientamenti pastorali per il triennio 2016/2019 che saranno consegnati domenica 10 gennaio 2016, ma insieme a questi aiuterà a metterci «in cammino in tutte le parrocchie e articolazioni diocesane per sperimentare in concreto la Misericordia del Signore, cantarla con la vita e testimoniarla con le opere».

Sono molteplici le occasione concrete con cui sperimentare la misericordia di Dio e scoprirne in noi il bisogno. Il Vescovo ce ne indica alcune che qui indichiamo sinteticamente.

  1. «Una prima occasione di misericordia – scrive Mons. Tardelli – è proprio il cammino condiviso che troverà culmine nell’Assemblea sinodale». Misericordia vicendevole da imparare nell’ascolto e nel rispetto reciproco.
  2. Meditare gli ultimi capitoli del vangelo di San Giovanni seguendo il sussidio preparato dall’Ufficio catechistico diocesano, avendo sempre ben chiaro che si ascolta e medita Gesù Cristo vivo e vero, consegnato nelle Scritture e vivente nella Chiesa.
  3. Sperimentare la sua misericordia attraverso la liturgia, valorizzando nella prospettiva della divina Misericordia specialmente i tempi forti dell’anno liturgico.
  4. Dare particolare risalto alla Domenica in albis o Domenica della divina Misericordia, il 3 di aprile. A tal proposito – visto anche il riferimento esplicito che ne ha fatto più volte il Santo Padre – è quanto mai opportuna la conoscenza della testimonianza dell’apostola della Divina Misericordia Santa Faustina Kowalska e la diffusione della pratica della “coroncina della divina Misericordia”.
  5. Riflettere sul testo della bolla d’indizione dell’anno santo “Misericordiae vultus”.
  6. Vivere il sacramento della Riconciliazione. Ricordiamo, in proposito che il Santo Padre ha voluto concedere durante l’anno santo a tutti i sacerdoti «la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti l’hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono» (Lettera del Santo Padre Francesco per l’indulgenza giubilare).
  7. Celebrare le “24 ore per il Signore”: un momento speciale di adorazione eucaristica e di Riconciliazione sacramentale che svolgerà nel venerdì e sabato che precedono la IV domenica di Quaresima, cioè il 4/5 marzo 2016.
  8. Praticare le “opere di misericordia”. «Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti». (Misericordiae Vultus 15).
  9. Compiere un pellegrinaggio passando attraverso la porta della Misericordia (Una porta santa sarà aperta in Diocesi presso la Cattedrale di San Zeno il prossimo 12 Dicembre, una seconda porta santa sarà aperta nel Santuario della Madonna di Valdibrana il 20 Dicembre).
  10. Ricevere l’indulgenza giubilare.
  11. Partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia (25-31 Luglio 2015). Per info: https://www.diocesipistoia.it/pastorale-giovanile/
  12. Ritrovare il valore delle Confraternite di Misericordia.

Buona preparazione e buona lettura!

Ugo Feraci

 




UN SUSSIDIO PER CONOSCERE E PRATICARE LE OPERE DI MISERICORDIA

“È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina.

La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli….Non possiamo sfuggire alle parole del Signore: e in base ad esse saremo giudicati: se avremo dato da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete. Se avremo accolto il forestiero e vestito chi è nudo. Se avremo avuto tempo per stare con chi è malato e prigioniero (cfr Mt 25,31-45). Ugualmente, ci sarà chiesto se avremo aiutato ad uscire dal dubbio che fa cadere nella paura e che spesso è fonte di solitudine; se saremo stati capaci di vincere l’ignoranza in cui vivono milioni di persone, soprattutto i bambini privati dell’aiuto necessario per essere riscattati dalla povertà; se saremo stati vicini a chi è solo e afflitto; se avremo perdonato chi ci offende e respinto ogni forma di rancore e di odio che porta alla violenza; se avremo avuto pazienza sull’esempio di Dio che è tanto paziente con noi; se, infine, avremo affidato al Signore nella preghiera i nostri fratelli e sorelle.

In ognuno di questi “più piccoli” è presente Cristo stesso. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura. Non dimentichiamo le parole di san Giovanni della Croce: « Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore ».”

Papa Francesco, Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia.

Il libretto a cura dell’ufficio Liturgico e della Caritas ci aiuta a riflettere sulle opere di misericordia, per conoscerle, approfondirle, trovare nuovi spunti per metterle in pratica e capire se viviamo o no come discepoli di Cristo, nella quotidianità della nostra vocazione, così come ci suggerisce Papa Francesco.
Per rispondere a questa esigenza vi proponiamo una serie di 14 schede che ripercorrono le quattordici opere di misericordia: 7 corporali e 7 spirituali.
Per la loro semplicità possono facilmente essere utilizzate con i Consigli pastorali Parrocchiali, con gli adulti per una catechesi ad hoc, con gruppi e associazioni di volontariato per una formazione cristiana e per una riscoperta delle motivazioni ad agire, con i giovani.
Le schede sono impostate con una riflessione da parte di Papa Francesco oppure un approfondimento attraverso la parola di Dio.

L’attenzione alla vita fa una lettura della realtà da credenti per mettere in evidenza drammi e problematiche. Il riferimento alla Parola di Dio serve per guardare le cose con quel metro di giudizio che è lo stile di Gesù Cristo: teniamo presente che quasi tutte le opere di misericordia, nel numero settenario che la tradizione cristiana ci ha conservato, trovano il loro radicamento nella Parola (specialmente quel cap. 25 di Matteo che ne è il testo base); la vita nuova che ne scaturisce è vista specialmente nell’esperienza delle prime comunità, nella vicenda di qualche santo, come figura emblematica, in alcuni testi del magistero.

Vi proponiamo in questo itinerario alcune possibilità concrete di impegno. Troverete i luoghi e le opere che in Diocesi hanno il compito di essere segno della Misericordia di Dio verso coloro che nella nostra società fanno più fatica. Vi invitiamo ad avere uno sguardo attento per individuare, anche vicino a noi, altre possibilità e spazi di azione – altre opere di misericordia, modi e forme diverse per viverle.

Compiendo una di queste opere possiamo prepararci e passare la Porta Santa, siamo già sulla soglia.
In appendice del libretto per tutti coloro che desiderano attraversare la Porta Santa della Cattedrale di San Zeno a Pistoia in questo anno giubilare della Misericordia troveranno una preziosa guida del pellegrino.

Ulteriori copie possono essere scaricate dal sito della Diocesi oppure le potete richiedere alla Segreteria degli uffici pastorali o alla Libreria San Jacopo.

Sussidio opere di misericordia

clicca sull’immagine per scaricare il sussidio in pdf (14 MB)

Ufficio Liturgico / Caritas Diocesana




COME VIVERE IL GIUBILEO A VALDIBRANA

Nella Diocesi di Pistoia il Giubileo straordinario della Misericordia propone due luoghi di grazia speciale: la Cattedrale di San Zeno, dove il Vescovo ha aperto la Porta Santa sabato 12 dicembre e il Santuario della Madonna della Grazie di Valdibrana. Qui la porta della Misericordia è stata aperta il 20 dicembre e resterà aperta tutto l’anno giubilare.

A Valdibrana, in occasione della Anno Santo della Misericordia si segnalano i seguenti appuntamenti:

La Recita del Rosario il giorno 15 di ogni mese, a partire da gennaio 2016, sempre alle ore 21, ma con modalità diverse (cantato, meditato..)

La Prima Domenica di ogni mese, alle ore 9.45, con la stessa formula dell’apertura della Porta della Misericordia: Piccolo pellegrinaggio con partenza da San Romano e celebrazione eucaristica al Santuario a seguire.

ORARI PER LE CONFESSIONI

Lunedì : ore 11-12.30; 15-16.30

Martedì : ore  8-10; 17.30-19

Venerdì : ore 8.30-12

Il confessore sarà in attesa e a disposizione nella Cappella delle Confessioni presso il Santuario. L’orario suddetto resterà in vigore fino all’inizio della Benedizione alle famiglie.

Per ottenere l’indulgenza plenaria per sé o per un defunto, il Giubileo propone alcune pratiche da svolgere per vivere un anno ad “alta tensione” spirituale.

  1. Un pellegrinaggio. Anche breve, per ricordarsi un cammino di conversione che ogni cristiano deve compiere.
  2. La Confessione. Il Sacramento in cui si sperimenta il massimo della Misericordia di Dio
  3. La Messa, altro appuntamento con l’amore di Dio in comunione con Cristo e e la sua comunità.
  4. La preghiera, per e con il Papa (Pater , Ave, Gloria, Credo o altre preghiere) a ricordarci che siamo Chiesa.
  5. Un’opera di misericordia corporale o spirituale, che esprima la solidarietà con gli “ultimi”, i più vicini a Dio, ma spesso lontani dal nostro cuore.

Per ulteriori indicazioni:

GIUBILEO: LE DISPOSIZIONI PER L’INDULGENZA

 




GIUBILEO: LE DISPOSIZIONI PER L’INDULGENZA

Il Vescovo Fausto Tardelli rende note le disposizioni per ottenere l’Indulgenza Plenaria in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia.

Potete scaricare il file pdf con tutte le indicazioni cliccando sul link seguente e l’immagine:

Disposizioni Indulgenza Mons. Fausto Tardelli

indulgenza

FAUSTO TARDELLI

per Grazia di Dio e designazione della Sede Apostolica
VESCOVO DI PISTOIA
seguendo le indicazioni di
Sua Santità

PAPA FRANCESCO

dichiara
che nel periodo che va dal 12 dicembre 2015 al 20 novembre 2016,
quanti passeranno attraverso la Porta della Misericordia, dopo aver compiuto un seppur breve pellegrinaggio alla venerabile Basilica Cattedrale di San Zeno, come segno del desiderio profondo di vera conversione, otterranno
l’Indulgenza Plenaria.

Concede inoltre
che, dal 20 dicembre di questo stesso Anno del Signore 2015,
si ottenga l’Indulgenza Giubilare andando pellegrini
al Santuario di Valdibrana
per partecipare alle Celebrazioni che vi si svolgeranno durante tutto l’Anno della Misericordia.

Invita pertanto i singoli, le Parrocchie, i Gruppi Ecclesiali, le Associazioni, i Movimenti e le Congregazioni Religiose, a compiere un pellegrinaggio alla Cattedrale nei modi e nelle forme che saranno ritenute più opportune. A questo pellegrinaggio, adeguatamente preparato, si accompagnino anche i ragazzi del catechismo con le loro famiglie.
La Cattedrale prevederà orari adatti per rendere possibili questi pellegrinaggi e provvederà a pubblicare orari e notizie relative.

Per volontà di Monsignor Vescovo sono istituiti in Diocesi tre percorsi giubilari verso la Cattedrale: uno più lungo a partire dal Santuario di Valdibrana; uno medio dalla Chiesa di San Francesco e uno breve dal Santuario della Madonna dell’Umiltà.
In ogni caso, il passaggio della porta della Misericordia, per tutti anche al di fuori dei percorsi suddetti, dovrà sempre avvenire partendo dal Battistero di San Giovanni in Corte, nel quale si farà memoria del Battesimo ricevuto.

Il cammino fisico sia comunque sempre segno di un cammino interiore di rinnovamento.

Monsignor Vescovo dispone che la Diocesi nel suo insieme, con tutte le Parrocchie, Associazioni e Movimenti, faccia un pellegrinaggio collettivo alla Cattedrale la vigilia della Solennità di San Jacopo, il 24 luglio 2016.
Tutta la diocesi si recherà inoltre in Pellegrinaggio a Roma, sabato 1 ottobre.

Oltre che passando attraverso la Porta della Misericordia, in quest’Anno Giubilare, quando un fedele vivrà in prima persona una o più Opere di Misericordia corporale o spirituale a favore del prossimo, potrà ottenere l’Indulgenza Plenaria. L’Anno della Misericordia infatti deve essere occasione per alimentare in ogni cuore sentimenti di misericordia che trovino concreta espressione in gesti, attenzioni e opere di sostegno nei confronti del prossimo, chiunque esso sia, in particolare dei più deboli e bisognosi.
Il Vescovo dispone, quindi, che ognuno singolarmente, come pure ogni Parrocchia, Associazione o Movimento, studi quest’anno come queste Opere di Misericordia possano essere attualizzate e praticate.

Quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta della Misericordia, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole, potranno ottenere l’Indulgenza Giubilare, offrendo al Signore le proprie sofferenze, pregando Dio per i vivi e per i morti e ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche solo attraverso i vari mezzi di comunicazione.

Per volontà del Santo Padre il Giubileo è destinato anche ai carcerati. Per questo il Vescovo dispone che nella Cappella della Casa Circondariale cittadina i carcerati possano ottenere l’Indulgenza, come pure, ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, chiedendo perdono per i propri peccati, così che questo gesto equivalga per loro come passaggio della Porta Santa

L’Indulgenza Giubilare può essere inoltre ottenuta anche per i defunti. Nel grande mistero della comunione dei Santi, il compito della Comunità Cristiana è quello di pregare affinché il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di pena e possa stringerli a sé nella beatitudine che non ha fine.

Monsignor Vescovo ricorda, infine, che per poter ricevere l’Indulgenza Plenaria è necessario accompagnare il passaggio della Porta della Misericordia o l’Opera di Misericordia con una riflessione sulla misericordia di Dio, con la Professione di Fede e con la preghiera per la persona del Papa e le intenzioni che egli porta nel cuore. Occorre inoltre partecipare al Banchetto Eucaristico in quel giorno o nei giorni seguenti, come pure manifestare una volontà di totale distacco da ogni peccato, attraverso il Sacramento della Riconciliazione da celebrarsi anch’esso in quel giorno oppure in quelli precedenti o successivi.

A tale proposito Monsignor Vescovo dispone che in ogni chiesa parrocchiale, o almeno in una delle chiese parrocchiali unite in alleanza, ci siano stabilmente uno o più Sacerdoti disponibili per le confessioni, a orari fissi, comodi e ben usufruibili dalle persone, oltre che comunicati adeguatamente al popolo.

Gli orari delle confessioni dovranno essere affissi alle porte di ogni chiesa parrocchiale.

Speciale disponibilità di Confessori ci sarà nella Cattedrale e nel Santuario di Valdibrana.

Monsignor Vescovo ricorda che per volontà esplicita del Santo Padre è concessa durante l’Anno Santo a tutti i Presbiteri la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti l’hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedano il perdono.

Tutto ciò a vantaggio delle anime,
onore della Beata Vergine Maria e di tutti i Santi
e a lode e gloria della Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo.

Letto a Pistoia, nella Basilica Cattedrale di San Zeno, il 12 dicembre 2015
Su mandato di S.E.R. Mons. Fausto Tardelli.

Pregate Dio
per il Santo Padre Francesco,
per il Vescovo Fausto
e per la Santa Chiesa.




“SPERIMENTARE CONCRETAMENTE LA MISERICORDIA DEL PADRE”: CONFESSIONE E INDULGENZA NELL’ANNO SANTO

Sabato 12 dicembre Mons Fausto Tardelli ha aperto ufficialmente anche a Pistoia l’Anno Giubilare dedicato alla Misericordia. Domenica 20 dicembre alle ore 10, inoltre, aprirà una seconda porta santa presso il Santuario di Valdibrana.

Sabato 12 dopo i riti introduttivi a San Bartolomeo, il Vescovo Fausto Tardelli, accompagnato dai sacerdoti diocesani, è arrivato in processione in piazza del Duomo dove ha spalancato la porta della Misericordia.  In Piazza si era raccolta una folla innumerevole che forse mai si era vista in diocesi. All’apertura della porta santa i numerosi fedeli in attesa da molte ore hanno finalmente potuto varcare la “Porta” della Cattedrale.

L’apertura della Porta Santa avvia un tempo di grazia nel quale assume un significato particolare il Sacramento della Riconciliazione. «Solo sperimentando concretamente la Misericordia del Padre nella nostra vita, cioè il perdono che ci rinnova e fa vivere, possiamo diventare misericordiosi», afferma il Vescovo Fausto nella sua lettera pastorale per il Giubileo. Nella lettera il vescovo rivolge un appello tutto particolare ai presbiteri: «chiedo che in ogni chiesa parrocchiale ci sia stabilmente uno o più sacerdoti per le confessioni a orari fissi, comodi e ben usufruibili dalle persone, oltre che comunicati adeguatamente al popolo».

In questa circostanza dell’anno Giubilare, dunque, è importate riscoprire il sacramento della riconciliazione. In questo sacramento il peccatore è raggiunto dall’amore di Dio che riconcilia, è la ricoperta di un cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato. Con don Aldo Magnarelli, penitenziere nella nostra diocesi, vogliamo approfondire questo aspetto.

Don Aldo da molti anni confessa nella nostra Cattedrale..

Io confesso alla vecchia maniera nel confessionale, da una grata. Questo permette al confessore di ascoltare senza essere condizionato e alla persona di parlare in libertà con colui che ascolta. Io confesso cosi e ci sono molte persone che lo preferiscono: in questo modo si dà loro l’opportunità di tornare a confessarsi in anonimo anche dopo lunghi periodi.

Quest’anno giubilare ci invita a riconciliarsi con noi stessi. Tutti abbiamo bisogno della Misericordia, bisogna sentire la gioia di essere perdonati!

Al Confessionale – racconta don Aldo – vengono tante persone di tutte le categorie, giovani, vecchi e meno giovani. Ci sono quelli che fanno l’elenco dei peccati e quelli che chiedono consigli, ad ogni modo c’è una parola per tutti.

L’insistenza di Papa Francesco sulla medicina della Misericordia contribuirà a far riscoprire a molti il sacramento della riconciliazione e della Misericordia di Dio.

È importante ottenere l’ indulgenza in occasione di questo Giubileo ?

Certo che è importante, perché ci fa capire come Dio gestisce la nostra vita: il perdono viene prima del giudizio!

Tutte le informazioni per ottenere l’indulgenza aggiunge sono contenute in un opuscolo “Guida del Pellegrino”che dettagliatamente informa sui percorsi e sulle modalità.

L’Indulgenza

Nella  guida, infatti, si può scoprire che l’indulgenza “richiama l’amore misericordioso di Dio nei confronti dell’uomo peccatore”. «Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso».

(Lettera Santo Padre Francesco, 1 settembre 2015)

 Le indulgenze sono la remissione dinanzi a Dio della pena temporale meritata per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, che il fedele, a determinate condizioni, acquista, per se stesso o per i defunti mediante il ministero della Chiesa, la quale, come dispensatrice della redenzione, distribuisce il tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi.

(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica)

Se la formula del Catechismo può restare oscura si può dire che con l’indulgenza è possibile davvero “ricominciare una nuova vita”, intraprendere un nuovo cammino, liberi dal peso delle conseguenze del peccato. Nella Misericordiae Vultus Papa Francesco spiega bene il senso dell’indulgenza: «Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo – cioè la Chiesa- raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato».

Nella confessione il peccato è perdonato, ma restano le sue conseguenze, come le tendenze cattive e i disordini lasciati in noi dal male commesso.

L’indulgenza agisce con la mediazione della Chiesa. Nessuno è lasciato solo con il suo peccato. La comunione dei santi ci aiuta a ottenere l’inulgenza. «La Chiesa vive la comunione dei Santi. Nell’Eucaristia questa comunione, che è dono di Dio, si attua come unione spirituale che lega noi credenti con i Santi e i Beati il cui numero è incalcolabile (cfr Ap 7,4). La loro santità viene in aiuto alla nostra fragilità, e così la Madre Chiesa è capace con la sua preghiera e la sua vita di venire incontro alla debolezza di alcuni con la santità di altri. Vivere dunque l’indulgenza nell’Anno Santo significa accostarsi alla misericordia del Padre con la certezza che il suo perdono si estende su tutta la vita del credente. Indulgenza è sperimentare la santità della Chiesa che partecipa a tutti i benefici della redenzione di Cristo, perché il perdono sia esteso fino alle estreme conseguenze a cui giunge l’amore di Dio».

Come si ottiene l’indulgenza?

Per conoscere le condizioni per ottenere l’indulgenza CLICCA QUI!

Assoluzione dal peccato di aborto

In occasione del Giubileo il Santo Padre ha concesso a tutti i sacerdoti di assolvere il peccato di aborto procurato. Don Magnarelli, infatti, ricorda che altrimenti soltanto il sacerdote penitenziere, per mandato del Vescovo, può sciogliere la scomunica che segue il peccato di aborto. Il compito e la funzione del Penitenziere, e anche il maggiore disagio che può causare ai fedeli doversi rivolgere a lui è qualcosa che serve a formare nei fedeli la coscienza del senso ecclesiale e della natura di reato, e non solo di peccato, di alcune azioni più gravi.

A proposito dell’aborto il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che “la Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana. Chi procura l’aborto, se ne consegue l’effetto, incorre nella scomunica latae sententiae, per il fatto stesso d’aver commesso il delitto e alle condizioni previste dal diritto (cfr CIC canoni 1323-1324).

Nella lettera con cui Papa Francesco estende a tutti i sacerdoti la possibilità di assolvere dall’aborto si legge: “Il dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta. Molti altri, invece, pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere. Penso, in modo particolare, a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto. Conosco bene i condizionamenti che le hanno portate a questa decisione. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è profondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza. Il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre. Anche per questo motivo ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”.

Per chi varcherà la soglia della Porta Santa e vorrà seguire il perorso della Misericordia in Cattedrale ricordiamo l’orario delle Confessioni

La mattina dalle ore 9.00 alle ore 11.00

Il pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Orario delle celebrazioni

Feriali: ore 9.30 e 18.00

Prefestivi: ore 18.00

Domenica e Festivi; ore 10.30 – 18.00

duomo

Daniela Raspollini e Ugo Feraci

 




IL GIUBILEO A PISTOIA: APERTA LA PORTA SANTA. L’OMELIA DEL VESCOVO

Apertura della porta della misericordia

Cattedrale di Pistoia 12 dicembre 2015

Abbiamo aperto poco fa la porta della misericordia e siamo passati attraverso di essa. La porta è Cristo e il suo volto è la Misericordia. Lui è il volto misericordioso di Dio che ci è venuto e ci viene incontro per darci la sua vita, per farci partecipare alla sua vita divina.

A che cosa infatti ci da accesso la porta della misericordia che è Cristo? Ci da accesso alla pienezza della vita divina in noi. Dio guarda alla nostra esistenza, alla nostra sofferenza, al nostro peccato, con occhi di misericordia. Egli è innamorato all’eccesso della sua creatura e non si stanca di guardarla con amore e di intervenire a suo favore, Egli ci precede sempre con la sua grazia; fa sempre Lui il primo passo verso di noi e tutto fa a un solo scopo: renderci partecipi della festa della sua gloria, perché lì, per noi, è la felicità senza fine.

Abbiamo bisogno della misericordia di Dio, carissimi fratelli e amici Abbiamo bisogno di sentirci amati, perdonati, accolti come figli. Questo amore è ciò che ogni uomo cerca dal profondo del cuore, anche se spesso non lo sa o non lo vuole accettare. Questo amore è ciò a cui anela attraverso i meandri a volte tortuosi della sua vita: l’uomo anela a Dio, a vivere la vita di Dio, a vivere la comunione piena con Lui e attraverso di Lui con tutti gli altri esseri umani e con l’intero creato. Perché senza Dio, l’uomo è perso. Senza Dio non c’è che menzogna e violenza; senza il suo amore misericordioso non c’è che infelicità e tristezza e ogni uomo diviene lupo all’altro, il potente schiaccia il debole, il ricco umilia il povero, il più forte domina la scena del mondo e il più furbo inganna a morte il fratello. E’ così, senza il Dio della misericordia, senza quel Dio che si è manifestato nel volto piagato e crocifisso del Cristo, nel volto tenerissimo del Figlio dell’uomo, nel volto raggiante e glorioso del Risorto. Senza Dio, non c’è misericordia nel mondo. Non può esserci.

Il Papa giudica urgente che questo messaggio della Misericordia di Dio raggiunga oggi tutti gli uomini. Ritiene urgente e non dilazionabile che la chiesa esca e si muova per adempiere generosamente a quella che è la sua missione: andare a cercare chi si è perduto per annunciargli la Buona Notizia del Regno di Dio, per fargli sperimentare la misericordia di un Padre che vuole tutti salvi, che questo Padre lo sta cercando. E’ una vera urgenza, quella di cui parla il Papa. Ne dobbiamo prendere atto.
Se la Chiesa deve essere un “ospedale da campo”, come più volte Papa Francesco ha detto, è perché il mondo è un campo di battaglia con morti e feriti senza numero. Se la Chiesa deve essere un’“oasi di misericordia”, come ancora il Papa dice nella Bolla di indizione del giubileo, è perché il mondo di oggi è un deserto arido e bruciato dal sole e ha urgente bisogno di sapere che Dio lo ama, che Dio ha fiducia nell’uomo, che non è nemico dell’uomo, bensì un padre che perdona e salva.
Alla Chiesa deve stare a cuore, sommamente a cuore, che ogni uomo conosca la salvezza, la Misericordia del Padre, e comprenda che c’è la possibilità di rinascere nella speranza, qualsiasi sia la condizione in cui ci si trova, anche se si è scartati da questa società o se si è ultimi e poveri di beni e d’amore.

Carissimi fratelli e amici, noi siamo chiamati a invitare gli uomini ad approfittare di questo amore misericordioso, a rispondere all’amore, perché l’amore non resti non amato; siamo chiamati a invitare i nostri fratelli ad accorrere e ad entrare attraverso la porta della misericordia nella pienezza della vita. Dobbiamo patire e soffrire perché nessun uomo si perda, perché tutti si convertano all’amore di Dio, perchè ogni uomo si lasci amare e perdonare.
Non è purtroppo scontato che ciò accada. Suor Faustina Kowalska nel suo Diario, lei che Papa Francesco ha giustamente indicato come l’apostola della Divina Misericordia, riporta queste parole intese in una esperienza interiore come pronunciate dal Signore: “…Il Mio Cuore è stracolmo di tanta Misericordia per le anime (…) Oh! se riuscissero a capire che Io sono per loro il migliore dei Padri; che per loro è scaturito dal Mio Cuore Sangue ed Acqua, come da una sorgente straripante di Misericordia; che per loro dimoro nel tabernacolo e come Re di Misericordia desidero colmare le anime di grazie, ma non vogliono accettarle (…) Quanto è grande l’indifferenza delle anime per tanta bontà, per tante prove d’amore! (…) Hanno tempo per ogni cosa; per venire da Me a prendere le grazie non hanno tempo…” (Diario, 367). “Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia! (Diario, 1448).

Ecco carissimi: la porta della Misericordia, il cui segno è la porta della nostra cattedrale che si è aperta, indica la necessità di accorrere a Dio per essere perdonati dai nostri peccati. E’ una porta che rimane certamente sempre aperta. Che è sempre possibile attraversare; che non si chiude in faccia a nessuno. Però occorre varcarla, questa porta, passarci in mezzo, attraversarla. Ed entrare per la porta della Misericordia significa riconoscere – stupiti – che Dio ci precede sempre e non aspetta che siamo buoni per amarci. Significa ancora – perché amati oltre ogni misura – saper riconoscere il male che è in noi, vedere le nostre nefandezze, le nostre ipocrisie, tutte le nostre cattiverie, il cuore malato invidioso e rancoroso, la brama di potere che è in noi, l’ingiustizia che alimentiamo, la distruzione della casa comune cui contribuiamo. Significa infine, col cuore sinceramente contrito e con la ferma volontà di cambiare vita, affidarsi alla misericordia di Dio.
Troveremo allora pace e gioia per davvero. Perché non c’è vita disordinata e peccaminosa che non possa essere recuperata. Allora, le parole del profeta Sofonia risuoneranno dolcissime nel nostro cuore: “
Rallegrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
”

Ancora un’ultima considerazione vorrei fare, prima di concludere, carissimi fratelli e amici. Il Motto scelto dal Papa per l’anno santo è: “Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre vostro.” Ciò vuol dire che all’esperienza personale e comunitaria della misericordia, deve seguire una vita realmente misericordiosa verso il prossimo. Se non si traducesse in un cuore misericordioso che sa usare misericordia nei confronti degli altri, sarebbe vano passare attraverso la porta santa; sarebbe perfettamente inutile chiamarsi discepoli di Cristo e falso dirci cristiani.
Qui si manifesta dunque la necessità di un cambiamento concreto di vita. Le indicazioni date da Giovanni il Battista ai suoi concittadini – come le abbiamo ascoltate nel vangelo di oggi – sono esemplificazioni da tradursi nella nostra attualità. «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». «Non esigete nulla di più di quanto è giusto». «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno».
Indicazioni che però non sono sufficienti. Occorre incamminarsi sulla via delle opere di misericordia, le sette corporali e le sette spirituali, come tradizionalmente insegnato dalla Chiesa. Occorre soprattutto però avere un cuore misericordioso, cioè ben disposto nei confronti dell’altro, preveniente nel bene, aperto, disponibile all’incontro e al dialogo. Non si tratta di “fare opere di misericordia” ma di “essere misericordiosi”, imitando l’agire stesso di Dio così come si è manifestato in Gesù.

Carissimi, questo impegno a essere misericordiosi è richiesto alla chiesa nei confronti del mondo, degli uomini e delle donne del nostro tempo, come ho già detto. L’impegno è però richiesto prima di tutto alla chiesa al suo interno, per rinnovare le relazioni fraterne nelle nostre parrocchie e delle nostre Chiese particolari. Non possiamo infatti essere misericordiosi con gli altri, se non deponiamo le armi della gelosia, dell’invidia, dell’inimicizia e della maldicenza, e se non impariamo a usarci misericordia tra di noi, ad accoglierci nella stima reciproca, nell’affetto, nella tenerezza,

Passando allora dalla porta santa quest’anno – e concludo -, carissimi fratelli ed amici, ricordiamoci le cose che ci siamo detti stasera. Mi auguro che questo sia un anno davvero speciale per tutti noi. Un anno di grazia e perdono, di rinnovamento della nostra chiesa diocesana e di rilancio della sua missione apostolica; un anno anche di riscoperta della forza prorompente della gioia sopra ogni tristezza e malumore. Con San Paolo mi sento questa sera perciò di dirvi: Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! 
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. 
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

+ Fausto Tardelli 




IL GIUBILEO A PISTOIA: UNA GUIDA PER I PELLEGRINI

Per tutti coloro che desiderano attraversare la Porta Santa della Cattedrale di San Zeno a Pistoia in questo anno giubilare della Misericordia è disponibile una preziosa guida del pellegrino.

All’interno trovano spazio alcune informazioni sul Giubileo:

  1. gli appuntamenti Diocesani dell’anno giubilare
  2. un ABC del Giubileo con le indicazioni fondamentali per scoprire cos’è un giubileo, l’indulgenza, la porta santa, etc..
  3. Le indicazioni del Papa e del Vescovo Tardelli per il giubileo della Misericordia
  4. Il percorso di pellegrinaggio all’interno della Cattedrale
  5. Le indicazioni per ottenere l’indulgenza

Il sussidio è disponibile cliccando qui!

guida




SCARICA I POSTER DEL GIUBILEO

Sono disponibili i poster del Giubileo della Misericordia con il programma diocesano per l’anno giubilare.

Scarica qui il poster grande (file jpg formato A3 – 2362×3307 pixel)

Scarica qui il poster medio (file jpg formato A4 – 1781×1654 pixel)




GIUBILEO DELLA MISERICORDIA: INDICAZIONI PER L’APERTURA

Indichiamo di seguito le indicazioni dell’Ufficio Liturgico in vista dell’apertura del Giubileo della Misericordia. Per ulteriori aggiornamenti vi invitiamo a visitare la nuova sezione del sito dedicata al Giubileo della Misericordia.

Per il giorno 5 dicembre 2015 alle ore 10.00 in Cattedrale è previsto un incontro di tutti coloro che (Diaconi, Accoliti, Seminaristi, Fratelli della Comunità di Gerusalemme, Ministranti ecc…) saranno coinvolti nel servizio durante la Celebrazione. Ai Presbiteri, Diaconi e Ministranti si ricorda di portare il proprio Camice.
Si informa, inoltre, che – per l’occasione – saranno aperti il parcheggio del Seminario (accesso da Via Bindi) e quello retrostante la Chiesa di San Bartolomeo (accesso da Via Porta al Pantano).:

Solenne Celebrazione Eucaristica di apertura del Giubileo Straordinario e della Porta della Misericordia

SABATO 12 dicembre 2015
Domenica Terza di Avvento

Indicazioni per la Celebrazione

La Celebrazione di Apertura del Giubileo e della Porta della Misericordia in Diocesi di Pistoia sarà celebrato al pomeriggio di SABATO 12 DICEMBRE 2015.

I Presbiteri, i Diaconi, le Religiose, i Religiosi, le Aggregazioni Laicali e tutti i Fedeli che si vorranno unire si ritroveranno alle ore 15.45 presso la Chiesa Parrocchiale di SAN BARTOLOMEO, dove alle ore 16.00 accoglieranno il Vescovo Fausto. A San Bartolomeo si celebreranno i Riti di Introduzione previsti come “statio” dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (PCPNE) nel documento Celebrare la Misericordia (CM) n. 17 e §.

A San Bartolomeo:

  • i Presbiteri, saranno invitati a lasciare i loro effetti personali presso incaricati di fiducia (che provvederanno a custodirli fino al termine della Celebrazione) e ad indossare la Stola bianca fornita dalla Sacrestia della Cattedrale sopra al proprio camice. Per facilitare l’organizzazione, i Sigg. VICARI FORANEI sono pregati di raccogliere le adesioni dei Presbiteri della propria Zona che intendono partecipare alla Celebrazione, comunicandone cortesemente i nominativi – in una sola volta entro il 5 dicembre – all’indirizzo e-mail “sacrestiacattedrale.pt@gmail.com”;
  • i Sigg. Canonici troveranno – previa conferma di presenza effettuata entro il 5 dicembre a Monsignor Proposto del Capitolo – camice, Stola e Casula preparati per loro dalla Sacrestia della Cattedrale; –
  • ai Diaconi verrà consegnata la Stola bianca fornita dalla Sacrestia della Cattedrale – previa comunicazione di presenza effettuata entro il 5 dicembre ad Alessio Bartolini – da indossare sopra il proprio Camice.

Al momento opportuno il Vescovo darà inizio ai Riti introduttivi previsti e cioè (CM nn. 19 e§):

  • Saluto, invito a benedire Dio e Orazione;
  • Proclamazione del Vangelo;
  • Lettura, da parte del M.Rev. Cancelliere della Curia, dalla Bolla di indizione del Giubileo (1-3)
  • Al termine verrà ordinata la Processione, formata da tutti gli intervenuti come sopra, che seguiranno il Vescovo Fausto per Via San Bartolomeo, Via F. Pacini, Via Palestro, Via Cavour, Via Roma e in Piazza del Duomo, fino alla Porta della Misericordia della Cattedrale. La Processione avrà il seguente ordine: il Turiferario, la Croce recata da un Diacono accompagnata dalle viti, il Libro dei Vangeli recato da un Diacono, quindi il Vescovo e – dietro di lui – i due Diaconi assistenti, quindi – a due a due – i Presbiteri in casula, i Presbiteri in Stola, i Diaconi, gli Accoliti, i Lettori ed i Ministranti che non assolvano a qualche incombenza nella processione. (CM n. 26),

Alle ore 17,30 ca. il Vescovo giungerà alla Porta della Misericordia della Cattedrale e là sosterà.
Il Clero dietro di lui – senza ammassarsi e rimanendo su due file – si aprirà lasciando un corridoio centrale in corrispondenza della Porta della Misericordia. Gli altri Fedeli si disporranno, in maniera più ordinata possibile, di fronte alla Cattedrale.
Al momento opportuno il Vescovo, pronunziando l’acclamazione prevista, decreterà l’apertura della Porta della Misericordia. Quindi reciterà l’Orazione ed ostenderà il Libro dei Vangeli prima di varcare – per primo – la soglia della Porta insieme al Diacono che porta la Croce. (CM n. 27 e §). Lo seguiranno – ordinatamente – il Clero e quindi tutti i Fedeli.

Ai Presbiteri e ai Diaconi verrà indicato il posto loro assegnato in Presbiterio da alcuni incaricati. La Celebrazione proseguirà con il Rito di Memoria del Battesimo (CM n. 32 e § ) e successivamente nel modo consueto.

Al momento della processione dei Doni, alcuni Fedeli saranno chiamati a recare all’Altare il pane e il vino per la Celebrazione.

Dopo l’acclamazione “O Signore, non sono degno di partecipare…” i Diaconi ed i Ministri si portano di fronte all’Altare per essere comunicati alle Speci Eucaristiche.
Al momento opportuno, i Presbiteri si recheranno processionalmente all’Altare secondo l’ordine che verrà loro sul momento indicato e si comunicheranno.
Altri Diaconi e Presbiteri distribuiranno la Comunione ai Fedeli ai piedi del Presbiterio e nelle navate laterali, accompagnati da alcuni Volontari con le candele accese.

Dopo l’ Orazione “dopo la Comunione”, Monsignor Penitenziere comunicherà pubblicamente ai Fedeli presso quali santuari o chiese il Vescovo ha concesso il dono dell’Indulgenza. (CM n. 37). Quindi il Vescovo chiederà all’Assemblea di rivolgere il proprio pensiero alla Vergine Maria. Mentre la schola intonerà il canto “Salve, Regina”, un Diacono recherà all’Altare della Madonna delle Porrine un cero acceso dal Vescovo stesso. (CM n. 37).

Terminato il canto il Vescovo implorerà solennemente la benedizione di Dio sui presenti. Il Diacono congederà l’Assemblea con la formula prevista dal rito (v. CM n. 38).

Al termine della Celebrazione il Vescovo Fausto ed i Canonici, preceduti soltanto dalla Croce, dalle viti e dal turibolo, attraversando processionalmente la navata centrale, si ritireranno in Sacrestia.

I Presbiteri, i Diaconi e gli altri Ministri, fatta la riverenza all’Altare, scendendo unicamente dal lato della Cappella del Santissimo Sacramento, percorrendo la navata sinistra ed uscendo dalla porta sinistra della Cattedrale torneranno verso San Bartolomeo, ove ritroveranno gli effetti personali lasciati agli incaricati.

* * *

Facciamo presente che, allo scopo di favorire la più ampia partecipazione di Clero e Fedeli all’apertura dell’Anno Giubilare, Mons. Vescovo ha disposto per il giorno 12 dicembre 2015 la sospensione della celebrazione di tutte le Messe vespertine in tutta la Diocesi di Pistoia, eccetto in quelle Parrocchie ove – nei giorni di sabato e domenica- essa costituisca l’unica celebrazione Eucaristica festiva.

Inoltre il Vescovo ha stabilito che, come in Cattedrale, il dono dell’Indulgenza potrà essere colto anche andando pellegrini al Santuario di Valdibrana e partecipando alle Celebrazioni che vi si svolgeranno durante tutto l’anno giubilare, a partire dal 20 dicembre prossimo.

Don Luca Carlesi
Ufficio Liturgico Diocesi di Pistoia