Domenica 20 ottobre è la Giornata Mondiale Missionaria

Il Messaggio di Papa Francesco e l’invito a sostenere le Missione della Chiesa

 

L’Ufficio missionario diocesano vuole ricordare a tutti il carattere missionario del mese di ottobre per la Chiesa universale. La missione non è più vista come una sorta di dovere aggiunto, proprio di una cristianità compiuta, bensì come elemento di autoidentificazione. La Chiesa ha compreso di non essere se stessa senza essere missionaria. è il risultato più importante raggiunto con la riflessione conciliare, dove l’ad extra e l’ad intra della Chiesa hanno perso i loro carattere estrinseco e giustapposto, correlandosi in un tutt’uno.

don Timoteo Bushishi

“Un banchetto per tutte le genti”

Introduzione al tema di don Giuseppe Pizzoli, direttore generale Fondazione Missio

«Andate e invitate al banchetto tutti» (cfr. Mt 22,9) è il versetto dal quale trae spunto Papa Francesco per il messaggio in vista della Giornata Missionaria Mondiale che celebreremo quest’anno nella domenica 20 ottobre. Il Papa ci invita a rinnovare il dinamismo missionario di ogni battezzato e ci spinge nuovamente ad essere una “Chiesa in uscita” per rendere accessibile a tutti la possibilità di partecipare al grande banchetto per tutti i popoli annunciato dal profeta Isaia: «Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati» (Is 25,6).

La parabola che fa da sfondo al tema dell’ottobre missionario di quest’anno ci parla di un banchetto di nozze, imbandito dal re per suo figlio, a cui i primi invitati non partecipano. Il racconto evangelico prosegue, dunque, sottolineando che il re non rinuncia, ma invia di nuovo i suoi servi dicendo loro: «Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze» (v. 9). Nello sviluppo di questo racconto evangelico Papa Francesco mette in risalto tre aspetti della missione della Chiesa e dei suoi discepoli:

  1. “Andate e invitate!”. La missione come instancabile andare e invitare alla festa del Signore
  2. Al banchetto. La prospettiva escatologica ed eucaristica della missione di Cristo e della Chiesa
  3. “Tutti”. La missione universale dei discepoli di Cristo e la Chiesa tutta sinodale-missionaria

Essere missionari nella nostra realtà di oggi significa andare ai crocicchi delle strade del mondo di oggi, disponibili ad incontrare ogni tipo di persone e le più svariate situazioni di vita, per portare una parola di accoglienza, di solidarietà e di speranza; e «i discepoli-missionari lo fanno con gioia, magnanimità, benevolenza, frutto dello Spirito Santo in loro (cfr. Gal 5,22); senza forzatura, coercizione, proselitismo; sempre con vicinanza, compassione e tenerezza, che riflettono il modo di essere e di agire di Dio».

Tutti gli uomini hanno il diritto di sentirsi invitati all’incontro con il Signore che sogna e desidera per tutti una vita nella gioia e nella fraternità. È questo il “Regno di Dio” inaugurato da Gesù stesso e consegnato come profezia e come responsabilità alla comunità dei suoi discepoli. Papa Francesco esprime l’auspicio «Che tutti noi, battezzati, ci disponiamo ad andare di nuovo, ognuno secondo la propria condizione di vita, per avviare un nuovo movimento missionario, come agli albori del cristianesimo!».

Il mese missionario di quest’anno si pone alla vigilia del Giubileo ordinario del 2025 che avrà come tema la Speranza. E già questo ottobre missionario può essere vissuto come un preludio: «la preghiera quotidiana e particolarmente l’Eucaristia fanno di noi dei pellegrini-missionari della speranza, in cammino verso la vita senza fine in Dio, verso il banchetto nuziale preparato da Dio per tutti i suoi figli».

 

Al termine del suo messaggio, infine, il Papa rinnova l’invito a valorizzare la Giornata Missionaria Mondiale nel suo carattere universale: «raccomando a tutte le diocesi del mondo il servizio delle Pontificie Opere Missionarie, che costituiscono i mezzi primari “sia per infondere nei cattolici, fin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessita di ciascuna” (Decr. Ad gentes, 38).

 

Per questo, le collette della Giornata Missionaria Mondiale in tutte le Chiese locali sono interamente destinate al Fondo universale di solidarietà che la Pontificia Opera della Propagazione della Fede poi distribuisce, a nome del Papa, per le necessità di tutte le missioni della Chiesa».

 

Sostieni la Missione: come donare

 




L’apertura dell’anno pastorale nel ricordo della Missão Pistoia


Sabato 19 ottobre alle 18 in Cattedrale l’avvio dell’anno pastorale sarà accompagnato dal mandato ai catechisti della Diocesi. Nella celebrazione il ricordo dei 50 anni della Missão Pistoia (1974-2024)

 

Sabato 19 ottobre la Chiesa diocesana celebra la Messa di inizio dell’anno pastorale 2023/2024. In Cattedrale, alle ore 18, sono invitati anche tutti i catechisti della diocesi per ricevere dal Vescovo il mandato del loro prezioso servizio ecclesiale. La celebrazione offrirà l’opportunità di conoscere il cammino della Diocesi in vista del prossimo Giubileo 2025 e il percorso di recezione del Sinodo diocesano.

Sabato 19 ottobre sarà poi dedicato ampio risalto a un importante anniversario: i 50 anni della Missão Pistoia, il progetto missionario che ha legato la Chiesa di Pistoia alle Chiese di Manaus (Amazzonia) e di Balsas (Maranhão) in Brasile. Al progetto hanno dedicato la loro vita e le loro capacità presbiteri e laici di Pistoia; ricordiamo don Umberto Guidotti (+ 2021), don Carlo Goffredi (+ 2020), don Cesare De Florio (+2021), Berta Cavicchi (+ 2019), Stefano e Grazia Salvadori, don Enzo Benesperi, Nadia Vettori.

Il progetto della Missão Pistoia è nato al tempo dell’episcopato di Monsignor Mario Longo Dorni, nel fervore degli anni successivi al Concilio Vaticano II. «Nel 1974, infatti, spiega Nadia Vettori, missionaria laica che ha trascorso 40 anni in Brasile – la diocesi di Manaus e nel 2004 quella di Balsas hanno iniziato, con Pistoia, un inedito modo di testimoniare il Vangelo nella reciprocità e nella condivisione dei valori cristiani, interpretati come un modo nuovo, teologicamente e pastoralmente aggiornato ai segni dei tempi, per vivere, anche oltre le distanze geografiche, esperienze comunitarie di fede».
«Il progetto – spiega Vettori – era innovativo soprattutto perché consentiva di far giungere anche a Pistoia la vitalità e la carica emotiva di una Chiesa giovane, strutturata in piccole comunità, condotte e guidate per la maggior parte da donne, che vivevano il Vangelo in modo spontaneo e partecipato. All’epoca i vescovi brasiliani ci indirizzavano questo messaggio: “aiutateci ad essere noi, cioè diversi da voi, per essere finalmente noi stessi”. La nostra diocesi rispose inviando sorelle e fratelli disposti ad impegnarsi nel settore sanitario, economico-produttivo e pastorale di Manaus prima e poi di Balsas. Fu un salto di qualità che, stimolato dalle riflessioni conciliari, aiutò le Chiese locali a maturare la coscienza missionaria delle diocesi, fondata sul dialogo, l’ascolto, la comunione e la condivisione».

Ad oggi la Missão Pistoia ha terminato il suo lavoro. La Chiese brasiliane hanno infatti ormai assunto e sviluppato i progetti avviati e sostenuti con il contributo della Diocesi di Pistoia. Celebrare i 50 anni della Missão Pistoia sarà l’occasione per non dimenticare una pagina importante della Chiesa pistoiese e, allo stesso tempo, custodire la tensione missionaria che costituisce un elemento imprescindibile della Chiesa.

Per questa ragione la giornata di sabato 19 ottobre sarà arricchita da una mattinata in Seminario (ore 10, Aula Magna del Seminario Vescovile, via Puccini 36) per ricordare il cammino svolto in mezzo secolo di servizio e presentare un volume – realizzato con il contributo della Fondazione Giorgio Tesi – dedicato alla storia della Missão Pistoia (Missão Pistoia. 50 anni a servizio delle chiese sorelle).

In quell’occasione sarà anche inaugurato nella Biblioteca del Seminario Vescovile un fondo archivistico e un fondo librario dedicato a don Umberto Guidotti, presbitero pistoiese che della Missão è stato uno dei più noti protagonisti. Il cinquantesimo sarà accompagnato anche da un’esposizione nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas che sarà inaugurata prossimamente.




In spe fortitudo: la nuova lettera pastorale del Vescovo

Nel testo le indicazioni per l’anno giubilare e l’attuazione del Sinodo diocesano

Con la consegna del Libro sinodale si apre una nuova fase per la vita diocesana, in cui conoscere, divulgare i risultati del Sinodo e attuarli nella vita delle diverse realtà ecclesiali. Il percorso di quest’anno è tracciato nella lettera pastorale del Vescovo Fausto Tardelli. Un testo che introduce anche alla grazia del prossimo anno, l’anno santo 2025, che papa Francesco ha dedicato al tema “Pellegrini di speranza“.

Il tema della speranza ricorre infatti anche nel titolo della lettera del vescovo Tardelli “In spe fortitudo, un’espressione che accompagna il suo stemma episcopale e che è stata ripresa dal libro di Isaia (30,15) «nell’abbandono confidente sta la nostra forza».

Nella lettera il vescovo offre indicazioni su come vivere il Giubileo della Speranza, che si aprirà in ogni diocesi di tutto il mondo domenica 29 dicembre prossimo, e che sarà vissuto soprattutto con il pellegrinaggio a Roma, attraverso il passaggio della Porta Santa. Per chi non potrà recarsi a Roma «il pellegrinaggio alla reliquia di San Jacopo in Cattedrale è la meta di pellegrinaggio giubilare diocesano indicato dalle norme generali della Santa Sede per acquisire l’indulgenza giubilare».

«Il lavoro pastorale di questo anno – precisa il vescovo – sarà dunque tutto centrato sulla riflessione sulla Speranza e nel dare compimento a quanto emerso dal Sinodo diocesano».

La conoscenza del Libro sinodale, sarò accompagnata «da un’apposita Commissione diocesana che farà riferimento al Consiglio pastorale diocesano, e che elaborerà, a partire dai Decreti sinodali, le indicazioni operative concrete perchè quando è stato promulgato diventi conversione concreta della nostra Chiesa».

Dal febbraio 2025 alle fine di aprile 2025, entreranno nuovamente in funzione “i gruppi sinodali”, da incrementare in base alle competenze e che daranno luogo a un programma di conversione pastorale.

Dal Sinodo diocesano la Chiesa di Pistoia è chiamata anche ad aprirsi al cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, attraverso la partecipazione – con una delegazione diocesana-  alle Assemblee sinodali nazionali e l’approfondimento dei risultati raggiunti.

Infine la lettera pastorale invita a realizzare, nei mesi di maggio e giugno, un pellegrinaggio alla reliquia di San Jacopo in Cattedrale delle cinque aree sinodali della diocesi.

Le lettera pastorale del vescovo è scaricabile qui.




Una nuova “Vita” su Toscana Oggi

Torna il settimanale della Diocesi di Pistoia. Michael Cantarella il primo laico alla guida del settimanale cattolico pistoiese

Una nuova veste grafica ma una continuità editoriale per proseguire il lavoro di racconto delle comunità parrocchiali diocesane e per offrire uno spunto, anche polemico se necessario, al dibattito locale.

Con il numero in distribuzione domenica 6 ottobre, il settimanale cattolico diocesano pistoiese “La Vita” approda all’interno delle edizioni toscane di Toscana Oggi.
La presentazione è avvenuta quest’oggi al Palazzo Vescovile di Pistoia in una conferenza che ha visto gli interventi del Vescovo di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli, del direttore di Toscana Oggi, Domenico Mugnaini, e del coordinatore editoriale de La Vita, Michael Cantarella.

«L’inserimento della diocesi pistoiese in quella che è la voce dei vescovi e delle chiese di Toscana – sottolinea il vescovo Tardelli – è un fatto oltremodo positivo ed un approdo in una realtà che a questo punto rappresenta la quasi totalità delle diocesi toscane. Un nuovo inizio di un cammino bello e prezioso che è stato fatto, con una voce ancora più unita e significativa all’interno del nostro territorio».

«Toscana Oggi è una voce importante ed è la voce delle chiese toscane – ribadisce Domenico Mugnaini – all’interno di un giornale a tutto tondo, che vive l’attualità di questo mondo. L’approdo de La Vita all’interno delle nostre pagine è una grande soddisfazione, che rafforza la voce delle chiese di tutta la Toscana».

«Per me è una grande gioia e allo stesso tempo una grossa responsabilità essere il primo laico alla guida di questo settimanale – evidenzia Michael Cantarella – Rimarremo nel solco delle esperienze del passato, con uno sguardo attento alla società civile, continuando a dare spazio alle comunità cristiane e anche, quando necessario, sferzando con la polemica il dibattito del nostro territorio».

(comunicato)




La nuova proposta della Scuola di Teologia

Riprenderà lunedì 28 ottobre con una prolusione di don Federico Giuntoli sul tema “La speranza escatologica nell’Antico e nel Nuovo Testamento”, l’anno accademico della Scuola diocesana.

Lunedì 28 ottobre apre ufficialmente il nuovo anno accademico la Scuola di formazione teologica diocesana. Ogni anno infatti accompagna la ripresa delle lezioni una riflessione sui temi più attuali della riflessione teologica e filosofica.

L’appuntamento di quest’anno sarà affidato alla prolusione di don Federico Giuntoli, docente di docente di Esegesi dell’Antico Testamento presso la Pontificia Università Urbaniana e il Pontificio Istituto Biblico sul tema: “La speranza escatologica nell’Antico e nel Nuovo Testamento”.

La Scuola si configura tradizionalmente come un ciclo di studi triennale con obbligo di frequenza, esami per ogni disciplina, tesina e diploma finale. Ogni anno la Scuola propone poi un corso di approfondimento. Quest’anno il corso di approfondimento toccherà il tema “I classici della teologia”.

La scuola offre inoltre alcuni corsi complementari: “Prenderla con filosofia V serie: Filosofia, politica e società”, a cura di E. Natali; il “Introduzione al greco biblico” a cura di E. Natali, “Approfondire l’ecumenismo, con una
lezione sul Simbolo della Chiesa indivisa” a cura di don R. Breschi.

Dall’anno accademico 2022-2023 la Scuola di formazione teologica diocesana ha aperto anche una sede distaccata nei locali della parrocchia di Bonistallo (Poggio a Caiano) per favorire la partecipazione dei residenti nella Diocesi notevolmente distanti dal Seminario Vescovile di Pistoia.

Presso la sede distaccata di Bonistallo saranno attivi quest’anno i seguenti corsi: Nuovo Testamento (Il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli, con Suor Giovanna Cheli), Liturgia (Preghiera Liturgica, con Don Alessio Bartolini),
Teologia Morale (Morale sociale con Don Roberto Breschi), Antico Testamento (Libri di Samuele con Don Cristiano D’Angelo), Francescanesimo (Prof. Francesco Grassi), Storia della Chiesa/3 con la prof.ssa Mariangela Maraviglia.

Iscrizioni

La quota d’iscrizione annuale per il ciclo triennale della Scuola diocesana di Formazione teologica è pari a 50 euro; per il corso di approfondimento a 40 euro. È possibile anche iscriversi a singoli corsi, con la quota di 10 euro cadauno. L’iscrizione dei corsi extra-curriculari varia a secondo del numero degli incontri programmati.

La Segreteria è aperta presso la sede delle lezioni, nelle sere in cui si tengono le lezioni. All’atto dell’iscrizione del corso triennale, allo studente viene rilasciato un libretto ove riportare i voti di ogni esame sostenuto.

Le lezioni si tengono nella sede del Monastero Olivetano di Pistoia, Via Bindi, 16, nel giorno di martedì, dalle ore 21.00 alle ore 22.20. Le lezioni del corso di approfondimento nella stessa sede e con lo stesso orario nel giorno di lunedì. Per informazioni e contatti: 338 3603133 – scuolateologia@diocesipistoia.it

La scuola ha poi un sito web dedicato dove è possibile trovare anche materiale didattico, informazioni sulla storica della Scuola e approfondimenti sui singoli corsi.

Depliant A.A. 2024/2025

Scuola libretto interno (con contenuti corsi e indicazioni per iscrizioni) A.A. 2024/2025




Sinodo diocesano: pubblicato il Libro sinodale

Il testo uscito dall’assemblea dei padri e delle madri sinodali sarà al centro del Cammino pastorale diocesano

Giovedì 26 settembre il Vescovo Tardelli ha consegnato alle madri e ai padri sinodali convocati nella chiesa di San Francesco in Pistoia il testo frutto di due anni di Sinodo diocesano.

Il contenuto, articolato in dichiarazioni e decreti, riunisce in nove capitoli le proposizioni elaborate e votate dall’assemblea sinodale nelle due sessioni del Sinodo.

«Il discernimento comunitario – afferma il Vescovo nel Decreto di promulgazione – ha portato nella prima sessione ad alcune dichiarazioni sinodali: nove per la precisione, precedute da una introduzione comunque gradita all’assemblea. Si è operata una lettura attenta dei segni dei tempi e quindi delle sfide che lo Spirito Santo pone alla nostra Chiesa».
Dalla prima sessione è emersa in primo luogo: «l’attesa di Vangelo e di nuovi cammini educativi», cioè l’esigenza di un rinnovato annuncio della buona notizia del Vangelo, «l’altra sfida importante è stata colta proprio nel tempo che stiamo vivendo. Confuso ed incerto, attraversato da ombre nere di morte, però sempre tempo di Grazia e di opportunità per la testimonianza evangelica. Esso va saputo cogliere come un’occasione importante per ritrovare l’essenziale che da vera speranza alla vita». La prima sessione ha poi evidenziato l’attesa di «relazioni umane significative, di una fraternità reale, fatta di incontro autentico tra persone, relazioni da persona a persona», l’importanza dell’attenzione alla famiglia, «e poi la questione della donna, nella Chiesa e nella società». «Il discernimento comunitario ha poi indicato altre sfide ineludibili quali i giovani e gli anziani, indicando nel loro incontro una via necessaria da percorre per il bene della nostra società. Come pure quella dei migranti, perché le migrazioni non sono un fatto emergenziale e destinato a sparire nel giro di poco tempo: sono invece una realtà ordinaria del nostro mondo globalizzato che ci interpella profondamente. Infine, è emerso il bisogno di una Chiesa “nuova”, rinnovata profondamente dallo Spirito, più evangelica e testimoniale; più casa accogliente radicata nel Vangelo, gioiosa di vita nuova in Cristo».

Per ogni Dichiarazione sinodale la seconda sessione, conclusa nel giugno 2024, ha individuato altrettante piste concrete per il cammino della Chiesa locale indicate come “Decreti” nel Libro sinodale.

«Le Dichiarazioni e i Decreti sinodali, che ora offro a tutta la Diocesi – scrive ancora il Vescovo -, dovranno pertanto essere ben conosciuti e assimilati da tutte le componenti del popolo di Dio che vivono nel territorio diocesano, in modo particolare dai presbiteri e diaconi operanti in diocesi, nonché dei membri degli Istituti di vita consacrata e dei laici che, a vario titolo e con vari ministeri, collaborano nelle principali attività pastorali della nostra Chiesa particolare».

Il Libro sinodale sarà al centro del lavoro da svolgere in quest’anno pastorale, un testo da leggere e studiare, da far conoscere a tutte le componenti della Chiesa locale e da cui trarre indicazioni per le norme applicative di ogni Dichiarazione e Decreto.

Il Libro sinodale è disponibile presso la Libreria San Jacopo (Via Puccini, 32 – Pistoia).

 

 




Il Testo finale della Seconda Sessione del Sinodo

Pubblichiamo il Testo finale della Seconda Sessione del Sinodo diocesano.

Il testo è stato consegnato al Vescovo Tardelli in occasione della celebrazione eucaristica per la Chiusura del XX Sinodo Diocesano il 29 giugno scorso. Il documento contiene le proposizioni discusse e approvate dall’assemblea generale nella Seconda Sessione del Sinodo diocesano.

Le proposizione votate dall’assemblea, insieme alla prima parte del Libro Sinodale, sono consegnate al Vescovo perchè da esse elabori decreti e dichiarazioni sinodali.




Tutela dei minori: due incontri di formazione

La prima giornata, lunedì 23 settembre, sarà tenuta da Suor Tosca Ferrante in passato alla Polizia di Stato, oggi madre Generale delle Suore Apostoline Paoline. Seconda giornata il 18 novembre con il sottosegretario CEI, don Gianluca Marchetti

 

Una giornata di formazione in diocesi sul tema “Rispetto e responsabilità nell’azione educativa”. La proposta, promossa dal Servizio Tutela Minori e Adulti fragili attivo nella Diocesi di Pistoia, si svolgerà lunedì 23 settembre e verterà sugli abusi in generale e le loro conseguenze, toccando il tema della prevenzione e le buone pratiche.

La giornata del 23 prevede due sessioni: la prima – dalle ore 9.30 alle 12.30 – è rivolta al clero diocesano sul tema della “cultura della cura” e “approfondimento sul tema degli abusi”; la seconda, dalle – 14.30 alle 16.30 – si concentrerà anche sul tema dell’adultità ed è rivolta a tutti coloro che operano a qualsiasi titolo, individuale o associato, all’interno delle comunità ecclesiali a Pistoia.

Le lezioni saranno proposte da Suor Tosca Ferrante, coordinatrice del Servizio regionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. Suor Tosca, 55 anni, che ha alle spalle una laurea in psicologia e un passato nella Polizia di Stato, è anche madre Generale delle Suore Apostoline Paoline. Attualmente vive e opera a Pisa nella parrocchia universitaria di San Frediano.

In programma anche un secondo appuntamento previsto per il prossimo 18 novembre con don Gianluca Marchetti, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana che toccherà il tema delle implicanze e delle procedure canoniche conseguenti agli abusi.

«Due appuntamenti di assoluta importanza per la Diocesi, voluti fortemente dal vescovo Fausto Tardelli – commenta Chiara Romagnani, coordinatrice del Servizio diocesano per la Tutela dei Minori – e in linea con gli indirizzi del pontificato di Papa Francesco. Il titolo della giornata “Assumere il passato per liberare il futuro”, riprende un’espressione di papa Francesco presente nell’enciclica Fratelli Tutti. Oggi più che mai, afferma infatti il Papa, è necessario confrontarsi con la verità e per avviare “percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite”, “avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia”».

Il Servizio tutela minori e persone vulnerabili della Diocesi di Pistoia è nato per tutelare le persone più fragili, per età o per le proprie condizioni psico-fisiche e per prevenire qualsiasi forma di abuso. Il Servizio svolge essenzialmente funzioni di: formazione e informazione degli operatori pastorali sul tema della tutela; accoglienza, ascolto e accompagnamento alle persone che riferiscono abusi subiti o dei quali siano venuti a conoscenza.

 




Diaconato: il cammino di Daniele

Intervista a Daniele Masciotra: gli anni in Seminario, gli studi e il ministero del diacono. Domenica 13 l’ordinazione alle 18 in Cattedrale

Domenica 13 settembre alle 18 il Vescovo Fausto Tardelli ordinerà diacono il seminarista Daniele Masciotra. Daniele, che compirà 42 anni il prossimo 19 settembre, è in cammino verso il sacerdozio dal 2018, anno in cui ha avviato il suo percorso di discernimento vocazionale. Nato a Prato nel 1982 è cresciuto a Oste, presso Montemurlo, dove, nel corso degli anni, accanto all’attività lavorativa, ha progressivamente dedicato il proprio impegno alla vita parrocchiale un po’ in tutti i suoi aspetti: dall’oratorio, al catechismo, al coro, alla Caritas.

Daniele, come hai vissuto questo tempo di formazione, fino ad arrivare a questo importante momento del tuo cammino verso il sacerdozio?

Sono stati anni molto belli; sono entrato in Seminario nell’ottobre del 2019 dopo aver fatto un anno propedeutico, e fin da subito mi sono trovato bene con i formatori ed i compagni, cosa per me non scontata avendo iniziato il percorso di formazione in età già più adulta rispetto alla maggior parte degli altri seminaristi. La vita comunitaria fatta di preghiera, studio, servizi, ma anche di momenti formativi e ricreativi, è stata una grande ricchezza.
Anche lo studio presso la Facoltà Teologica dell’Italia centrale di Firenze è stato gratificante per me che mi sono rimesso sui libri dopo quasi vent’anni dalla maturità!
Così come anche le diverse occasioni di fare conoscenza ed esperienza di varie realtà della nostra diocesi, sono state delle opportunità preziose.
Quindi il bilancio, arrivato a questo momento importante del mio cammino, è senza dubbio positivo.

Quali sono i compiti del diacono?

Il Concilio Vaticano II dice che il ministero del Diacono è “diaconia della liturgia, della predicazione e della carità”, con cui serve “il popolo di Dio, in comunione col vescovo e con il suo presbiterio”.
Fondamentalmente il diacono assiste il sacerdote o il vescovo durante la Messa, esegue la lettura del Vangelo e può tenere l’omelia, e in generale pratica il ministero della Parola istruendo ed esortando il popolo. Al di fuori della Messa il diacono può celebrare il Sacramento del Battesimo. Ha inoltre la facoltà di impartire benedizioni e amministrare i sacramentali in genere.
Come sottolinea la Lumen Gentium, il documento conciliare sulla Chiesa, il diacono, oltre a servire il Popolo di Dio «nella diaconia della liturgia, della parola e della carità», deve soprattutto essere «dedito agli uffici della carità». Per questo spesso le opere di carità diocesane o parrocchiali sono affidate alla cura dei diaconi.

Papa Francesco ha rivolto un monito ai diaconi esortandoli ad essere “sentinelle” nella realtà dove si trovano ad operare; cosa vuol dire? Qual è il messaggio che vuoi dare alla comunità?

Essere sentinelle vuol dire avere la capacità di avvistare la presenza di Gesù nei poveri e nei lontani; il diacono deve avvistare il Signore quando, in tanti suoi fratelli più piccoli, chiede di essere nutrito, accolto e amato. E questo il diacono può farlo ancora meglio se aiutato e supportato dalle comunità parrocchiali. Per questo è fondamentale che le comunità parrocchiali siano vicine ai solo diaconi e sacerdoti, collaborino con loro per il bene della comunità stessa e di tutta la Chiesa.

La Chiesa di Pistoia ha concluso da poco il Sinodo nel quale sono emerse le più urgenti attese di Vangelo. Secondo la tua esperienza quali sono secondo te?

Il Sinodo ci ha ricordato come essere Chiesa; non dobbiamo avere la testa reclinata su noi stessi, ma dobbiamo alzare lo sguardo verso le realtà che ci circondano, le persone che ci stanno accanto, i fratelli e le sorelle che condividono con noi la sequela a Cristo. Il Sinodo ha rimarcato l’importanza dell’ascolto reciproco e del confronto e credo che sia questa la strada giusta per il futuro. Ed è proprio pensando al futuro che sono convinto che tra le attese più urgenti ci sia la necessità di saper ascoltare i giovani, i loro sogni, le loro necessità, i loro disagi… Mi sono occupato di giovani per tanti anni in parrocchia; sono loro la società e la Chiesa del domani e noi dobbiamo saper stare con loro per fargli conoscere Cristo in modo credibile ed autentico. Credo che sia una sfida non da poco, ma che può portare grandi frutti.

(Daniela Raspollini)

 




Visitazione del Pontormo, l’auspicio del Vescovo Tardelli

In completamento lo spostamento alla Villa Medicea di Poggio a Caiano. Trasferite anche le altre opere presenti nella chiesa, chiusa dal giugno 2023

«Non possiamo che salutare positivamente l’ormai prossimo ritorno al pubblico della Visitazione del Pontormo, ma proprio per questo ci è ancora più urgente chiedere con maggior forza che si mantenga alta l’attenzione, nell’opinione pubblica e nelle istituzioni, per i lavori necessari in quella che è la ‘casa’ di quella e delle tante altre opere trasferite, cioè la chiesa di San Michele a Carmignano. Si possa tramutare in sostegno diretto il tanto impegno profuso nel dibattito per questa che è una collocazione temporanea».

Questo l’auspicio del Vescovo di Pistoia e Pescia, Mons. Fausto Tardelli, a proposito dell’ormai prossima sistemazione provvisoria delle opere della chiesa di San Michele a Carmignano presso la Villa Medicea di Poggio a Caiano.

«La collaborazione istituzionale che ha portato a questa soluzione – conclude Mons. Tardelli – sia altrettanto attiva nel trovare quanto prima i fondi disponibili per rendere nuovamente accessibile la chiesa di San Michele, patrimonio di un’intera comunità».

(Nella foto i dipinti della Chiesa di San Michele imballati e pronti al trasferimento)