Due nuovi sacerdoti per la Chiesa pistoiese

Domenica 30 giugno il vescovo Tardelli celebrerà l’ordinazione sacerdotale di due nuovi presbiteri della Chiesa di Pistoia. Per l’occasione saranno ricordati anche gli anniversari sacerdotali e diaconali. Nella nota che segue le parole di Mons. vescovo.

 

«Davvero con grande gioia annuncio alla Diocesi che domenica prossima, il 30 giugno, alle ore 18, nella nostra Cattedrale di San Zeno, avrò la grazia di ordinare due nuovi presbiteri: don Alessio Bartolini e don Eusebio Farcas.

Il Signore è veramente buono con noi donandoci questi suoi servitori che saranno ministri del Vangelo, per l’edificazione della comunità cristiana e l’annuncio di Gesù Salvatore al mondo intero. La comunità cristiana, il popolo santo di Dio, vive perché convocato e radunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. In forza del Battesimo e della Confermazioni, tutti si è partecipi dell’unico corpo di Cristo, pur nella pluralità di ministeri e carismi. Tra questi ha un posto particolare il ministero ordinato. I ministri sacri non sono la comunità ma sono indispensabili per la vita della comunità. Invito pertanto tutte le parrocchie, le associazioni e movimenti, le comunità religiosi e i singoli fedeli che compongono la comunità diocesana a unirsi insieme nella lode al Signore, pregando per la nostra Chiesa, specialmente per questi due nuovi presbiteri e perché molti nostri giovani ascoltino la chiamata del Signore e si rendano disponibili a lavorare per il Suo Regno.

Chi può, partecipi anche alla Sacra Ordinazione in Cattedrale, consapevole di vivere in quella celebrazione liturgica, uno dei momenti più alti e significativi della Chiesa particolare.

Chiedo infine a tutti i presbiteri della nostra diocesi, non solo di prender parte alla celebrazione ma anche di accogliere i due nuovi fratelli all’interno del presbiterio a braccia aperte, con piena disponibilità di cuore e sincera amicizia.

In ogni S. Messa di sabato 29 giugno, come della domenica 30 giugno si aggiunga alla preghiera dei fedeli la seguente intenzione:

“Ti preghiamo o Dio per la nostra chiesa diocesana, perché sia sempre più fervorosa nell’ascolto della Tua parola, nella condivisione fraterna, nell’annuncio del Vangelo e nell’attenzione ai poveri; in particolare ti preghiamo per don Alessio e don Eusebio, perché sappiano trasmettere a tutti coloro che incontreranno nella loro vita, la gioia contagiosa del Vangelo e la forza luminosa della speranza; manda Signore, ti preghiamo, ancora altri operi per la tua messe e conferma nella tua grazia, fortificandoli nella fedeltà, tutti i presbiteri della nostra chiesa.

Noi ti preghiamo”.

Dato a Pistoia, il 22 giugno 2019.

+ Fausto Tardelli, vescovo».

Tra gli anniversari ricordiamo il 70° di sacerdozio di don Napoleone Toccafondi, parroco di Spignana, il 50° di don Paolo Palazzi, don Domenico Fini e don Gino Frosini.

Venticinque anni di ordinazione per Mons. Patrizio Fabbri, vicario generale della diocesi, don Cristiano d’Angelo, don Tommaso Chalupczak, don Valerio Mazzola, don Paul Devreux, don Elia Madu.

Numerosi anche gli anniversari di ordinazione diaconale: ricorre infatti il 25° di Raffaello Pratesi, Sauro Gori, Pier Giovanni Franchi, Giovanni de Curtis, Lido Palandri, Paolo Gelli.




Novità per le parrocchie di Casalguidi e Marliana

PISTOIA. Si comunica che Mons. Vescovo, in data 20 giugno 2019 ha accettato la rinuncia dall’ufficio di parroco di Casalguidi e Lanciole presentategli da don Alessio M. Tavanti per motivi personali, ringraziandolo in pari tempo per il prezioso lavoro pastorale svolto in questi anni in special modo a Casalguidi, affrontando con generosità anche notevoli difficoltà oggettive.

Nella stessa data, Mons. Vescovo ha nominato Amministratore Parrocchiale e quindi responsabile legale temporaneo delle suddette parrocchie, il Vicario Generale Mons. Patrizio Fabbri, in attesa della nomina di un nuovo parroco entro i prossimi mesi di settembre / ottobre.

Nel frattempo, don Floriano, anche nei confronti del quale, Mons. Vescovo esprime grande gratitudine, continuerà il suo servizio pastorale nel modo in cui lo ha lodevolmente portato avanti fino ad oggi.

Si rende anche noto anche quanto segue.
Oggi, domenica 23 giugno, la comunità parrocchiale di Marliana ha salutato il suo parroco don Alessandro Carmignani che – in accordo fraterno con il vescovo – lascia l’incarico dopo 12 anni di servizio.

Don Alessandro – ha ricordato Mons. Tardelli tramite una sua nota letta stamani in Chiesa a Marliana, ha saputo dare alla parrocchia «affetto e dedizione con sincerità d’animo e grande senso di responsabilità».
Ringraziando don Alessandro per il prezioso servizio svolto il vescovo ha fatto presente che concorderà con don Carmignani le nuove modalità per il suo impegno in favore della Chiesa pistoiese.

Trascorso il periodo estivo, nel quale il servizio per la celebrazione eucaristica domenicale sarà comunque garantito secondo l’orario consueto, arriverà il nuovo parroco.

23/06/2019




Il vescovo incontra il mondo del vivaismo pistoiese

Più ricerca e interazione con le istituzioni per il futuro sostenibile del mercato delle piante e della piana pistoiese

Manifestando l’esigenza di uno sforzo di riflessione alla luce dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato Si” sulla cura della casa comune, l’incontro fortemente voluto da monsignor Fausto Tardelli, vescovo della Diocesi di Pistoia, in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia e Pace e Custodia del Creato, segna un primo importante momento di attenzione, ascolto e confronto con i vivaisti pistoiesi sui molteplici e complessi aspetti di quella che è la maggiore realtà economica presente sul territorio.

E la risposta all’invito, importante e qualificata, ha colto l’esigenza di parlarsi e di confrontarsi, lasciando fuori dalla porta diffidenza e pregiudizi per cercare di comprendere le difficoltà e le aspettative delle imprese e per cucire un rapporto di dialogo generativo per il bene della città tutta, nella direzione della sostenibilità ambientale che per il credente è custodia del Creato.

Quella del vivaismo è una realtà importante, strettamente legata a Pistoia e al territorio circonvicino. Realtà imprenditoriale radicata da oltre un secolo che, nonostante la crisi economica degli ultimi anni, continua a garantire lavoro e dignità a migliaia di famiglie; rappresenta un importante volano di integrazione ed esprime alti valori di professionalità e competenze insieme a una indiscussa capacità imprenditoriale che ha permesso l’espandersi del comparto del verde fino a raggiunge ben 56 Paesi del mondo.

L’industria del verde, d’altra parte, ha plasmato il paesaggio con un innegabile e significativo impatto sull’ambiente per l’utilizzo massiccio di risorse quali l’acqua e il territorio, come evidenziano da tempo gli annuali rapporti di ARPAT. Non meno preoccupanti sono i dati relativi all’inquinamento da sostanze chimiche del suolo e delle acque, sia superficiali che di falda, che fanno temere ricadute pesanti e prolungate nel tempo. Un prezzo davvero alto in termini ecologici.

Se da una parte è importante la disponibilità comunicata dalle aziende a mettere a disposizione dell’ASL i dati per il monitoraggio dello stato di salute degli operatori del settore, dall’altra non possiamo voltare lo sguardo per le conseguenza che possono gravare sull’intera comunità e riversarsi sulle generazioni future.

Il richiamo alla finitezza delle risorse naturali presente nell’Enciclica “Laudato si’” torna insieme all’invito del vescovo a guardare in faccia la realtà, evitando le tentazioni continue di “approfittare” di quanto il Creato mette a disposizione. Un richiamo, quello del vescovo, alla responsabilità di ognuno e di ciascuno a riflettere sui limiti da porre all’avidità, sulla presunzione manipolatrice dell’uomo e sull’indifferenza verso gli altri, in particolare le generazioni future.

Fuori da allarmismi, con il sentimento di inquietudine e consapevoli della responsabilità che nutriamo verso le generazioni future, occorre riflettere ed agire prima che sia troppo tardi, e su questa onda due gli auspici espressi da monsignor Tardelli per indirizzarsi su una perseguibile via della sostenibilità: che si creino sinergie importanti fra le aziende per investire maggiormente in ricerca e che si possano trovare i giusti canali di interlocuzione con la politica, per migliorare e perfezionare le carenze denunciate nella normativa in materia di utilizzo di agrofarmaci in campo fitosanitario.

La Chiesa in uscita, tanto auspicata da Papa Francesco, si apre alla città, si occupa della vita e ha a cuore il bene-essere degli uomini, chiama a responsabilità ciascuno, per la sua parte, a perseguire quel bene comune che va oltre l’interesse di tutti.

Renata Fabbri




La diocesi ricorda Sant’Atto vescovo

Con la devozione alla Vergine e il culto jacopeo seppe pacificare e dare sviluppo alla città di Pistoia. Venerdì 21 giugno ricorre la sua memoria liturgica.

 

Venerdì 21 giugno alle 18 sarà celebrata dal vescovo con una messa solenne in cattedrale la festa di S. Atto, vescovo di Pistoia dal 1133 al 1153, il cui corpo fu ritrovato nel 1337 incorrotto e «intiero senza alcuna macchia così come innocente e pura era stata la vita sua» e tale è rimasto, nonostante tutte le spoliazioni, “ricognizioni”, esposizioni e spostamenti che ha dovuto subire fin da quando, non appena ritrovato, diventò oggetto di un fervido culto popolare. Tuttavia ci sono voluti quasi altri tre secoli perché nel 1605 questo trovasse conferma nel riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa e in questa occasione venisse chiesta e ottenuta dalla abbazia vallombrosana di Passignano una reliquia del nuovo Santo. Così con una parte del suo corpo Atto tornava a un’abbazia vallombrosana – anche se quella da cui era partito per Pistoia non era Passignano ma la “casa-madre” stessa di Vallombrosa. Qui era giunto dalla lontana Spagna, prima accolto come monaco, poi eletto abate e infine “ceduto” in qualità di vescovo ai pistoiesi.

Senza allentare i suoi rapporti con l’Ordine da cui proveniva, per vent’anni Atto ebbe un ruolo importante non solo a Pistoia, dove, come sappiamo, lasciò un’impronta indelebile facendovi arrivare da Compostella una reliquia dell’apostolo Giacomo, ma anche nella difficile e complessa situazione politica dell’Italia centro-settentrionale e del papato. Quest’ultimo aspetto della sua attività ha recentemente suscitato nuova attenzione e dovrebbe avere particolare evidenza nel convegno di studi previsto per la prossima primavera.

Ora però, dato che il 1 luglio ricorre la festa della Madonna delle Porrine, non sarà male ricordare la parte che Atto ebbe anche nell’incoraggiamento e nella organizzazione di questo culto quasi millenario. La Madonna delle Porrine è un’immagine dipinta sul fianco esterno della cattedrale e solo successivamente trasferita all’interno, così chiamata perché nel 1140 – o forse nel 1150, dunque cinque anni o prima o dopo l’arrivo della reliquia di S. Jacopo –le fu attribuita la liberazione di Pistoia da una terribile epidemia. Si tratta di un miracolo che, pur non essendo mai stato ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa, suscitò una forte ondata di devozione, che il vescovo Atto fu pronto ad assecondare, legando inoltre il culto della Madonna delle Porrine a quello di S. Jacopo nella comune gestione dell’omonima Opera: in modo che la pietà religiosa, sapientemente orientata, diventasse anche un mezzo di pacificazione e coesione civile – che era l’eredità più preziosa che egli potesse lasciare a Pistoia.

Maria Valbonesi




La storia millenaria del monastero delle Benedettine

Venerdì 21 giugno alle 17, a Palazzo de’ Rossi in via de’ Rossi 26, si terrà la presentazione del libro Storia del monastero benedettino di Santa Maria degli Angeli di Pistoia, di Elettra Giaconi.

Venerdì 21 giugno alle 17 nella sede del palazzo de Rossi, via de Rossi 26, la Fondazione Cassa di Risparmio presenterà il volume di Elettra Giaconi Storia del monastero benedettino di Santa Maria degli Angeli o di Sala di Pistoia a cura di A. Agostini e M.C. Pagnini. La presentazione è affidata alle competenze diverse e complementari di Francesco Salvestrini (Università di Firenze), di sorella Costanza Pagliai (Apostole della consolata) e del can. Diego Pancaldo (Facoltà teologica dell’Italia centrale) e sarà coordinata dal presidente della Fondazione Luca Iozzelli.

 

Durante gli anni venti del secolo scorso donna Angelica Liserani, sollecitata o, e si preferisce, incaricata da «persone autorevoli», scrisse, su basi rigorosamente documentarie una Storia del monastero benedettino da Sala, al quale apparteneva. Ma perché proprio a lei un simile incarico? Probabilmente perché poco prima aveva scritto un libretto in memoria di due valenti badesse, dimostrandovi quella capacità di equilibrio compositivo e di chiarezza espressiva, di cui ci si poteva aspettare che avrebbe dato – e in effetti dette ben più ampia e convincente prova ricostruendo la storia ultra millenaria del suo monastero in Memorie e ricordi 650-1900.

Quasi un secolo dopo a Pistoia, forse soltanto Elettra Giaconi avrebbe avuto la pazienza e la competenza specifica – pazienza nata appunto dalla competenza, cioè dalla familiarità intellettuale con l’argomento – per trascriverne e portarne a stampa, come esemplarmente ha fatto, le circa trecento pagine. Queste sono precedute da una lunga introduzione nella quale, fra i loro aspetti più significativi,Elettra mette in rilievo «la stretta connessione fra la storia interna e la storia esterna al monastero» e l’intreccio de «i fatti interni a quelle mura con le vicende personali delle varie monache e degli altri personaggi che compaiono sulla scena».

Ma non solo le trecento pagine del testo, anche le venti della introduzione sono troppe per seguirne qui gli sviluppi e trarne più di qualche sporadica osservazione. Per esempio, il luogo comune – a cui non poco hanno contribuito, da Diderot a Manzoni, gli autori i romanzi – secondo il quale di solito le fanciulle sono costrette a prendere il velo contro la loro volontà, viene messo in discussione da casi concreti come quello di Domenica Gerbi di San Marcello che, destinata al matrimonio, nel 1581 morì dal dispiacere di dover lasciare il monastero; o quello della novizia che nel 1842 fu rimandata a casa «non volendola trattenere fra le quattro mura del chiostro dal momento che mostrava di starci a disagio». Del resto il monastero è uno dei pochi luoghi – forse l’unico – dove fino all’800 inoltrato una donna può far valere, se ne ha, le proprie capacità organizzative, amministrative e direttive, politiche insomma, ed esercitare un potere istituzionalizzato, come dimostra la successione delle badesse che qui costituisce il filo conduttore di tanti secoli di storia.

Questo lavoro di Elettra Giaconi è stato assecondato con intelligente impegno sia dalle curatrici A. Agostini e M.C. Pagnini, che lo hanno anche arricchito di due interessanti “focus”, rispettivamente su monsignor Giovanni Visconti e sulle vicende architettoniche del palazzo Tolomei; sia dalla casa editrice Polistampa che ne ha fatto una edizione, bella fin dalla copertina, dove con grande eleganza e attinenza al testo si disegna il giglio di biblica e virgiliana memoria.

 

Programma della presentazione

Saluti

Luca Iozzelli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

Alessandro Tomasi, Sindaco di Pistoia

 

Intervengono

Prof. Francesco Salvestrini

Università degli Studi di Firenze

Sorella  COSTANZA PAGLIAI

Apostole della Consolata

can. DIEGO PANCALDO

Facoltà teologica Italia Centrale

Sarà presente l’autrice

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Elettra Giaconi, Storia del monastero benedettino di santa maria degli angeli o di sala di Pistoia a cura di A. Agostini e M.C. Pagnini, Edizioni Polistampa, Firenze 2019.




AC: Campi estivi per tutti

Un’occasione unica per crescere insieme alla luce del Vangelo

Anche quest’anno l’Azione Cattolica organizza per tutti i bambini, le bambine e i ragazzi della diocesi i campi estivi; un’esperienza di convivenza, scambio e fraternità mirata a approfondire la spiritualità e la capacità di condivisione e partecipazione di tutti e di tutte.

Il tempo estivo è infatti un’ottima occasione per dedicare una settimana di tempo al cammino di fede personale, altrimenti difficile da realizzare durante l’anno mentre i ragazzi si dividono tra impegni scolastici, sportivi e sociali.

Il Campo estivo per le elementari e le medie si svolgerà presso San Martino Altoreggi ( Figline Valdarno) dal 25 al 31 Agosto; le attività saranno come sempre orientate verso l’educazione alla responsabilità, al lavoro di gruppo e alla condivisione di momenti di catechesi e di gioco, per ricevere informazioni specifiche è possibile contattare Damiano (suppressa.damiano@yahoo.it) o Sara (saraferri@hotmail.it).

Per i ragazzi e le ragazze delle Scuole Superiori invece, l’appuntamento è per la settimana dal 29 Luglio al 4 Agosto; il campo per loro si svolgerà nella casa estiva dell’Azione Cattolica di Firenze “Il Cernitorio”, Pelago e referenti a cui rivolgersi sono Luca (lucaneri.ing@gmail.com) e Sara (saratagliasacchi@gmail.com).

Tutti possono partecipare ai campi estivi dell’AC, infatti queste esperienze sono immaginate come dei brevi percorsi di riflessione a misura dell’età dei partecipanti e, attraverso la catechesi esperienziale e i momenti di partecipazione, ascolto e divertimento, sono un’occasione per un incontro individuale e di gruppo con il Vangelo; un’occasione per conoscere la realtà dell’Azione Cattolica a 360 gradi!

Laura Simonetti




Green economy, sviluppo sostenibile, futuro economico di Pistoia

Adesione unanime dei rappresentanti delle aziende vivaistiche all’incontro richiesto da mons. Tardelli e dalla diocesi di Pistoia

PISTOIA – C’è attesa e una certa curiosità per l’incontro fissato per sabato 15 giugno tra il vescovo di Pistoia e le principali aziende e i rappresentanti delle associazioni del settore vivaistico.
Molte infatti le adesioni all’incontro che per la prima volta permetterà un faccia a faccia tra la il vescovo e una nutrita delegazione delle aziende che rappresentano uno dei principali pilastri economici ed occupazionali della città e dell’intera diocesi.

La mattinata – organizzata in collaborazione con l’ufficio pastorale sociale e del lavoro – servirà a fare il quadro della situazione del settore, inquadrarne le criticità, offrire spunti di riflessione anche alla luce della dottrina sociale della chiesa e dell’ “enciclica verde” “Laudato Si’”.

«Sono davvero lieto che questa mia proposta sia stata raccolta dagli imprenditori della città – afferma Tardelli -. L’attenzione ai temi che riguardano il rapporto tra lo sviluppo dell’economia e l’impatto ambientale che essa ha sulla salute degli uomini e sulle condizioni del pianeta è sempre più forte e, aggiungo io, giustamente.

Sono convinto che sia possibile uno “sviluppo sostenibile” e che l’ingegno, la fantasia, le risorse di cui è capace l’uomo animato da buona volontà, siano tali da poterlo realizzare. Anche qui, nella nostra amata Pistoia».

«Il lavoro di supporto alla creazione di reti e allo sviluppo di un dialogo fecondo tra le frange economiche e sociali della diocesi è uno degli obiettivi fondamentali della pastorale sociale – afferma Selma Ferrali, direttrice dell’ufficio -. Un passaggio imprescindibile è dunque l’incontro e il dialogo finalizzato alla ricerca del bene comune».
L’incontro è previsto per sabato 15 giugno alle ore 10 presso Villa Rospigliosi (Candeglia).




Le celebrazioni diocesane per il Corpus Domini

Domenica 23 giugno ricorre la Solennità del Corpus Domini. Anche quest’anno sarà preceduta dalle Quarantore di preghiera e adorazione.

Per la Solennità del Corpus Domini è prevista alle 10.30 la Santa Messa nella Cattedrale di San Zeno. La celebrazione sarà presieduta dal vescovo Fausto Tardelli con la partecipazione di tutta la comunità del Centro storico di Pistoia e la presenza dei bambini che hanno ricevuto la prima comunione. Subito dopo la messa seguirà la processione eucaristica, con il seguente percorso: piazza Duomo, via Roma, via Cavour, via Palestro, via Pacini, via San Bartolomeo, piazza San Bartolomeo. Nella chiesa di San Bartolomeo è prevista la chiusura con la benedizione eucaristica. A seguire un momento di convivialità nel giardino retrostante la chiesa di San Bartolomeo con pranzo al sacco.

Per la solennità del Corpus Domini sono sospese tutte le messe del mattino nel centro storico. Durante la processione farà servizio musicale la Banda Borgognoni.

La solennità del Corpus Domini sarà preceduta dalle Quarantore di preghiera di adorazione eucaristica nel Battistero. L’esposizione inizierà dopo la santa messa delle 18, celebrata dal vescovo in Cattedrale in occasione della memoria liturgica di Sant’Atto.

Alle 21 in Battistero è prevista una liturgia della Parola guidata da monsignor Tardelli a cura di Nuovi Orizzonti e della pastorale giovanile diocesana. La liturgia sarà accompagnata da momenti di canto ed evangelizzazione. Durante tutte le Quarantore si alterneranno diversi gruppi parrocchiali o associativi in preghiera. L’adorazione si concluderà domenica 23 giugno alle 10.30 con l’inizio della messa pontificale.

 




A Pistoia le reliquie di San Charbel, il Padre Pio del Libano

L’evento è organizzato dalla Fraternità apostolica di Gerusalemme di Pistoia. Le reliquie, presenti in città venerdì 14 e sabato 15 giugno, sono un invito a conoscere una figura di santità straordinaria che ricorda a tutti l’importanza della vita interiore.

Padre Michael Marie della fraternità monastica di Gerusalemme di Firenze racconta l’iniziativa che porterà a Pistoia le reliquie del santo libanese Padre Charbel Makhluf.

San Charbel è un monaco forse poco conosciuto nella nostra diocesi di Pistoia. Potrebbe raccontarci sinteticamente chi era?

San Charbel è un grande santo della Chiesa Cattolica, nato e vissuto in Libano tra il 1828 e il 1898. Charbel ha vissuto una vita monastica ed eremitica esemplare: vero povero, uomo casto e soprattutto obbediente. Una vita mistica molto intensa vissuta nell’amore dell’eucaristia. Se è vero che Dio dona a ciascuno un carisma particolare utile al bene di tutti a san Charbel era stato dato senza dubbio il carisma della guarigione. Tanti miracoli sono stati compiuti per la sua intercessione dopo la sua morte, anche guarigioni da malattie in fase terminale e incurabili. Un altra particolarità è la sua intercessione non solo per i credenti, ma davvero per tutti. Nel Libano tanti musulmani hanno ricevuto la grazia della guarigione, fino alla madre di un famoso sceicco scita qualche settimana fa, che ha sorpreso molto la comunità musulmana.

Saranno dunque a Pistoia le reliquie di questa singolare figura di santità: perchè?

Abbiamo la grazia di ricevere una reliquia del corpo stesso del Santo. Una piccola reliquia, che tuttavia è sufficiente per trasmettere la sua presenza e la grazia. Da sempre la Chiesa ha venerato i corpi dei santi, veri e propri templi dello Spirito Santo come dice San Paolo. Tramite il suo corpo e la preghiera che gli rivolgiamo è il santo stesso che è presente in mezzo a noi

San Charbel è stato definito il Padre Pio del Libano; per quale motivo?

Prima di tutto perché è un santo molto amato, un santo popolare per cosi dire. Davvero possiamo dire che c’è un legame forte tra San Charbel e Padre Pio. Tutti e due hanno lottato con forza contro il maligno e hanno vinto. Hanno lottato non solo per se stessi, ma anche per noi. Sono santi popolari prima di tutto perchè hanno un amore molto forte per il popolo di Dio. Un’altra cosa importante che lega i due santi è una vita mistica intensa.

Quale messaggio ci porta questo monaco libanese?

San Charbel è rappresentato spesso con gli occhi chiusi: ci invita a guardare dentro di noi. A dare la priorità alla nostra vita interiore. È un messaggio molto importante in questa epoca esageratamente estroversa. Gesù ci ha spiegato che la fonte del male è il cuore stesso dell’uomo: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male» (Mc 7,21). San Charbel ci invita a chiudere gli occhi, a stare in silenzio per diventare più forti contro questi pensieri cattivi che abitano il nostro cuore e che ci portano al male.

I due giorni di preghiera serviranno ad incrementare il culto al Santo a diffondere la sua devozione?

Speriamo di si, però lo scopo non è la devozione del santo, ma soprattutto il bene che riceveranno i fedeli. Un santo non cerca la fama come fanno gli idoli, il santo è soltanto preoccupato del bene che può fare agli altri.

Quando si svolgerà l’evento e qual è il programma?

Il momento più importante è sabato sera 15 giugno quando ci sarà una veglia di preghiera nella chiesa di San Bartolomeo alle ore 21.15. Il giorno stesso canteremo i vespri alle ore 19 nella stessa chiesa.
Domenica le reliquie saranno presenti nella chiesa di San Paolo per la messa delle 10 e per concludere questi due giorni canteremo i vespri nella chiesa della Madonna dell’Umilità alle 19.

Daniela Raspollini




Cresime degli adulti: un nuovo percorso di vita e di fede

Nella solennità di Pentecoste il vescovo celebrerà in Cattedrale le Cresime degli adulti. Nella testimonianza dei cresimandi la bellezza del cammino compiuto e l’attesa per un momento decisivo della propria vita cristiana.

Leggi l’omelia di Mons. Tardelli

Domenica 9 giugno è la Solennità di Pentecoste. Mons. Tardelli celebrerà in Cattedrale alle ore 10.30 le Cresime degli adulti. Tra i cresimandi Martina, Valentina e Alessandro provano a spiegarci cosa li ha spinti a chiedere il sacramento della confermazione.

Cosa ha significato per te questo cammino in preparazione alla cresima?

Martina

È stato un momento molto interessante; un’occasione per essere guidata e accompagnata nella fede, ma anche per prendere spunto da riflessioni e pensieri condivisi con il gruppo degli altri cresimandi. Sarebbe stato ancora più bello avere più tempo per ascoltare le storie di fede di tutti noi.

Valentina

Per me è stato un percorso emozionante. Voglio ringraziare suor Giovanna, una persona speciale, gioiosa, simpatica che riesce a far capire  con la sua semplicità cosa significa riceve il dono dello Spirito Santo e i valori importanti della fede che non dobbiamo mai dimenticare nella vita quotidiana. È stato anche un percorso di vita che mi ha fatto riflettere molto, e ringrazio il Signore  che  in un momento cosi difficile della mia vita, mi abbia donato questa esperienza che ho condiviso con tutte le persone che ho conosciuto al corso.

Alessandro

Per me è stata l’occasione di riscoprire un percorso di fede, conoscere delle bellissime persone e apprezzare di nuovo la semplicità e la bellezza della Parola.

Quali sono i tuoi sentimenti e pensieri in questi giorni in attesa di ricevere il sacramento della cresima?

Martina

Sono molto emozionata perché è un giorno che aspetto da qualche anno. Mi sento come se mi stessi recando da un amico che mi ha invitato e mi sta aspettando da molto tempo a braccia aperte!

Alessandro

Ho avuto occasione di soffermarmi molto su questo pensiero. Io mi ero allontanato dalla Chiesa e dall’insegnamento cattolico in età adolescenziale e solo ora, in età adulta, grazie alla preparazione al matrimonio, al supporto della mia fidanzata, quindi futura moglie, sono stato di nuovo capace di apprezzare la semplicità e la bellezza della fede.

Papa Francesco ha detto : «Chi è senza cresima è un cristiano a metà»; cosa ne pensi?

Martina

Sono d’accordo con il Santo Padre; io stessa ho provato questa sensazione che ha fatto scaturire il desiderio di confermare il mio amore verso Gesù.

Domenica 9 giugno sarà un giorno importante per te: con la discesa dello Spirito Santo sarai chiamata ad essere testimone di Gesù Cristo nella tua vita..

Martina

Ogni giorno al mio risveglio mi chiedo come testimonierò l’amore di Gesù ed ogni sera mi chiedo se davvero sono riuscita o meno nel tentativo. Spero che lo Spirito Santo aiuti tutti noi. Abbiamo mille difetti e limiti e credo che senza la sua presenza in mezzo a noi non possiamo davvero nulla.

Alessandro

Ma certo. Grazie a questa riscoperta della e agli impegni di fede che mi si presenteranno davanti nel corso di quest’anno avrò modo di essere un cristiano cattolico migliore.

Valentina

È vero, con la cresima sarò chiamata a testimoniare il Signore. Continuerò a cercarlo ad ascoltarlo, ad amarlo a chiedergli aiuto mettendo tutto nelle sue mani e cercherò con la mia umiltà di raccontare al mio prossimo l’amore che lui ha insegnato a noi con il suo sacrificio. Con l’occasione vorrei ringraziare tutte le persone che ho conosciuto in questo percorso:  da Suor Giovanna, Daniela, don Roberto, don Luca, il nostro vescovo che è passato a salutarci e tutte le persone che hanno condiviso con me questo percorso e con le quali  riceveremo la cresima insieme in particolare Angela e Vito.

Daniela Raspollini