Ecumenismo: rileggere insieme il Simbolo di Nicea

A 1700 anni dal Concilio di Nicea: un evento ecumenico a Pistoia per rileggere il Simbolo Niceno-costantinopolitano. Il prossimo giovedì 5 giugno, alle ore 20.45, presso la Sala incontri della Parrocchia San Biagio in Cascheri, si terrà un evento di rilevanza ecumenica e teologica intitolato: “Rileggere il Simbolo Niceno-Costantinopolitano – a 1700 anni dal primo Concilio di Nicea”.

Promosso dalla Diocesi di Pistoia, dalla Chiesa Evangelica Battista di Pistoia, dalla Chiesa Evangelica Valdese di Firenze, nonché dalle Parrocchie Ortodosse del Patriarcato di Mosca e del Patriarcato Romeno a Pistoia, l’incontro si pone come un’importante occasione di riflessione comune tra le diverse confessioni cristiane.

L’iniziativa si apre con la proclamazione del Simbolo (il Credo niceno-costantinopolitano), accompagnata da un interludio musicale. A seguire, una tavola rotonda vedrà la partecipazione di esponenti delle principali tradizioni cristiane: don Roberto Breschi (Chiesa Cattolica); pastore Raffaele Volpe (Chiesa Battista); pastore Francesco Marfè (Chiesa Valdese); igumeno Andrea (Chiesa Ortodossa). A moderare e introdurre il dibattito sarà la prof.ssa Beatrice Iacopini.

L’evento celebra i 1700 anni dal Concilio di Nicea (325 d.C.), il primo concilio ecumenico della Chiesa, che ha sancito la definizione dottrinale della divinità di Cristo e ha gettato le basi per l’elaborazione del simbolo di fede ancora oggi recitato in molte liturgie cristiane. Questa serata rappresenta non solo un momento di approfondimento teologico, ma anche un forte segno di dialogo e comunione tra chiese che, pur nella diversità, riconoscono una comune eredità di fede.




Azione cattolica, un’estate di divertimento

Presentati i campi scuola che avranno luogo a Lizzano a luglio. Per i bambini 6-13 anni l’appuntamento è a Greve

Un’estate all’insegna dello stare insieme quella che, come ogni anno, sta progettando l’Azione cattolica di Pistoia. Dando come sempre spazio alla dimensione comunitaria, tutti i settori dell’associazione sono già impegnati nel definire il calendario delle iniziative estive che li vedranno coinvolti in questo tempo di estate eccezionale, come si dice in AC.

Inizierà il settore adulti che dedicherà una tre giorni di convivialità presso la casa diocesana di Lizzano Pistoiese il 4, 5 e 6 Luglio; sarà  un’occasione per riunire tutti i settori dell’associazione, fare un momento di verifica del primo anno di questo nuovo triennio, dedicare tempo alla scoperta del luogo e alla preghiera comunitaria.

I Giovanissimi (14-19 anni) saranno invece protagonisti del campo estivo, sempre presso la casa di Lizzano Pistoiese dal 28 Luglio al 3 agosto; questa settimana sarà dedicata alla loro formazione spirituale e alla esperienza di vita condivisa attraverso attività e riflessioni sull’attualità e su testimoni significativi del nostro tempo.

Per i ragazzi dai 6 ai 13 anni invece l’appuntamento è dal 4 al 10 Agosto presso la casa della diocesi di Fiesole a Torsoli , Greve in Chianti, per vivere un’esperienza di crescita nella fede e nelle relazioni attraverso giochi, preghiera e bellissime avventure e scoperte.

Per informazioni e iscrizioni : Adulti Laura 3462184852,Giovani Elisa 3348350136, Ragazzi Giammarco 3803410318.




Riapre la Chiesa dell’Ospedale San Jacopo

Martedì 13 maggio la cerimonia di riapertura alla presenza del Vescovo Tardelli. Uno spazio di preghiera e cura per la città.

La Chiesa dell’Ospedale ha riaperto ufficialmente le sue porte, offrendo nuovamente spazio di conforto e riflessione a pazienti, familiari e operatori sanitari. È rimasta chiusa dall’ 8 Giugno 2022 per i danni dovuti ai fumi sviluppatisi nella vicina sala interconfessionale. La cerimonia ufficiale di riapertura si è tenuta il 13 Maggio, importante memoria della Madonna di Fatima, che sottolinea come la presenza di Maria è sempre vicina al malato.

S. E. Mons. Vescovo Fausto Tardelli ha benedetto la cappella insieme ai cappellani dell’ospedale, ai volontari della Cappellania, medici e operatori sanitari. In questi luoghi di sofferenza e speranza, la Chiesa dell’Ospedale non è solo un luogo di culto, ma un abbraccio per chi cerca conforto. Sono stati realizzati interventi di adeguamento per garantire il rispetto delle norme di sicurezza e accessibilità.

La cappella è aperta tutti i giorni e offre momenti di preghiera e meditazione, oltre alla celebrazione della Messa ogni sabato alle 16 preceduta dal Rosario.

È uno spazio dove le persone possono trovare serenità, riflessione e supporto spirituale durante i momenti difficili. Numerosi pazienti e familiari hanno già manifestato la loro gratitudine per la riapertura.

La riapertura della Chiesa dell’Ospedale rappresenta un passo importante non solo per i servizi religiosi, ma anche per la comunità nel suo complesso. In un periodo in cui la salute mentale e il benessere emotivo sono più che mai al centro dell’attenzione, questo luogo assume un significato ancora più profondo come spazio di incontro, ascolto e sostegno reciproco. In un mondo che spesso sembra frenetico e disorientato, la Cappella dell’Ospedale si erge come un simbolo di speranza.

Cappellania Ospedaliera di Pistoia




Il dono di un nuovo presbitero

Daniele Masciotra, originario di Oste (Montemurlo) sarà ordinato sabato 17 maggio alle 18 in Cattedrale

 

Daniele Masciotra (42 anni), originario di Oste di Montemurlo, è prossimo all’ordinazione. Con lui abbiamo ripercorso le sue sensazioni e i sogni di queste settimane.

Partiamo dall’inizio, come hai capito che questa era davvero la tua strada?

«La mia non è una storia molto originale. Provengo infatti da una famiglia cattolica e, fin dall’età  nell’adolescenza, ho sentito dentro di me qualcosa che mi chiamava a fare qualcosa di importante all’interno della Chiesa. In quel momento, però, non ero pronto a prepararmi direttamente. Poi, la vita fa un po’ le sue strade… Diciamo che più avanti ho preso in considerazione seriamente questa chiamata, ed è stato molto importante. Intorno ai 35 anni ho maturato questa scelta, anche grazie all’esperienza vissuta nella Parrocchia di Oste, soprattutto in ambito giovanile. Nel momento in cui ho intrapreso il percorso del seminario, mi sono reso conto che era arrivato davvero il momento giusto per me. Più proseguivo nel cammino di preparazione all’ingresso in seminario, più mi rendevo conto che era davvero la cosa giusta, al momento giusto».

Hai mai avuto dubbi lungo il cammino? Come li hai affrontati?

«Sinceramente, non ho mai avuto dubbi particolari, probabilmente perché sono entrato in seminario dopo 25 anni di  meditazione e discernimento».

Come ti stai preparando all’ordinazione? Cosa senti?

«Mi sento un figlio amato. Mi sento un figlio guardato con amore dal Signore. Spesso dico che mi sono sentito “corteggiato” dal Signore, perché ha atteso che io fossi pronto, rispettando i miei tempi. Mi sto preparando con un grande senso di gratitudine, ma allo stesso tempo anche con un senso di inadeguatezza per una missione, un servizio, che è davvero qualcosa di grande».

Com’è cambiato il tuo rapporto con Dio da quando hai intrapreso questo cammino?

«Sicuramente si è intensificato, sia nella preghiera che nel fidarmi di Dio: fidarmi della strada che Lui mi indica. Spesso siamo portati, quando abbiamo bisogno di qualcosa, a suggerire noi al Signore la soluzione, su come dovrebbe fare le cose nella nostra vita. Invece, molto spesso è meglio affidarci, perché magari ci conduce proprio dove vogliamo… ma la strada la decide Lui. Ecco, mi sto preparando con questo spirito: di grande affidamento».

Che tipo di sacerdote sogni di diventare per le persone che incontrerai?

«Sogno di diventare un sacerdote vicino alla gente, un sacerdote che imposta il suo ministero sulle relazioni con gli altri. Sogno di essere un sacerdote che sappia mettere in pratica quello che ha imparato nella vita. In particolar modo, come dicevo, ho prestato servizio con i giovani, e spero di poter essere presente in questa realtà. Il Signore non solo mi ha permesso di seminare, ma mi ha concesso anche di raccogliere i frutti. Di questo sono grato».

Quali sono, secondo te, le sfide più grandi nel comunicare oggi il Vangelo? Quali aspetti della società ti sembrano più bisognosi della presenza della Chiesa?

«Credo che una delle priorità sia comunicare il Vangelo ai più giovani. So che può sembrare scontato dire una cosa del genere, ma sono davvero convinto che il futuro — non solo della società, ma anche della Chiesa — siano i giovani. Credo veramente che tutto ciò che si può fare per i giovani sia fondamentale: stare con loro, accompagnarli, senza giudicare e senza mettersi su un piedistallo. Io stesso vengo da una famiglia salesiana, con l’esempio di San Giovanni Bosco, che ci dice chiaramente che bisogna stare con i giovani e amarli. Ecco, già solo questo sarebbe molto importante. E poi ci sono le persone che, per molto tempo, si sono sentite emarginate, anche negli ambienti della Chiesa. Certamente i poveri, gli anziani, i bambini — sono tutte realtà che hanno bisogno di attenzione — ma anche quelle persone che, per la particolarità della loro vita, si sentono guardate con pregiudizio dalla Chiesa. Credo sia necessario che la Chiesa smetta di guardare con occhi di giudizio certe situazioni “irregolari”, e che invece volga il suo sguardo con particolare attenzione e misericordia verso queste persone.

C’è un santo o un sacerdote che ammiri particolarmente? Perché?

«Devo dire che sono un appassionato dei santi! Ci sono due figure per me preponderanti: San Giovanni Bosco e San Francesco. Quest’ultimo, in particolare, per la sua capacità di rendere credibile ancora oggi il messaggio di Gesù. Ma anche tutte quelle storie di santità giovanile, di santi dei nostri giorni — uno su tutti: Carlo Acutis — che, anche se meno conosciuto mediaticamente, secondo me hanno un ruolo fondamentale nel far comprendere che il Vangelo è ancora oggi credibile».

Qual è il tuo desiderio più grande per il tuo ministero sacerdotale?

«Seguire la Chiesa e mettere a frutto ciò che ho imparato nella mia esperienza di comunità. Lavorare con i giovani e con le famiglie. Essere un sacerdote che annuncia il Vangelo in modo credibile, in particolare proprio ai giovani».

(fonte: La Vita di Pistoia / Toscana Oggi)




Il nuovo Papa: Prevost è Leone XIV

È Robert Prevost, con il nome di Leone XIV, il nuovo Papa. Nella serata di giovedì 8 maggio, memoria liturgica della Madonna di Pompei, è arrivata la decisione dei cardinali che hanno scelto come successore di Pietro il frate agostiniano già prefetto del dicastero dei vescovi, di origini statunitensi.

Le prime parole del nostro vescovo che ha condiviso «La grande gioia per  l’elezione del Santo Padre. Un’elezione rapida, un ulteriore evidente segno che la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo,  nonostante tutti i suoi acciacchi. Perchè il Signore ha detto ai suoi discepoli “voli siete il sale della terra, voi site la luce del mondo” e ha assicurato che le porte degli inferi non prevarranno mai contro la chiesa. A Papa Leone assicuriamo obbedienza e fedeltà, certi che ci guiderà saggiamente nel travaglio del nostro tempo. Invito tutte le parrocchie e tutti i dei fedeli delle diocesi di Pistoia e Pescia a elevare preghiere per il nostro nuovo Santo Padre».

Primo Papa agostiniano, è il secondo Pontefice americano, dopo Francesco, ma a differenza di Bergoglio, il 69enne statunitense Robert Francis Prevost è nato nel nord del continente ed è stato pastore nel sud dello stesso, prima di essere chiamato dal Predecessore alla guida del Dicastero per i vescovi e della Ponteficia Commissione per l’America Latina.

Il nuovo Vescovo di Roma ha scelto il nome di Leone XIV. Nasce il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois, da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph.
Trascorre l’infanzia e l’adolescenza negli Stati Uniti, studiando prima nel Seminario minore dei Padri Agostiniani e poi, alla Villanova University, in Pennsylvania, dove, nel 1977, consegue la laurea in Matematica e studia Filosofia. Il 1° settembre dello stesso anno a Saint Louis entra nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (Osa), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio di Chicago, ed emette la prima professione il 2 settembre 1978. Il 29 agosto 1981 pronuncia i voti solenni.

Riceve la formazione presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia. E all’età di 27 anni viene inviato dai suoi superiori a Roma per studiare Diritto canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum). Nell’Urbe viene ordinato sacerdote il 19 giugno 1982 nel Collegio agostiniano di Santa Monica da monsignor Jean Jadot, pro-presidente del Pontificio Consiglio per i Non Cristiani, oggi Dicastero per il Dialogo Interreligioso.

Prevost consegue la licenza nel 1984 e l’anno dopo, mentre prepara la tesi di dottorato viene mandato nella missione agostiniana di Chulucanas, a Piura, in Perù (1985-1986). È il 1987 quando discute la tesi dottorale su “Il ruolo del priore locale dell’Ordine di Sant’Agostino” ed è nominato direttore delle vocazioni e direttore delle missioni della Provincia agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Olympia Fields, in Illinois.

L’anno successivo raggiunge la missione di Trujillo, sempre in Perù, come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Nell’arco di undici anni ricopre gli incarichi di priore della comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998) e nell’arcidiocesi di Trujillo di vicario giudiziale (1989-1998) e professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario maggiore “San Carlos e San Marcelo”. Al contempo gli viene anche affidata la cura pastorale di Nostra Signora Madre della Chiesa, eretta successivamente parrocchia con il titolo di Santa Rita (1988-1999), nella periferia povera della città, ed è amministratore parrocchiale di Nostra Signora di Monserrat da 1992 al 1999.

Nel 1999 è eletto priore provinciale della Provincia Agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Chicago, e due anni e mezzo dopo, al Capitolo generale ordinario dell’Ordine di Sant’Agostino, i suoi confratelli lo scelgono come priore generale, confermandolo nel 2007 per un secondo mandato.

Nell’ottobre 2013 torna nella sua Provincia agostiniana, a Chicago, ed è direttore della Formazione nel convento di Sant’Agostino, primo consigliere e vicario provinciale; incarichi che ricopre fino a quando Papa Francesco lo nomina, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della diocesi peruviana di Chiclayo e al contempo vescovo titolare di Sufar. Il 7 novembre fa l’ingresso in diocesi, alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green, che lo ordina vescovo poco più di un mese dopo, il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella cattedrale di Santa Maria.

Il suo motto episcopale è “In Illo uno unum”, parole che sant’Agostino ha pronunciato in un sermone, l’Esposizione sul Salmo 127, per spiegare che “sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno”. Il 26 settembre 2015 dal Pontefice argentino è nominato vescovo di Chiclayo e nel marzo 2018 viene eletto secondo vicepresidente del Conferenza episcopale peruviana, all’interno della quale è anche membro del Consiglio economico e presidente della Commissione per la cultura e l’educazione.

Nel 2019 da Francesco è annoverato tra i membri della Congregazione per il Clero e l’anno successivo tra quelli della Congregazione per i Vescovi. Nello stesso 2020, il 15 aprile, arriva la nomina pontificia anche di amministratore apostolico della diocesi peruviana di Callao.

Il 30 gennaio 2023 il Papa lo chiama a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, promuovendolo arcivescovo. E nel Concistoro del 30 settembre dello stesso anno lo crea e pubblica cardinale, assegnandogli la diaconia di Santa Monica. Prevost ne prende possesso il 28 gennaio 2024 e come capo dicastero, partecipa agli ultimi viaggi apostolici di Papa Francesco e alla prima e alla seconda sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, svoltesi a Roma rispettivamente dal 4 al 29 ottobre 2023 e dal 2 al 27 ottobre 2024. Un’esperienza nelle assise sinodali già maturata in passato come priore degli agostiniani e rappresentante dell’Unione dei superiori generali (Usg).

Nel frattempo, il 4 ottobre 2023 da Francesco è annoverato tra i membri dei Dicasteri per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari; per la Dottrina della Fede; per le Chiese Orientali; per il Clero; per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; per la Cultura e l’Educazione; per i Testi Legislativi; della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.

Il 6 febbraio di quest’anno, dal Pontefice argentino è promosso all’ordine dei vescovi, ottenendo il Titolo della Chiesa suburbicaria di Albano.

Tre giorni dopo, il 9 febbraio, celebra in piazza San Pietro la Messa – presieduta da Bergoglio – per il Giubileo delle forze armate, secondo grande evento dell’Anno Santo della Speranza.

Durante l’ultimo ricovero del predecessore al Policlinico “Gemelli”, Prevost presiede, il 3 marzo, in piazza San Pietro, il rosario per la salute di Francesco.

 




Giubileo degli adolescenti: un’onda di speranza

Oltre 250 i ragazzi della diocesi presenti a Roma per tre giorni di fede e preghiera. Un evento ecclesiale segnato dalle esequie di papa Francesco

 

Gioia, freschezza, speranza, e anche la bellezza di scoprirsi ed essere Chiesa. Alcune, le principali, tra le note del Giubileo degli Adolescenti celebrato a Roma tra il 25 e il 27 aprile a cui hanno partecipato 245 giovanissimi delle parrocchie diocesane. Tre giorni che si sono intrecciati con la morte e i funerali di papa Francesco, al punto da rendere, oltre che più sobria e contenuta, comunque indimenticabile l’esperienza giubilare di ragazzi e ragazze in gran parte per la prima volta a Roma.

La partecipazione diocesana, promossa dal servizio di pastorale giovanile, è stata numerosa: cinque i pullman che hanno accompagnato i ragazzi nel pellegrinaggio, provenienti dalle parrocchie di San Paolo apostolo, San Francesco, San Benedetto e il Cuore immacolato di Maria al Belvedere di Pistoia, e da quelle di Poggio a Caiano, Montemurlo, Bagnolo, Chiazzano, Casalguidi, San Marcello Pistoiese, Vignole, Casini, Catena, Barba, Ferruccia, i Tre Campanili (Badia, San Sebastiano a Piuvica e Canapale) e Valdibure, quasi tutti accompagnati dai loro parroci e da numerosi animatori. I pistoiesi sono stati ospitati in due parrocchie della Diocesi di Velletri che da mesi si sono organizzati per realizzare al meglio l’accoglienza, offrendo vitto e alloggio nelle loro strutture e mostrandosi sempre disponibili e generosi a fronte delle richieste dei pellegrini. Un “grazie” specialissimo va a loro e ai loro parroci.

Il programma del Giubileo prevedeva due momenti di preghiera: la celebrazione di una via Lucis (un itinerario simile a quello della Croce, ma centrato sul mistero della Resurrezione) attorno alla grande Basilica dei SS. Pietro e Paolo all’Eur, quindi, nel giorno successivo, il passaggio della Porta Santa, infine il terzo, la celebrazione eucaristica conclusiva in piazza San Pietro.

La Via Lucis, accompagnata dalla preghiera di Monsignor Rino Fisichella, ha guidato i ragazzi a confrontarsi con le attese di speranze e di senso legate alla Resurrezione di Gesù, attraverso un vivace dialogo che ricuciva il racconto evangelico con il presente dei ragazzi. Il giorno successivo i pistoiesi hanno seguito le esequie di papa Francesco in diretta streaming dopo una concelebrazione presso la parrocchia di San Martino a Velletri. La mattinata si è poi conclusa con un tempo dedicato alle Confessioni. Nel pomeriggio i ragazzi hanno attraversato la Porta Santa presso la Basilica di San Paolo fuori le mura soffermandosi all’esterno, dopo una breve visita, per un tempo di confronto e di gioco. Domenica la giornata è iniziata presto, con una sveglia all’alba per dirigersi in Piazza san Pietro per la messa conclusiva del Giubileo degli Adolescenti. La celebrazione, presieduta dal Cardinale Pietro Parolin era affollatissima, con ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia e anche da altre nazioni del mondo. Una festa di colori e volti giovanissimi che ha occupato tutta la piazza e via della Conciliazione, dove, dopo molte code, i pistoiesi hanno seguito la Messa.

Presto, per i pistoiesi, ci sarà l’occasione di rivedersi insieme, domenica 11 maggio dalle 17.30 fino a serata a Poggio a Caiano, è infatti previsto il nuovo appuntamento con la pastorale giovanile con cena e cineforum presso il Circolo Ambra offerti dalla Parrocchia. Sarà anche l’occasione di ultimare le iscrizioni per il Giubileo dei Giovani del prossimo agosto, altro importante evento proposto dalla Pg diocesana. Per info: restiamoinsiemepg@gmail.com.




Il Maggio a Valdibrana

Pubblichiamo di seguito il programma del Mese di maggio 2025 del Santuario della Madonna di Valdibrana. Ricordiamo che il Santuario di Valdibrana è una delle tre chiese giubilari della Diocesi di Pistoia, nella quale è possibile vivere – alle condizioni della Chiesa– il dono dell’indulgenza in occasione dell’anno santo 2025.

A partire dal 4 maggio cambia l’orario delle Messe a Valdibrana:
ore 8.00: al Santuario ogni giorno
ore 11.00: nell’Aula liturgica (Domenica)
ore 18.00: dal lunedì al venerdì al Santuario
ore 18.00: Sabato e Domenica nell’Aula liturgica

Confessioni

Ogni giorno eccetto la Domenica: ore 8.30-9.30 al Santuario

Prima e dopo la messa delle 18.00 presso il Santuario

Rosario

Ogni giorno alle 17.15 al Santuario (eccetto la Domenica alle 17.30 all’Aula liturgica).

Altri appuntamenti

Giovedì 1 maggio

ore 12.00 Messa al Santuario
ore 18.00 Messa al Santuario

Martedì 8 maggio | Festa solenne della Madonna di Valdibrana

ore 8.00: Messa al Santuario
ore 17.00: Solenne Concelebrazione presieduta da Mons. Fausto Tardelli all’Aula liturgica.
ore 19.30: cena fraterna
ore 21.30: Rosario animato dal gruppo Aquero presso il Santuario.

Sabato 31 maggio

ore 8.00: Messa al Santuario
ore 18.00: Celebrazione con l’Unitalsi e conclusione con la processione mariana.
ore 21.00: Rappresentazione di Silvia Budri sulla vita della Madonna con l’accompagnamento dell’arpa “Nel grembo di una donna” di Francesca Giordano. Segue il Rosario presieduto dal vescovo Fausto per il Giubileo delle famiglie.

Appuntamenti in Valdibrana

Ogni sabato di maggio (eccetto il 17 e 31 maggio) alle ore 19.00 Vespri animati dalle Fraternità Apostoliche di Gerusalemme presso l’Aula liturgica.
Ogni domenica di maggio dalle 15.30 alle 17.15: Seminario di vita nuova nello Spirito Santo.




Chiusura Archivio e Biblioteca

Con il giorno 30 aprile cesserà il regolare orario di apertura dell’archivio diocesano e della Biblioteca Leoniana.

Successivi giorni di apertura verranno comunicati di volta in volta sul sito diocesano.

Per necessità particolare scrivere a: leoniana@diocesipistoia.it




Cresimandi in Cattedrale per dire «Sì» al Signore

Una festa di voci e colori in Cattedrale per la Giornata dei Cresimandi. Un appuntamento ormai tradizionale per la Chiesa di Pistoia che, domenica 6 aprile, ha visto il Duomo riempirsi di ragazze e ragazzi provenienti da tutta la diocesi. Ogni gruppo, accompagnato dal parroco e dai catechisti, si è preparato all’incontro lavorando sul brano del Vangelo in cui si racconta l’incontro tra Gesù e Zaccheo e realizzando uno striscione con il nome della parrocchia da sventolare fuori e dentro la Cattedrale.

La “Chiesa madre” della Diocesi, che molti – specialmente i ragazzi delle parrocchie più lontane dalla città – hanno potuto visitare per la prima volta, ha poi offerto a tutti un colpo d’occhio su una Chiesa  giovanissima e gioiosa. Una bella esperienza accompagnata dalla presenza del Vescovo che, in dialogo con i ragazzi, ha invitato tutti a cercare Gesù per trovare la risposta e il senso della propria vita.

«Cercare, trovare, cambiare», i tre verbi che monsignor Tardelli ha consegnato ai ragazzi anche attraverso un biglietto e un piccolo dono preparato dall’Ufficio Catechistico diocesano: una collanina col pendaglio a forma di albero, per non dimenticare l’episodio di Zaccheo e non perdere di vista l’incontro col Signore.




Due opere d’arte restituite alla Diocesi dai Carabinieri

Una pagina miniata di un antico corale e un dipinto del Cinquecento riconsegnati alla Diocesi dai Carabinieri del Nucleo Tutela al Patrimonio Culturale

Due importanti opere d’arte del patrimonio artistico della Diocesi di Pistoia sono state restituite giovedì 10 aprile dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze. Nelle mani del Vescovo Tardelli sono tornate «una preziosa pagina miniata del ‘200, recante capo lettera “F” di Factus Est e con l’immagine raffigurante Cristo Benedicente, facente parte di un graduale liturgico trafugato nel 1995 dalla Parrocchia di S. Paolo a Pistoia, e una porzione di predella risalente agli inizi del XVI sec. di Bernardino Del Signoraccio».

«L’importante pagina miniata – spiegano i carabinieri nel comunicato realizzato per l’occasione – fa parte di un graduale in tre volumi databile all’ultimo terzo del secolo XIII, commissionato come corredo “di canto fermo” per la Chiesa del convento di San Francesco al Prato in Pistoia. L’istituzione nel 1808 fu soppressa e nel 1866 la chiesa e il convento divennero di proprietà comunale, mentre alla priora di San Paolo passò il corredo liturgico».

La pagina, ritagliata dal codice, era stata inserita nel mercato antiquario dove è stata recuperata tramite «l’attività investigativa del personale del Nucleo TPC di Firenze, nata grazie alla segnalazione effettuata da un privato cittadino londinese, collezionista e studioso d’arte».  La segnalazione «ha consentito di individuare il bene come quello asportato nel 1995 dalla Chiesa pistoiese e venduto successivamente da una casa d’aste della Gran Bretagna. Non è stata necessaria una formale richiesta di rogatoria internazionale da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia in quanto, attraverso la diplomazia culturale, il possessore del bene, compresa la reale provenienza della pagina miniata, si metteva a completa disposizione affinché il bene potesse essere rimpatriato in Italia. Pertanto il bene d’arte veniva prelevato da personale del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, per il tramite dell’Ambasciata d’Italia a Londra».

L’altro recupero è invece una porzione di predella dipinta a tempera su tavola, risalente agli inizi del XVI sec. e attribuita a Bernardino del Signoraccio, pittore pistoiese attivo tra la fine del Quattrocento e la prima metà del secolo successivo. Il dipinto «raffigurante “Cristo emergente dal sarcofago, tra i Santi Giovanni Evangelista e Maria Maddalena”, veniva segnalata da un privato cittadino il quale, alla morte di un congiunto che la possedeva all’interno della propria abitazione, notando la particolarità del bene, lo faceva visionare a un esperto d’arte.  Quest’ultimo la riconosceva con l’aiuto di una pubblicazione relativa all’artista, come appartenente al corredo artistico di una chiesa di Pistoia. I successivi accertamenti svolti dal personale del Nucleo TPC di Firenze accertavano che la predella risultava, appunto, trafugata il 30 settembre 1982 dalla Chiesa di San Felice a Pistoia».