Candelora e anniversari di vita consacrata

Mercoledì 2 febbraio la Chiesa festeggia la festa della Presentazione al Tempio di Gesù e la Giornata per la vita consacrata

Candelora è il nome con cui è popolarmente nota la festa della Presentazione al Tempio di Gesù celebrata dalla Chiesa il 2 febbraio. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme.

Il vescovo Tardelli presiederà alle ore 18 la Messa in Cattedrale. Durante la messa saranno celebrati anche gli anniversari di vita consacrata.

Quest’anno festeggiano i 70 anni di vita religiosa:

Suor Benedetta (Monastero delle Clarisse di Santo Stefano – Pistoia)

Suor Celina Buccelletti (Suore Mantellate – Pistoia)

 

Festeggiano 25 anni di vita consacrata:

Suor Anna Hembron (Figlie di Sant’Anna)

Suor Carolina Rasonabe (Suore Francescane dell’Immacolata di San Piero a Ponti – Monastero del Giglio – Sambuca Pistoiese)

Suor Maria Concepcion Almirante (Suore Francescane dell’Immacolata di San Piero a Ponti – Monastero del Giglio – Sambuca Pistoiese)

Suor Annalisa Frosini (Piccole sorelle dell’incarnazione – Poggetto)

Suor Francesca Nannelli (Piccole sorelle dell’incarnazione – Poggetto)

Suor Serena Borghesi (Piccole sorelle dell’incarnazione – Poggetto)

Suor Stefania Iacopini (Piccole sorelle dell’incarnazione – Poggetto)




Aprono i corsi d’organo all’Istituto “Giustini”

Le lezioni si svolgono presso la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Pistoia. La proposta è aperta anche a chi non ha formazione musicale di base

Riprendono le attività dell’Istituto Musicale Diocesano “Don Lodovico Giustini”. Tutti gli amanti della musica d’organo possono iscriversi, ma in modo particolare sono invitati a farlo gli organisti parrocchiali o quelli che desiderano diventarlo. Alla scuola, infatti, possono ricevere una valida educazione musicale e prepararsi nello stesso tempo a svolgere il servizio liturgico nelle parrocchie.

Tutti gli amanti della musica d’organo possono iscriversi, ma in modo particolare sono invitati a farlo gli organisti parrocchiali o quelli che desiderano diventarlo. Le lezioni si svolgono presso la chiesa di S. Ignazio di Loyola (Piazza dello Spirito Santo 8, 51100 Pistoia).

A disposizione degli studenti vi sono tre organi, pianoforti, fortepiani, clavicembali, occasionalmente andremo anche agli organi presso la cappella della MAiC. Per partecipare ai corsi non sono richieste conoscenze particolari, né limiti di età. Anche chi  non avesse conoscenze di base può comunque iscriversi. Unico requisito è il desiderio di imparare!

Il corso si articola in lezioni settimanali che possono essere ciascuna o di 45 minuti (spesa 15 euro) o di un’ora (spesa 20 euro). Il costo di iscrizione annuale è di 50 euro. Una lezione di prova (di circa 30 min.) è offerta gratuitamente. La docente dei corsi è Michiko Kato.

Don Lodovico Giustini (1685-1743), musicista pistoiese, fu organista della Congregazione dello Spirito Santo, succedendo allo zio, don Niccolò, e al padre, Francesco. Fu organista anche della Cattedrale di Pistoia. È celebre nella storia della musica per essere stato il primo a comporre e pubblicare (nel 1732 a Firenze) suonate per il neonato pianoforte, molto belle e tuttora eseguite.

Per maggiori informazioni: e-mail. istitutogiustini@gmail.com, telefono: 327 773 5735 oppure 335 682 5318.

(25/09/2022)




Appello alla preghiera per la Pace

Mercoledì 26 gennaio papa Francesco, ha indetto una giornata di preghiera per la Pace.

Al centro delle preoccupazioni del Papa e della Chiesa c’è la tensione tra Russia e Ucraina. «Seguo con preoccupazione — ha affermato Francesco durante l’angelus di domenica — l’aumento delle tensioni che minacciano di infliggere un nuovo colpo alla pace in Ucraina e mettono in discussione la sicurezza nel Continente europeo, con ripercussioni ancora più vaste».

«Faccio un accorato appello a tutte le persone di buona volontà — ha chiesto il Papa — perché elevino preghiere a Dio onnipotente, affinché ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana, più che di interessi di parte.

Chi persegue i propri scopi a danno degli altri, — ha concluso — disprezza la propria vocazione di uomo, perché tutti siamo stati creati fratelli».

Il Vescovo Tardelli ha chiesto a tutte le parrocchie e alle comunità della Diocesi di accogliere la richiesta del Papa. Molte parrocchie si sono già mobilitate per organizzare veglie di preghiera per la Pace.




Corsi prematrimoniali in Diocesi

Segnaliamo alcuni corsi prematrimoniali organizzati in Diocesi.

 

San Benedetto (Pistoia)

Tel. 057320275 – Mail: timbushishi@libero.it

A partire da domenica 16 Gennaio, ore 10.30

 

Don Roberto Breschi

Sala Pantaleo (Ingresso da lato parcheggio Misericordia)

Cell. 3281665954 – Mail: r.breschi60@gmail.com

A partire da Giovedì 3 febbraio, ore 21

 

San Francesco (Pistoia)

Tel. 0573368096

padrenatalere@gmail.com

A partire da venerdì 30 Settembre, ore 21

 

San Rocco (Pistoia)

Tel. 0573 452717

Mail: sanroccopt@gmail.com

ogni giovedì sera alle 21 a partire dal 13 (8 incontri)

 

Immacolata (Pistoia)

palazzipaolo@alice.it

tel. 0573 964219

a partire da Lunedì 9 Maggio, ore 21

 

Montale

Tel. 0573 55116

paolo.firindelli@tiscali.it

a partire dal 12 gennaio, ore 21

 

Fornacelle (Montemurlo)

Telefono: 0574 683706

fornacelleparrocchia@libero.it

a partire dal 1 febbraio, ore 21

 

San Piero ad Agliana

Tel. 0574 718049

p.tofani@tiscali.it

a partire dal 21 gennaio, ogni venerdì ore 21.15

 

San Michele ad Agliana

rodolfovettori@virgilio.it

Telefono: 0574 718114

Nel mese di settembre

 

Valenzatico

Telefono : 0573 735429

razzoliroberto@tiscali.it

Da giovedì 3 febbraio 2022, ore 21

 

Bonistallo

Tel. 055 877339

parrocchia@bonistallo.it

Da giovedì 13 gennaio 2022, ore 21

 

Carmignano

Telefono : 055 8712046

el_logos@live.it

Dall’11 gennaio 2022, ore 22

 

 

 

 




Anno nuovo, novità in parrocchia

Con l’inizio del 2022 arrivano nuove nomine in Montagna e a Poggio a Caiano

 

L’inizio del nuovo anno ha portato alcune importanti novità in due grandi parrocchie della Diocesi.

A San Marcello Pistoiese lascia il servizio di parroco don Cipriano Farcas (39 anni). Dopo dodici anni in montagna, prima come vicario parrocchiale, poi dal 2014 in veste di parroco, don Farcas ha assunto dal 1 gennaio il servizio di Cappellano militare alle dipendenze dell’Ordinariato militare italiano, cioè della Diocesi dell’Esercito Italiano. «Non vi nascondo il mio dispiacere — ha precisato il vescovo Tardelli nella lettera indirizzata ai fedeli della parrocchia e resa nota il 26 dicembre —nel vedermi privato di un aiuto così valido nel ministero sacro, come quello di don Cipriano per tutti questi anni». «Voglio qui — ha aggiunto — comunque ringraziare don Cipriano per quanto ha fatto nella diocesi di Pistoia e particolarmente in mezzo a voi».

Con la partenza di don Cipriano si apre per la parrocchia di San Marcello un periodo di transizione almeno fino alla fine dell’anno pastorale, durante il quale padre Cirillo Atitung, attuale vicario parrocchiale di Gavinana, guiderà la comunità di San Marcello Pistoiese, Gavinana, Mammiano e Limestre.

 

A Poggio a Caiano lascia invece la parrocchia di Santa Maria del Rosario per limiti di età don Fiorenzo Battistini, dopo 33 anni di servizio. Don Battistini si trasferirà nel Seminario Vescovile «non andrà però in pensione — ha ricordato il vescovo ai parrocchiani in una lettera —, nel senso che la sua esperienza, la sua saggezza e il suo ministero sanno ancora utili al bene della diocesi».  Prima della nomina di un nuovo parroco svolgerà servizio in parrocchia in qualità di Amministratore parrocchiale don Sergio Cristo, 44 anni, prete fidei donum proveniente dalla Diocesi di Acerra.




Una bibliografia della opere di Giordano Frosini

Una pubblicazione dedicata ad amici e studiosi aperta a integrazioni e suggerimenti

 

In occasione della Cerimonia di premiazione del primo concorso nazionale di Teologia ‘Mons. Giordano Frosini’, è stata redatta una bibliografia delle opere di don Frosini.

Gli autori – Beatrice Iacopini, Mariangela Maraviglia e Andrea Vaccaro – precisano nell’Introduzione che tale bibliografia non può considerarsi definitiva: “alcune informazioni bibliografiche risultano incomplete, poiché non è stato possibile accedere al documento originale; la consultazione di ulteriori riviste può rivelare collaborazioni finora non emerse; la scelta di escludere alcune testate ‘pastorali’ può essere ripensata alla luce di considerazioni più inclusive”.

Mettendo online tale lavoro, gli autori invitano alla collaborazione tutti coloro che possono fornire informazioni, indicazioni o suggerimenti al fine di rendere l’opera quanto più completa possibile.

È possibile segnalare suggerimenti al seguente indirizzo: scuolateologia@diocesipistoia.it

 




Gli auguri di Natale del vescovo Tardelli alla Diocesi

“Ho sentito in fondo all’anima che la vita di ciascuno di voi mi sta a cuore e vorrei con tutto me stesso la felicità per ognuno di voi”

Ecco allora il perché di questi auguri: per dire, a me e a voi, che dobbiamo imparare, nella semplicità e nella pochezza di quello che siamo in grado di fare, a prenderci a cuore la sorte dei nostri fratelli“. Così si concludono gli auguri che il vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli, rivolge a tutti i fedeli nel suo messaggio.
Di seguito il testo completo del messaggio del vescovo Tardelli:

Ci ho pensato un po’ prima di scrivere questi auguri di Natale. Troppo scontati, mi son detto. Troppo banali, alla fine solo formali e vuoti. Poi però ho deciso di inviarli lo stesso, alla città e agli uomini e alle donne che vivono qui. Mi sono deciso perché ho sentito in fondo all’anima che la vita di ciascuno di voi mi sta a cuore e vorrei con tutto me stesso la felicità per ognuno di voi. Allora, perché non dirvelo? E ho anche pensato che, alla fine, il messaggio del Natale è proprio questo: Dio ha a cuore la vita di ogni uomo e donna. Per questo è venuto in mezzo a noi; per darci la possibilità di una vita piena e felice. Non è venuto però come un ricco magnate in vena di beneficenza ma come un fratello umile che condivide la nostra fatica e anche i nostri dolori. Ecco allora il perché di questi auguri: per dire, a me e a voi, che dobbiamo imparare, nella semplicità e nella pochezza di quello che siamo in grado di fare, a prenderci a cuore la sorte dei nostri fratelli.

A Natale, come in tutti i giorni dell’anno.

+ Fausto Tardelli, vescovo



Santo Natale: le celebrazioni del vescovo

Si avvicina il Natale e anche il tempo delle celebrazioni liturgiche più sentite dell’Anno. Ecco gli orari delle Sante Messe solenni, presiedute da monsignor Tardelli nella cattedrale di Pistoia:

Venerdì 24 dicembre – ore 23,15: In Cattedrale, Santa Messa della Notte Natale

Sabato 25 dicembre – ore 11,00: Pontificale in Cattedrale con benedizione Papale e indulgenza plenaria;

Lunedì 27 dicembre – ore 17,00: In San Giovanni Fuorcivitas, Statio Giubilare, pellegrinaggio in Cattedrale e Santa solenne presieduta dal vescovo;

Venerdì 31 dicembre – ore 18,00: In Cattedrale, Te Deum di ringraziamento di fine anno.

Giovedì 6 gennaio – ore 11: Pontificale in Cattedrale per la Solennità dell’Epifania.

 

 

(foto di Mariangela Montanari)

 




Il ricordo di Mons. Frosini nell’attenzione all’aggiornamento teologico

Sabato 14 dicembre ha avuto luogo il conferimento del primo premio intitolato a don Giordano Frosini

 

Un tributo di affetto e riconoscenza, ma anche la volontà di custodire e far crescere un’eredità preziosa. La prima edizione del premio nazionale di Teologia “don Giordano Frosini” ripresenta alla città e alla Diocesi il valore di «un vero protagonista della scena culturale pistoiese». Un teologo, come ha ricordato Andrea Amadori, presidente del Comitato Giordano Frosini, promotore e organizzatore dell’iniziativa, «che si è costantemente impegnato a ricordare il valore dell’aggiornamento teologico».

 

Basilio Petrà, teologo morale già preside della Facoltà teologica dell’Italia Centrale di Firenze e amico di Frosini ne ha tratteggiato un sintetico e lucido profilo. La conoscenza tra i due era nata nello Studio teologico fiorentino, ma anche nell’ambito degli scambi teologici e pastorali tra la diocesi di Pistoia e Prato, a partire dalla Fuci, «filo di legame tra me e Frosini» ha ricordato Petrà. Punto di riferimento per entrambi, per quanto Frosini appartenesse a una generazione precedente, il Concilio Vaticano II che ha segnato il percorso della riflessione teologica di ambedue, poi diventati colleghi presso lo Studio teologico fiorentino. Frosini non è stato un accademico puro, «perché le sue responsabilità pastorali — ha spiegato Petrà — non gli consentivano di svolgere un ruolo accademico più impegnativo. Il suo insegnamento è stato svolto per lo più a Pistoia, pur con esperienze all’estero, in Albania». «Frosini — ha aggiunto — era una forte tempra di intellettuale, animato da un pensiero sempre vigile»; «è stato maestro di tanti giovani, realmente impegnato nella storia dell’umanità e della sua città». «C’è poi una parola che torna in mente — ha concluso —, la parola parresia», la sua schiettezza nel parlare; «Frosini non temeva di dire quello che pensava»; «è un aspetto che esprime bene quelle qualità che segnano la vita di una persona».

 

Dopo il ricordo di Petrà il saluto della Fondazione Caript, che ha finanziato la pubblicazione della tesi vincitrice, attraverso le parole della prof.ssa Paola Bellandi, quindi il saluto di Marco Barbieri, vicepresidente di Chianti Banca, per il contributo dato nella pubblicazione della Bibliografia di don Frosini curata da Beatrice Iacopini, Mariangela Maraviglia e Andrea Vaccaro.

Un lavoro illustrato dalla prof.ssa Beatrice Iacopini che rappresenta – ha commentato – «un omaggio doveroso» e che permette di cogliere, anche solo scorrendo i titoli delle pubblicazioni di Frosini, una varietà di interessi grandissima, con al centro la dottrina sociale della Chiesa e l’impegno della Chiesa nel mondo. «La sua opera è stata tutta finalizzata all’evangelizzazione al rinnovamento teologico. Dalla bibliografia — ha aggiunto Iacopini — emerge una profonda unità di intenti”: costruire il Regno che sentiva come impegno etico fondamentale e il continuo riferimento al Concilio. «La sua — ha concluso — era un’intelligenza mai asciutta o arida, ma sempre palpitante insieme al cuore».

 

Giovanna Frosini, promotrice insieme al fratello Giovanni della pubblicazione della Bibliografia, prendendo la parola ha plaudito all’iniziativa e ricordato che «un pensatore si onora pensando». Ed è pur vero che un pensatore lo si onora anche — ha commentato il teologo Giuseppe Lorizio — «dando spazio al futuro, ai giovani». Lorizio, insieme a Petrà, Armando Matteo, Brunetto Salvarani e Adriano Fabris è infatti membro della prestigiosa commissione scientifica del Premio Giordano Frosini che ha individuato il lavoro premiato in questa prima edizione.

 

«Mettere insieme ricerca e comunicazione è stato uno dei tratti tipici di don Frosini — ha commentato Lorizio —. Comunicare la scienza è un compito decisivo. Don Frosini lo ha fatto. Don Frosini è entrato sulla soglia dell’accademia. Ma il luogo della teologia non è l’università, ma è la Chiesa, la comunità, la sinodalità, ma anche e soprattutto la città. Frosini lo aveva compreso. Nel suo quotidiano spendersi per questa città lo ha dimostrato». Dopo una breve riflessione dell’intreccio tra scienza e teologia proposta da Lorizio è giunto il momento della premiazione di Giovanni Amendola, autore della tesi premiata e pubblicata per le edizioni Studium: “Antropo-logos. La ragione al crocevia di intelligenza artificiale, razionalità scientifica, pensiero filosofico e teologia cristiana” (Studium, pagine 368, euro 20,00).

 

Giovanni Amendola ha quindi sinteticamente illustrato il suo lavoro, donato in omaggio a tutti i presenti. Amendola è attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università della Calabria, dove è stato docente per gli insegnamenti di Fondamenti di informatica, Programmazione ad oggetti, Calcolo delle probabilità e statistica e Matematica per l’analisi dei dati. La sua ricerca verte principalmente sull’intelligenza artificiale basata sulla logica matematica.




Dossier Caritas: i numeri della crisi

Presentato il Dossier Caritas 2021 e l’opera segno dell’anno iacobeo “Unica: dalla parte delle donne”

“Non ho più nulla. Mangiamo da una settimana pasta in bianco. A mio figlio, per non dare l’idea della miseria, preparo una torta al cioccolato, ma tra pochi giorni non avremo più niente da mangiare”. Una telefonata, tra le tante – raccontata da Francesca Meoni, vice direttrice Caritas – che descrive la storia di chi ha dovuto chiudere un’attività per la pandemia e si è trovato improvvisamente in difficoltà. Le risposte, per fortuna, sono arrivate con l’attivazione dei servizi Caritas. La pandemia ha fatto concentrare l’impegno sui beni primari, operando, in uno scenario drammatico, scelte emergenziali, modalità di ascolto inedite, spesso realizzate da volontari anche avanti con l’età.
Realtà illustrate sabato 11 dicembre, in occasione della presentazione del Dossier Caritas 2021, il rapporto annuale sulle risorse e le povertà del territorio. Un appuntamento che ha visto una larga partecipazione per fare il punto sulle povertà a Pistoia e nel territorio. L’incontro è stato aperto dal “grazie” di Marcello Suppressa, direttore della Caritas diocesana in un tempo difficile. Tanti i segni di generosità: da quella di volontari e operatori a quella della fondazione Caript, dai contributi delle parrocchie alla generosità di chi si è autotassato con l’iniziativa “Nessuno si salva da solo” (oltre 70mila euro raccolti).
“Un netto balzo in avanti delle persone che si affacciano ai centri di ascolto”. È il primo dato che emerge dal dossier, puntualmente illustrato da Giovanni Cerri, e che fa sintesi del lavoro dei 28 centri operativi Caritas sparsi in tutto il territorio diocesano. “Con la pandemia – afferma- è stato registrato un forte aumento”. E tra gli utenti si presentano sempre più “famiglie piuttosto giovani e persone che vivono una grave marginalità (emigrati senza permesso di soggiorno, senza fissa dimora..)”.
La pandemia ha chiaramente alterato ritmi e numeri delle presenze, ma ha anche inciso nella rilevazione dei dati a causa di chiusure e limitazioni per la sicurezza sanitaria. I numeri rilevati tuttavia, ampiamente illustrati nelle pagine del Dossier, offrono uno scenario molto chiaro sulle criticità emergenti. Tre le presenze, ad esempio, aumentano anche gli italiani, che sono almeno il 40% degli utenti, il resto è prevalentemente originario del nord Africa. Pur registrando aumento di persone provenienti da Gambia, Pakistan, Filippine, Nigeria. Nel territorio è soprattutto il Comune di Pistoia quello con maggiori criticità, segue Montemurlo, che comprende anche il centro di Oste. La maggior parte degli interventi è relativa a beni materiali (alimenti, generi di prima necessità). Tra tutto il 2020 e il 2021 sono stati erogati beni per il valore di circa 1milione di euro. Sono oltre 700 poi, le persone che ogni mese hanno usufruito dell’Emporio della Solidarietà. Aumentano dunque gli utenti, ma anche lo sforzo di erogazione dell’Emporio che ha accresciuto notevolmente la propria offerta grazie a importanti contributi (su tutti i fondi dell’8×1000).
Durante la pandemia alla mensa non sono state poste limitazioni e sono stati erogati pasti senza registrazioni a chiunque si fosse presentato. L’offerta è dunque aumentata e resa possibile grazie ai fondi 8×1000 e del Comune di Pistoia. Ma il Dossier  – spiega Cerri – rileva anche l’aumento delle spese per le utenze e per gli anticipi ai servizi sociali attivati dai centri di ascolto del territorio. Cerri ha poi concluso il suo intervento illustrando i vari servizi attivi in Diocesi e ringraziando i volontari per la loro disponibilità.
“Il Dossier – ha affermato il vescovo Tardelli – è sempre un pugno nello stomaco, perché evidenzia che il problema della povertà si è aggravato. Il nostro sistema economico produce povertà. Cos’è che non va nel nostro territorio? E chi non si rivolge ai centri di ascolto, quali criticità sta vivendo?”
“Il Dossier – ha aggiunto – è anche un atto di denuncia, di critica. Del sistema economico, bancario, amministrativo. La Caritas è un’opera importante, ma non è la soluzione di ogni problema. Spesso fa un’opera di supplenza. I volontari sono una forza grandiosa., ma non possono sostituirsi alle istituzioni. Li ringrazio di cuore; sono tanti, permettono anche questa rilevazione, che non è asettica, ma frutto di un dialogo ‘umano’. Tanti danno cuore, tempo, energie per i fratelli”.
Francesca Meoni, vice direttrice Caritas ha infine illustrato l’opera segno proposta dalla Diocesi per l’Anno Santo Iacobeo.
“Oggi i tempi – ha affermato Francesca Meoni, vice direttrice Caritas – ci chiedono di essere ‘sviluppatori di benessere’, pensando ai bisogni specifici della gente. Soluzioni generaliste non reggono. Abbiamo bisogno di entrare nella verità delle persone”. La svolta digitale anche nei servizi alla persone, per fare un esempio, ha di fatto marginalizzato ancora di più i marginali. Avere un cellulare in mano infatti, non significa avere competenze digitali per fruire di tanti servizi.
Va in questo senso ‘Unica. Dalla parte delle donne‘: l’opera segno realizzata dalla Diocesi.
Un risposta al disagio che vivono le donne in questo tempo. “Tante e in aumento – segnala Meoni – sono infatti le famiglie monoparentali, composte da donne sole con figli, divise tra lavoro, maternità, disagi. Situazioni di vita complesse che chiedono risposte per sostenere l’autonomia. Da domenica 12 dicembre prenderà il via una raccolta fondi, con l’Avvento di Fraternità nelle parrocchie. A gennaio arriverà invece un tavolo di concertazione per sviluppare al meglio i servizi di Unica.
Una iniziativa segno che sta molto a cuore del vescovo. “È un segno importante dell’Anno Santo iacobeo” ha sottolineato il vescovo, che va incontro al problema del femminicidio”.
In conclusione don Paolo Tofani, vice direttore Caritas che ha preso spunto dal tema della sinodalità. “Il punto principale è l’ascolto. Le nostre parrocchie sono molto autoreferenziali, hanno bisogno di aprirsi, di ascoltare chi è lontano, povero. Le comunità parrocchiali hanno bisogno di convertirsi sempre più in ascolto dei poveri”.
“Dobbiamo vincere l’indifferenza” – ha concluso il vescovo Tardelli. “Sempre più la nostra società produce scartati. Vincere l’indifferenza, prendersi cura, superare lo scarto è oggi sempre più necessario”. La diocesi ogni anno riceve 639mila euro derivati dall’8×1000 destinati esclusivamente alla Carità. “Non dimentichiamo – ha affermato – questo sforzo importante della Chiesa italiana. E’ una cifra pari a quella erogata per le attività pastorali. La metà di quanto arriva dall’8×1000 va incontro alle necessità della gente”.