Nota del vescovo Tardelli su servizio “Le Iene”

PISTOIA – In questi giorni si è parlato molto di un servizio della trasmissione “Le Iene” in cui alla fine appariva un sacerdote della nostra diocesi. Nel servizio non era indicato il nome, e il volto era oscurato; dopo necessari riscontri oggettivi però, è stato riconosciuto in don Paolo Palazzi. Nella mattina di sabato una troupe delle “Iene” ha cercato di raggiungerlo. Sabato sera lo stesso don Paolo ha rilasciato un’intervista all’emittente locale TVL dove si è riconosciuto protagonista dei fatti proposti nel servizio delle Iene e ha fornito spiegazioni, chiedendo pubblicamente scusa per la sofferenza procurata da quanto è proposto nel servizio che così come è stato presentato, da sicuramente adito ad equivoci e perplessità.

A questo punto ritengo doveroso intervenire direttamente con questa mia breve nota. Chi conosce don Paolo sa quanto siano lontane dal suo animo e dalle sue azioni attitudini disoneste. Ho molto apprezzato, inoltre, il coraggio con cui ha voluto esporsi pubblicamente in prima persona ed entrare nel merito di ciò che gli è successo. Purtroppo, abbiamo appreso della vicenda direttamente dal servizio televisivo perché, ci tengo a precisarlo, in precedenza non erano mai giunte segnalazioni in merito. È mia intenzione, comunque, svolgere un necessario approfondimento, sereno e rigoroso della vicenda. Al momento ho già avuto occasione di ascoltare don Paolo e qualora emergano ulteriori elementi riguardo a questa vicenda li prenderò ovviamente nella dovuta considerazione. Ho chiesto a don Paolo, per la serenità di tutti, in primo luogo sua e dei fedeli della parrocchia dell’Immacolata, di prendersi qualche giorno di riposo, lontano dai riflettori.

+ Fausto Tardelli, vescovo (25/05/2020)




Vicofaro: soluzioni per la sicurezza e la salute di tutti

Messaggio del vescovo Tardelli «da lunedì 6 aprile primi posti disponibili per alleviare l’emergenza a Vicofaro».

Continua la ricerca di altre strutture

 

PISTOIA – 04/04/2020  «Recentemente, in un mio intervento pubblico – tenuto conto della drammatica situazione di emergenza sanitaria venutasi a creare nel nostro paese – ho preannunciato che ci si sarebbe impegnati a diminuire il numero di presenze nel centro di Vicofaro per garantire la salute degli ospiti della struttura e della popolazione vicina.

Ad oggi, e tra grandi difficoltà, posso annunciare che sono stati reperiti e approntati primi posti per lo spostamento di un primo gruppo di persone, un trentina circa, che avverrà a partire da lunedì 6 aprile. La diocesi, allo stesso tempo, continua nella ricerca di altre strutture,  volta a rendere il numero di accolti nei locali parrocchiali del tutto sostenibile. Risulta a tutti chiaro – infatti – che la situazione all’interno dei locali della parrocchia e della chiesa stessa è inconciliabile con l’emergenza sanitaria causata dall’epidemia di Covid-19 e neppure con una serena convivenza tra stessi ospiti, i parrocchiani e gli abitanti del quartiere di Vicofaro.

Ricordo a tutti che già nei mesi scorsi, negli incontri del tavolo di lavoro da me promosso, sono emerse proposte concrete volte, soprattutto, a superare lo stato di evidente difficoltà e sovraffollamento in cui si trova il centro ormai da troppo tempo. Una situazione, peraltro, costantemente denunciata dallo stesso don Massimo. L’azione della diocesi va nell’ottica, ovviamente, di garantire – per quanto possibile in questa situazione del tutto straordinaria – agli ospiti di Vicofaro un percorso d’integrazione, sicurezza e decoro, che vada di pari passo con la necessaria convivenza di vicinato. Per questo si è realizzata una rete nella quale collaborano varie associazioni e strutture specializzate nei percorsi di accoglienza e promozione di una integrazione di prim’ordine. L’intento, quindi, è quello di garantire in primo luogo la sicurezza degli ambienti scelti da tutti i punti di vista ma anche di proporre ai migranti un percorso completo d’integrazione.

In conclusione mi preme sottolineare nuovamente un fatto che dovrebbe essere di assoluta ovvietà: è necessario che ogni tipo di strumentalizzazione politica resti fuori da questa vicenda. E’ proprio fuori luogo in questo momento. Questo è l’appello che ho fatto fin da principio e che intendo ripetere, fiducioso, ancora una volta. Gli interventi in programma si rendono necessari, ancor più urgenti, proprio in nome dei fratelli migranti, in questo frangente così pericoloso per tutti e in vista di quell’accoglienza duratura, gioiosa e volta all’integrazione più volte richiamata dal Santo Padre, in un clima di serenità e reciproco arricchimento. A tutti gli attori di questa vicenda è chiesto, quindi, di usare la migliore volontà e capacità di equilibrio, per favorire un rapido ritorno a un contesto di tranquillità e fiducia».

+ Fausto Tardelli

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Coronavirus: nota sull’accoglienza a Vicofaro

Il vescovo Tardelli interviene sulla emergenza coronavirus in relazione alle strutture parrocchiali o diocesane e in particolare a quelle della parrocchia di Vicofaro.

PISTOIA – 20/03/2020

«A seguito della drammatica emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus, particolarmente aggressiva nel nostro paese, la Chiesa italiana ha ritenuto doveroso fare tutto quanto le è possibile per non mettere a rischio la salute delle persone. Nelle scorse settimane è stato necessario sospendere le celebrazioni liturgiche pubbliche ed evitare qualsiasi forma di assembramento, anche nelle nostre chiese. Un atto doveroso e responsabile, non certo privo di dolore. In ogni caso, fin dal primo momento, con le indicazioni date da me a più riprese, anche la diocesi di Pistoia si è impegnata ad una rigorosa applicazione delle regole emanate dal Governo per questo periodo, all’interno di tutte le sue strutture, in particolare laddove i rischi fossero concreti ed elevati.

Quanto detto include ovviamente anche l’esperienza di accoglienza che viene portata avanti nella parrocchia di Vicofaro. Al momento si sta operando affinché quanto prima tutto sia regolare e al riparo di qualsiasi rischio, sia per la popolazione residente nel quartiere di Vicofaro, sia per le stesse persone ospitate. Per questo motivo, a brevissimo, è prevista la drastica e immediata riduzione del numero dei presenti a Vicofaro e la loro collocazione in ambienti idonei e tutelati, dove siano rispettate in tutto le norme igienico sanitarie, di prevenzione e di movimento varate dal governo per far fronte alla grave minaccia rappresentata dall’epidemia.

L’intento, altresì, è inoltre quello di predisporre una stretta sorveglianza anche all’interno della struttura di Vicofaro, perché ci si attenga a quanto oggi richiesto a tutti per il bene comune e prima di tutto degli stessi fratelli immigrati.

Il lavoro della diocesi e delle altre istituzioni e realtà coinvolte, negli ultimi mesi, è sempre andato in questa direzione, ed oggi, l’obiettivo non è più procrastinabile. Pertanto, risulta evidente che non sarà possibile prendere in considerazioni obiezioni di alcun genere rispetto a questo preciso orientamento.

Faccio altresì rilevare che, seppure l’osservanza delle leggi sull’ordine pubblico e delle norme igienico – sanitarie recentemente emanate sia responsabilità personale di ogni cittadino, solo le autorità pubbliche preposte hanno gli strumenti idonei per farle rispettare. Da questo punto di vista, se opportunamente e preventivamente avvisato, non troveranno certamente in me alcun ostacolo alla loro azione e intervento, neppure all’interno delle stesse strutture».

(comunicato)




Raccolta firme Forza Nuova

PISTOIA – 19/12/2019 – Siamo costretti, di fronte all’ennesima provocazione della sedicente organizzazione “Forza Nuova”, a stigmatizzare in maniera netta l’azione che – da ciò che si apprende dalla stampa – nei prossimi giorni sarà messa in atto nel centro di Pistoia nei confronti di un sacerdote della nostra diocesi.
La pretesa della suddetta organizzazione, come di qualunque altra, di indicare e giudicare l’operato di un sacerdote è assolutamente inaccettabile, ancora più grave quando questa azione è direttamente rivolta contro un singolo sacerdote in persona e nei confronti  della sua azione pastorale.
Il vescovo Tardelli ricorda a tutti che: «sull’operato di un prete, sul suo insegnamento e la sua azione pastorale, giudice è soltanto il vescovo, che non si esime certo dal valutare con attenzione le varie situazioni. Nessun altro può prendere il suo posto. Chi ha da fare critiche, le faccia sempre con umiltà, disinteresse e carità cristiana direttamente al prete o al vescovo».
L’occasione ci permette nuovamente di chiedere a tutti i soggetti che da anni speculano sulla vicenda della parrocchia di Vicofaro, di cessare immediatamente ogni tipo di intromissione, strumentalizzazione, o peggio, minaccia nei confronti di don Massimo Biancalani.
La chiesa di Pistoia respinge e respingerà con fermezza ogni tipo di intimidazione o minaccia nei confronti dei propri sacerdoti, in particolare per le azioni che provengono da movimenti che niente hanno a che fare con la vita della chiesa – o che peggio – ne mettano a rischio la serenità.
Ufficio stampa



Nuovo incontro del tavolo di lavoro su Vicofaro

PISTOIA  – Prosegue l’attività del tavolo – convocato da mons. Tardelli – per la gestione e il superamento delle criticità presenti nella parrocchia di Vicofaro.

Nel corso del terzo incontro, a cui erano presenti rappresentanti della parrocchia di Vicofaro, Caritas diocesana, Regione Toscana e Terra Aperta, sono state presentate a don Massimo Biancalani alcune soluzioni e osservazioni per la necessaria redistribuzione dei migranti presenti a Vicofaro, in particolare di quelli che sono ospitati ormai da oltre un anno nel matroneo della chiesa.

I partecipanti al tavolo hanno inoltre convenuto di inserire un operatore specializzato presso la parrocchia di Vicofaro per situazioni di particolare vulnerabilità e fragilità.

La Caritas, con Terra Aperta, ha individuato alcune strutture che, in breve tempo, potrebbero garantire il superamento dell’emergenza. Da un primo e non esaustivo screening delle storie dei giovani presenti a Vicofaro, emerge il fatto che molti di loro non hanno una presenza continuativa in parrocchia, altri, durante la giornata, gravitano fuori città. Complessivamente non è ancora possibile stabilire il numero esatto delle presenze, visto che variano con una certa frequenza.

Il lavoro, che impegna la diocesi e soprattutto la Caritas di Pistoia, prosegue soprattutto sull’obiettivo di superare la forma emergenziale di accoglienza attualmente presente nei locali della chiesa di Vicofaro.

04/12/2019




Nota stampa

Quanto pubblicamente dichiarato da un presbitero di questa diocesi sui social in questi giorni ci chiama a dire con molta chiarezza che in chiesa nelle celebrazioni liturgiche non si possono eseguire canti inadeguati alla liturgia, come del resto il buon senso dovrebbe già far capire.

Alla manifestazione pubblica di una posizione non corretta in campo ecclesiale purtroppo non si può che rispondere con un’altra pubblica e netta presa di posizione di biasimo nei confronti di un comportamento provocatorio assolutamente inopportuno e oltretutto controproducente, che arriva dopo ripetuti richiami a una maggiore attenzione all’uso dei social.

La forza del Vangelo e della preghiera domenicale parlano a tutti e tutti interpellano: non hanno bisogno di appendici fuori luogo o di strumentalizzazioni e forzature, di qualunque segno politico.

Le manifestazioni o le prese di posizione personali richiedono altri contesti e altri luoghi.

21/11/2019




Un tavolo istituzionale per superare l’emergenza Vicofaro

PISTOIA – Da molti mesi la situazione relativa all’accoglienza dei migranti nella parrocchia di Vicofaro è all’attenzione dei media locali, nazionali e dei cittadini. Nelle ultime interviste rilasciate Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, ha reso noto che i migranti presenti nel complesso parrocchiale superano le duecento presenze.

Ormai da tempo il numero degli ospiti e l’organizzazione del servizio appaiono difficilmente compatibili con le caratteristiche minime di un’accoglienza dignitosa, sicura e volta alla progressiva e necessaria integrazione nella comunità pistoiese, ed è assolutamente urgente superare con rapidità – per quanto possibile – la situazione di emergenza costante che si è venuta a creare nel corso degli ultimi mesi.

Per questo motivo il vescovo Tardelli ha voluto costituire un “tavolo di lavoro” istituzionale finalizzato ad esaminare e proporre tutte le soluzioni che permettano di superare l’emergenza dell’accoglienza a Vicofaro.

Al “tavolo” oltre al Vescovo, sono stati invitati don Biancalani con alcuni collaboratori della parrocchia, il comune di Pistoia, la Regione Toscana e la Caritas diocesana di Pistoia. La prima riunione del gruppo è prevista per i prossimi giorni.

«Credo che soltanto tutti insieme potremo davvero fare qualcosa per superare questa situazione – esorta il vescovo – e questo tentativo vuole essere concreto e di svolta per una vicenda complessa che ha interessato tutta la comunità pistoiese».

23/10/2019




Novità per le parrocchie di Casalguidi e Marliana

PISTOIA. Si comunica che Mons. Vescovo, in data 20 giugno 2019 ha accettato la rinuncia dall’ufficio di parroco di Casalguidi e Lanciole presentategli da don Alessio M. Tavanti per motivi personali, ringraziandolo in pari tempo per il prezioso lavoro pastorale svolto in questi anni in special modo a Casalguidi, affrontando con generosità anche notevoli difficoltà oggettive.

Nella stessa data, Mons. Vescovo ha nominato Amministratore Parrocchiale e quindi responsabile legale temporaneo delle suddette parrocchie, il Vicario Generale Mons. Patrizio Fabbri, in attesa della nomina di un nuovo parroco entro i prossimi mesi di settembre / ottobre.

Nel frattempo, don Floriano, anche nei confronti del quale, Mons. Vescovo esprime grande gratitudine, continuerà il suo servizio pastorale nel modo in cui lo ha lodevolmente portato avanti fino ad oggi.

Si rende anche noto anche quanto segue.
Oggi, domenica 23 giugno, la comunità parrocchiale di Marliana ha salutato il suo parroco don Alessandro Carmignani che – in accordo fraterno con il vescovo – lascia l’incarico dopo 12 anni di servizio.

Don Alessandro – ha ricordato Mons. Tardelli tramite una sua nota letta stamani in Chiesa a Marliana, ha saputo dare alla parrocchia «affetto e dedizione con sincerità d’animo e grande senso di responsabilità».
Ringraziando don Alessandro per il prezioso servizio svolto il vescovo ha fatto presente che concorderà con don Carmignani le nuove modalità per il suo impegno in favore della Chiesa pistoiese.

Trascorso il periodo estivo, nel quale il servizio per la celebrazione eucaristica domenicale sarà comunque garantito secondo l’orario consueto, arriverà il nuovo parroco.

23/06/2019




Chiude il monastero della Visitazione: il dolore e il ringraziamento del vescovo

Solo oggi, 22 ottobre, ricevo la notizia ufficiale da parte di chi ha la responsabilità ultima del monastero della Visitazione in Pistoia, della sua imminente chiusura.

La cosa era nell’aria da tempo, è vero. La Madre federale che aveva assunto qualche mese fa il governo del Monastero per disposizione della Santa Sede, all’inizio del suo mandato era venuta da me a presentarmi la situazione, certamente pesante per l’età avanzata delle monache, il loro esiguo numero, la configurazione stessa del monastero. L’avevo pregata di fare di tutto perché non venisse meno questa esperienza storica di vita contemplativa nella città e nella diocesi di Pistoia. L’ho pregata di cercare una soluzione, facendola accompagnare a visitare ambienti, ville, luoghi in Pistoia e fuori dove poter trasferire le monache e rivitalizzare il monastero con qualche immissione nuova, proveniente da qualche altro monastero. Non c’è stato niente da fare. Non è stato trovato niente di adatto in Pistoia e dopo alcuni falliti tentativi di trasferimento del Monastero in altra diocesi vicina, il Consiglio federale, organo di governo che riunisce le varie superiore monastiche di una regione ecclesiastica, ha deciso di chiedere alla S. Sede la soppressione del Monastero di Pistoia.

Il Vescovo, ogni vescovo, al riguardo della vita dei religiosi e dei monasteri ha un compito di vigilanza ma comunque dei poteri ben limitati, sia rispetto ai superiori legittimi che alla Santa Sede.

Il fatto non può che addolorarci profondamente, perché viene a mancare uno spazio spirituale importante, che l’amorevolezza delle monache aveva coltivato con grande sensibilità, così da essere ristoro per tante anime e ricchezza per la nostra chiesa locale oltre che per l’intera città. La chiusura di case religiose e monasteri è purtroppo all’ordine del giorno in Europa e anche in Italia, causa la scristianizzazione della società, la drastica riduzione delle nascite, il venir meno di vocazioni religiose. La nostra diocesi non sfugge alla crisi, anzi ne è significativamente colpita. Soltanto un paio di anni fa se ne andarono definitivamente i figli di San Francesco; alla fine di agosto di quest’anno andati via i padri domenicani; tra l’altro gli uni e gli altri presenti attivamente a Pistoia da molti secoli. Oggi è la volta delle monache salesiane. E domani? La cosa mi preoccupa non poco. Può mai vivere una diocesi senza la testimonianza della vita consacrata, senza la presenza di uomini o donne che si dedicano totalmente alla preghiera nella contemplazione del mistero di Dio salvatore del mondo? Io penso di no e quindi leggo questi avvenimenti come un severo monito del Signore a tutti noi, perché torniamo con forza ai valori spirituali, rinnoviamo il nostro impegno di vita cristiana, per l’edificazione di comunità cristiane vive e per famiglie autenticamente evangeliche. Solo da questo potranno scaturire quelle vocazioni alla vita consacrata e contemplativa di cui sentiamo oggi acutamente il bisogno.

Voglio qui ringraziare di vero cuore le care monache della Visitazione per la loro presenza e la loro testimonianza. Quelle che ora vengono trasferite in altro monastero e quelle del passato. Io ho potuto conoscere soltanto le ultime, ma già da questo contatto ho capito quanto sia stata ricca e bella la loro vita. Ho ascoltato da molti pistoiesi ciò è stato fatto nel passato e l’importanza del monastero per Pistoia. Invito pertanto tutta la cittadinanza, in primo luogo le autorità cittadine che ci rappresentano, a riconoscere nella gratitudine, anche pubblicamente, il dono prezioso che è stato il monastero delle salesiane, mentre chiedo a tutta la nostra diocesi di pregare insistentemente il buon Dio perché non venga meno nella nostra chiesa particolare, la testimonianza della vita consacrata.

+ Fausto Tardelli, vescovo

23/10/2018




Vicofaro: la nota della diocesi

PISTOIA – Come è stato ampiamente riportato dai mezzi di informazione, in questi giorni effettivamente è stata recapita anche alla Curia Diocesana una lettera della Prefettura di Pistoia con la quale si invita l’Associazione Virgilio – Città futura, Ente gestore del CAS ospitato nei locali della parrocchia di Vicofaro a trovare con urgenza strutture idonee ove ricollocare immediatamente i richiedenti asilo, in quanto, da relazione dei VV.FF allegata, l’attuale struttura al momento  è da ritenersi “non idonea”. La stessa relazione dei VV.FF elenca una serie considerevole di criticità, anche gravi, persino pericolose. Si sa che sono in corso inoltre accertamenti edilizi e sanitari di cui non si conoscono ancora gli esiti. La dichiarazione di “non idoneità” rende problematica anche l’ospitalità offerta a tutti coloro che non rientrano nel progetto CAS.

La situazione si presenta seria e non può essere sottovalutata e neppure passata sotto silenzio, dal momento che la nascita della suddetta Associazione, rappresentata dal sig. Alessandro Vivarelli, fu a suo tempo approvata da Mons. Vescovo, avendo avuto però assicurazione che tutto si sarebbe svolto nel migliore dei modi, e inoltre per il fatto non trascurabile che i locali della parrocchia di Vicofaro, ricadono “in primis” nella diretta responsabilità del parroco, che è legale rappresentante ed è chiamato a risponderne anche penalmente, ma in ultima istanza chiamano in causa il Vescovo che è tenuto a vigilare sull’insieme della vita diocesana e delle parrocchie.

Dispiace dover constatare quanto ci è stato comunicato e ci sorprende, dal momento che Mons. Vescovo, invitando all’accoglienza e sostenendola sempre, ha affermato anche che la doverosa accoglienza di chi è nel bisogno va fatta bene, al meglio, in ambienti sicuri e idonei, con l’assistenza di personale sufficiente, qualificato e capace e che questa deve essere una preoccupazione costante.

In ogni caso, è certo che la Diocesi offrirà la massima collaborazione sull’attuazione di quanto la Prefettura, i Vigili del fuoco o altre istituzioni preposte indicano come necessario per una idonea accoglienza in strutture adeguate. Si assicura, anche attraverso la Caritas diocesana (che da tempo ha offerto, per quanto possibile, il sostegno materiale alle iniziative di accoglienza di don Massimo) tutto il supporto necessario a don Massimo Biancalani, perché la situazione possa evolversi nel migliore dei modi e dia più tranquillità anche a lui. Mons. Vescovo ha già dato disposizioni perché d’ora innanzi da parte della Curia diocesana, si metta in atto una più attenta vigilanza su ciò che avviene negli ambienti appartenenti alla chiesa e tutto si svolga nella correttezza e trasparenza da tutti i punti di vista.

28/08/2018