Festeggiamenti iacobei 2023

Martedì 25 luglio il Vescovo consegnerà la prima parte del Libro Sinodale e avvierà la Seconda Sessione.

 

Con il mese di Luglio la Diocesi di Pistoia si apre ai festeggiamenti iacobei che quest’anno vedranno importanti novità.

 

Una tappa fondamentale del Sinodo Diocesano

La Chiesa di Pistoia aprirà infatti la seconda sessione del Sinodo Diocesano proprio in occasione della Solennità di San Giacomo apostolo, con la consegna e la promulgazione della prima parte del Libro Sinodale, il testo che raccoglie il lavoro emerso in questo primo anno di ascolto e condivisione, dedicato alla lettura delle attese presenti fuori e dentro la Chiesa locale.

Il vescovo Tardelli, con una circolare rivolta ai parroci, ha ribadito l’importanza del 25 luglio: «la festa di San Jacopo non può essere passata sotto silenzio dall’intera Diocesi, da Serravalle a Montemurlo, dall’Abetone a Capraia Fiorentina. Tutt’altro. È infatti la festa di tutta la Chiesa particolare che trova nella testimonianza apostolica di Giacomo il maggiore, il suo punto di riferimento, lo stimolo all’impegno missionario, la forza della propria coesione comunitaria. Particolarmente in questo tempo di cammino sinodale».

Proprio nell’intento di valorizzare la celebrazione di San Jacopo in tutto il territorio diocesano il vescovo Tardelli ha dichiarato Il giorno 25 luglio “Solennità” in tutta la Diocesi. «Pertanto, — ha affermato — si celebrerà la Santa Messa di San Jacopo con il Gloria e il Credo».

 

La Vestizione di San Jacopo e la Festa della Madonna dell’Umiltà

I festeggiamenti avranno un preambolo già sabato 15 luglio con il Forum Natura, convegno organizzato dall’Arciconfraternita Parte Guelfa e dedicato ai temi della salvaguardia ambientale che si svolgerà nella mattina (ore 10.30-13) nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas e che sarà preceduta dalla marcia per l’ambiente tra Serravalle e Pistoia.

Domenica 16 le solennità iacobee si incrociano con la festa della Madonna dell’Umiltà, compatrona della Chiesa e della Diocesi di Pistoia.

Domenica 16 il programma prevede alle 17.30 i Vespri Vigiliari della festa della Madonna dell’Umiltà e alle 18 la Messa presieduta dall’arciprete della Cattedrale don Luca Carlesi. Al termine della Messa prenderà il via la processione in costume storico verso la Cattedrale per la cerimonia di vestizione di San Jacopo. Dalla Basilica della Madonna, infatti, l’arciprete porterà alla Cattedrale il mantello con cui – grazie all’aiuto dei Vigili del Fuoco – sarà rivestita la statua di San Giacomo. L’evento sarà trasmesso in diretta da Tvl a partire dalle 19 circa.

Il giorno della Solennità, lunedì 17 luglio, il programma prevede alle 9 la preghiera delle lodi, alle 10 il Rosario e alle 10.30 la Messa presieduta da S. E. Mons. Tardelli e concelebrata dai preti del Centro Storico.

 

La settimana Iacobea

Da lunedì 17 prende il via la Novena iacobea, che coinvolgerà tutta la Diocesi. Dal 17 al 21 luglio sono infatti previsti i pellegrinaggi delle parrocchie in Cattedrale, dove alle ore 21 i fedeli parteciperanno alla Messa concelebrata dai loro parroci. I pellegrinaggi saranno organizzati per “zone sinodali”, cioè sulla base di quel gruppo di vicariati che si sono riuniti insieme nello stesso luogo durante i circoli minori durante il Sinodo.

Il calendario delle celebrazioni è il seguente: Lunedì 17 luglio, ore 21: Zona sinodale di Poggio a Caiano (vicariati di Poggio-Carmignano, Quarrata, Vignole, Limite sull’Arno); martedì 18 luglio, ore 21: Zona sinodale di Capostrada (Capostrada, Gello, Montagna); Mercoledì 19 luglio, ore 21: Zona sinodale di Fornacelle (Montemurlo, Montale-Agliana); Giovedì 20 luglio, ore 21: Zona sinodale di Casalguidi (Casalguidi, Vincio, Lamporecchio, Bottegone); Venerdì 21 luglio, ore 21: Zona sinodale di Pistoia (Centro storico, Suburbio est, Suburbio ovest).

 

La Vigilia e il giorno della Solennità

La vigilia della festa, lunedì 24 luglio è prevista la processione di San Jacopo che prenderà il via alle 21.30 dalla chiesa di San Francesco. La processione attraverserà le vie del Centro per raggiungere Piazza del Duomo dove il Vescovo impartirà la benedizione solenne con la Reliquia di San Jacopo. Interverrà la Banda di Montemurlo diretta da Liana Lascialfari che eseguirà l’Inno di San Jacopo.

Martedì 25 luglio alle 9.30 prende il via la tradizionale processione dei Ceri con i figuranti in costumi storici. Alle 11 il Vescovo Tardelli presiederà la Messa pontificale. Sono invitati tutti i presbiteri, i diaconi e una rappresentanza di laici da ogni vicariato a cui il vescovo consegnerà una copia del libro sinodale. Nella celebrazione sarà anche benedetto lo stendardo del Palio.

Nel pomeriggio, alle 17.30 i secondi Vespri della Solennità e alle 18 la Messa solenne presieduta dall’Arciprete don Luca Carlesi.

 

Visite in Cattedrale

A complemento della Festa ricordiamo anche due appuntamenti per conoscere la Cattedrale e approfondire il culto iacobeo a cura di don Luca Carlesi:

Sabato 22 luglio alle 21: “Il simbolismo del tempio cristiano”, visita guidata alla Cattedrale di San Zeno; Domenica 23 luglio: “La Gloria di Dio è l’uomo vivente”, visita guidata all’altare argenteo di San Jacopo.

 

Per informazioni sulle celebrazioni: cattedraledipistoia.2@gmail.com




Anniversari sacerdotali

Giovedì 29 giugno, nella Solennità dei SS. Pietro e Paolo, il vescovo Tardelli ha invitato tutto il clero a celebrare gli anniversari sacerdotali in una Messa all’aperto nel giardino del palazzo episcopale. La concelebrazione, prevista per le ore 18, sarà seguita da un momento di convivialità e di augurio per i festeggiati di quest’anno.

Accanto ai presbiteri che celebrano i loro giubilei sacerdotali, don Cristoforo Dabrowski (25 anni) parroco di Fognano e Tobbiana, don Vincenzo Moro (50 anni) parroco di Santa Maria Assunta in Gora o chiesa nuova, don Piero Sabatini (parrocchia di San Rocco) e padre Mario Franchi (60 anni), parroco di S. Stefano a Campiglio di Quarrata.

Il vescovo ricorderà anche gli “ultimi arrivati”: don Maximilien Baldi e don Alessio Biagioni, ordinati presbiteri poco meno di un anno fa, attualmente parroci rispettivamente a San Marcello e ad Avaglio, Calamecca, Crespole e Lanciole.

 




Un aiuto per l’Emilia Romagna

La vicinanza della Cei, il sostegno di Caritas italiana. Come aiutare la popolazione colpita dalle inondazioni e dal dissesto idrogeologico

Nei giorni scorsi l’Emilia Romagna è stata funestata da un’ondata di maltempo che ha causato inondazioni, allagamenti e – purtroppo – tante vittime e migliaia di sfollati.

La Cei esprime la propria vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna. «Di fronte a questa nuova calamità – si legge in una nota della Presidenza Cei – capiamo con chiarezza come dobbiamo essere uniti nell’emergenza, come scegliere insieme di curare la nostra casa comune e ci impegniamo a fare quanto necessario per collaborare con i soccorsi e nel garantire accoglienza e solidarietà a chi si trova nel bisogno.

La risposta anche da parte del territorio toscano è stata immediata; in particolare le Misericordie si sono attivate come colonna mobile regionale per la  movimentazione dei container e il trasporto di 10 container per un totale di 2000 posti letto. Fin da subito si sono infatti mobilitate le Misericordie di Pistoia, Firenze e Albinia, con la squadra specializzata in soccorso acquatico proveniente dalla Misericordia di Quarrata che sta operando a Cesena e Forlì.

Oltre ai primi aiuti, già in funzione i canali di supporto di Caritas. «Quella in corso è una emergenza che interpella tutti e dobbiamo prendere atto di questa realtà. Come scrive papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’ – aggiunge don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana – dobbiamo sempre ricordarci che non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale».

«Per questo come Caritas Italiana siamo pronti a intervenire in una prospettiva di accompagnamento che, come già sperimentato in precedenti emergenze in Italia e nel mondo, metta al centro i bisogni delle persone, in particolare di quelle che vivevano già situazioni di disagio sociale ed economico e che rischiano di rimanere escluse da altre forme di supporto» continua il Direttore di Caritas Italiana.

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza utilizzando il conto corrente postale numero 347013, o con una donazione online tramite il sito https://donazioni.caritas.it/ o a mezzo di bonifico bancario nei riferimenti indicati sul portale Caritas, facendo attenzione di specificare nella causale Emergenza alluvione 2023.

(D.C)




Domenica 7 maggio la Giornata Nazionale dell’8xmille

La firma per l’8xmille è innanzitutto una scelta: la tua.

Non è una tassa in più, ma semplicemente una tua libera scelta di destinare una percentuale della quota totale IRPEF allo Stato per scopi umanitari e sociali, o a confessioni religiose per scopi religiosi e caritativi. Non ti costa niente, ma è un piccolo gesto che può fare la differenza.

Domenica 7 maggio si celebra la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica che quest’anno è accompagnata dallo slogan della nuova campagna appena lanciata dalla CEI: “Una firma che fa bene”. Il claim fa riferimento ai gesti di altruismo che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie e che, attraverso la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica, possono moltiplicare la sensazione di benessere per migliaia di volte.

“Firmare è importante perché permette di riscoprire i valori fondamentali dell’8xmille: il bene comune, la condivisione, la corresponsabilità, il sostegno economico delle Chiese nella loro missione. È fondamentale comprendere il significato che questo gesto rappresenta per tutti, credenti e non, in termini di solidarietà e democrazia.

Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica è una scelta di libertà per lo Stato e non di convenienza economica. Con le risorse a disposizione si va incontro ai bisogni delle persone indigenti, dei migranti, di chi cerca una casa, di chi ha necessità di curarsi, dei più poveri, italiani e stranieri”, afferma il Segretario Generale della CEI, Mons. Giuseppe Baturi.

Al contribuente la firma non costa nulla e possono apporla tutti coloro che concorrono al gettito Irpef: chi presenta il 730 o il Modello Redditi, ma anche chi dispone solamente del Modello CU, perché possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare la dichiarazione. Come è noto, la decisione di chi si esprime serve a stabilire la destinazione dell’intera quota da assegnare, supplendo dunque anche alla mancata espressione di una preferenza da parte di chi non firma.

Nell’anno 2022 chi firma per la Chiesa cattolica ha contribuito a rendere possibile lo stanziamento di 150 milioni di euro per la carità delle Diocesi italiane (mense, centri di ascolto, soccorso a disoccupati, vittime dell’usura, immigrati, emarginati, anziani abbandonati); 53 milioni di euro per altre esigenze di rilievo nazionale; 80 milioni per progetti di sviluppo e solidarietà nel Sud del mondo; 84 milioni per la manutenzione e il restauro delle chiese e 410 milioni per mantenere dignitosamente i circa 32.000 sacerdoti che operano nelle Diocesi, 300 dei quali missionari fidei donum nei Paesi più poveri.

possibile visionare un rendiconto dettagliato su www.8xmille.it oppure su https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/.




Il testo base per i lavori del Sinodo

I temi chiave emersi dal lavoro nelle parrocchie raccolti nello strumento di lavoro che guiderà i prossimi passaggi del XX Sinodo diocesano

Con l’avvio liturgico del XX Sinodo della Chiesa di Pistoia, agli oltre 400 sinodali pistoiesi è stato consegnato “l’Instrumentum Laboris”, un breve testo che è il frutto dei contributi giunti dai gruppi sinodali che si sono incontrati nelle parrocchie nei mesi scorsi.

A cosa serve l’Instrumentum Laboris? L’instrumentum laboris è un testo di lavoro organizzato in “proposizionidivise per tema. Il testo è un punto di partenza per un ulteriore ascolto offerto ai sinodali che avranno la totale libertà di discuterlo, approvarlo, modificarlo o riscriverlo.

Quali sono i contenuti?

L’instrumentum laboris è fatto di ventitré proposizioni organizzate in nove capitoletti

  1. Il tempo che stiamo vivendo. Il dopo pandemia: un’occasione per riscoprire l’essenziale della vita
  2.  L’attesa di relazioni umane significative
  3. L’attesa di comunità fraterna e missionaria
  4. Le attese della donna: corresponsabilità
  5. Le attese dei giovani e degli anziani: ascolto, cura e intergenerazionalità
  6. Le attese dei migranti: accoglienza e integrazione
  7. Le attese di Vangelo e di nuovi cammini educativi
  8. Le attese di una Chiesa “nuova”
  9. Il bisogno di una memoria riconoscente.

Tra i contenuti più rilevanti segnaliamo il bisogno di fraternità e di comunità, il bisogno di ascolto e di vicinanza, e solitudini di giovani e anziani, la necessità di relazioni tra le persone, l’intergenerazionalità; la crescita delle ansie per la pandemia, per la guerra, per uno spirito di competitività ossessivo.

E per venire alle questioni più interne alla Chiesa, tra le molte, il ruolo dei laici e della donna, il bisogno di un linguaggio ecclesiale che interpreti il vissuto della gente, che sia comprensibile, che riesca ad accendere con il dono del Vangelo i cuori delle persone; la necessità di una revisione dei percorsi di annuncio della fede; il modo con cui si prendono le decisioni nella Chiesa; il ruolo dei presbiteri, le loro solitudini e difficoltà.

Come funziona il Sinodo?

Il Sinodo a cui partecipano i rappresentanti di tutta la realtà diocesana, presbiteri e laici, lavora in assemblea generale e in assemblee particolari, dette anche circoli minori.

Gli incontri dell’assemblea generale, che è la riunione di tutti i sinodali, si svolgeranno presso l’aula liturgica del Santuario di Valdibrana (Pistoia). Nelle assemblee generali oltre la preghiera e la presentazione delle «proposizioni» sinodali, ci sarà spazio per lo studio, l’approfondimento e gli interventi per le proposte di modifica parziale o totale dei testi.

Le assemblee particolari, dette anche «circoli minori» sono le assemblee di un numero più ristretto di sinodali, individuate su base geografica, che si riuniranno in cinque luoghi della Diocesi:

1) Pistoia (Chiesa di San Francesco): vicariati di Città, Suburbio est e Suburbio ovest;
2) Capostrada: vicariati di Montagna; Capostrada e Gello;
3) Casalguidi: vicariati di Casalguidi, Bottegone, Lamporecchio, Vinci;
4) Poggio a Caiano (Parrocchia di S. M. del Rosario): vicariati di Poggio-Carmignano, Quarrata, Vignole, Limite sull’Arno;
5) Fornacelle: vicariati di Agliana-Montale, Montemurlo.

Nei circoli minori ci si dividerà in gruppi di 10-15 persone per discutere e confrontarsi sulle proposizioni dell’instrumentum laboris. Il lavoro di ogni gruppo sarà mandato alla segreteria del Sinodo che sulla base delle osservazioni ricevute riscriverà le nuove proposizioni da sottoporre all’assemblea generale per l’approvazione, la modifica o la riscrittura delle medesime.

Come si concluderanno i lavori?

Conclusa la revisione delle proposizioni l’assemblea generale voterà il testo finale, il cosiddetto libro sinodale, che sarà consegnato al vescovo durante la celebrazione di chiusura della prima sessione del Sinodo prevista per sabato 24 giugno 2023.




Terremoto in Turchia e Sira

La solidarietà del vescovo Tardelli e delle diocesi toscane al vicario di Anatolia Mons. Bizzeti e alla popolazione. Come aiutare tramite la Caritas italiana

A seguito del terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria il vescovo Tardelli, in comunione con i vescovi Toscani, esprime la propria solidarietà alla popolazione colpita dal sisma.

Le diocesi toscane custodiscono da tempo un legame di solidarietà con Mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia e rendono noto il comunicato giunto in queste ore: «La situazione di ora in ora è sempre più drammatica. Si attendono nuove scosse forti». La Cattedrale di Iskenderun è purtroppo crollata, «devastati» l’episcopio e altre strutture diocesane. Il vescovo e i suoi collaboratori sono tutti vivi ma migliaia sono i morti nelle città della zona, secondo una stima destinata a crescere ed assumere proporzioni impressionanti. L’assenza di elettricità rende complicate le comunicazioni e anche le strutture sanitarie sono gravemente colpite.

Per quanti intendessero offrire il proprio aiuto in soccorso della popolazione è possibile una donazione tramite la Caritas Diocesana.

Conto corrente postale n. 347013

oppure bonifico bancario tramite:

Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111;

causale: Terremoto Turchia-Siria 2023




Domenica 5 febbraio è la Giornata per la Vita

Domenica la Chiesa in Italia celebra la Giornata per la Vita, per sensibilizzare i fedeli sul tema della dignità e della difesa di ogni esistenza.

La Giornata si celebrerà il 5 febbraio sul tema «La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14)».

Questa ricorrenza, si legge nel Messaggio dei Vescovi Italiani «rinnovi l’adesione dei cattolici al “Vangelo della vita”, l’impegno a smascherare la “cultura di morte”, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse. Rinvigorisca una carità che sappia farsi preghiera e azione: anelito e annuncio della pienezza di vita che Dio desidera per i suoi figli; stile di vita coniugale, familiare, ecclesiale e sociale, capace di seminare bene, gioia e speranza anche quando si è circondati da ombre di morte».

 




Per l’Unità dei Cristiani

Dal 18 al 25 gennaio la Chiesa celebra la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Ecco il programma di incontri tra le comunità delle diverse confessioni presenti sul territorio

 

Una settimana di preghiera che accomuna le tante realtà cristiane del territorio, da sempre collaborative e attive nella costruzione di un percorso comune. Dal 18 al 25 gennaio torna la “Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani” organizzata dalla Diocesi di Pistoia, dalla Chiesa evangelica Battista di Pistoia, dalla Chiesa evangelica Valdese di Firenze, dalla Parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Pistoia e dalla Parrocchia ortodossa del Patriarcato rumeno a Pistoia. Una costruzione collettiva che aspira sempre più a diventare diffusa – cercando di raggiungere tutte le parrocchie del territorio – ed operativa, con progetti avviati già da tempo tra le varie realtà cristiane, come ad esempio quello sulla costituzione delle comunità energetiche.

«Questa Settimana di Preghiera – sottolinea il delegato per l’Ecumenismo della Diocesi di Pistoia, don Roberto Breschi – arriva dopo la collaborazione attiva da parte di tutti i soggetti coinvolti nella stesura del programma. Non vi è un soggetto che chiede la partecipazione: la creazione della Settimana avviene realmente con il pieno coinvolgimento da parte delle varie realtà cristiane. Un percorso di condivisione che non è estemporaneo. La cura del creato è un elemento che va oltre le differenze religiose ed è un fronte comune del nostro tempo, un argine per non spingere l’umanità troppo oltre quel limite di salvaguardia del pianeta che appare sempre più vicino, se non abbondantemente superato».

IL PROGRAMMA

La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani del 2023 segna il ritorno agli appuntamenti in presenza dopo l’ultimo biennio di fermo per via della pandemia. Il programma si svilupperà nella settimana dal 18 al 25 gennaio e vedrà cinque momenti di riflessione e preghiera con tutte le realtà cristiane che porteranno la loro testimonianza.

Il primo incontro è quello in calendario per giovedì 19 gennaio, alle ore 21, presso la Chiesa del Tempio (via S. Pietro) con la Celebrazione ecumenica della Parola di Dio a cura del Pastore della Chiesa Valdese, Francesco Marfé.

Venerdì 20 gennaio alla Chiesa di San Paolo, sempre alle ore 21, la presentazione del libro di don Roberto Breschi “Un prete al Sinodo Valdese”.

Nel fine settimana gli altri tre appuntamenti: si inizia sabato 21 gennaio (ore 21) con l’illustrazione teologica dell’Icona del Battesimo di Gesù Cristo a cura dell’Igùmeno Andrea della Chiesa ortodossa russa; domenica 22 gennaio alle ore 10.45 ed alle ore 17.00 rispettivamente il Culto di adorazione presso la Chiesa evangelica Battista (via Porta San Marco 11) e il Vespro ortodosso rumeno alla Chiesa ortodossa di via San Bartolomeo 14.

 




Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi 2023

Una giornata di preghiera e di solidarietà per i piccoli del mondo

Il 6 gennaio, solennità dell’Epifania, la Chiesa celebra la Giornata mondiale dell’Infanzia Missionaria. Quest’anno il tema scelto è “La missione si fa insieme”.

«Il tema – afferma Don Timoteo Bushishi, direttore dell’Ufficio missionario diocesano – evidenzia il protagonismo dei ragazzi nel vivere la missione, la solidarietà reciproca, l’importanza di fare insieme, perché i ragazzi aiutino i ragazzi e bambini in tutto il mondo. Lo scopo della giornata è quello di aiutare i più piccoli a sviluppare uno spirito e un protagonismo missionario e a condividere la fede e i mezzi materiali specialmente con i bambini più bisognosi, oltre a promuovere e incoraggiare e sostenere le vocazioni missionarie ad gentes».

«Ogni bambino o adolescente, in quanto è battezzato – spiega don Bushishi – diventa un missionario, ed ha la possibilità in questa giornata di essere un vero missionario pregare e donare una piccola somma di denaro per propri coetanei che hanno bisogno. Come tradizione nelle parrocchie è promossa una raccolta per le giovani chiese».

Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi

Caro Gesù,
siamo in cammino verso di Te,
e non vogliamo lasciare indietro nessuno,
perché il mondo è la nostra casa comune
e noi siamo fratelli.
Ascolta il grido dei piccoli e degli indifesi,
costretti a subire le regole ingiuste
di questo tempo.
Ricordati dei bambini soldato
costretti a sparare,
di quelli sfruttati nelle miniere e nei campi,
degli schiavi della tratta di esseri umani.
Ti preghiamo perché a nessuno
manchi il cibo e un riparo.
Fa’ che gli adulti mostrino più attenzione
verso di noi;
donaci una vita serena e un futuro dignitoso.
E, soprattutto, insegnaci che insieme
si può costruire la pace, aiutare gli altri,
modellare con Te un mondo più umano,
giusto e fraterno.




L’omaggio della Diocesi a Papa Ratzinger

Martedì 3 gennaio alle 18, nella Cattedrale di San Zeno, il vescovo Tardelli presiederà una Santa Messa in Suffragio del papa emerito Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, deceduto il 31 dicembre u.s.

Il Vescovo Tardelli, appena ricevuto la comunicazione ufficiale della morte del Papa emerito ha invitato la Chiesa pistoiese a innalzare «preghiere in tutte le parrocchie e a celebrare Messe in suffragio dell’anima sua e per ringraziare il Signore del dono che ci ha fatto attraverso il suo pontificato».

 

Pubblichiamo di seguito questa nota della Conferenza episcopale italiana:

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha invitato le comunità a riunirsi in preghiera e a celebrare la messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI. È opportuno utilizzare uno dei formulari proposti dal Messale Romano per le Messe dei defunti «Per il Papa» (pp. 976-977). Nei testi si dovrà aggiungere la dicitura «il Papa emerito Benedetto XVI». Precisiamo, inoltre, che nella colletta dello schema B e nell’orazione sulle offerte dello schema A si dovrà dire «il tuo servo, il Papa emerito Benedetto XVI».

Il Messale Romano precisa che “questa Messa si può utilizzare dopo aver ricevuto la notizia della morte o per la sepoltura definitiva del defunto, anche nei giorni fra l’Ottava di Natale e nei giorni in cui ricorre una memoria obbligatoria o un giorno feriale che non sia il Mercoledì delle Ceneri o nella Settimana Santa. Le Messe “quotidiane” dei defunti si possono utilizzare nelle ferie del Tempo Ordinario, anche se ricorre una memoria facoltativa, purché siano realmente applicate per i defunti» (MR, p. 976).
Il colore liturgico da usare per la celebrazione eucaristica è il viola.

Avvenire, ha reso disponibile un’edizione straordinaria gratuita tutta dedicata alla figura di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI.