VEGLIA DI PENTECOSTE E CRESIME DEGLI ADULTI

Sabato 23 Maggio alle ore 21 nella Basilica Cattedrale di Pistoia si è tenuta la Veglia di Pentecoste presieduta dal Vescovo MONS: FAUSTO TARDELLI , parte integrante della Veglia è stata la Celebrazione Eucaristica nella quale hanno ricevuto il sacramento della Cresima 22 adulti.

Presenti alla Veglia numerosi fedeli e movimenti ecclesiali , tra questi il Rinnovamento nello Spirito.

“Il Rinnnovamento nello Spirito Santo, come movimento ecclesiale nella nostra diocesi, spiega Andrea Bonifacio, ha accolto con molto piacere l’invito che il nostro vescovo, Sua Ecc. Mons. Tardelli, ha fatto alla Chiesa di Pistoia, ed a tutti noi. L’incontro in cattedrale è stato un vero incontro tra il popolo di Dio ed il suo Signore. La partecipazione così nutrita di fratelli e sorelle ha reso ancor più bello l’incontro con lo Spirito Santo.

La cerimonia iniziata in Battistero, con l’accensione delle candele consegnate ad ognuno di noi, ha ricordato la Luce che ci è stata consegnata da Cristo nel giorno del nostro battesimo.

Significative le parole del nostro Vescovo quando nella Sua omelia ha ricordato a tutti i cresimandi adulti, che lo Spirito Santo viene sempre in aiuto nella nostra vita. Tuttavia, non basta riceverlo. Ogni giorno dobbiamo richiederlo, desiderarlo ardentemente nel nostro cuore ed avere sete di questo Dono Immenso che il Signore fa a tutti. Ogni giorno dobbiamo riconoscere che senza lo Spirito Santo non possiamo far nulla. I canti e la partecipazione viva di ogni persona presente, hanno reso ancor più bello questo incontro con Il Signore Gesù.

Signore, per tutto questo ti ringraziamo e ti diamo gloria. Ti chiediamo che lo Spirito Santo continui a scendere sulla nostra Diocesi e sul mondo intero”.

24 MAGGIO, PENTECOSTE IIN CATTEDRALE: CRESIMA PER SEI RAGAZZI DELLE PARROCCHIE DEL CENTRO

ERANO 40 ragazzi di tre parrocchie del centro città si sono preparati a questo importante momento con un ritiro nel Convento di san Francesco a Fiesole ( Fi)

RITIRO A FIESOLE

La testimonianza della catechista SUOR SABIN
Erano 40 ragazzi quest’anno delle parrocchie di san Bartolomeo, della Basilica dell’Umiltà e di san Paolo, a ricevere il sacramento della confermazione dalle mani del nostro vescovo Fausto Tardelli. Una chiesa piena e raccolta , in questo giorno di Pentecoste dove lo Spirito ha effuso i suoi doni in abbondanza. “Oggi è la vostra Pentecoste”, ha detto Mons. Fausto Tardelli ai ragazzi. Il momento più importante e emozionante è stato ‘naturalmente’ l’unzione con lo santo crisma in cui i ragazzi sono diventati i futuri testimoni della fede in cui credono.
I ragazzi si sono preparati a questo momento importante con due giorni di ritiro a Fiesole nel convento dei francescani il sabato 16 e la domenica 17 maggio, sul tema: Lo Spirito fa comunione e manda in missione.

ritiro fiesole 2

La preghiera, i giochi d’animazione, i servizi d’autogestione e le condivisioni hanno preparato il cuore di questi ragazzi a ricevere il dono prezioso dello Spirito Santo. Ma già in questi giorni, abbiamo pregustato i frutti dello Spirito nella gioia, la pace e l’amicizia che ha unito questo piccolo gruppo di discepoli. I due giorni hanno infatti permesso a questi ragazzi provenienti dalle diverse parrocchie del centro storico di conoscersi e di pregare insieme.
E per crescere in questa amicizia e in questa fede, abbiamo proposto ai ragazzi di ritrovarci in un momento di condivisione animato dal gruppo Post-Cresima di san Paolo, che gli accoglierà se vorranno continuare il loro cammino nella Chiesa. Cogliamo l’occasione per invitare i nuovi cresimandi e i loro genitori a un momento importante che avverrà il giovedì 4 giugno alle 21.00, per la processione del Corpus Domini dalla Basilica della Madonna dell’Umiltà fino al Duomo.
Sr Sabine-Emmanuel

Celebrazione delle Cresime in Cattedrale il giorno di Pentecoste 24 maggio
Come avviene ormai da qualche anno, il giorno di Pentecoste, il Vescovo celebra la Messa conferendo il sacramento della cresima ai ragazzi delle parrocchie del centro città. Ogni anno il cammino di preparazione alla cresima si conclude con un ritiro di 2 giorni (sabato e domenica) organizzato dai catechisti e coordinato dai sacerdoti, chiamati a collaborare nel centro città nel percorso di parrocchie in alleanza. Questo momento del ritiro insieme è una bella occasione di collaborazione e di esercizio dei vari carismi al servizio della catechesi. La celebrazione della cresima rappresenta il culmine di questa collaborazione, uniti intorno al nostro vescovo Fausto. Questo percorso di collaborazione continua poi nella proposta di un percorso di formazione dopo-cresima che ormai da qualche anno trova una sua continuità.
Momento importante di questa collaborazione ha visto insieme i catechisti delle parrocchie di S. Bartolomeo, Basilica dell’Umiltà, S.Paolo, con cui abbiamo condiviso l’idea di portare i ragazzi in ritiro. il ritiro è stato fatto nel convento di S. Francesco a Fiesole (Fi) nei giorni di Sabato 16 e Domenica 17 Maggio, solennità dell’Ascensione. I sacerdoti, d. Luca Carlesi e d. Pierluigi Biagioni, hanno scelto come brano biblico il Vangelo di Luca 24,35-53 riguardante la suddetta solennità.Il ritiro è stato strutturato a tappe, cercando di rivivere questo Vangelo. L’itinerario era suddiviso in 5 tappe che sono: costruire il Cenacolo, Cenacolo, Gerusalemme, Tempio, mondo; corrispondenti ai cinque gruppi in cui erano stati divisi i ragazzi. Nella tappa “Costruire il Cenacolo” i ragazzi hanno fatto dei giochi mirati alla conoscenza delle persone, nella seconda tappa “Cenacolo” abbiamo vissuto la parte del brano in cui avviene la testimonianza dei discepoli di Emmaus e la manifestazione di Gesù Risorto drammatizzata durante la cena. La terza tappa “Gerusalemme”, città della testimonianza, abbiamo visto un video che trattava la testimonianza di un sacerdote della Comunità Nuovi Orizzonti. Queste tre tappe sono state fatte durante la giornata di Sabato, conclusasi, con un momento di adorazione eucaristica animata da canti e preghiere spontanee. La Domenica mattina quindi abbiamo pregato con la preghiera della Chiesa Universale ossia con le Lodi e ci siamo preparati per affrontare la quarta tappa, “Tempio”. In questa tappa è stata inserita la celebrazione eucaristica domenicale del convento per cercar di far comprendere ai ragazzi che la missione non è personale, ma comunitaria e che la comunità è la vita parrocchiale avente come centro la S. Messa domenicale. Per quanto riguarda la quinta e ultima tappa, “Mondo”, c’è stata una condivisione generale sia sul ritiro, che sul significato della Missione. E’ emerso da questo ritiro la difficoltà a coinvolgere i ragazzi che apparentemente hanno altri interessi. Dico apparentemente, perché parlando con alcuni ho notato che condividono la bellezza dei valori evangelici e che Gesù li affascina. Allo stesso tempo si sentono soli e non riescono ad andare controcorrente e pertanto vengono presi da quella realtà chiamata mondanità.
Il vescovo Fausto durante l’omelia li ha esortati a vivere oggi lo spirito della Pentecoste, lasciandosi guidare dallo Spirito che è Paraclito, difensore, l’avvocato che non perde mai. Ha preso spunto dalla 2° lettura per dire che ci sono due frutti : quelli che vengono dalla carne e che conducono all’infelicità, quello che viene dallo Spirito che li conduce, se si lasciano guidare, alla realizzazione della felicità vera.

immagine per cresime

articolo a cura di Daniela Raspollini




DIOCESI, ECCO IL NUOVO SITO E LA SETTIMANA TEOLOGICA

giovedì 28 maggio 2015,

1-L’INCONTRO CON I GIORNALISTI

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Dopo il primo incontro con la stampa durante la ricorrenza di San Francesco di Sales e a distanza di quasi sei mesi dal suo arrivo nella città di Giano, monsignor Fausto Tardelli, Vescovo di Pistoia, ha espresso la volontà di organizzare un nuovo appuntamento con gli organi di informazione.
Un modo per fare il punto su quanto messo in cantiere fin’ora e sui cambiamenti che attendono la Chiesa di Pistoia.
L’incontro di oggi rappresenta quindi una vera e propria novità per la Diocesi, che col tempo è destinata però a diventare consuetudine, con l’intendimento di realizzare un rapporto di sempre maggiore comunicazione e trasparenza tra la Chiesa e il territorio in cui vive.
Nel corso dell’anno pastorale infatti, su decisione del Vescovo Tardelli, si terranno almeno tre appuntamenti fissi con la stampa: l’incontro in occasione di San Francesco di Sales e due ulteriori conferenze stampa, una nel mese di maggio e una nel mese di ottobre.
2- I TEMI DELL’INCONTRO

IL NUOVO SITO DIOCESANO

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Dopo dieci anni di vita, il sito diocesano cambia volto.
La necessità di una comunicazione veloce, chiara, immediata e soprattutto sempre aggiornata, ha reso necessario un importante intervento di trasformazione del sito.
L’azienda che ha lavorato alla sua realizzazione è la Keep Up di Quarrata.

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Una scelta non casuale e dettata da due aspetti: i volti giovani che ne compongono il team, ovvero quelli di Sara Landini, Eleonora Tempesti e Jacopo Cappelli, che hanno dato dinamicità e freschezza al sito, e il collegamento con la Diocesi di Pistoia tramite il Progetto Policoro, di cui Keep Up è uno dei “gesti concreti”.
Tra le novità principali, oltre alla grafica giovane e intuitiva, ci sono: la realizzazione di un canale You Tube della Diocesi, che permetterà di inserire nel sito anche contributi video e il “tg diocesano”, ovvero una trasmissione autogestita settimanale, con approfondimenti e interviste.
IL PUNTO SULL’ITINERARIO DI ASCOLTO E DISCERNIMENTO

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“Un periodo di discernimento nello Spirito Santo, non solo per me, ma per tutta la Chiesa di Pistoia”.
Con queste parole il Vescovo di Pistoia ha consegnato alla Diocesi un vero e proprio itinerario di ascolto e discernimento per l’anno pastorale 2015-2016.
Monsignor Tardelli lo aveva annunciato nella prima lettera alla Diocesi di Pistoia “Lasciamoci guidare dallo Spirito”.
Trascorsi aprile e maggio, l’itinerario prevede altre tappe importanti che vale la pena ricordare.
Lunedì 29 giugno, nella sala sinodale di Palazzo dei Vescovi, si terrà a partire dalle 16 l’assemblea dei presbiteri e dei diaconi con il Vescovo. La giornata si concluderà con la concelebrazione eucaristica in cattedrale alle 18.
Nel periodo di settembre – ottobre si avvierà un’ampia consultazione tra le parrocchie , le associazioni e i movimenti.
Giovedì 19 novembre e venerdì 20 novembre 2015 si terrà l’assemblea sinodale diocesana: una specie di “stati generali” della chiesa pistoiese.
Un momento di confronto e dialogo sulle proposte per il cammino diocesano futuro a cui parteciperanno presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, delegati delle parrocchie e delle aggregazioni laicali.
Il lavoro della Diocesi proseguirà in dicembre, scandito dall’apertura a Roma del giubileo straordinaro sulla Misericordia e dal primo anniversario dell’ingresso in diocesi del Vescovo Tardelli (8 dicembre), fino a domenica 11 gennaio, con appuntamento alle 17 nella Cattedrale di San Zeno, quando il Vescovo, raccogliendo quanto è emerso dalla consultazione diocesana, detterà le linee pastorali per tutta la chiesa pistoiese per il triennio 2016 – 2019 .

LA SETTIMANA TEOLOGICA
Dopo il periodo di sospensione, deciso nel periodo di sede vacante della Diocesi di Pistoia, torna, su decisione del Vescovo, la Settimana Teologica, arrivata alla sua XXVIII® edizione, che si terrà da lunedì 31 agosto a venerdì 4 settembre.
Il tema scelto per quest’anno è l’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di Papa Francesco e il titolo è “Evangelii gaudium: il tracciato di una chiesa in uscita”.
Monsignor Tardelli ne assumerà direttamente la presidenza, mentre moderatore degli incontri sarà Monsignor Giordano Frosini.

Fonte foto: Carlo Quartieri




MAGGIO AL SANTUARIO DI VALDIBRANA

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Orario feriale: ore 6,45 Ufficio delle Letture, ore 7 Lodi del mattino,
ore 17.30 Rosario, ore 18.00 Vespri e S.Messa – Riflessione Mariana
Orario festivo: sabato, ore 17.30 Rosario; ore 18.00 Messa festiva; domenica, santa messa ore 7.00 /8.30/10.00/12.00; domenica
Ore 17.30 Rosario
Ogni Mercoledi di Maggio, ore 21 Rosario cantato e meditato .
CONFESSIONI
Ci saranno sacerdoti a disposizione per le confessioni ogni giorno, nel pomeriggio dalle 16.30 alle 17.45. Mercoledi e Venerdi al mattino , dalle 9 alle 12.
Durante i vari Pellegrinaggi Parrocchiali e di Gruppo.
SABATO 30 MAGGIO ORE 17.30 Pellegrinaggio diocesano UNITALSI




4 GIUGNO, CORPUS DOMINI

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A PISTOIA IL VI CONVEGNO DELLE ADORAZIONI EUCARISTICHE PERPETUE DELLA TOSCANA

Sabato 6 giugno 2015, vigilia della Solennità del Corpus Domini, a Pistoia, nella Cattedrale di San Zeno, sarà celebrato il VI Convegno delle Adorazioni Eucaristiche Perpetue della Toscana dal titolo: “Eucarestia e missione”. Da tutta la regione affluiranno, a partire dalle ore 14.30 quegli adoratori del Santissimo Sacramento che tengono viva, nel cuore delle loro città, una preghiera ininterrotta, giorno e notte, preghiera d’intercessione per la Chiesa ed il mondo, unita a quella incessante di Gesù al Padre. Si tratta di veri missionari che credono nell’efficacia della contemplazione e cercano di testimoniare la centralità di Cristo nella loro vita. A Pistoia l’esperienza spirituale ed umana dell’Adorazione Perpetua si protrae ormai da dieci anni: sorta nel 2005 all’interno della cappellina adiacente alla Chiesa di San Paolo Apostolo richiama fedeli provenienti da tutta la Diocesi. Trecento persone iscritte si alternano fino a coprire le 24 ore del giorno per 365 giorni all’anno. Così ormai da dieci anni senza interruzioni. Avviata durante il ministero del Vescovo Mons. Simone Scatizzi, confermata da Mons. Mansueto Bianchi, continua oggi con il nuovo Vescovo Mons Fausto Tardelli.
L’Adorazione Perpetua in Toscana è presente anche a Prato nel Chiesino della Parrocchia di San Paolo e a Prato Est nella Parrocchia della Sacra Famiglia. A Donoratico nella parrocchia S. Bernardo Abate, a Scandicci nella parrocchia Santa Maria a Scandicci, a Firenze dove ci sono le esperienze delle suore Calasanziane di via Faenza e delle suore Carmelitane di Santa Teresa in via Rucellai nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. Anche a Montevarchi nell’oratorio  Sant’Andrea Corsini, a Campi Bisenzio nell’oratorio San Martino e a Lamporecchio (Pistoia) è presente l’adorazione che si protrae però solo nelle ore diurne.
Il 6 giugno, a Pistoia, in Cattedrale è la data in cui tutti gli adoratori toscani si sono dati appuntamento per incontrarsi, scambiarsi esperienze, ascoltare, meditare, pregare insieme e soprattutto partecipare alla solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 18 presieduta dal Vescovo S.E.Mons. Fausto Tardelli. La catechesi, prevista per le ore 16.00 dal titolo “La lotta che conduce all’Eucarestia interiore: un’esperienza”, sarà tenuta dal Padre Dehoniano Giuseppe Pierantoni, il quale, trasferitosi, missionario, nelle Filippine nel 1991, venne rapito nel 2001 da un gruppo di guerriglieri islamici e rimase nelle loro mani per 172 giorni. Dalla sua viva voce sarà ascoltata la sua straordinaria esperienza che lo ha portato ad un rapporto più forte e personale con Gesù. “Sono solito dire – spiega Padre Giuseppe –che la più grande disgrazia della mia vita, il rapimento, è stata in realtà la più grande grazia, perché mi ha cambiato dentro.(…) mi sono sentito amato da Lui. E adesso vedo con più positività la vita. Anche gli altri, con le loro ragioni, mi interessano di più. Oggi ho molta più fiducia in Dio, che sa raddrizzare anche le cose più sbagliate.”
Il Convegno, giunto alla sua sesta edizione, inizierà in Cattedrale alle ore 15 con la recita del Santo Rosario, proseguirà con la meditazione di Padre Pierantoni e dopo un momento di adorazione comunitaria, si concluderà con la Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons Fausto Tardelli che avrà inizio alle ore 18.
Tutte le parrocchie e i sacerdoti della Toscana sono invitati a partecipare a questo importante appuntamento proposto non solo a chi già è iscritto all’adorazione perpetua, ma a tutti coloro che vorranno avvicinarsi a questa esperienza ed ascoltare la testimonianza, sicuramente edificante, di Padre Pierantoni. Don Giordano Maria Favillini parroco della parrocchia di San Paolo a Pistoia e Priore della Fraternità Apostolica di Gerusalemme, citando una frase tratta da “Civiltà Cattolica” (marzo 2015): “il mondo ha bisogno di discepoli che saranno tanto più apostoli di Cristo e araldi del Vangelo quanto più saranno contemplativi”, richiama la stretta relazione tra missione e contemplazione, intercessione ed evangelizzazione. “Se l’impegno apostolico – dice don Giordano – non scaturisce dall’adorazione, dall’incontro personale con il Signore, non cambia le situazioni. Appartenere dunque alla cordata di preghiera ininterrotta dell’Adorazione Eucaristica Perpetua è “dire il Vangelo” senza parole, con un gesto silenzioso, personale che però, come dice Papa Francesco a proposito dell’intercessione, ci “addentra nel Padre e ci fa scoprire nuove dimensioni che illuminano le situazioni concrete e le cambiano” (Evangelii gaudium 283). Speriamo che in ogni città della Toscana la Presenza vivente di Gesù nell’Eucarestia possa essere adorata in ogni ora, del giorno e della notte”.
Laura Pozzi




PRIMI MESI ALLA GUIDA DELLA DIOCESI: INTERVISTA A MONSIGNOR TARDELLI

1- Monsignore, dopo quasi sei mesi dal suo arrivo a Pistoia che profilo può tracciare della città?

E’ ancora presto per tracciare un profilo attendibile della città. Ogni giorno di più mi rendo conto di quanto devo ancora conoscere e capire. Posso quindi soltanto parlare di prime impressioni che, dico subito, sono sostanzialmente positive. Esprimerei tutto questo con una sensazione: mi trovo a mio agio in questa città. Non l’avrei pensato, prima di avvicinarla almeno un po’. E invece, con una certa mia sorpresa, devo dire che mi ci trovo bene. E’ una città viva e vivace. Bella. Come uno scrigno misterioso che incuriosisce. E che racchiude gioielli preziosi, sul piano artistico, culturale, sociale. Una città ancora popolare, vissuta, abitata, come non accade più ormai in tanti centri storici pedonalizzati a oltranza e diventati artificiali set cinematografici dove si trovano solo monumenti, uffici oppure splendide ma fredde vetrine.

2- Com’è cambiata, se è cambiata, la prospettiva e la visione che aveva della città inizialmente?

Si, in effetti è un po’ cambiata. Confesso candidamente che sapevo davvero poco di Pistoia, pur essendo cresciuto in una città come Lucca che è a due passi ed essendo stato vescovo della vicina San Miniato per 10 anni. Non la conoscevo e, scioccamente, pensavo poi che non ci fosse niente di speciale in questa città. Mi sbagliavo. La prospettiva è cambiata fin dal momento del mio ingresso in città, quando ho sperimentato una grande e calorosa accoglienza, una vicinanza e un affetto immediato che non immaginavo. E così, giorno dopo giorno, ho cominciato a scoprire la bellezza di questa città e della sua gente. Una città che con magnifico e azzeccatissimo aggettivo è stata chiamata da Bigongiari “rocciosa”. Forse esagero un po’ – ma ho cominciato ad innamorarmene..

3- Come descriverebbe i pistoiesi?

Ho trovato gente schietta, sincera, con animo buono, dove una innegabile certa spigolosità non è che l’altra faccia della schiettezza. Gente concreta, laboriosa, accogliente e…. mi sia permesso di dirlo, che cucina molto bene! Ho trovato intraprendenza e inventiva, radicata attenzione ai sofferenti, ai poveri, a chi è in difficoltà. Mi par di notare a volte, ma credo di scoprire l’acqua calda, una certa tendenza alla frammentazione. Frammentazione in gruppi e interessi, se non proprio in lotta, che viaggiano un po’ a compartimenti stagni. Cosa che credo alla fine impedisca quel gioco di squadra soprattutto oggi tanto necessario per raggiungere obiettivi di autentico sviluppo sociale.

4- Cosa le piace di più di Pistoia? Cosa invece non le piace?

Ciò che mi piace di più è la sua sensibilità sociale, l’attenzione diffusa e generalizzata nei confronti del prossimo. L’ospedale del Ceppo, con le sue stupende formelle robbiane che illustrano le opere di misericordia, non è solo un bel monumento. E’ la carta d’identità di una città e di un popolo, pur attraversato da forti contraddizioni testimoniate nella storia da aspre contese e lotte fratricide. Cosa non mi piace? Più che altro direi ciò che mi sembrerebbe bisognoso di miglioramento e cioè la consapevolezza del proprio valore e delle proprie risorse, la capacità di fare squadra e di giocare in squadra, la convinzione delle proprie radici cristiane testimoniate tra l’altro da stupende chiese, in particolare da quella serie pulpiti che la fanno unica al mondo.

5- Veniamo alla Diocesi… Ha scritto una lettera alla Diocesi dove ha dato le linee guida per il primo anno di episcopato pistoiese: un itinerario di ascolto e discernimento. Quale riflessione l’ha portata a seguire questa strada?

Sono partito da ciò che sentivo urgente per me. Il Signore mi ha inviato in questa terra, a una chiesa che ha la sua storia, le sue vicende liete e tristi, il suo cammino. Sentivo e sento la necessità di capire che cosa il Signore mi chiede oggi qui. Ho pensato allora che questo periodo di discernimento nello Spirito Santo, potesse essere anche quello di tutta una chiesa, dopo il lungo episcopato di Mons. Scatizzi e quello più breve ma intenso di Mons. Bianchi e all’epoca di papa Francesco. Mi son detto che la chiesa, nel suo insieme, laici e preti, consacrati e famiglie, giovani e anziani, parrocchie, associazioni e movimenti, vive dello Spirito, deve essere docile al suo soffio vitale, deve costitutivamente e abitualmente lasciarsi guidare dallo Spirito. Per cui ogni giorno è in stato di discernimento per comprendere qui ed ora dove lo Spirito la sospinga a testimoniare la gioia del Vangelo e l’amore misericordioso di Dio. Con la mia prima lettera pastorale ho inteso dire esattamente questo.

6- Su che cosa ha voluto che la Diocesi riflettesse con questo percorso?

Ho chiesto intanto che ci si mettesse in preghiera, invocando con umiltà e fervore lo Spirito Santo, perché “se il Signore non costruisce la città, invano faticano i costruttori”. Poi che ci si sforzasse di leggere i segni dei tempi. Ciò che la chiesa universale sta compiendo con i sinodi sulla famiglia, ciò che le chiese che sono in Italia stanno portando avanti col convegno ecclesiale per un nuovo umanesimo in Cristo. Ho chiesto ancora che si cercasse di cogliere i tratti salienti del cammino diocesano compiuto in questi anni per poi proiettarsi in avanti. Prima l’esortazione apostolica Evangelici Gaudium e adesso la proclamazione dell’anno santo della Misericordia da parte di papa Francesco attendono da noi una risposta.

7-  Pensa che abbia dato buoni frutti?

I frutti del lavoro pastorale si vedono solo a lungo termine. Mi pare di cogliere comunque un certo impegno, una buona accoglienza della mia lettera, uno sforzo per camminare insieme. Mi rendo conto che ci sono tante fatiche, forse anche incertezze dovute al cambio del vescovo dopo un periodo di sede vacante. Sono però molto fiducioso.

8- Quali sono i punti di forza della Diocesi di Pistoia e quali quelli di debolezza secondo lei?

Anche qui la risposta non può che essere approssimativa e provvisoria. Vado ancora per impressioni e debbo dire ogni giorno è una scoperta. Di problemi ma anche di grandi doni dello Spirito. Resto quindi in attesa. Già fin d’ora comunque, girando la città e le periferie, nella campagna e nella montagna, nelle varie comunità parrocchiali come nei gruppi, mi sento di dire che c’è tanto di bene. C’è ancora partecipazione e coinvolgimento, fervore di fede e di carità. Più di quanto uno si potrebbe aspettare o di quanto i vari mezzi di comunicazione dicono in genere della chiesa. Vedo una grande attenzione ai poveri, ai deboli, agli scartati del mondo. Vedo in tanti volti la gioia del Vangelo, di Gesù vivo e vero. Riscontro però anche un certo procedere a compartimenti separati. Noto qualche scollamento e indifferenza che non ci dovrebbe essere, tra realtà ecclesiali diverse, tra parrocchie, tra centro diocesi e periferie.

9- Quali sono le prime problematiche diocesane su cui ha intenzione di intervenire?

E’ ancora presto per dirlo compiutamente, lo ribadisco, ma certo, scorgo già delle urgenze: la formazione permanente del clero, l’attenzione educativa verso adolescenti e giovani come verso le giovani famiglie, la riforma in senso missionario delle parrocchie e di tutta la pastorale con un’apertura sempre più grande nella verità alla condivisione con gli ultimi di sofferenze e speranze testimoniando la misericordia di Dio; la crescita del senso comunitario e prima di tutto, il rinvigorimento della fede in Gesù morto e risorto con l’approfondimento dell’esperienza viva di Lui, via, verità e vita. Ecco, già fin d’ora mi paion queste alcune delle problematiche che meriteranno attenzione e impegno.

10- Quali le prospettive di lavoro futuro per la Diocesi?

Sulla traccia di quanto ora ho affermato, ritengo si possa guardare al futuro. Quello che mi preme però e che si cammini insieme, che ci si senta ognuno parte di un corpo che è quello di Cristo e che insieme si viva nell’unità variegata e molteplice dei carismi e dei dono, “perchè il mondo creda” e si salvi, come ci ricorda l’evangelista Giovanni.