4 OTTOBRE FESTA DEL PATRONO D’ITALIA SAN FRANCESCO D’ ASSISI

FRANCESCO D ‘ ASSISI secondo la tradizione sarebbe venuto a Pistoia nel 1220 ospitato nella canonica di San Vitale.

francesco

La presenza francescana a Pistoia è documentata fin dal 1294 , fin dal 1232 vi è la notizia della costruzione di una chiesa dei frati francescani dedicata alla S. Croce .

La Storia :

Francesco, figlio di Pietro di Bernandone e di donna Pica ; nacque ad Assisi nel 1182 dopo una giovinezza alaquanto spensierata , all’ età di 24 anni , nella Chiesetta di san damiano sentì l’ invito di Cristo che lo chiamava a seguirlo e a riparare la sua casa .Rinunciò allora ad ogni cosa terrena per aderire solamente a Dio , e da quel momento non ebbe altra preoccupazione che vivere secondo la norma del santo Vangelo , imitando in tutto Cristo povero e umile .
Unitosi a lui alcuni compagni , diede inizio ad un nuovo ordine religioso (1209)che per umiltà chiamò “Ordine dei frati Minori e si stabilì prima a Rivotorto e poi a Santa Maria degli Angeli .
Per isuoi frati egli scrisse una regola che fu poi approvata dal Papa Onorio III nel 1223 .
Francesco e I suoi frati andarono ovunque a predicare il vangelo , nei paesi cristiani e in quelli degli infedeli , con parole semplici ed efficaci e sopratutto con l’ esempio della vita santa .
Fondò anche un secondo Ordine , chiamato delle “Povere dame o delle Clarisse e un Terzo Ordine per coloro che vivono nel mondo .Due anni prima della morte , sul monte della Verna ricevette da Cristo il sommo privilegio delle stimmate , che lo resero conforme al Crocifisso anche nel corpo .
Morì a S. Maria degli Angeli , adagiato sulla nuda terra , la sera del 3 ottobre 1226 , ripetendo le parole dell’ anima che si abbandona alla Misericordia di dio : “Voce mea ad Dominum clamavi ”. Due anni dopo la sua morte , Gregorio IX lo dichiarò santo e nel 1230 il suo corpo fu tumulato sotto l’ altare della nuova basilica eretta in suo onore .

Pio XII nel 1939 lo proclamò , insieme con Santa Caterina da Siena ,Patrono D’ Italia . Il serafico Padre Sfrancesco nutri fin dalla sua conversione una fervidissima devozione a Cristo Crocifisso , devozione che diffuse sempre con le parole e la vita.

Nella Nostra diocesi abbiamo una splendida chiesa dedicata al santo si trova in Piazza Mazzini.
Nella chiesa di san Francesco tra qualche settimana verrà celebrata la solenne festa Di San francesco D’ Assisi , una ricorrenza che ogni anno richiama l’ attenzione di tutti il popolo della Chiesa di Pistoia , è molto suggestiva e partecipata .

La festa sarà preceduta dalla celebrazione del transito che ricorda la morte di Francesco .
Sabato 3 ottobre alle ore 18 la celebrazione sarà presieduta dal Vescovo MonS. Fausto Tardelli
Domenica 4 Ottobre Festa di San Francesco
il giorno della festa ci saranno tre messe ore 8.30 , 11.15 e ore 18.

Saranno presenti le autorità cittadine, ci sarà l’ accensione della lampada votiva al santo e vi sarà come antica tradizione la presenza di un padre domenicano a concelebrare la messa dedicata al Santo .

In ricordo dell’amicizia del legame tra i due santi vogliamo proporre un bellissimo dialogo che li vede protagonisti
Dal dialogo dell’incontro di S. Francesco e S. Domenico di Guzman avvenuto a Roma nel 1220 sull’Aventino:

francesco e domenico
S. Domenico: Io vengo dalla Spagna. Ho studiato fino dalla mia infanzia: l’università di Salamanca mi ha scoperto le verità profonde della teologia e la bellezza della scienza, sorella della fede. Ho passato dieci anni tra gli eretici pessimi di Provenza, ho conosciuto i mali dell’errore, il pericolo del sapere senza Dio. Sono stato accanto a Simone di Monfort come il sacerdote accanto al cavaliere, ho combattuto con la parola del Vangelo prima che i soldati combattessero con la spada, ho pregato e digiunato mentre ardeva la battaglia inevitabile. Dalla conoscenza degli eretici ho imparato che i mali del secolo derivano dalla superbia e dall’intelletto che è cecità e schiavitù; solo la verità ci farà liberi. Che puoi dirmi di te fratello?
S. Francesco: Io fuì mercante, uomo di mondo e peccatore: poco studiai e poco lessi se non i libri mastri del fondaco, e canzoni e ballate ed altre vanità, finchè il Signore misericordioso mi tocco il cuore, mi dette a leggere la croce. Io non conobbi eretici, conobbi lebbrosi. E poi che il Signore mi affidò i frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma l’Altissimo stesso mi rivelò che dovevo vivere a norma del santo Vangelo
S. Domenico: Anche i miei frati vivono a norma del santo Vangelo e pregano e studiano per combattere l’astuzia del mondo
S. Francesco:  I miei sono idioti ed illetterati e non hanno altro libro se non il Crocefisso
S. Domenico: I miei non devono possedere nulla se non il chiostro comune e la cella che oggi è loro e domani non più
S. Francesco:  I miei non hanno dove posare il capo, e la loro cella è il mio cuore
S. Domenico: Fratello mio semplicissimo, come una comunità può reggersi senza avere cura e sollecitudine delle cose necessarie al corpo?
S. Francesco: O padre Domenico, il Signore mi ha rivelato che se noi abbracceremo bene stretta la santa Povertà, il mondo ci verrà dietro e ci nutrira copiosamente, perchè Iddio ha posto questo patto tra noi e il mondo, che noi diamo al mondo il buon esempio, e Dio ci provveda nelle nostre necessità
S. Domenico: Anche noi siamo poveri: non siamo che i cani del Signore e con la fiaccola accesa della fede, portiamo terrore e dispersione nel branco dei lupi eretici
S. Francesco: Noi siamo i giullari di Dio e vogliamo tenerlo allegro con le nostre laudi, col nostro viso lieto contro le tribolazioni, e sì vogliamo fare intendere che servire Dio è regnare e che servirlo bisogna ma in LETIZIA
S. Domenico: Noi percuotiamo gli sterpi eretici ed estirpiamo le erbacce che avvelenano
S. Francesco: Noi valore non abbiamo per stroncare ma per essere stroncati, e moriamo volentieri, perchè sè il seme non muore nella terra non porta frutto
S. Domenico: Dio è verità e dalla nostra ignoranza nasce il peccato
S. Francesco: Dio è Amore e dal nostro disamore nasce l’ignoranza
S. Domenico: Vorrei, o frate Francesco, che un solo Ordine divenisse il tuo e il mio, e che vivessimo nella Chiesa con norma uguale
S. Francesco: Noi siamo due ruote dello stesso carro e la mia è sempre minore.

Daniela Raspollini

Martina Notari