DUE PROGETTI DELLA FONDAZIONE SANT’ATTO CONTRO LA MARGINALITÀ

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PISTOIA – Un anno straordinario completamente dedicato all’analisi e alla guerra alla povertà quello inaugurato dal vescovo Tardelli lo scorso ottobre: l’anno dei poveri, che caratterizza l’indicazione pastorale della diocesi per il 2017/18, affronta e analizza le diverse forme di povertà.

In questo quadro si collocano i due progetti della Fondazione Sant’Atto – ovvero lo strumento operativo attraverso il quale le strutture di ambito sociale che fanno riferimento alla Caritas e alla diocesi, operando in partenariati strutturati su progetti multisettoriali complessi, presentati il 6 dicembre nel seminario vescovile di Pistoia.

I progetti sono stati attivati grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, da sempre in prima linea nel contrasto alla marginalità.

“Agricoltura sociale” e progetto Traghetto sono due interventi volti a reinserire nel mondo del lavoro persone ad alto rischio di marginalità. Il progetto Traghetto, prosecuzione naturale degli “orti del carcere”, entra nel quadro del “Progetto Nazionale Carcere” promosso da Caritas italiana  ed attivato anche Caritas di Pistoia, intende attuare delle iniziative specifiche a favore della popolazione detenuta e più in generale per far crescere la sensibilizzazione e la consapevolezza delle problematiche legate  al carcere.

Gli obiettivi del progetto sono molteplici  e vogliono  far crescere la presa  di coscienza  nella cittadinanza e nella Chiesa Pistoiese  dell’ampiezza e dell’urgenza di “farsi carico” delle persone all’interno di un percorso giudiziario.

Le attività del progetto operano nell’ottica di sensibilizzare le comunità parrocchiali su questi specifici tipi di progetti, coinvolgendo ex detenuti e personale specializzato per far comprendere meglio i percorsi di reinserimento. Inoltre le azioni di “traghetto” sono volte ad accompagnare – attraverso personale dedicato – i detenuti che posso usufruire degli arresti domiciliari o affidamento ai servizi sociali. Il soggetto attuatore delle attività è la coop il cammino.

Il  progetto “agricoltura sociale” nasce dalla volontà di valorizzare esperienze nell’ambito dell’agricoltura come mezzo di riscatto sociale e affonda le sue radici nel desiderio di far convergere i percorsi di realtà  diverse in un cammino comune e più fruttuoso.

La Caritas  Diocesana, da sempre vicina alla fasce più deboli, “Ceis Pistoia”, che opera da anni nel settore delle dipendenze ed ex-dipendenze, l’associazione “Il Delfino”, impegnata al fianco dei detenuti ed ex-detenuti in cerca di una via nuova e l’ “Ente Camposampiero”, con un bagaglio di esperienza pluridecennale nell’ambito di progetti educativi per i giovani, pur  partendo  da  diverse  esperienze  nel  settore  sociale , insieme hanno  avvertito  l’esigenza  di  non  lasciare  soli di fronte  alle  sfide  della  storia contemporanea le categorie più deboli.

Nasce così il desiderio di unire le forze, coordinati dalla Fondazione Sant’Atto, per creare una nuova rete di legami e collaborazioni, che porti al consolidamento e all’evoluzione delle attività già portate avanti come singole Associazioni.

La  riflessione comune ha portato a individuare come uno dei possibili percorsi  quello legato  alle  attività  green,  con  particolare  riferimento  al  settore  agricolo,  utilizzando  anche terreni  abbandonati  sia  di  pertinenza  della  curia  pistoiese,  che  di privati sensibili alle tematiche sociali e disposti a mettere in  comune tali  risorse  inutilizzate. Verranno utilizzate e messe in comune anche le risorse  disponibili in uso alle associazioni coinvolte sia  in  termini di terreni che di attrezzature e personale.

Il progetto nasce “incubato” nel progetto Policoro, che ne ha delineato gli obiettivi fondamentali e tracciato il profilo di utenza.

In  sintesi saranno coinvolti circa  30  utenti svantaggiati  (ex  carcerati,  tossicodipendenti,  disabili,  giovani  non  occupati    in  situazione  di disagio  sociale  ed  economico)  cercando  di  dare  loro  la  possibilità  di  effettuare  attività  orto-terapiche  e    innescare  processi  produttivi  che  riescano  a  creare  forme  di  reddito  tali  da garantire  per  una  buona  parte  di  loro  un’ autonomia    economica. Presupposto  è  la  creazione  di  fattorie  sociali  disseminate  sul  territorio  provinciale,    tra Pistoia,  Masotti  e  Larciano,  coordinate  tra  loro  e  strutturate  in  modo  da  poter  effettuare produzione  agricola  da  commercializzare  sotto  un  unico  marchio attraverso  varie forme  di commercializzazione. Le  strutture  saranno  adibite  anche  a  luoghi  di promozione  delle   attività  di  agricoltura  sociale  ,  ospitando periodicamente  associazioni    o  gruppi  scolastici.

LA FONDAZIONE SANT’ATTO

La fondazione nasce nel settembre 2016 in seno alla comunità diocesana di Pistoia con lo scopo di organizzare e gestire attività ed opere di assistenza sociale e socio-sanitaria, di beneficenza, istruzione, formazione, di tutela dei diritti civili, delle cose di interesse storico e artistico, di promozione culturale ed artistica.La fondazione è aperta a tutte le realtà diocesane che operano nell’ambito delle attività sopraindicate con possibilità per le stesse di farne parte o integrandosi nella fondazione da un punto di vista giuridico-economico oppure individuando opportune forme di collaborazione pur conservando la propria autonomia gestionale ed operativa.