DIGIUNO E PREGHIERA PER LA PACE: UNA TESTIMONIANZA DAL CONGO

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In occasione della giornata di digiuno e preghiera per la pace, raccogliamo la testimonianza di don Celestin Kayambiriri, sacerdote congolese che ha prestato servizio nella nostra diocesi per diversi anni nella parrocchia di Sant’Andrea apostolo della città di Pistoia. Don Celestin, professore di diritto canonico, è stato per molti anni rettore del seminario della diocesi di Goma dove svolge diversi incarichi.

L’iniziativa di Papa Francesco è ben accolta qui nella città di Goma. Digiuno e preghiera per la R.D. del Congo (un tragico dilagare di gruppi armati, rapimenti, massacri, violenze poliziesche…) e il Sud Sudan (una sanguinosa guerra civile), ne vale la pena. Si ricordi della stessa iniziativa per la Siria, sulla quale pesava il rischio bombardamenti qualche anno fa.

Non ci sono dubbi sulla potenza di un grido di questa intensità. «Non possiamo rimanere indifferenti – dice P. Padre Daniele Moschetti, missionario comboniano – davanti alla miriade di persone nel mondo che si trovano ai margini. E pensare che Congo e Sud Sudan sono tra i Paesi più ricchi al mondo per la grande quantità di ricchezze nel sottosuolo, che vengono puntualmente sfruttate da altri»: multinazionali con la complicità di governi locali mafiosi e corrotti. Il Congo 78 800 000 ab/ e 2 345 409 kmq è pieno di minerali che intervengono nella costruzione dei cellulari e computer… Il saccheggio e le guerre per le risorse minerarie fanno gli affari di un pugno di ricchi, mentre la povera gente vede solo miseria e disperazione. Pregare si, ma non solo!

Dal mio ritorno ho preso in carico la scolarizzazione di 4 bambini delle scuole elementari, 4 ragazze per tre mesi di formazione in cucina e due ragazzi per la scuola-guida; è una piccola goccia nell’oceano, ma meglio di niente! Con 50 e 100$ al mese si può dare sollievo a qualche bambino. Se c’è qualche iniziativa in questo senso sono interessato (scrivere a: celeskan@gmail.com).

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«Dinanzi al tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo – ha detto papa Francesco nell’Angelus di domenica 4 febbraio –, invito tutti i fedeli ad una speciale Giornata di preghiera e digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo, venerdì della Prima Settimana di Quaresima.

La offriremo in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan.

Come in altre occasioni simili, invito anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa nelle modalità che riterranno più opportune, ma tutti insieme».

Il nostro Padre celeste ascolta sempre i suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell’angoscia, “risana i cuori affranti e fascia le loro ferite” (Sal 147,3). Rivolgo un accorato appello perché anche noi ascoltiamo questo grido e, ciascuno nella propria coscienza, davanti a Dio, ci domandiamo: “Che cosa posso fare io per la pace?”. Sicuramente possiamo pregare; ma non solo: ognuno può dire concretamente “no” alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perché le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti!», ha concluso il Pontefice.

Chi intendesse saperne di più può recuperare materiale sulla giornata di digiuno e preghiera sul sito della caritas nazionale.

Qui è invece possibile leggere alcune testimonianze dai cristiani del Congo e del Sud Sudan.