XXV GIORNATA DEL MALATO: LA MISSIONE DELL’UNITALSI

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La partecipazione alla XXV giornata mondiale del malato è il primo appuntamento diocesano della sezione Unitalsi di Pistoia. Saremo ancora una volta con il popolo della Chiesa Pistoiese in Cattedrale alla celebrazione presieduta dal Nostro Vescovo Fausto.

È un’occasione importante e significativa perché il tema della XXV giornata giornata del malato si identifica nel tema pastorale per l’anno 2017 dell’Unitalsi: Stupore per quanto Dio compie: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente…»

Ma noi, in questa società che esalta l’apparenza, che magnifica l’esteriore a discapito dell’essenza siamo ancora in grado di stupirci?

Non ci salveremo per le meraviglie, ma per la Meraviglia, per la capacità di meravigliarsi per quello che accade.La Meraviglia non dipende da noi, ma da Dio.

Diamo tutto per scontato, non ci meravigliamo per quello che vediamo o ascoltiamo. Siamo fermi: non ci mettiamo in moto nonostante le sollecitazioni che abbiamo quotidianamente. Dovremmo mostrare meraviglia nei confronti delle azioni di Dio.

A partire dal Concilio, inoltre, è aumentata l’attenzione alla Parola di Dio. Anche la Scrittura, che ci racconta la storia della salvezza, diventa causa di meraviglia. Per gli ebrei è meraviglia l’esodo… per i cristiani la passione di Gesù. Lo stupore ci consente di dare alla storia una lettura nuova che ha come punto di partenza Dio e noi come punto di arrivo. Per vincere la noia dell’abitudine quotidiana dobbiamo tenere acceso lo stupore: troveremo motivazione, forza, vivacità, superamento della noia e della pesantezza quotidiana. Dio agisce, opera, fa.-. Dio agisce nella nostra vita: noi siamo il punto di arrivo del suo agire. La consapevolezza dell’agire di Dio ci rende capaci di comprendere la nostra piccolezza. Noi, come cristiani e unitalsiani, siamo i servi di Dio, possiamo collaborare, ma non siamo i protagonisti. Dobbiamo alimentare la consapevole umiltà di essere nelle mani di Dio. È lui che fa: noi dobbiamo essere capaci di capire il nostro limite per aprirci a Dio che agisce nella storia. È Lui il protagonista, non noi.

Papa Francesco ci invita a cercare “sempre di essere sguardo che accoglie, mano che solleva ed accompagna, parola di conforto, abbraccio di tenerezza. Continuate, nonostante la stanchezza a donare tempo, sorriso ed amore ai fratelli e sorelle che ne hanno bisogno”.

È nostro impegno continuare a stupirci della Meraviglia che ogni giorno Dio compie per noi. È nostro compito continuare a stupirci reciprocamente nell’accogliere, nell’ascoltare, nel portare conforto a chi si trova nel bisogno, senza mai dimenticarsi che nel volto della sofferenza dobbiamo vedere il volto di Cristo, pertanto dobbiamo avere la forza di stupirci per tutto i gesti di misericordia che compiremo.

Solo così saremo testimoni credibili della fede che professiamo.

Giovanni Giacomelli (Unitalsi Pistoia)