AI FRATELLI E ALLE SORELLE DELL’ISLAM PER LA CONCLUSIONE DEL RAMADAN

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Con la festa di Id al-Frit si conclude il Ramadan, importante evento religioso per i nostri fratelli e le nostre sorelle di fede islamica. Già da diversi anni la Chiesa Cattolica in questa occasione rivolge ad essi gli auguri più sinceri. La Chiesa offre una mano fraterna ed amica perché così gli ha insegnato il suo Signore e non smetterà mai di farlo, volendogli restare ad ogni costo fedele. Ciò non le impedisce naturalmente di levare alta la voce per condannare chi terrorizza e uccide la gente in nome di un dio che non può essere quello vero, nemmeno per l’ISLAM. E non le impedisce inoltre di chiedere ai veri credenti musulmani di farsi sentire per isolare tali criminali.

Come vescovo della diocesi di Pistoia, anch’io voglio rivolgere il mio augurio ai molti musulmani presenti tra noi, in particolare a quelli che sono stati accolti o che saranno accolti come immigrati. Evitando scrupolosamente confusioni ed equivoci e agendo quindi sempre con carità nella verità, proprio in quanto discepoli di Gesù Cristo, figlio di Dio e Salvatore, dobbiamo essere pronti ad una accoglienza premurosa e partecipe della vita degli altri. Con questo spirito intendiamo dunque unirci alla festa dei nostri fratelli e sorelle musulmani. Lo facciamo non da sciocchi o inconsapevoli ma ad occhi aperti, per una precisa e libera volontà.

Penso sia utile per tutti la lettura del messaggio che il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha inviato per l’occasione ai fratelli e sorelle mussulmani di tutto io mondo intitolandolo “Cristiani e musulmani:
 beneficiari e strumenti della divina misericordia”.

 Pistoia, 5 luglio 2016

 +Fausto Tardelli
vescovo di Pistoia


 Cari fratelli e sorelle musulmani,

  1. La celebrazione del Ramadan e di ‘Id al-Fitr è un importante evento religioso per i musulmani in ogni parte del mondo, incentrato sul digiuno, la preghiera e le buone azioni ed è apprezzato dai cristiani, vostri amici e vicini. Da parte del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e dei cristiani di tutto il mondo, siamo lieti di porgervi i migliori auguri di un digiuno che sia spiritualmente gratificante, sostenuto dalle buone azioni, e di una gioiosa festa. Secondo un’abitudine a noi cara, vorremmo condividere con voi in quest’occasione alcune riflessioni nella speranza di rafforzare i legami spirituali che condividiamo.
  1. Un tema che sta a cuore sia ai musulmani, sia ai cristiani è la misericordia. Sappiamo che sia il cristianesimo che l’islam credono in un Dio misericordioso, che mostra la sua misericordia e compassione verso tutte le sue creature, in particolare la famiglia umana. Egli ci ha creati per immenso amore. Egli è misericordioso nel prendersi cura di ciascuno di noi, elargendoci i doni necessari alla nostra vita quotidiana, quali cibo, riparo e sicurezza. Tuttavia, la misericordia di Dio si manifesta, in maniera particolare attraverso il perdono delle nostre colpe; quindi, Egli è Colui che perdona (al-Ghâfir), Colui che perdona molto (al-Ghafour).
  2. Per sottolineare l’importanza della misericordia, Sua Santità Papa Francesco ha indetto l’Anno giubilare della Misericordia dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016. Egli ha detto al riguardo: “Ecco… il perché del Giubileo: perché questo è il tempo della misericordia. È il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti, a tutti, la via del perdono e della riconciliazione” (Omelia, 11 aprile 2015). 
    Il vostro pellegrinaggio (hajj) ai Luoghi Sacri, principalmente Mecca e Medina, è certamente un tempo propizio per sperimentare la misericordia di Dio. Infatti, fra i più noti auguri che si rivolgono ai pellegrini musulmani c’è: “Ti auguro un pellegrinaggio benedetto, risultati lodevoli ed il perdono dei tuoi peccati”. Compiere un pellegrinaggio per ottenere il perdono di Dio misericordioso per i peccati, sia per i vivi, sia per i morti, è veramente un’osservanza di importanza notevole per i credenti.
  1. Noi, cristiani e musulmani, siamo chiamati a fare del nostro meglio nell’imitare Dio. Egli, il Misericordioso, ci chiede di essere misericordiosi e compassionevoli verso gli altri, specialmente verso coloro che si trovano in qualsiasi tipo di bisogno. In ugual modo Egli ci invita a perdonarci reciprocamente. 
    Guardando all’umanità di oggi, siamo rattristati nel vedere tante vittime di conflitti e violenze – pensiamo qui in particolare agli anziani, ai bambini e alle donne, specialmente a coloro che sono preda del traffico di esseri umani – e tante persone che soffrono a causa della povertà, della malattia, delle dipendenze, dei disastri naturali e della disoccupazione.
  1. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a queste realtà, o voltarci da un’altra parte di fronte a queste sofferenze. È vero che ci sono situazioni spesso molto complesse, la cui soluzione va oltre le nostre capacità. Perciò è vitale che tutti operino insieme per assistere coloro che sono bisognosi, prescindendo dalla loro etnia o dal loro credo religioso. È motivo di grande speranza vedere o sentire di musulmani e cristiani che si uniscono per aiutare i bisognosi. Quando uniamo i nostri sforzi, noi obbediamo ad un importante comandamento presente nelle nostre rispettive religioni e diamo dimostrazione della misericordia di Dio, offrendo così una testimonianza più credibile, come individui e come comunità. Possa Iddio Misericordioso ed Onnipotente aiutarci a camminare sempre lungo il sentiero della bontà e della compassione!
  1. Noi uniamo i nostri auguri oranti a quelli di Papa Francesco per abbondanti benedizioni durante il Ramadan e per una gioia duratura di ‘Id al-Fitr.

Buona festa a tutti voi!

Dal Vaticano, 10 giugno 2016

Jean-Louis Cardinale Tauran

Presidente