24 ORE PER IL SIGNORE: IL RACCONTO DEI GIOVANI

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Tra venerdì 4 e sabato 5 marzo si è svolta la bellissima iniziativa chiamata “24 ore per il Signore”. Il Papa stesso ha invitato tutte le diocesi a partecipare; così anche alcuni giovani dell’Unità Pastorale di Montemurlo hanno vissuto questa esperienza insieme alla diocesi di Pistoia, animando l’Adorazione con canti e preghiere.

È stato un appuntamento molto toccante perché ha offerto la possibilità di adorare il Signore e di ricevere il Suo perdono. Nel nostro solito correre quotidiano non pensiamo mai che nel Mistero dell’Eucarestia c’è Qualcuno che ci aspetta, che non desidera altro che ci fermiamo anche solo per un secondo per lasciarci invadere dal Suo infinito Amore.

La Chiesa è rimasta aperta per 24 ore, diventando casa anche per quelle persone che si sono perse e che si sentono sole. È diventata quindi, luogo di riflessione, di misericordia e d’incontro con il Signore, che ancora oggi ci dice “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

Alessandra

“Sei sceso dalla tua immensità in nostro aiuto”.
Un Dio che si fa vicino, un Padre amorevole che ci chiede di ritornare sui nostri passi, di rallentare e di fermarsi un attimo davanti a quell’Amore. In un silenzio che dice “Eccomi, voglio lasciarmi amare”. Quest’anno ho vissuto in modo diverso l’iniziativa delle 24 ore per il Signore. L’ho vissuta attivamente, come gruppo. Con parole che diventano canto e canto che è preghiera e questo mi ha aiutato forse a vivere quel momento con maggiore intensità. Essere lì, piccola con la mia piccola voce e vedere tutte quella porta della Misericordia aprirsi per far entrare sempre più persone mi ha fatto capire quanto è bello ricevere il Perdono. Quanto è bello perdonarsi e lasciarsi toccare da quelle mani che ti riconducono a casa. E che il Signore non si stanca mai di aprire le Sue porte della Misericordia. Le 24 ore per il Signore è una bellissima iniziativa ed è ancora più bella se vissuta con la consapevolezza di essere Amati!

Veronica

Quando partecipo a questi eventi non riesco mai a farmi una vera e propria opinione, non riesco mai a descrivere ciò che provo realmente. Forse questo è dovuto anche al fatto che ho un carattere molto riservato e non è da me espormi così tanto. Tra venerdì e sabato si è svolta l’iniziativa “24 ore per il Signore” realizzata nelle varie diocesi e anche qui a Pistoia. Per questo appuntamento le porte della Chiesa sono aperte per 24 ore, durante le quali la gente è invitata ad entrare per poter avvicinarsi a nostro Signore attraverso l’Adorazione, ma non solo, anche attraverso la Riconciliazione, in modo tale da poter ristabilire anche quel contatto che, nella routine di ognuno di noi, tra scuola, lavoro e studio, si può perdere.

Nel mio piccolo ho partecipato con il alcuni giovani di Montemurlo all’animazione di questo evento. Sinceramente sono partita molto prevenuta nei confronti di questa iniziativa, perché sono una ragazza che preferisce l’azione piuttosto che stare ferma in un angolo a pregare e alle volte mi trovo in netto contrasto con i giovani che partecipano a queste cose, ma anche perché mi sento molto inadeguata. Stare ferma in silenzio a riflettere non è uno dei miei punti di forza, quindi diciamo che non mi interessava più di tanto. Però quella sera partecipando attivamente, fare qualcosa di “concreto” mi ha fatto sentire meno la sensazione di inadeguatezza che di solito provo e sono anche riuscita a riflettere. Inoltre, la realtà che mi circonda tutti i giorni, mi ha portato a pensare che a questo tipo di iniziativa non avrebbe partecipato molta gente e che la chiesa molto probabilmente sarebbe rimasta fredda e quasi vuota come succede di solito alle iniziative della parrocchia.

Invece con grande sorpresa così non è stato. Il vedere le panche della chiesa tutte piene mi ha fatto un certo effetto: tra le varie file ho intravisto alcuni dei giovani della comunità  parrocchiale ma non solo, ho riconosciuto alcuni volti di persone incontrate nelle varie attività che ho svolto negli ultimi anni e che sinceramente non pensavo di vedere lì in quel luogo.

Quindi posso dire che Lui, come sempre, mi ha dimostrato che nel mio piccolo posso riuscire ad avere un contatto anche in una situazione più “statica” e anche che molto spesso la realtà che noi vediamo è molto alterata dai ritmi incalzanti della giornata e che il tempo per Dio c’è e che Lui è sempre lì pronto ad accoglierci e a donarci il suo Amore.

Sara